Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri

Al Vinitaly il pluripremitato Filari di Timorasso 2020

Redazione

Per la prima volta a Vinitaly il pluripremiato Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri.In assaggio anche il Sensazioni 2021, la Croatina che non ti aspetti prodotta solo sette volte in trent’anni.

Azienda Agricola Luigi Boveri, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Azienda Agricola Luigi Boveri, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Da domenica 2 aprile a mercoledì 5 aprile, presso lo stand H2 Padiglione 10 di Vinitaly (Veronafiera), è possibile incontrare l’Azienda Agricola Luigi Boveri col suo Filari di Timorasso 2020, il bianco da lungo invecchiamento che si è aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il premio Vino Slow di Slowine e le Quattro Viti della guida Vitae AIS. In assaggio anche il Sensazioni 2021, un vino prodotto solo nelle annate migliori.

Una parte della famiglia all'opera nelle vigne, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Una parte della famiglia all’opera nelle vigne, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Un Vinitaly ricco di attese per l’Azienda Agricola Luigi Boveri, che dal 2 al 5 aprile, presso Veronafiere (stand H2 Padiglione 10), lancia il suo pluripremiato campione, il Filari di Timorasso 2020, il vino pigliatutto, che l’anno scorso si è aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il premio Vino Slow di Slowine e le Quattro Viti della guida Vitae di AIS.

La vite, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

La vite, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Territorio e degustazione

Proveniente da terreni marnoso-calcarei, questo bianco da invecchiamento è segnato da profumi eleganti e complessi di pesca bianca, susina, bergamotto, spezie dolci e netti ricordi di miele d’acacia.

Il sorso è ampio, meravigliosamente strutturato, con freschezza e buona sapidità, molto lungo ed elegante. Il Filari di Timorasso 2020 ha una struttura e intensità tali da permettere abbinamenti impensabili per un bianco, andando persino sulle carni, come un coniglio arrosto alle castagne e un risotto alla Robiola di Roccaverano. In anteprima anche l’annata 2021 del Filari di Timorasso, appena uscito in commercio.

Siamo felici di tornare quest’anno a Vinitaly con questo vino, che ci riempie di orgoglio da oltre un anno, per il quale immagino una potenzialità di invecchiamento che può tranquillamente superare la decina d’anni. – commenta il vignaiolo Luigi BoveriI riconoscimenti di questo vino, e degli altri in tanti anni, ci danno il senso del lavoro che ogni giorno, con dedizione e fatica, tutta la nostra famiglia porta avanti”.

Ma non finisce qui, perché durante la quattro giorni veronese, la nota cantina di Costa Vescovato, presenterà anche il Sensazioni 2021, un rosso che esce solo nelle migliori annate, a base di Croatina in purezza, che affina 12 mesi in tonneaux, e che nella trentennale storia della Luigi Boveri è stato prodotto solo sette volte.

Proveniente da terreni argilloso-calcareo, con esposizione a sud-est, a 250 mt slm, questo rosso sa stupire per la sua complessità, che vira verso profumi di fiori rossi (garofano), karkadè, confettura di prugne, succo di mirtilli e ricordi di miele di castagna, sorso strutturato e lungo. Un rosso che sa permettersi abbinamenti complessi come un controfiletto con salsa alle prugne e un peposo toscano.

Un appuntamento importante quello di Vinitaly 2023 per il consolidamento e la crescita dell’export della Luigi Boveri, sia a livello internazionale che per l’Italia. E per chi non potrà assaggiare i loro vini durante Vinitaly, si può rimediare organizzando una degustazione a Costa Vescovato, provincia di Alessandria, presso la nuova sala degustazione, con ampia terrazza sulle vigne, che in pochi mesi è diventata un luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali.

Azienda Agricola Luigi Boveri, una passione di famiglia lunga oltre 30 anni

Solo oltre trent’anni d’esperienza, coraggio e fatica per una famiglia del vino che, assieme ad altri produttori pionieri, ha fatto la storia dei Colli Tortonesi, senza rendersene conto. L’azienda vinicola Luigi Boveri ha lanciato nel maggio 2022 due nuove etichette celebrative numerate in Edizione Limitata, il Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2015 e il Vignalunga Barbera Colli Tortonesi Doc 2015, che ne testimoniano la storia e la passione per il proprio territorio.

“Se mi guardo indietro, non riesco a credere a quanto sia cambiata l’immagine del nostro territorio, i Colli Tortonesi, in Italia come nel mondo”. Nelle parole di Luigi Boveri c’è tutta l’emozione e l’orgoglio di chi non ha mollato mai, credendo nella rinascita di questa zona del Basso Piemonte, in provincia di Alessandria, che fino agli anni Novanta era considerata la Cenerentola della regione. Con Luigi e la moglie Germana Ciccotti, anche i figli Francesco, Matteo e Sara, la seconda giovane generazione, che si affaccia già al mondo del vino.

LA STORIA

1992: il vento stava cambiando. L’azienda agricola di Costa Vescovato, di proprietà della famiglia Boveri, produce vino, cereali e foraggio dalla seconda metà del Settecento, ma è con l’arrivo di Luigi, che il metodo e la produzione vengono completamente rivoluzionate.

“Alla fine degli anni Ottanta, appena ventiquattrenne e già fidanzato con Germana, feci un’esperienza in una grande azienda di consulenza agraria, che mi cambiò la vita. Capii che dovevamo specializzarci nella produzione vinicola, che il vento stava cambiando nel mondo del vino, e non potevano più produrre anche cereali e foraggio”.

Fu un salto nel vuoto per Luigi, in un periodo storico complesso, dove lavorare la terra era considerato poco redditizio, e l’enologia italiana usciva danneggiata dallo scandalo del metanolo. Eppure, proprio da quel periodo venne segnata una riga tra il prima e il dopo.

“Da quegli anni è cominciata l’enologia che piace a me, quella dei vignaioli. Non il vino del “contadino”, malfatto, non solo quello industriale. Iniziava una nuova Era, quella del vino fatto da un artigiano della terra”.

Nel 1992 Lugi e Germana producono la prima etichetta, appena 2000 bottiglie di Cortese, il Vigna del Prete. Luigi rimane ancora per un anno nell’azienda di consulenza, finché il richiamo della terra diventa troppo forte.

Luigi Boveri e Germana Ciccotti, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Luigi Boveri e Germana Ciccotti, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

“Mi licenziai. Ebbi tutti contro, mi davano del matto, eccetto due persone: mio padre Leopoldo, un uomo che si era già dimostrato un innovatore (è sua la prima pigiadiraspatrice della zona negli anni Cinquanta, N.d.R.), e mia moglie Germana, che finanziò parte della mia impresa, e senza la quale non sarei arrivato fin qui”.

Per i primi anni si affidarono al langarolo enologo, che diede a Luigi Boveri una visione ampia sulla qualità e serbevolezza dei vini.

“Ogni 15 giorni andavo da lui, ma non parlavamo dei miei vini, perché mi diceva che non ero ancora pronto. Così mi faceva assaggiare i migliori vini di Langhe e di Francia. Sono stati momenti preziosi, dove ho imparato tantissimo. E soprattutto ho capito, dove volevo andare”.

Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

UNA PASSIONE DI FAMIGLIA.

La filosofia: “Il vino si fa in vigna. Quando l’uva arriva sana in cantina, dobbiamo essere solo bravi a non rovinarla”.

È Luigi Boveri a seguire tutte le fasi della produzione vinicola, dalla cura delle vigne, alle pratiche di cantina fino all’imbottigliamento.

“I vini che mi piace fare? Quelli onesti e sinceri, che rappresentano il nostro territorio. In cantina usiamo il cemento per i rossi, che hanno bisogno di respirare, piuttosto dell’acciaio che tende a ridurli. Per i rossi da evoluzione ovviamente il legno, ma a patto che si scelga di dar loro tempo. Per i bianchi l’acciaio, eccetto la nostra Edizione Limitata Filari di Timorasso 2015, che abbiamo lasciato in bottiglia per sette anni. Il tempo è un lusso”.

La compagna di una vita. “Abbiamo cominciato da zero, non avevamo davvero niente. L’azienda agricola non perdona, quando lei chiama tu devi esserci, tanto che abbiamo persino dovuto cancellare la Luna di Miele. Poi sono arrivati i figli: ci siamo presi cura anche di loro, e dei nostri anziani. In questi trent’anni abbiamo lavorato duramente, ma rifarei tutto daccapo”.

Germana Ciccotti, moglie di Luigi, è tra le artefici del successo di quest’azienda. Germana si occupa della parte amministrativa, commerciale e del marketing: è l’anima dell’azienda. “L’atto più vero, onesto e rivoluzionario di un vignaiolo? “Fare politica” attraverso la produzione di ottimi vini, che sappiano raccontare e promuovere un territorio”.

Germana Ciccotti, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

Germana Ciccotti, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

La seconda generazione. Sono i giovani della famiglia Boveri, che si sono già affacciati alla produzione vinicola. Francesco, il figlio maggiore che studia alla Facoltà di Enologia a Pisa e che vuole fare esperienza all’estero, prima di ritornare a lavorare in famiglia. Matteo che sta facendo studi in Agraria e tra i figli che ama di più stare in vigna, esattamente come il padre Luigi. Sara, che studia Scienze Umane a Tortona, che ha una grande, viscerale passione per il calcio.

IL TERRITORIO

I vigneti. L’azienda agricola è composta da 28 ettari vitati, di cui 10 di proprietà, su terreni suddivisi in 18 ettari a bacca rossa, 10 a bacca bianca, siti nel comune di Costa Vescovato.

Nei 18 ettari di uva rossa sono prodotti Barbera (13 ha), Bonarda (2 ha), Dolcetto (2ha) e Croatina (1 ha), allevati a guyot su terreni argilloso calcarei (70%) e marnoso calcarei (30%). Tutti i vini prodotti da queste uve prendono il nome dei vigneti: Vignalunga, Poggio delle Amarene, Boccanera e Cassasa.
Nei 10 ettari a bacca bianca sono prodotti il Timorasso (6 ha), il Cortese (3 ha) e il Moscato (1 ha). I terreni sono per l’80% marnoso calcarei e il 20% argilloso calcarei.

La geologia. Le vigne dell’azienda Luigi Boveri gode di due macro tipologie di terreni: in direzione sud sud-ovest, verso la Liguria, i terreni sono marnoso calcareo-tufacei, composti dalla cosiddetta terra bianca. Si tratta del 40 % delle vigne coltivate in azienda, poste su terreni antichissimi, dove è possibile trovare reperti fossili (ad es. conchiglie) provenienti dal fondo marino risalente a millenni orsono.

In direzione nord-nord-ovest e nord-est il terreno definito è calcareo-argilloso, la cosiddetta terra scura, che rappresenta il 60% delle vigne coltivate in azienda. Questo terreno è frutto di profondi e intensi rimescolamenti avvenuti nei millenni, formando così la tipica terra argillosa di collina molto diffusa nel tortonese e nell’alessandrino.

Di entrambe le tipologie di terreno esistono innumerevoli varianti, che vanno da vigna a vigna o addirittura da parcelle di vigna. Un esempio su tutte: c’è una vigna dove si incontrano la terra chiara e la terra scura, un bellissimo spettacolo visivo soprattutto in estate con la terra asciutta.

IL MERCATO E L’ACCOGLIENZA

L’export. L’Azienda Agricola Luigi Boveri esporta il 50% dei suoi vini all’estero. Il mercato principale è l’Olanda per un 25%, poi a seguire la Russia, la Danimarca, la Svizzera, Londra, Norvegia, Finlandia e dall’anno scorso anche Hong Kong. Il rimanente 50% rimane in Italia, prevalentemente a Milano, Lombardia, Torino e Piemonte, a seguire Firenze, Modena, Roma e territori circostanti.

La nuova sala di degustazione. Inaugurata a maggio è il nuovo luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali. Ampia oltre 120mq, più 50mq di terrazzo, può accogliere 50-70 persone a sedere, un centinaio in piedi. La struttura a capanna con le grandi vetrate panoramiche è immersa nel verde della vegetazione tipica della zona e delle vigne.

In fase di progettazione gli elementi della natura sono stati oggetti di spunto per la scelta dei materiali e dei colori. Il cappotto interno in sughero garantisce un buon grado di comfort acustico e termico. Il riscaldamento a serpentine ha un grande vantaggio energetico e permette di godere un calore uniforme.

Questo sistema funziona ad irraggiamento proprio come il sole nei confronti della terra. La scelta del pavimento in cemento colorato ha unito l’estetica ad un’elevata efficienza ecologica. Tutti gli elementi d’arredo, semplici e puliti, lasciano spazio al vino, vero protagonista della nuova sala degustazione.

Luigi Boveri:La nostra idea per questa sala degustazione è una sorta di “Boveri incontra, perché vorremmo contaminare il nostro mondo con altre realtà. Ci sarà una cucina a vista per ospitare chef. Ci tengo a precisare che non sarà un ristorante, ma il focus resterà sempre il vino”. Una prosecuzione naturale di quanto abbiamo fatto in tanti anni nella nostra cantina.

LE DUE ETICHETTE NUMERATE IN EDIZIONE LIMITATA:

FILARI DI TIMORASSO COLLI TORTONESI DOC 2015 E VIGNALUNGA BARBERA COLLI TORTONESI DOC 2015, foto da comunicato stampa

FILARI DI TIMORASSO COLLI TORTONESI DOC 2015 E VIGNALUNGA BARBERA COLLI TORTONESI DOC 2015, foto da comunicato stampa

FILARI DI TIMORASSO COLLI TORTONESI DOC 2015 E VIGNALUNGA BARBERA COLLI TORTONESI DOC 2015

La vendemmia 2015: una grande annata. Tra le annate migliori degli ultimi 25 anni, assieme alla 2007, 2011 e 2017, la 2015 ha convinto immediatamente Luigi Boveri a tenere una parte della vinificazione dei due Cru, Filari di Timorasso e Vignalunga.

“Decisamente una grande annata! – commenta Luigi BoveriL’andamento climatico stagionale è stato caldo, ma non eccessivo, con scarse piogge estive. Questo ha inciso positivamente sulle uve portando a perfetto compimento la loro maturazione, che inciderà sui profumi, sui polifenoli e sulla longevità dei vini. Ci aspettiamo, quindi, che queste due etichette abbiano buona serbevolezza, ma anche eleganza al naso ed equilibrio in bocca”.

FILARI DI TIMORASSO COLLI TORTONESI DOC 2015

FILARI DI TIMORASSO COLLI TORTONESI DOC 2015, foto da comunicato stampa

FILARI DI TIMORASSO COLLI TORTONESI DOC 2015, foto da comunicato stampa

Prima annata: 1997
Vitigno: Timorasso 100%
Terreni: marnoso calcarei.
Esposizione e altimetria: sud, 300 mt slm

Caratteristiche Organolettiche: giallo paglierino, riflessi dorati. Naso intenso di ginestra, incenso, zucchero a velo, agrume candito, soffi speziati dolci (vaniglia, lavanda, anice stellato) e tocchi balsamici e aromatici (timo, origano). In bocca è ampio, di grande corpo, con splendida freschezza e chiusura speziata. Lungo ed elegante.

Abbinamenti: può accompagnare piatti strutturati segnati da buona complessità, dalle carni bianche ai formaggi stagionati. Meraviglioso come vino da meditazione.
Vinificazione: mosto fiore raffreddato e fermentato a 18°C. Finita la fermentazione, bâtonnage in tonneaux e barrique per 12 mesi.

Affinamento: barrique (50%) di primo passaggio e tonneaux per 12 mesi. Riposa in bottiglia da settembre 2016.
L’etichetta: in edizione limitata e numerata celebra i 30 anni di attività dell’azienda agricola.
Il Timorasso, l’Highlander dei Colli Tortonesi: “Negli anni Novanta avevamo sei o sette filari di Timorasso, oggi 6 ettari. Proprio da qui nasce il nome del Cru Filari di Timorasso, che ci ricorda da dove siamo partiti”. Il Timorasso è un vitigno difficile da coltivare, con una straordinaria potenzialità di evoluzione in bottiglia.

VIGNALUNGA BARBERA COLLI TORTONESI DOC 2015

VIGNALUNGA BARBERA COLLI TORTONESI DOC 2015, foto da comunicato stampa

VIGNALUNGA BARBERA COLLI TORTONESI DOC 2015, foto da comunicato stampa

Prima annata: 1995
Vitigno: Barbera 100%
Terreni: argilloso calcerei.
Esposizione e altimetria: sud est, 250 mt slm

Caratteristiche Organolettiche: rosso rubino impenetrabile. Naso intenso e complesso, che vira dal floreale evoluto all’amarena, sino ai piccoli frutti rossi come la mora. Note di spezie come il pepe nero e la noce moscata. In bocca è pieno, avvolgente, con tipica freschezza, che rende il sorso scattante. Chiusura sapida. Lungo.

Abbinamenti: si abbina a piatti strutturati a base di carne, come un filetto di bue grasso, uno stracotto d’asino e la cacciagione tutta.
Vinificazione: ammostato in cemento e acciaio, fermenta per circa 15 giorni con permanenza sulle bucce. Due o tre rimontaggi al giorno in media nella fase tumultuosa, un rimontaggio al giorno successivamente.

Affinamento: barrique nuove per 24 mesi. Riposa in bottiglia dal 2017.
L’etichetta: in edizione limitata e numerata celebra i 30 anni di attività dell’azienda agricola.
Il vino del cuore di Luigi Boveri: Nel 1995 esce la prima etichetta di Vignalunga, da vigneti antichi di oltre 90 anni. È il vino preferito di Luigi Boveri, quello che prende il nome dalla vigna che suo padre Leopoldo aveva dovuto vendere molti anni prima.

Da comunicato stampa

Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer


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