A Cascina delle Rose: oltre il Barbaresco Parte 1°
A CASCINA DELLE ROSE: oltre il Barbaresco Parte 1°
DI ELSA LEANDRI
Quattro zone:Barbaresco, Neive, Treiso e San Rocco Seno d’Elvio. Viene subito in mente il nebbiolo, che si esprime in questi territori con la sua eleganza e suadenza nel Barbaresco DOCG. E se “la regina delle uve nere” è sinonimo di Langhe, di Piemonte e fa sognare donne e uomini, italiani e stranieri, in realtà la sua coltivazione non è poi così tanto diffusa.
https://langhe.net/sight/cedro-del-libano/
Sapete, invece, qual è il vitigno maggiormente prodotto in Piemonte? Andiamo a scoprirlo a Cascina delle Rose.
Cascina delle rose
Cascina delle Rose è una piccola realtà vitivinicola con sede a Barbaresco, in provincia di Cuneo, di 5,5 ettari, di cui 4 a vigneto. L’acquisto di tale proprietà avvenne nel 1948 ad opera di Beatrice Rizzolio, ma furono Giovanna e Italo, che negli anni Novanta, decisero di commercializzare quei vini che venivano prodotti per uso familiare.
Una sfida vincente che, oggi, vede coinvolti in cantina anche i figli Davide, in vigna e in cantina, e Riccardo, nella parte commerciale.
I vigneti della cantina sono collocati principalmente nelle zone di Rio Sordo e di Tre Stelle, due delle 66 Menzioni Geografiche Aggiuntive del Barbaresco.
Il territorio, vocato in connubio con l’attenzione che viene dedicata, non solo in vigna, ma anche in tutti i processi produttivi, regala prodotti degni di nota e se ne trova riscontro nei vini di punta dell’azienda il Barbaresco Tre Stelle DOCG e il Barbaresco Rio Sordo DOCG, vini ai quali si dovrebbe dedicare uno specifico articolo.
Cascina delle rose e la Barbera D’Alba 2016 Donna Elena
Oggi però andiamo alla scoperta del vitigno maggiormente coltivato in Piemonte: la barbera.
La famiglia Rizzolio infatti non si dedica unicamente al nebbiolo ma una parte della loro produzione vede protagonista, oltre che il dolcetto, anche la barbera nelle due versioni Barbera d’Alba Doc e Barbera D’Alba Doc Superiore Donna Elena, vino dedicato a “Zia Elena”, la sorella di Giovanna.
Quest’ultima è prodotta da una singola parcella della MGA Tre Stelle, in cui le terre sono magre con la presenza di marne argillo/calcaree affioranti in superficie, presupposti ottimali per produrre vini eleganti.
Barbera d’Alba di Cascina delle Rose
In degustazione la Barbera d’Alba Doc Superiore Donna Elena 2016 presenta un manto rubino vivace con riflessi granato, che ci indica che siamo di fronte a un vino con una certa evoluzione. I sentori tipici della barbera, lampone e mora, si esprimono sotto forma di confettura, mentre l’iris essiccato lascia spazio a leggere note balsamiche.
In chiusura accenni eleganti di vaniglia e di cacao e, con l’ulteriore passare del tempo, l’impatto olfattivo si modifica spostandosi ancora di più sulle note terziarie e rivelando anche sentori di tabacco. Già da queste prime evidenze ci rendiamo conto che le aspettative dell’assaggio in bocca diventano molto alte.
Se in generale la barbera è sinonimo di acidità, quest’aspetto si riscontra nitidamente in questo vino: la freschezza riesce a bilanciare, insieme alla sapidità, quella nota alcolica importante (15%) regalando in questo modo un sorso appagante e pieno, con un’elevata lunghezza in bocca.
La famiglia Rizzolio, con questa barbera che si distingue per la sua eleganza rimanendo fedele alla sua identità, ci dimostra che su un terroir elettivo per il nebbiolo si possono produrre anche grandi barbera e quindi possiamo concludere dicendo: oltre il Barbaresco, c’è la Barbera d’Alba!
E ci tornano in mente le parole di Giosuè Carducci:
“Generosa Barbera.
Bevendola ci pare
d’essere soli in mare
sfidanti una Bufera”.
Di Elsa Leandri
Versione inglese:
https://thesensesoffoodandwine.blogspot.com
Sito Cantina: https://www.cascinadellerose.it/
Partner: https://www.foodandwineangels.com/