La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

Di Piergiorgio Ercoli

In un sabato mattina invernale, dal clima tiepido e con un cielo terso, la strada corre leggera sulle dolci colline marchigiane dell’ascolano, a confine con il vicino Abruzzo (altezza media di 250/300 metri slm). Abbiamo da poco lasciato la costa Adriatica ed in un quarto d’ora arriviamo a Castorano (AP), nel pieno areale della DOCG Offida, terra rossista per vocazione, ma dall’anima multipla, proprio come il nome “plurale” della Regione, le Marche.

Carol Agostini e Piergiorgio Ercoli da Cameli Irena in visita e degustazione, articolo La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale

Carol Agostini e Piergiorgio Ercoli da Cameli Irena in visita e degustazione, articolo La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale

Ad attenderci è Irene, che ci accoglie nella sua Cantina in C.da Gaico, a Castorano, appunto, titolare dell’ Azienda Agricola Cameli Irene.

Spalleggiata dal marito Claudio Allevi e dal cognato Giovanni Allevi (che nel 1998 hanno preso la decisione di rilevare le vigne trentennali di famiglia fino ad allora destinate al conferimento dei propri frutti presso altri produttori), Irene fonda la “loro” Azienda Agricola, con l’intenzione di valorizzare l’antica sapienza contadina della sua Famiglia nel “fare il vino” nella moderna conduzione del vigneto e nella produzione del pregiato nettare, nella maniera più naturale possibile.
Primi imbottigliamenti nel 2002.

Piergiorgio Ercoli con Giovanni Allevi di Cameli Irene

Piergiorgio Ercoli con Giovanni Allevi di Cameli Irene

Un’Azienda familiare insomma, spinta dalla passione per la vite e dall’amore per la terra.

La componente umana, dal carattere caparbio ed appassionato, è fortemente incisiva, allora come oggi:
– allora, per le esperienze sul campo, consolidate nel tempo dall’avvicendamento di qualche generazione e trasmesse ai giorni nostri, a garanzia di una produzione genuina;

– oggi, per la capacità della Famiglia di Irene nell’intrecciare tradizione ed innovazione in quel che quotidianamente praticano, una una conduzione altamente sostenibile a livello ambientale ed una produzione costantemente alla ricerca della migliore qualità.

Entriamo all’interno della Cantina, che come spesso accade nelle Marche, per le piccole realtà come questa, è una “depandance” della casa patronale dove “i nostri” abitano.
Struttura raccolta, dove ai locali destinati alle pratiche strette di cantina ed alle fermentazioni (pressa, tini in acciaio termocontrollati, imbottigliatrice) si accosta il locale barricaia che in questo periodo invernale gode di una calma equilibrata per il riposo ed affinamento del vino.

La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

Ci colpisce il logo aziendale, lo stemma del Comune di Castorano con in evidenza le lettere R ed F, a ricordare i “soprannomi” di Giovanni-RED e Caludio-FOX.

Il corpo vitato, di circa 2 ettari e mezzo, si estende principalmente tutto intorno all’abitazione, con una ulteriore piccola porzione in Località Borgo Miriam, nella vicina Offida (AP).

Esposizione ottimale delle vigne a sud, a ridosso del Fiume Tronto, allevate principalmente a guyot su terreni argillo-sabbiosi, sciolti, ricchi di acqua, che godono di un microclima garantito dalle dolci brezze dal vicino Mar Adriatico che mitigano le correnti più fredde dei pure limitrofi Monti Appennini. Conduzione biologica in vigna, orientata alla massima sostenibilità; pratiche di cantina minimamente invasive, con utilizzo di lieviti indigeni e bassissime dosi di solforosa.

Carol Agostini da Cameli Irene in degustazione

Carol Agostini da Cameli Irene in degustazione

Sapiente uso del legno, nuovo e di successivi passaggi, per l’affinamento sia dei vini bianchi che dei rossi.
Le varietà allevate sono i classici pecorino e passerina (uve bianche), montepulciano e sangiovese (uve rosse).

Nella barricaia inizia l’attenta degustazione dei prodotti: bianchi in purezza passerina e pecorino (quest’ultimo presentato anche nella versione affinata in legno e in un metodo classico molto interessante), il tipico blend rosso piceno (base e superiore) e i monovarietali sangiovese e montepulciano. Tutti denotano un equilibrio stilistico identitario proprio, riconoscibile, per una beva complessa, ricca di sfumature che racchiudono tutti gli elementi di un terroir ricco di carattere. Senza mai perdere l’eleganza e la piacevolezza della beva.

Alle varietà autoctone, proprio per la caratteristica “plurale” del territorio marchigiano e soprattutto per la capacità multiforme della produzione enologica che sdogana la natura “bianchista” della Regione non più legata essenzialmente al “verdicchio” (indiscusso principe dei vitigni a bacca bianca anche a livello nazionale), si affiancano vitigni internazionali a bacca rossa, quali petit verdot e grenache.

Gamma produttiva dell'azienda, La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

Gamma produttiva dell’azienda, La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

Quest’ultimo vitigno è rappresentato in maniera esclusiva in questo areale da un clone denominato “bordò”: storia o leggenda vuole che i pastori sardi, usi alla transumanza tra Abruzzo e Marche, impiantarono lungo i “bordi” dei loro tragitti delle barbatelle di “cannonau” portate dalla natia Sardegna. A noi piace romanticamente pensare che volessero sentire vicina la propria terra, lontana al di la del Mar Tirreno.

“Bordò delle Marche”

“Bordò delle Marche”

 

Trascinati da Marco Casolanetti (Oasi degli Angeli), quindi, Irene, Giovanni e Claudio aderiscono al progetto “Bordò delle Marche” insieme ad altre 8 Cantine locali, dando un’interpretazione notevole della “garnaccia” in un vino (il “Red”) che si rivela di buona struttura, complesso e dai tannini ben integrati .

 

 

Dal petit verdot in purezza, ultimo nato in casa è “Otto"La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene Castorano (AP)

Dal petit verdot in purezza, ultimo nato in casa è “Otto”La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene Castorano (AP)

Dal petit verdot in purezza, ultimo nato in casa è “Otto”: dal nome del loro amatissimo labrador (mancato proprio nel momento della scelta del nome da dare alla bottiglia), si scopre un vino dal ricco frutto, polposo, intenso, dove un attento uso del legno, mai invasivo, dona morbidezza e picevolezza di beva unici.

 

Parlare di vino, di passione per il lavoro nei campi, di tradizioni famigliari e del territorio è la naturale conseguenza di una tavola imbandita per il pranzo che ci viene offerto, a base di ottimi prodotti locali e “qualche buon vino”.

 

La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

La tradizione, la Famiglia, le Marche dall’anima plurale Cameli Irene, Castorano (AP)

Irene dolce e caparbia , Claudio “la Volpe” istrionico e concreto, Giovanni “il Rosso” (per la capigliatura) diplomatico e dai modi eleganti sono l’anima di questa Cantina Tradizionale di una Famiglia Marchigiana che guarda al futuro.

Cheers!!!

Di Piergiorgio Ercoli

Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu


Sito Cantina: https://www.vinorossomarche.it/

Partner: https://www.foodandwineangels.com/