Categoria: Vino al femminile

  • Letrari Lucia e i suoi Trentodoc, lussuria, gola e vita 2023

    Letrari Lucia e i suoi Trentodoc, lussuria, gola e vita 2023

    Trentodoc: L’eccellenza degli spumanti del Trentino rappresentata dalla Cantina Letrari

    Di Carol Agostini

    Il Trentodoc è un’eccellenza italiana nel panorama dei vini spumanti, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Tra le cantine che si distinguono per la produzione di questi spumanti di alta qualità, la Cantina Letrari rappresenta un punto di riferimento nella regione del Trentino. Fondata nel 1976 da Leonello Letrari, l’azienda ha sviluppato una reputazione solida e duratura grazie alla sua dedizione all’arte della produzione di spumanti Metodo Classico.

    Leonello Letrari, foto originale dall'azienda
    Leonello Letrari, foto originale dall’azienda

    La storia del Trentodoc

    Il Trentodoc ha una storia radicata nel territorio del Trentino. Nel 1993, è stata riconosciuta come denominazione di origine controllata, garantendo la qualità e l’autenticità dei vini spumanti prodotti nella regione. Il Metodo Classico utilizzato per la produzione dei Trentodoc prevede una seconda fermentazione in bottiglia, seguita da un periodo di affinamento sui lieviti, che conferisce ai vini caratteristiche di complessità e finezza.

    Letrari vista vigneti a broghetto, foto originale della cantina
    Produttori e zone produzione Trento doc vigneti Letrari a Borghetto (TN), foto originale dall’azienda

    La Cantina Letrari – L’eccellenza del Trentodoc

    La Cantina Letrari, situata nella suggestiva Vallagarina si distingue per la produzione di spumanti Trentodoc di alta qualità. Fondata da Leonello Letrari, l’azienda è stata pioniera nella produzione di spumanti nel Trentino, concentrandosi sulla coltivazione di uve autoctone come Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco.

    Leonello Letrari con la nipote Margherita figlia di Lucia, foto originale dall'azienda
    Leonello Letrari con la nipote Margherita figlia di Lucia, foto originale dall’azienda, vendemmia 2010

    L’arte della produzione

    La Cantina Letrari si impegna a creare spumanti di eccellenza attraverso un processo artigianale e attento ai dettagli. Le uve vengono raccolte a mano e selezionate con cura, garantendo la massima qualità delle materie prime. Il Metodo Classico viene seguito scrupolosamente, con una fermentazione in bottiglia e un lungo periodo di affinamento, che varia da 24 oltre i 120 mesi, a seconda dell’etichetta.

    Letrari, attimi di vendemmia, foto dall'azienda
    Letrari, attimi di vendemmia, foto dall’azienda

    La gamma di spumanti Letrari

    La Cantina Letrari offre una gamma di spumanti Trentodoc che soddisfa tutti i palati. Tra le loro etichette più apprezzate ci sono il Trentodoc Brut, un vino dal gusto fresco e vivace, con note di frutta matura e lievi sentori di lievito, e il Trentodoc Rosé, un elegante spumante di colore rosa tenue, con aromi floreali e fruttati. Inoltre, la Cantina produce anche il Trentodoc Riserva, che si distingue per la sua struttura complessa e la capacità di invecchiamento.

    La famiglia Letrari, foto originale dall'azienda
    La famiglia Letrari, foto originale dall’azienda in barricaia

    Riconoscimenti e prestigio

    La qualità dei vini della Cantina Letrari è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Nel corso degli anni, i loro spumanti hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, attestando l’impegno costante dell’azienda nella produzione di vini di alta qualità. Questi riconoscimenti sono il risultato della passione, dell’esperienza e della dedizione dei vignaioli e del team di enologi della Cantina Letrari.

    Ha una storia di oltre cinquant’anni caratterizzata da passione e qualità. Oltre a ciò, l’azienda dimostra un profondo rispetto per l’ambiente attraverso l’utilizzo di tecniche di viticoltura a sistema integrato SQNPI e sostenibile. Oggi, Letrari è considerata una delle realtà più interessanti nella produzione di vini del Trentino. Le uve di Chardonnay e Pinot Nero, coltivate lungo la zona della Vallagarina, vengono ancora vendemmiate a mano per creare gli eleganti Trentodoc Metodo Classico.

    Attualmente, l’azienda gestisce 13 ettari di vigneti, coltivando anche altri nobili vitigni come Marzemino, Pinot Grigio, Teroldego e Moscato Rosa. A capo della cantina c’è Lucia Letrari, il cui impegno e creatività si riflettono nelle circa 140.000 bottiglie prodotte annualmente.

    Lucia Letrari con la figlia Margherita, foto originale dall'azienda
    Lucia Letrari con la figlia Margherita, foto originale dall’azienda

    Trentodoc  Dosaggio Zero Mon Amour

    Per coloro che non vogliono fare compromessi con il proprio palato, il Trentodoc Talento Dosaggio Zero di Letrari è una scelta quasi obbligata. Questo Metodo Classico rappresenta l’autenticità massima del meraviglioso terroir della Vallagarina e delle alte colline dolomitiche. Realizzato da una cuvée di uve Chardonnay e Pinot Nero, il vino matura sui propri lieviti per almeno 24 mesi prima di essere sboccato e senza aggiunta di sciroppo di dosaggio.

    Di colore giallo paglierino brillante, questa bollicina presenta un perlage particolarmente sottile e persistente. Al naso rivela una buona intensità e una finezza assoluta, con leggeri sentori di mela e crosta di pane. Anche al palato, il protagonista è il frutto fresco. Asciutto e deciso, richiama i sentori fruttati percepiti in precedenza, con un piacevole tocco di acidità. Accompagnato da prosciutto crudo e scaglie di parmigiano, questo spumante rende indimenticabile ogni merenda. A tavola, si abbina perfettamente ad antipasti di pesce, crostacei, sushi e sashimi, oca e foie gras, pasta fresca all’uovo e tanto altro…

    Letrari vigneti, foto originale dall'azienda
    Letrari vigneti, foto originale dall’azienda

    Ospitalità e turismo enogastronomico

    La Cantina Letrari accoglie visitatori presso la propria struttura, offrendo degustazioni guidate e visite guidate dei vigneti e della cantina stessa. Durante le visite, gli appassionati di vino hanno l’opportunità di conoscere da vicino il processo di produzione dei vini spumanti e di apprezzare la bellezza dei vigneti che circondano l’azienda. L’ospitalità e l’accoglienza offerte dalla Cantina Letrari completano l’esperienza enogastronomica offerta ai visitatori.

    Letrari vigneto Campom, foto originale dall'azienda
    Letrari vigneto Campom, foto originale dall’azienda

    Vigneti

    I vigneti sono situati nelle zone più vocate della Vallagarina e della Terra dei Forti, dove il clima mediterraneo temperato, influenzato dall’Adige e dall’Ora del Garda, favorisce la coltivazione delle viti. Nel 1976, Leonello Letrari (purtroppo scomparso) fondò la sua azienda, emergendo fin da subito come un punto di riferimento per il Trentodoc e portando l’azienda a crescere fino al punto di svolta del 2000, con il completamento della moderna cantina, che rappresenta un equilibrato connubio tra tradizione ed efficienza innovativa.

    Oggi, l’azienda è nelle sapienti mani della figlia Lucia, enologa come il padre, che con grande spirito imprenditoriale gestisce la cantina insieme al fratello Paolo. Le vigne di Chardonnay e Pinot Nero vengono ancora lavorate a mano e, una volta raggiunta la vicina cantina di Rovereto, riposano su lieviti selezionati e zucchero di canna per la rifermentazione in bottiglia secondo il metodo classico. Nella gamma dei vini Letrari, spiccano il Dosaggio Zero Riserva e la Riserva del Fondatore, dove la migliore selezione di uve riposa sui lieviti per non meno di 120 mesi.

    Leonello Letrari con la figlia enologa Lucia, foto originale dall'azienda del 1987
    Leonello Letrari con la figlia enologa Lucia, foto originale dall’azienda del 1987

    Lucia Letrari

    Lucia Letrari, enologa e proprietaria dell’azienda di famiglia omonima dal 1987, si è diplomata alla Fondazione E. Mach di S. Michele all’Adige. Fin da quando era bambina, ha seguito le orme di suo padre Leonello tra i vigneti e in cantina, e dopo il diploma è diventata responsabile della produzione dei Trentodoc e dei vini con il marchio di famiglia. La passione di Lucia per l’agricoltura e il vino è così grande che ha fatto della sua passione una professione a tutto tondo, portando la sua esperienza in varie associazioni di promozione del territorio trentino e nazionale.

    In qualità di figura di spicco della Cantina Letrari, ha dimostrato nel corso degli anni una straordinaria forza e tenacia. Nell’ambiente prevalentemente maschile del settore vinicolo, dove le donne si scontrano spesso con molteplici ostacoli, Lucia ha saputo dimostrare una devozione totale e un coraggio indomabile, alimentati da una passione profonda.

    Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall'azienda
    Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall’azienda

    I TrentoDoc prodotti:

    Cuvèe Blanche (100% Chardonnay)

              Dosaggio Zero Trentodoc

    Brut Trentodoc

    Brut Rosè Trentodoc

    Quore Riserva Trentodoc

    Quore PieNne Riserva Trentodoc
    Dosaggio Zero Riserva Trentodoc

    Brut Riserva Trentodoc

    +4 Rosè Riserva Trentodoc

    976 Riserva del Fondatore Trentodoc

    Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall'azienda
    Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall’azienda
    Emozioni…

    Lucia Letrari, oltre ad essere un’imprenditrice che ammiro e stimo, è anche una vera amica. È sempre stata al mio fianco nei momenti difficili, offrendomi conforto, parole di sostegno e vicinanza. Spesso, basta un semplice messaggio da parte sua con delle emoticon che mi fanno sorridere e mi regalano un senso di compagnia, evitando così di sentirmi sola. Tra noi c’è un intenso rispetto e una complicità che non è facile trovare e stabilire, ma è accaduto tutto in modo naturale e spontaneo.

    Famiglia Letrari, foto originale dall'azienda
    Famiglia Letrari, foto originale dall’azienda

    E’ una donna che ha saputo assimilare gli insegnamenti di suo padre e farli propri, aggiungendo il suo tocco personale e sperimentando costantemente. Non si è mai fermata, sempre alla ricerca di innovazione e qualità. Ha dimostrato la capacità di conciliare famiglia, lavoro e affetti con coraggio e perseveranza, incarnando la semplicità di una donna dal carattere forte e determinato. Può essere un po’ schietta e decisa, ma questo è motivato dalla sua volontà di riscatto e dalla consapevolezza di raggiungere risultati in un mondo impegnativo.

    Lucia Letrari, imprenditrice, enologa, amica e donna del vino del trentino, foto originale dall'azienda
    Lucia Letrari, imprenditrice, enologa, amica e donna del vino del trentino, foto originale dall’azienda

    Lucia si racconta attraverso i suoi vini, alcuni dei quali, a mio parere, la descrivono nelle sue molteplici sfaccettature. Non è mai scontata o arrendevole, ma piuttosto intensa, attenta e generosa nel rapporto con gli altri, soprattutto con le donne. È sempre pronta a tendere una mano, offrendo tutto se stessa. Ti conquista con la sua risata, con battute ironiche e piene di verità. In certi aspetti è dolce e materna, presente e allo stesso tempo amica anche quando deve essere una leader.

    (altro…)

  • Hatzidakis winery, Vita e Vite Resilienti 2022…

    Hatzidakis winery, Vita e Vite Resilienti 2022…

    Hatzidakis winery, Vita e Vite Resilienti 2022…

    Di Olfa Haniche

    Anche se si tratta di uno dei concetti che più amo, negli ultimi anni evito di usare il termine “Resilienza” perchè spesso inflazionato ed usato a casaccio banalizzandone l’essenza. Faccio un’eccezione in questo articolo concedendomi il lusso di usarlo niente di meno che nel titolo perchè penso che nessuna parola possa meglio descrivere il terroir, le anime ed i vini di Hatzidakis winery dell’isola di Santorini.

    Cominciamo intanto con la mia di resilienza, avevo accordi con Konstantina la proprietaria di Hatzidakis winery per un appuntamento fine Agosto subito dopo le ferie. Dopo varie telefonate ed email dovevo tirare fuori una data ma l’imminente arrivo della terza nipotina, un ricovero urgente di mia madre per problemi di salute e la mia solita avversione a viaggiare per isole gettonate nel periodo estivo mi facevano rimandare di settimana in settimana questo impegno.

    Sapendo che se avessi protratto ulteriormente quello stato d’animo in balia dell’indecisione ed apatia avrei rischiato di perdermi facendomi travolgere dagli eventi…Allora ho fatto quello che so fare meglio; senza pensare troppo ho fissato i voli il giorno prima per il giorno dopo ed in meno di 3gg ho viaggiato tra Firenze, Mykonos e Santorini saltando da un aereo ad una nave passando da un pullman gran turismo a vari taxi; un tour de force che solo i gitani nell’anima come me possono vivere con leggerezza… Ne è valsa la pena?

    Ne è valsa la pena eccome! alla mia piccola e timida resilienza è stata corrisposta una grande ed unica di questa bellissima realtà Greca, una di quelle che ti emozionano e ti fanno mancare le parole. E’ così che mi sono sentita durante la mia visita e chiacchierata con Konstantina Chryssou di Hatzidakis Winery Santorini.

    II mio stupore inizia con la visita ai vigneti posizionati sopra la cantina (Si avete capito bene, la catina è una grotta sotto terra ed i vigneti sono sopra!). La terra è vulcanica con pietriccio nero, ma quel che mi colpisce di più sono le viti bassissime con una forma circolare che le fa sembrare un nido gigante, distanti una dall’altra abbastanza da non accorgersi di essere in mezzo ad un vigneto sopratutto se non si è nel pieno ciclo vegetativo. Chiedo ad Antonis, giovane figlio di Konstantina, la ragione di questa singolare forma e mi spiega che serve per proteggere i grappoli dal sole cocente e le raffiche di vento che raramente abbandona l’isola.

    Mi emoziono a toccare la pianta, sembra un’opera d’arte…anzi lo è, perchè Antonis mi spiega che ci vogliono anni di mani sapienti per dare questa forma alla vite, mi racconta che loro hanno la fortuna di avere un anziano agricoltore dell’isola che gli insegna come “massaggiare” la vite senza il rischio di romperla dando nel tempo questo forma perfettamente circolare, dove durante la vendemmia bisogna essere in due per cercare i grappoli nascosti all’interno del cerchio all’ombra del fogliame che protegge dal sole e vento; una persona alza la pianta che avendo pure i grappoli carichi è bella pesante e l’altra persona raccoglie i grappoli d’uva. Che dire.. Vite decisamente resiliente!

    Vita e Vite Resilienti 2022… Vite Circolare
    Vita e Vite Resilienti 2022… Vite Circolare

    Vite circolare

    Ci avviamo in cantina per la degustazione, come suddetto la cantina è una grotta sotto il vigneto. Ho una reminiscenza delle caves di Champagne non appena sento la temperatura fresca naturale intorno agli 12 / 13 gradi garantita tutto l’anno e quel lieve sentore di umidità che il sottoterra ti regala. Superiamo tavolate di turisti dove giovani collaboratori spiegano con entusiasmo i vini della tenuta ai clienti. Arriviamo in fondo alla galleria principale dove in un incavo della parete di roccia è stata allestita una collezione privata di famiglia di tutti i vini dal 1997 in poi, cioè dal primo rosso Mavrotragano mai prodotto nell’isola (e nella Grecia e nel Mondo).

    Anche qui mi sale l’emozione e sento di vivere un momento intimo, che ha molto a che fare con la storia di una famiglia e di un vissuto. Le mie orecchie sentono Antonis raccontarmi dei genitori che da giovani innamorati lavorando per lo stesso produttore di vino dell’isola decidono di sposarsi e produrre per conto proprio questo vitigno perso al quale nessuno voleva dare una chance. Nella sua bella ed innocente giovinezza sento tutto l’orgoglio e l’amore per questo mestiere (sempre che cosi si possa chiamare mestiere la scelta di vita di chi produce il vino) che i genitori gli hanno saputo trasmettere.

    Mentre aspettiamo Konstantina iniziamo ad assaggiare i vini partendo da una nutrita sfilza di tante annate di Assyrtico: il nome del vino è Santorini Familia, la ragione di questo nome risiede nel fatto che l’uva non è solo la loro ma anche di diversi piccoli produttori dell’isola che loro considerano “Famiglia” appunto.
    Bello! in quest’isola ci sono ancora i valori dell’amicizia, del rispetto e della tradizione come una volta.

    Cantina e Collezione privata
    Cantina e Collezione privata, Hatzidakis winery

    Degustazione:

    Santorini Familia 2021 – 100% Assyrtico

    Giallo paglierino con riflessi verdognoli, molto intensi i profumi che spaziano dagli agrumi ai sentori che ricordano la macchia mediterranea e la salinità marina. Decisamente complesso al naso e richiede qualche minuto nel bicchiere poiché imbottigliato da poche settimane. Me lo conferma anche l’esame gusto-olfattivo dove il vino si rivela ancora in cammino verso l’equilibrio, nervoso e con un’acidità citrina ed un finale leggermente amarognolo che ne copre un pò l’eleganza e bellissima consistenza.

    Sono piacevolmente colpita dal carattere di questo vino, chiedo di assaggiare le annate precedenti ed il mio intuito non sbaglia, già la 2020 con solo un anno in più in bottiglia regala davvero un ventaglio di profumi ed un corpo e persistenza in bocca meravigliosi… ma con la 2017 si raggiunge l’eccellenza gustando un vino bianco che nella mia umile esperienza poche volte mi ha regalato una tale complessità di aromi e sapori alla pari di un vino rosso evoluto. Posso quindi affermare con certezza che i vini bianchi di Hatzidaskis si possono acquistare e dimenticare in cantina, ciò non farebbe altro che alzare la probabilità che si possa degustare uno dei migliori vini bianchi evoluti che si possono avere in cantina.

    Vino Santorini Famiglia Hatzidakis winery
    Vino Santorini Familia Hatzidakis winery

    Passiamo all’Aidani – 100% Aidani

    Altro vitigno autoctono di un bel colore giallo tendente all’oro, l’Aidani regala anche profumi finali più dolci di frutta matura e di miele. Al palato è più rotondo con un’importante struttura che si abbineranno perfettamente anche a pietanze con affumicature e lunghe persistenze.

    Arriva Konstantina scusandosi per il lieve ritardo e facciamo due chiacchere. Una bellezza Greca fiera ed elegante, con lei si parla di vini e vite ma anche e sopratutto di vita. Mamma di 3 figli giovani, la vita l’ha messa ancor di più alla prova 5 anni fa quando purtroppo è venuto a mancare il padre dei suoi figli ritrovandosi da sola con i ragazzi giovani a mandare avanti l’azienda di 10 ettari.

    Mi racconta con quei occhi neri e sguardo schietto e sincero che non è stato semplice rifiutare le varie generose offerte di acquisto della tenuta da parte degli “avvoltoi” non appena è mancato il marito, non è stato nemmeno semplice constatare l’allontanamento di alcuni clienti storici della tenuta che non hanno avuto fiducia in lei e nelle sua capacità di mandare avanti l’azienda con i figli. Mi confida che proprio quest’ultimi, in particolare la figlia maggiore Stella, si sono impuntati a voler mandare avanti il lavoro del padre e si sono impegnati ad esserci al suo fianco per far vivere il sogno della famiglia.

    Prende una delle bottiglie preparate dal figlio Antonis “Bello come un Dio Greco” per la degustazione e mi mostra l’etichetta raffigurante due mani che si passano un bastone: Il testimone che porta avanti di mano in mano la storia, questo l’ultimo vino prodotto anch’esso 100% Assyrtico, un’idea partita dal padre e mandata avanti dopo la sua mancanza da Konstantina.

    Cerco di resistere ma cedo, sono sopraffatta dell’emozione e della forza di animo di questa giovane famiglia e non trattengo il nodo alla gola. Momento di imbarazzo ma scopro che la mia sensibilità ha solo accorciato ancor di più le distanze con la carissima Konstantina.
    Capite bene che “Resilienza” è una parola stra meritata per queste belle persone che pur facendosi attraversare dal dolore non cedono il passo e portano avanti il sogno di una famiglia producendo vini di personalità e tradizione unica.

    La famiglia Hatzidakis winery
    La famiglia Hatzidakis winery

    Tra questi è senz’altro iconico il rosso Mavrotragano, vitigno autoctono che fino al 1997 nessuno aveva mai vinificato. Konstantina ed il marito ci hanno creduto fin da subito ed il tempo li ha dato ragione.

    vino con etichetta Skitali (bastone)
    Vino con etichetta Skitali (bastone)

    Degustazione

    vino rosso Mavrotragano
    Vino rosso Mavrotragano Hatzidakis winery

    Nel calice un bel colore rosso rubino brillante, intensi profumi di frutta rossa croccante e spezie fragranti. Al sorso una bella acidità che accompagna tannini setosi e ben integrati,

    Si chiude la degustazione con il vin santo, anche qui rimango piacevolmente sorpresa della somiglianza di tecniche di affinamento che abbiamo anche in Corsica (altra isola appunto) e per qualche aspetto anche con la Toscana. Di colore molto scuro che ricorda il nostro “Occhio di Pernice” prodotto con il Sangiovese, scopro invece che è prodotto con il vitigno Assyrtiko, un bianco che tira fuori un colore particolarmente ambrato tendente al granato! Antonis mi spiega che i grappoli vengono messi ad appassire al sole sulla pietra (vulcanica spesso di colore nero) il che fa prendere un colore quasi di bruciato alla buccia che regala queste intense sfumature granate del Vino Santo di Santonini.

    Vinsanto
    Vinsanto, degustazione di Olfa Haniche

    Degustazione:

    Assaggiamo l’annata 2004, sinceramente grata per la degustazione di un vino cosi evoluto mi godo una bella acidità contrapposta ad un’importante dolcezza (residuo zuccherino di 300g al litro!) che mitiga anche la gradazione alcolica che si attesta su 10 massimo 12°. Anche qui ci troviamo davanti ad un bel esempio di tradizione tramandata da generazioni di produttori di vino per la quale mi complimento sinceramente con questa giovane famiglia nel volerla continuare.

    Invito tutti i lettori a venire a degustare e conoscere i vini di Hatzidakis Winery alla fiera Enomunus a Firenze il 13 e 14 Novembre 2022 (https://www.vinaviewinetasting.com/event) dove potrete conoscere Konstantina e chiederle tutte le informazioni sui fantastici vini di Santorinii.

    Konstantina ed io vi aspettiamo a Firenze!

    Di Olfa Haniche

    Olfa Haniche sommelier Ais e lavoro come export manager per alcuni produttori italiani e come consulente commerciale per i vini esteri sul mercato italiano
    Olfa Haniche sommelier Ais e lavoro come export manager per alcuni produttori italiani e come consulente commerciale per i vini esteri sul mercato italiano

    Sito Cantina: http://www.hatzidakiswines.gr/en.html

    Sito Autrice: https://www.vinaviewinetasting.com/

    Sito Partner: https://www.foodandwineangels.com/

    https://carol-agostini.tumblr.com/

  • I vini di Francesca Fiasco tra il Cilento e Vallo di Diano 2022

    I vini di Francesca Fiasco tra il Cilento e Vallo di Diano 2022

    I vini di Francesca Fiasco in bilico tra il Cilento e il Vallo di Diano 2022

    Di Gaetano Cataldo

     

    È in località Campanaro, nel comune di Felitto, che l’azienda agricola di Francesca Fiasco ha avuto a costituirsi nel 2015. Il piccolo paese di Felitto è una delle perle dell’hinterland cilentano, conta meno di 1300 abitanti ed è la sede amministrativa dell’unione dei comuni dell’Alto Calore.

    Territorio e Borgo

    Comune di Felitto articolo: I vini di Francesca Fiasco in bilico tra il Cilento e il Vallo di Diano 2022
    Comune di Felitto articolo: I vini di Francesca Fiasco in bilico tra il Cilento e il Vallo di Diano 2022

    Questo borgo vede come centri abitati più vicini il comune di Castel San Lorenzo e quello di Roccadaspide, è diviso da Magliano Vetere da una costa montuosa frastagliata ed è separato dal torrente Ripiti, affluente del fiume Fasanella, da Bellosguardo, perfettamente incastonato tra il Monte Chianiello, il Monte Ceglie ed il Monte Cerzito.

    Posto in bilico tra le alture del Cilento e del Vallo di Diano a 275 metri sul livello del mare il territorio felittese è tipicamente mediterraneo, vede la presenza dell’acero campestre, localmente detto occhiano, e dell’olmo, è immerso nella natura del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e costituisce una vera e propria oasi di tranquillità, tanto da essere diventato sede eletta di lontre, volpi, cinghiali e furetti.

    Curiosità, leggenda e mistero…

    Esistono diverse storie sul borgo di Felitto che negli anni si sono tramandate da generazione a generazione, una di esse è legata al castello medievale. Secondo la leggenda, all’interno di esso ci viveva un Barone che, abusando del suo potere, chiedeva di diritto di trascorrere la prima notte di nozze con ogni nuova sposa, per poi rimandarla dal neo-coniuge.

    Chiunque si sarebbe opposto sarebbe stato spedito, attraverso il trabucco, un’antica macchina d’assedio, nelle gole del Calore, perdendo così la vita, ma dopo parecchi anni, un giovane sposo un giorno decise di mettere fine a quella tale ingiustizia.

    Il giorno delle sue nozze, i soldati sostavano come sempre fuori dalla chiesa, in attesa del termine della celebrazione per accompagnare la giovane al castello, però questa volta, a destinazione non arrivò la sposa, bensì lo sposo, che grazie ad un camuffamento riuscì a raggirare le guardie.

    Il ragazzo, dopo aver colpito con una pugnalata il barone, lo scaraventò, come da rituale, nel fiume. Ben presto anche le guardie si arresero, travolti dalla popolazione che, incoraggiata dall’amore della sposa per suo marito, invase il castello.

    I felittesi e soprattutto le giovani coppie, festeggiarono, attraverso canti e balli, la conquista della loro indipendenza e tutti vissero serenamente la loro prima notte di nozze.

    Cantina

    Francesca Fiasco che mescita il tuo vino in cantina
    Francesca Fiasco che mescita il tuo vino in cantina

    In un territorio pressoché inviolato insistono i vigneti di proprietà, circa sette ettari, e le radici affondano in suoli mediamente calcareo argillosi e, poiché siamo nei pressi delle Gole del Calore, a tratti non mancano i colori e le stratificazioni tipiche del Flysch del Cilento e la roccia carbonatica.

    Con grande cura questa giovane donna si diletta tra vigna, produzione e vendita comunicandolo attraverso la sua presenza e voce con grande passione e impegno.

     

    VINI DI FRANCESCA FIASCO
    VINI DI FRANCESCA FIASCO

    Non molto distanti dalla cantina di Francesca Fiasco i tenimenti agricoli sono vitati prevalentemente con vecchi ceppi di Aglianico, poi di Aglianicone e quindi di Fiano e Coda di Volpe con la presenza di altri vitigni, come ad esempio il Piedirosso, tra quelli più recenti messi a dimora ed altre varietà che di consuetudine vengono da sempre allevate anche nella vicinissima Castel San Lorenzo.

    La vendemmia in vigna di Francesca Fiasco
    La vendemmia in vigna di Francesca Fiasco

    Vini

    “Un grande vino nasce prima di tutto nel vigneto… 
    E’ da qui che ne scaturisce il recupero della naturalità nella coltivazione…” citazione presa dal sito
    "Un grande vino nasce prima di tutto nel vigneto...  E' da qui che ne scaturisce il recupero della naturalità nella coltivazione..."
    “Un grande vino nasce prima di tutto nel vigneto… 
    E’ da qui che ne scaturisce il recupero della naturalità nella coltivazione…”

    Quattro le referenze, tutte nel disciplinare Igt Paestum: i rossi Mèrcori, Difesa ed Ersa col bianco Lapazio.

    Francesca Fiasco mentre cura le spedizioni dei suoi vini ai clienti
    Francesca Fiasco mentre cura le spedizioni dei suoi vini ai clienti

    Francesca Fiasco ha esordito con la sua prima annata nel 2016 grazie al supporto dell’enologo Emiliano Falsini e, dopo le successive vendemmie e tanto impegno, comincia ad affiorare la filosofia produttiva ed una linea produttiva protesa al miglioramento.

    Dopo aver ereditato vigneti e passione dai nonni Francesca persegue l’ambizione di produrre vini di territori che sappiano narrare, con un certo filo edonistico ed estetico, la beltà cilentana con un tocco evidentemente femminile.

  • Amitié Sans Frontieres 2022, Montescano e Montedinove nei calici

    Amitié Sans Frontieres 2022, Montescano e Montedinove nei calici

    Amitié Sans Frontieres 2022, Montescano e Montedinove nei calici

    di Carol Agostini

    Nella meravigliosa cornice seicentesca di Palazzo Cusani nell’antico borgo milanese di Brera, dove Napoleone Bonaparte fu residente per un certo periodo, si è svolta la cena di gala solidale dell’associazione Amitié San Frontieres Club di Milano.

    Donatella Quaroni e Matteo Marco Galiano Montescano e Montedinove nei calici per Amitié Sans Frontieres
    Donatella Quaroni e Matteo Marco Galiano Montescano e Montedinove nei calici per Amitié Sans Frontieres

    Luogo storico e di culto, di proprietà della famiglia Cusani che dall’inizio del Seicento divenne residenza nobiliare lussuosa, in cui il marchese Agostino Cusani e la moglie Giovanni Visconti ricevevano i proprio ospiti tra lussuria e bellezza.

    Il palazzo ha mantenuto negli anni la maestosità degli affreschi di Giovanni Angelo Borroni, delle decorazioni neoclassiche di alcuni degli artisti italiani più quotati dall’opera di Piermarini, che si affaccia sul giardino, a quella dell’architetto Ruggeri, rispettivamente degli anni 1712 e 1719.
    Attualmente il Palazzo Cusani di Milano è sede del Comando Militare Esercito “Lombardia” e del Circolo Ufficiali.

    Amitié San Frontieres

    Rossella De Cicco, presidente del Club di Milano, ha scelto questa location per organizzare la cena benefica annuale dell’associazione Amitié San Frontieres, con l’obiettivo di raccogliere fondi a scopo umanitario.

    Palazzo Cusani dove si è svolta la cena di gala di beneficienza di Amitié Sand Frontieres di Milano
    Palazzo Cusani dove si è svolta la cena di gala di beneficienza di Amitié Sand Frontieres di Milano

    Il Club “Amitié Sans Frontières” è un’associazione internazionale a scopo umanitario i cui principi di base sono “Justice, Tolérance, Amitié”. L’emblema di Amitié è il girasole, simbolo del sole che splende per tutti, qualunque sia la razza, il sesso e la religione.

    Amitié Sans Frontières” è il primo Club di servizio nato in Europa, nel Principato di Monaco, per volontà di Madame Régine Vardon West la quale, dal 1991, spende le proprie energie per diffonderne lo sviluppo sotto la Presidenza d’Onore del Principe Sovrano, Alberto II di Monaco.
    Con gli anni sono stati fondati Club in Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Asia e Italia.

    Ogni anno il tema della beneficenza, dominante per i club in occasione delle serate di gala, dipende dal tema annuale stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
    Nel 2003 il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU – con sede a New York – ha attribuito ad A.S.F.I. la qualità di “Organisation Non Gouvernementale avec Statut Consultatif auprès des Nations Unies”.

    Un Piatto della cena di gala di Amitié Sans Frontieres
    Un Piatto della cena di gala di Amitié Sans Frontieres

    L’incontro milanese di  Amitié Sans Frontieres 2022

    Mise en Place di Palazzo Cusani nell’antico borgo milanese di Brera per Amitié Sans Frontieres
    Mise en Place di Palazzo Cusani nell’antico borgo milanese di Breraper Amitié Sans Frontieres

    Il tema della serata milanese è stato il sostegno al progetto il “Bosco magico”, attività creative e di animazione dedicate ai bambini con disabilità motorie, progetto creato da Fondazione ARIEL, presso ospedale Humanitas di Rozzano (MI); una parte del ricavato sarà devoluto all’obiettivo umanitario internazionale in partenariato con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), portando soccorso ai bambini afgani e ucraini.

    Nella serata si sono susseguiti momenti di intrattenimento condotti da Paky Arcella, con la presenza e voce di Luca Virago: “ un uomo…mille voci”

    I vini per la cena di gala di Amitié Sans Frontieres Milano 2022

    Ho personalmente selezionato le due cantine che hanno generosamente donati i vini per la cena, oltre a qualche bottiglie di vecchie annate per l’asta di beneficenza, il tutto nel segno dell’amitié.
    Le due cantine da noi rappresentate hanno accolto immediatamente l’opportunità di sostenere i progetti protagonisti della serata, che è iniziata con il tour culturale tra le sale “del piano nobile” di Palazzo Cusani, alla scoperta della sua storia e delle opere esposte.

    Palazzo Cusani dove si è svolta la cena di gala di beneficienza di Amitié Sand Frontieres di Milano
    Palazzo Cusani dove si è svolta la cena di gala di beneficienza di Amitié Sand Frontieres di Milano

    Dopo aver ammirato le stanze ricche di bellezza, eleganza e arredi d’epoca, gli ospiti si sono accomodati all’aperitivo a passaggio con delle chicche gastronomiche accompagnate dalle bollicine delle due cantine.

    Nei calici l’Oltrepò Pavese di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni. I vini della serata sono stati Dhéon Brut metodo Martinotti a base di Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, Daimjo Pinot Bianco fermo, Barando Vino Frizzante Rosso, Croatina in purezza, Dhéon Extra Dry Spumante.

    Anche le Marche hanno avuto un loro momento, in particolare Montedinove (AP) con Le Vigne di Clementina Fabi di Loretta di Maulo e del marito Gianluca Giorgi, con una carrellata di ottimi vini marchigiani: Marche IGT Sangiovese vinificato Bianco Spumante Bio, Marche IGT Sangiovese vinificato bianco Bio fermo 2018, Marche Passerina IGT Bio Vegan 2020.

    Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni

    Alcuni vini di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni per Amitié Sans Frontieres
    Alcuni vini di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni per Amitié Sans Frontieres

    L’azienda Tenuta Borgolano si trova in una zona estremamente vocata, “in un territorio a forma di grappolo d’uva”, così come venne definita da Gianni Brera la provincia di Pavia. Una provincia in cui la natura è rimasta incontaminata, dove la mano dell’uomo è ancora l’assoluta protagonista e segue l’avvicendamento delle stagioni. È questo lo scenario in cui opera Donatella Quaroni.

    Una donna di grande tempra, costanza e determinazione, entra nell’azienda nel 1992 che, da quel momento, prende nome “Tenuta Borgolano”, dal nome del luogo in cui trova sede: Al Burlan.

    Nel 2004 Paolo Brera, figlio di Gianni, ha battezzato Donatella, “Donna Bonarda”, soprannome che ancora porta e che premia l’impegno, la dedizione nella cura del terreno e delle vigne, la filiera impostata nel rispetto del territorio e un meticoloso lavoro in cantina. Il nome Donna Bonarda è anche quello di uno dei vini rossi più amati dell’azienda.

    Alcuni di questi vini sono stati degustati a Amitié Sans Frontieres di Tenuta Borgolano
    Alcuni di questi vini sono stati degustati a Amitié Sans Frontieres di Tenuta Borgolano

    La produzione in bottiglie si attesta attorno alle 100.000 unità, suddivise in 8/10 etichette. Si vende in Italia prevalentemente, direttamente in azienda con visite e degustazioni.
    L’azienda esporta anche all’estero, in Germania, Belgio, Olanda, con un mercato che assorbe il 15% della produzione.
    La risorsa più grande di questa cantina, oltre al terreno, al microclima, suolo, cura della vigna e uve sane è, come ho detto, Donatella Quaroni, donna di grande sensibilità, amica e sostegno in diversi momenti della mia vita professionale e privata.


    Per informazioni il sito è: https://www.tenutaborgolano.com/


    Le Vigne di Clementina Fabi di Loretta di Maulo

    Alcuni di questi vini di Le Vigne di Clementina Fabi sono stati degustati all'evento di Amitié Sans Frontieres di Milano
    Alcuni di questi vini di Le Vigne di Clementina Fabi sono stati degustati all’evento di Amitié Sans Frontieres di Milano

    In quella terra meravigliosa chiamata Marche esiste un disciplinare che esalta uno dei vitigni più diffuso del centro Italia: il Pecorino. Mi riferisco alla zona Offida, uno dei borghi più belli della nostra penisola, famoso per il merletto a tombolo e ora anche per i suoi eccellenti risultati enologici.

    I girasoli che si alternano con le vigne nei pressi di Montedinove
    I girasoli che si alternano con le vigne nei pressi di Montedinove

    I vini di “le Vigne di Clementina Fabi” sono la prova che questa zona al limite fra i monti Sibillini e il mare adriatico, terra vocata a realizzare degli ottimi prodotti biologici, di grande carattere enologico e di notevole spessore vinicolo.

    La risorsa di questa cantina è il sodalizio tra famiglia e territorio, con la costante voglia di sperimentare e di migliorare ogni annata, nel segno della qualità e ricercatezza.
    Una famiglia unita, condotta da Loretta di Maulo con il supporto del consorte Gianluca Giorgi, si muove tra la tradizione territoriale e l’innovazione cosmopolita romana della coppia, giunta da Roma per riscattare le vigne dei propri avi.

    Infatti, l’azienda agricola “Le Vigne di Clementina Fabi” trae le sue origini alla fine del 1800, quando la famiglia Fabi, soprannominata “Cerì”, acquistò alcuni poderi nel piccolo territorio pedemontano di Montedinove.

    La linea Cerì di Le Vigne di Clementina Fabi
    La linea Cerì di Le Vigne di Clementina Fabi

    Un legame tra l’antico e il nuovo, ben gestito e fiorente, in un territorio vocato a questo tipo di sinergia.
    La gestione dell’attività passò quindi di generazione in generazione fino ad arrivare a Clementina, madre di Loretta, che, seppur già trasferitasi tempo prima a Roma, decide di tornare in terra d’origine per riprendere in mano la tradizione di famiglia ereditata dal babbo Luigi, trasferendola successivamente alla figlia.

    Dopo due secoli di stretto legame con l’identità territoriale, viene deciso di valorizzare ulteriormente questo patrimonio. Nel 2008 nasce infatti l’azienda vinicola “Le Vigne di Clementina Fabi”. Oggi la società viene portata avanti con spiccata passione e dedizione, con una produzione di circa centomila bottiglie all’anno.
    All’interno della Tenuta è possibile soggiornare nell’agriturismo con piscina della famiglia in un bellissimo contesto collinare e nella quiete più assoluta.


    Per informazioni il sito è: http://www.levignediclementinafabi.it


    La frase riportata nel menù di Rossella De Cicco in occasione della serata milanese dell’associazione Amitié San Frontieres Club di Milano è forse il modo migliore per commentare una serata ben riuscita e di grande spessore umano e associazionistico: “L’azione più nobile…è l’aiuto al prossimo”.

    Una serata, insomma, all’insegna dell’amitié, del rispetto, stima, condivisione e solidarietà nella speranza di un mondo migliore per tutti.

    Di Carol Agostini

     

    Carol Agostini autrice dell'articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine
    Carol Agostini autrice dell’articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine

    Sito Associazione: https://www.amitiesansfrontieres.org/it/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/