Le Origini della Maza: cibo Sacro e autentico dal 338 a.C.
La Pizza Maza di Lanuvio: Storia, Leggenda e Riscoperta di un’Antica Tradizione
di Carol Agostini
Lanuvio, piccolo borgo situato nei Castelli Romani, custodisce una tradizione culinaria millenaria che sta vivendo un periodo di riscoperta e valorizzazione: la Pizza Maza. Questo piatto, anticamente consumato nella regione del Lazio e ora recuperato grazie alla passione di chef e ricercatori locali, incarna la sintesi perfetta tra storia, leggenda e gastronomia. In particolare, il rinomato chef Giuseppe Verri ha avuto un ruolo centrale nel riportare alla luce questo antico alimento, che non è solo un simbolo della tradizione culinaria lanuvina, ma anche una testimonianza storica di un passato profondamente radicato nella cultura latina.
La Maza era un alimento semplice ma versatile, utilizzato come accompagnamento ad altri cibi o come piatto unico. Si trattava di una focaccia non lievitata, preparata con ingredienti rustici e locali come farina di farro, orzo, ceci o fave, mescolati con acqua, olio, miele o latte. Grazie alla sua natura nutriente e alla sua facilità di preparazione, la Maza era diffusa in tutta l’antica Lanuvium, fungendo da cibo di base per la popolazione. Era particolarmente apprezzata sia in forma salata, abbinata a olive, legumi o carni arrostite, sia nella sua variante dolce, consumata durante banchetti e cerimonie speciali.
Tra le numerose testimonianze di autori antichi che fanno riferimento alla Maza, spiccano quelle di Properzio ed Eliano. Questi autori raccontano di cerimonie in onore del serpente sacro a Giunone Sospita, divinità venerata a Lanuvio, durante le quali giovani vergini offrivano focacce di farro al serpente all’interno di una grotta sacra. Il rito, che combinava religione e gastronomia, rappresentava un momento chiave nella vita religiosa dell’antica Lanuvio e testimonia quanto la Maza fosse radicata nella cultura locale. Questo evento sacro si svolgeva nel lucus dedicato a Giunone, uno dei più importanti luoghi di culto della regione.
La Riscoperta della Maza: Giuseppe Verri e il Festival di Lanuvio
Dopo secoli di oblio, la Maza è stata riscoperta e rilanciata nel panorama gastronomico grazie all’impegno di Giuseppe Verri, chef e scultore originario dei Castelli Romani, che ha compreso il valore storico e culturale di questa antica focaccia. Attraverso un lavoro di ricerca e sperimentazione, Verri ha recuperato le tecniche di lavorazione e gli ingredienti originali, come i grani antichi italiani, tra cui farro, saragolla e grano Senatore Cappelli, che erano alla base della dieta dei romani e dei popoli latini.
Questi grani, ricchi di sapore e nutrienti, erano parte integrante dell’alimentazione antica, soprattutto grazie alla loro alta digeribilità e alla capacità di crescere in terreni poveri. L’uso di questi cereali ha permesso a Verri di ricreare una Maza dal sapore autentico, conservando le sue caratteristiche rustiche e semplici, ma al tempo stesso attualizzandola per il palato contemporaneo.
Ma la riscoperta della Maza non si è fermata alla sola preparazione culinaria. Nel 2018, Lanuvio ha lanciato un festival dedicato a questo alimento antico, con l’obiettivo di promuovere non solo la gastronomia locale, ma anche la storia e la cultura della città. Il festival è un evento ricco di spettacoli, rievocazioni storiche e degustazioni che attirano visitatori da tutta Italia. Grazie alla collaborazione con istituzioni locali e nazionali, come il Parco Archeologico di Paestum e il Museo Nazionale di Napoli, il festival ha acquisito una dimensione culturale di grande spessore, facendo dialogare l’antica tradizione di Lanuvio con altre realtà italiane legate alla panificazione storica.
Durante il festival, viene rievocato anche il rito del serpente sacro a Giunone Sospita, con processioni di giovani donne e la preparazione delle antiche focacce di farro, in una suggestiva ricostruzione delle cerimonie che avevano luogo nell’antica Lanuvium. Questo evento, oltre a valorizzare il patrimonio archeologico della città, rappresenta un’occasione unica per educare le nuove generazioni al rispetto del proprio passato, riscoprendo il senso civico attraverso la celebrazione delle tradizioni.
Uno dei temi centrali del festival dedicato alla Maza è la valorizzazione dei grani antichi, una risorsa fondamentale per la salute e l’ambiente. Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse per queste varietà di grano che, rispetto ai grani moderni, conservano intatte le loro proprietà nutrizionali. Il farro, il grano più antico coltivato in Italia, è tra gli ingredienti principali utilizzati per la preparazione della Maza, insieme ad altri grani tradizionali come la saragolla e il grano duro Senatore Cappelli.
Questi cereali, oltre ad avere un contenuto proteico più elevato e un glutine meno aggressivo rispetto ai grani moderni, sono coltivati con tecniche sostenibili che rispettano l’ambiente. La riscoperta di questi grani ha riportato l’attenzione su un modo di mangiare più sano e rispettoso del territorio, in linea con la filosofia che sottende alla riscoperta della Maza.
Lanuvio e i Castelli Romani: Una Tradizione Culinaria Ricca di Storia
La riscoperta della Maza non sarebbe completa senza un’analisi più ampia della tradizione culinaria dei Castelli Romani. Questa regione, celebre per la sua cucina semplice e genuina, è rinomata per una serie di piatti che riflettono le sue radici contadine, come la celebre porchetta di Ariccia, i frascarelli (una polenta tipica) e i pregiati vini, tra cui il Frascati DOC. La Maza, con la sua semplicità e autenticità, si inserisce perfettamente in questo contesto, riportando alla memoria la cucina dei tempi antichi, fatta di pochi ma genuini ingredienti.
Nella storia dei Castelli Romani, Lanuvio occupa un posto di rilievo, non solo per il suo ricco patrimonio storico e archeologico, ma anche per i personaggi illustri che vi hanno soggiornato. Da Marco Aurelio a Plinio il Giovane, passando per l’imperatore Tito, molti grandi della storia romana hanno trascorso del tempo in questa zona, affascinati dalla sua bellezza e dalla sua posizione strategica. Non sorprende, quindi, che la Maza, con il suo legame con il tempio di Giunone e con le cerimonie sacre, fosse considerata un alimento di grande importanza anche dal punto di vista religioso.
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Oggi, grazie a eventi come il Festival della Maza, questa antica focaccia sta vivendo una nuova stagione di gloria. L’iniziativa, supportata dalle istituzioni locali e nazionali, ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza storica e gastronomica di Lanuvio, offrendo anche un’occasione di aggregazione sociale e culturale per la comunità. La partecipazione di chef, ricercatori e artigiani locali permette di mantenere viva una tradizione millenaria, rispettando l’autenticità delle fonti storiche e apportando al contempo vivacità e modernità.
La Maza rappresenta non solo un collegamento con il passato, ma anche un’opportunità per valorizzare il patrimonio enogastronomico del territorio e promuovere un modello di alimentazione sano e sostenibile, in linea con le esigenze contemporanee. Grazie a persone come Giuseppe Verri e alla collaborazione tra enti locali e nazionali, la Pizza Maza è destinata a diventare un simbolo della cultura e della storia di Lanuvio, unendo passato e presente in un piatto che racconta millenni di tradizioni.
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