Categoria: Vini Territori e Tradizioni

  • Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte

    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte

    Sbocciano in primavera Malghe in fiore, gli eventi più genuini dedicati alla scoperta dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria

    Redazione – Carol Agostini

    Dal 13 maggio al 3 giugno torna Malghe in fiore, un modo divertente e completo per vivere una vacanza in pieno relax e a contatto con la natura. Un territorio, quello dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria, che conserva il fascino di una volta e che svela ai suoi ospiti la bellezza delle sue vette e le sconfinate distese di verde a perdita d’occhio. Nelle stesse date, si affianca anche il gustoso evento Sapori in malga durante il quale si possono gustare una selezione di delizie primaverili nelle baite e nelle taverne che aderiscono all’iniziativa.

    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa
    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa

    L’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria, con oltre 30 malghe e rifugi tipici, dà il benvenuto alla la bella stagione con gli eventi di Malghe in fiore, un ricco programma settimanale per scoprire o riscoprire il lato più autentico di questo territorio.

    Ricaricarsi, respirare profondamente e ammirare il risveglio della natura, sono queste le parole chiave per vivere l’incanto della primavera alpina, con le sue attività e le sue bontà gastronomiche servite dalle baite e osterie contadine che partecipano all’iniziativa. Si affianca a questo Sapori in malga, per scoprire la cucina locale con piatti gustosi come i canederli o il raffinato risotto all’abete rosso con formaggio cremoso.

    IL PROGRAMMA DI MALGHE IN FIORE PER SCOPRIRE UN TERRITORIO RICCO DI FASCINO E DI ESPERIENZE

    Le attività di Malghe in fiore sono scandite da un programma ricco e ben strutturato per garantire all’ospite dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria un soggiorno immersivo. Si inizia lunedì con un tour guidato in e-bike attraverso meleti e vigneti per passare ad un’escursione sul tema delle erbe a Naz, un grazioso paese a 890m s.l.m, immerso in uno scenario di innumerevoli frutteti nella Valle Isarco. Si può provare, martedì, Una botta di Salute!

    Un’escursione (immuno)stimolante nella Valle d’Altafossa, oppure mercoledì l’esperienza del Bagno di bosco presso la cascata di Vandoies di Sopra per una connessione totale con la natura. Giovedì con un’escursione guidata sull’Alpe di Rodengo e Luson e venerdì con una passeggiata a tema mele a Naz. La settimana si conclude domenica con una camminata mattutina a Terento a 1.210m s.l.m, chiamato anche il paese del sole grazie alle sue 2.000 ore di luce all’anno.

    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa
    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa

    Grande conclusione di Malghe in fiore c’è Mountain Glow Yoga sabato 3 giugno sul monte Gitschberg: una lezione di yoga molto speciale con tanta aria pura, una vista spettacolare e quel senso di libertà che le montagne dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria sanno regalare. In contemporanea a Malghe in fiore, Sapori in malga celebra il lato gastronomico tanto apprezzato da chi frequenta il territorio. Iscriversi agli eventi settimanali proposti è molto semplice, si può consultare il dettagliato calendario della attività e prenotare, oppure recarsi personalmente presso tutti gli uffici informazioni delle aree vacanze di Rio Pusteria.

    L’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria è un territorio vocato all’ospitalità che regala emozioni, un luogo di pace e tranquillità immerso in una natura incontaminata. Preziosa compagna di viaggio anche in questo periodo è l’Almencard, che apre le porte ad una vacanza ricca di vantaggi; gli ospiti la ricevono gratuitamente al momento del check-in presso le strutture partner.

    La carta include accessi gratuiti ai musei e spostamenti gratuiti con i mezzi pubblici dell’Alto Adige, compresi treni regionali, bus, le funivie di Renon, San Genesio, Meltina e Verano, il trenino del Renon, la funicolare della Mendola e il PostBus Switzerland per Müstair in Svizzera. L’utilizzo delle cabinovie Gitschberg e Jochtal sono gratuite dal 13 maggio al 7 luglio e dal 18 settembre al 4 novembre.

    Da comunicato stampa

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.smstudiopr.it/it/news/dettagli/malghe-in-fiore-sbocciano-in-primavera-gli-eventi-piu-genuini-dedicati-alla-scoperta-dellarea-vaca.html

    Sito ufficiale: https://www.riopusteria.it/it/area-vacanze/rio-di-pusteria

    Sito immagine: https://www.flickr.com/photos/155991625@N03/albums

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/it/pr-communication.html

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Baglio di Pianetto, Dante Bonacina Amministratore Delegato dal 2023

    Baglio di Pianetto, Dante Bonacina Amministratore Delegato dal 2023

    Baglio di Pianetto, Dante Bonacina è il nuovo Amministratore Delegato

    Redazione – Carol Agostini

    Il Consiglio di Amministrazione ha reso noto il nome della nuova guida dell’azienda.

    Dominique Marzotto: “È un piacere dare il benvenuto a Dante, che con la sua esperienza porterà avanti un percorso di ricerca dell’eccellenza.”

     

    È Dante Bonacina, 55 anni, di cui oltre 25 trascorsi nel settore vinicolo, il nuovo Amministratore Delegato di Baglio di Pianetto, la cantina siciliana della famiglia Marzotto fondata nel 1997 a Santa Cristina Gela.

    Logo Baglio di Pianetto, immagine da comunicato stampa
    Logo Baglio di Pianetto, immagine da comunicato stampa

    L’azienda è stata fondata con l’obiettivo di distinguersi per ricerca ed eccellenza, e da sempre investe nelle persone e nel loro “saper fare”. Per questo la scelta è ricaduta su un uomo che nel corso della sua carriera ha dimostrato di credere nelle persone, ma soprattutto di saper mettere al centro i loro bisogni, motivo per il quale, nel 2017, ha ricevuto il riconoscimento di Slow Boss, dedicato ai dirigenti in grado di ascoltare e creare modelli di leadership “slow”.

    Da oltre 25 anni alla guida di Ca’ del Bosco e dopo averla resa una delle aziende più virtuose della Franciacorta, Dante Bonacina approda al timone di Baglio di Pianetto succedendo a Francesco Tiralongo, improvvisamente scomparso lo scorso marzo.

    “Il Conte Paolo è stato pioniere nell’investire in un territorio sorprendente, quando si parla di viticoltura di montagna in Sicilia infatti, molti pensano esclusivamente all’Etna, ma qui a Santa Cristina Gela, a 20 minuti da Palermo e a 650 metri d’altitudine, il Conte ha scoperto un terroir unico e particolarmente vocato. Volentieri ho accolto l’invito degli eredi, che oggi portano avanti con dedizione ed entusiasmo il suo progetto”.

    Dante Bonaccina Amministratore delegato baglio di Pianetto, foto da comunicato stampa
    Dante Bonaccina Amministratore delegato baglio di Pianetto, foto da comunicato stampa

    Riferendosi poi alle sue prime iniziative da neo Amministratore Delegato, Bonacina ha precisato:

    “Baglio di Pianetto non sarà la copia di Ca’ del Bosco, sicuramente prioritaria sarà la razionalizzazione del portafoglio prodotti. Dobbiamo concentrarci sui vini identitari dell’azienda, l’obiettivo è quello di tornare a fare vini di Chateau, ritornando al sogno del Conte Paolo, una sfida oggi raccolta dalla figlia Dominique Marzotto e dal nipote Gregoire Desforges.”

    In riferimento alla proprietà e alla squadra che lo ha accolto in azienda, ha detto: “Ho il privilegio, ancora una volta, di lavorare e interagire con le giovani leve del mondo del vino che condividono con me un modello d’impresa dedicato all’eccellenza, da parte mia offrirò esperienza e curiosità, rigore e creatività, ma sopratutto uno spazio, non solo fisico, dove potersi esprimere liberamente senza il timore di essere giudicati”.

    Dominique Marzotto presidente Baglio di Pianetto, foto da comunicato stampa
    Dominique Marzotto presidente Baglio di Pianetto, foto da comunicato stampa

    “Francesco Tiralongo – aggiunge Dominique Marzotto, presidente di Baglio di Pianetto – ci ha permesso di raggiungere risultati importanti e ha messo le basi per un necessario percorso di rinnovamento e crescita. Dante Bonacina ha raccolto il testimone con entusiasmo, e siamo sicuri che porterà avanti l’ambizioso progetto nel rispetto dell’ambiente e della centralità delle persone. Siamo quindi pienamente fiduciosi che Dante condurrà il sogno di mio padre, il Conte Paolo, a nuovi traguardi, in lui abbiamo individuato le qualità umane e professionali giuste per poter proseguire il lavoro svolto in passato e per affrontare le sfide di un settore complesso come quello del vino”.

    Da comunicato stampa

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: https://bagliodipianetto.it/

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    Sito ufficio stampa: www.fruitecom.it

  • Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012

    Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012

    Dalla Trinacria a Terre Sikane

    Di Elsa Leandri

    Trinacria. Così veniva chiamata anticamente la Sicilia, racchiudendo nel nome stesso i “tre promontori” che identificano i tre vertici di questa magnifica isola.

    Trinacria. È anche il nome che viene dato al simbolo che la rappresenta: gli elementi che possiamo riconoscere sono la testa della Gorgone, figura mitologica nota per avere al posto dei capelli dei serpenti tali da pietrificare chiunque la guardasse, le spighe di grano e le tre gambe piegate all’altezza del ginocchio, ovvero i tre capi dell’isola, Capo Boeo, Capo Peloro e Capo Passero.

    Simbolo Trinacria, articolo: Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012, immagine da internet
    Simbolo Trinacria, articolo: Dalla Trinacria a Terre Sikane, azienda nata nel 2012, immagine da internet

    Trinacria. È un’icona altresì carica di significati: la testa di Medusa grazie alla sua capacità di paralizzare ci mette al riparo del male, le spighe di grano richiamano la fertilità, i serpenti che effettuano la muta la rinascita e le tre gambe il cambiamento della vita o il tempo che scorre (passato, presente e futuro).

    Terre Sikane

    Sarà per tutto questo che Terre Sikane ha scelto come “marchio” una figura che richiama molto la Trinacria: sono infatti raffigurate tre S che rimandano alle iniziali della propria terra, la Sicilia, del popolo che abitava Butera e le zone limitrofe in periodo pre-ellenico, i Sicani, e della propria famiglia, i Sciacchitano.

    Terre Sikane di Francesco Sciacchitano, logo da sito
    Terre Sikane di Francesco Sciacchitano, logo da sito

    Terre Sikane è un’azienda di Riesi, fondata nel 2012 e che conta 58 ettari di terreno di cui 23 impiantati a vigneto siti nel comune di Butera, nelle contrade di Turchiotto-Gurgazzi.

    Fin dai primi passi in viticoltura Francesco e Rosy, affiancati dal savoir faire dell’enologo Francesco Paolo Urone, hanno investito moltissimo in questa terra sita a un’altezza di circa 400m s.l.m. dove arrivano le brezze marine a accarezzare le vigne.

    La famiglia Sciacchitano, con i prodotti ottenuti da questo areale, ha affermato fin da subito sia la propria filosofia, in cui tradizione abbraccia innovazione, che la propria qualità nel mercato internazionale riportando moltissimi e prestigiosi premi.

    Vitigni autoctoni e vitigni internazionali sono le varietà coltivate in questo lembo sicano che vengono vinificati come monovitigno o in uvaggio e che andremo a scoprire con grande curiosità.

    Porta Reale Gran Galà Vino Spumante (Grillo e Chardonnay)
    Questo metodo Martinotti ci regala delle bollicine fini che ravvivano il calice paglierino con riflessi verdolini. Si esprime con accattivanti sentori di gelsomino e di fiori di zagara freschi, abbracciati da note agrumate, di frutta tropicale (ananas, melone bianco) e di lemongrass e salvia. La bolla solletica piacevolmente il cavo orale offrendo un finale che evoca il mandarino.

    Calice e bottiglia di Porto Reale Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia di Porto Reale Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Turchiotto Grillo Sicilia Doc 2021 (100% Grillo)
    Paglierino con riflessi dorati. Impatto olfattivo che evoca erbe officinali come timo e salvia. Biancospino, frutto della passione e una leggera speziatura di noce moscata ne completano il profilo. Vibrante e saporito persiste a lungo lasciando richiami ammandorlati.

    Calice e bottiglia di Turchiotto Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia di Turchiotto Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Il Sikano Sicilia Doc 2021 (60% Merlot- 40% Nero d’Avola)
    Rubino impenetrabile. Si apre con ricordi di ciliegia e prugna accarezzati da effluvi di lavanda e di macchia mediterranea. In chiusura paté d’oliva. Il sorso è appagante con tannini e freschezza che vanno a braccetto. Prolungato epilogo con cenni di pepe nero.

    Calice e bottiglia Il Sikano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia Il Sikano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Turchiotto Rosato Nero D’Avola Sicilia Doc 2021 (100% Nero D’Avola)
    Veste salmone con riflessi ramato. Si declina con echi di lavanda, peonia e garrigue; attraenti richiami di ciliegia, ribes rosso e fragolina di bosco. La beva è piacevole grazie al connubio di freschezza e sapidità. Il sorso si allunga su cenni di buccia di mandarino.

    Calice e bottiglia Turchiotto Rosato Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia Turchiotto Rosato Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Turchiotto Syrah e Merlot Sicilia Doc 2021 (60% Syrah- 40%Merlot)
    Rubino fitto. Si avvertono immediatamente i sentori di ciliegia matura e mora di gelso cosparsi da pepe nero e cacao. Tannini vigorosi sovrastano il palato. Finale leggermente amaricante.

    Calice e bottiglia Turchiotto Syrah e Merlot Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottiglia Turchiotto Syrah e Merlot Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Frasciano Rosso Nero D’Avola Sicilia Doc 2020 (100% Nero d’Avola)
    Carminio vivace. Al naso è una scoperta continua: ciliegia, prugna, mirtillo si rincorrono su un sottofondo di macchia mediterranea, menta ed eucalipto. Speziatura di cannella e chiodi di garofano, note empireumatiche di tabacco dolce e cacao ne completano il profilo. Ottima piacevolezza in bocca in cui il tannino è ben integrato. Chiusura su echi balsamici.

    Calice e bottigllia Frasciano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Calice e bottigllia Frasciano Terre Sikane, foto di Elsa Leandri

    Oltre alla produzione di varie tipologie di vini, una parte degli ettari della proprietà trovano dimora degli oliveti che accolgono le cultivar locali come la Tonda Iblea, la Nocellara Messinese e la Nocellara Etnea da cui si ottiene l’autentico olio extravergine d’oliva.

    Bottiglia Orofino Sikano, Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Bottiglia Orofino Sikano, Terre Sikane, foto di Elsa Leandri
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito cantina: https://www.terresikane.com/

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  • Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana

    Di Adriano Guerri

    A Lido di Camaiore, all’interno degli ampi saloni dell’Hotel Versilia Lido I Una Esperienze ha avuto luogo la 15°edizione di  Terre di Toscana “Eccellenze nel Bicchiere “. Una passerella tra 140 aziende vitivinicole toscane con la possibilità di degustare oltre 700 etichette . Un evento ben organizzato che porta la firma di Acquabuona.it. Uno stupendo evento dedicato interamente a tutte le denominazioni della Regione menzionata.

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    I vini in degustazione erano tutti di elevata qualità, proporrei alcuni assaggi di perle provenienti da Bolgheri, prima di passare all’analisi sensoriale dei vini, qualche cenno su questa meravigliosa enclave.

    Bolgheri

    E’ uno straordinario lembo di terra nel Comune di  Castagneto Carducci in provincia di Livorno. A poca distanza dal litorale etrusco.  Patria e feudo dei Conti della Gherardesca. Un’areale noto per il viale di cipressi disposti in duplice filar, dei quali il poeta e  premio Nobel Giosuè Carducci gl’ aveva dedicato ben 116 versi in una delle più celebri poesie,  altresì nota per il Bolgheri Doc.

    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Un’areale che a differenza degli altri, posti nella stessa regione ha puntato su vitigni diversi dal Sangiovese. I Conti della Gherardesca prima dell’avvento della fillossera avevano già messo a dimora tra i filari vitigni di origine francese,  quali Syrah,  Gamay e Cabernet. Con l’attechimento di questo afide verranno distrutti totalmente i vigneti di questa enclave.

    La svolta è arrivata con l’arrivo a Bolgheri del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, piemontese e amante dei vini di Bordeaux, ivi trasferitosi dopo aver sposato la Contessa Clarice della Gherardesca. Aveva riscontrato alcune similitudini con i terreni della zona bordolese di Graves, pertanto inizia a piantare Cabernet nella vigna di Sassicaia a ridosso della costa. I vini prodotti, inizialmente  erano  consumati esclusivamente in famiglia e con amici.

    Alcune degustazioni fatte da Adriano Guerri, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona
    Alcune degustazioni fatte da Adriano Guerri, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona

    Il 1968 è l’anno della svolta, esce la prima annata di Sassicaia, la cui commercializzazione è stata affidata al parente, Marchese Antinori. Attualmente, i vitigni maggiormente coltivati sono: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Syrah, Sangiovese, Sauvignon,  Viogner e Vermentino. I vigneti sono posti ad un’ altitudine che varia dai 10 ai 380 metri s.l.m., le escursioni termiche tra le ore diurne e notturne sono notevoli, i terreni sono alcalini e composti da sabbia e argilla con forte presenza di scheletro.

    A Bolgheri ci sono vigneti che superano il mezzo secolo di età,  tuttavia l’età media dei vigneti è di 16 anni, pertanto, la qualità dei vini che è già ottima, diventerà eccellente nel prossimo futuro. La Doc Bolgheri prevede varie tipologie dal Bolgheri  Bianco, Bolgheri  Vermentino,  Bolgheri Sauvignon, Bolgheri Rosato,  Bolgheri Rosso, Bolgheri  Rosso Superiore e Bolgheri Sassicaia (unica Doc in Italia  ad avere un unico vino).

    Nel 2021 è nata Bolgheri DiVino, un evento diffuso che ha luogo a Castagneto Carducci sia al Frantoio di Casa Carducci sia al Castello della Gherardesca. Bolgheri vanta sessantasei produttori. Alcuni assaggi a Terre di Toscana.

    Bottiglia assaggiata durante l'evento, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bottiglia assaggiata durante l’evento, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Tasting notes

    Sapaio Toscana Igt 2019 Podere Sapaio – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon 70% Cabernet Franc 10%  e Petit Verdot 20%, rosso rubino intenso e impenetrabile,  rivela eleganti sentori di frutti di bosco maturi, prugna,  bacche di ginepro e humus  che ben si fondono con note di spezie dolci, piacevolmente avvolgente,  fine e decisamente lungo.

    Sapaio Toscana Igt 2019 Podere Sapaio, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Sapaio Toscana Igt 2019 Podere Sapaio, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Bolgheri Rosso Superiore Sondraia 2019 Poggio al Tesoro – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon,  Cabernet Franc e Merlot, si veste di un bellissimo colore rosso rubino intenso,  sprigiona sentori di mora, ciliegia,  prugna ed erbe aromatiche unite a sottili nuances speziate, pieno ed appagante,  tannini poderosi ma setosi e anch’esso dura in bocca a lungo.

    Bolgheri Rosso Superiore Sondraia 2019 Poggio al Tesoro, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bolgheri Rosso Superiore Sondraia 2019 Poggio al Tesoro, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

    Guidalberto Toscana Igt 2021 Tenuta San Guido – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon 60% e Merlot 40%, rosso rubino brillante, dipana note di rosa, fiori di glicine, lampone,  ciliegia, note tostate e sottobosco,  piacevolmente fresco,  vivido e  vibrante.

    L’Alberello Bolgheri Superiore Rosso 2020 Grattamacco – Ottenuto da uve di Cabernet Sauvignon 70% e Cabernet Franc 30%, rosso rubino intenso, rimanda sentori di prugna, melagrana, mirtillo rosso e bacche di ginepro che vanno a seguire una scia balsamica, sorso pieno e morbido.

    Petra Toscana Igt 2019 Petra (Suvereto) – Ottenuto con uve di Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 28% e Cabernet Franc 12%,  rosso rubino intenso con riflessi che virano sul granato,  libera eleganti sentori di frutta rossa matura,  macchia mediterranea  ben unite a note balsamiche,  attacco tannico poderoso,  morbido e generoso. Finale duraturo.

    Bottiglia di Petra, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri
    Bottiglia di Petra, articolo: Bolgheri alla 15° edizione di Terre di Toscana di Acquabona, foto di Adriano Guerri

     

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

    Sito evento: https://www.acquabuona.it/eventi-acquabuona/terre-di-toscana/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa e i vini della Viticoltori in Broni, la cooperativa lombarda punta sulle bollicine che hanno fatto la storia del Metodo Classico

    Redazione

    Terre d’Oltrepò, la più grande realtà cooperativa lombarda con sede a Broni, che raggruppa circa 800 soci in tutto l’Oltrepò e tre cantine a Casteggio, a Broni e Santa Maria della Versa, parteciperà a Vinitaly 2023 (PalaExpo Lombardia D11) con due importanti novità.

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, logo da comunicato stampa
    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, logo da comunicato stampa

    Lunedì 3 aprile alle 17 presso lo stand della cooperativa la nuova linea di La Versa sarà protagonista di un aperitivo per raccontare le bollicine che hanno fatto la storia del Metodo Classico. In più di cento anni di produzione, La Versa è rimasta fedele all’idea originaria del suo fondatore, Cesare Gustavo Faravelli, che il 21 maggio 1905 decise, con i primi ventidue soci, di produrre vini di ottima qualità, capaci di esprimere al meglio le caratteristiche delle migliori uve del suo territorio natale.

    Punto vendita, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito
    Punto vendita, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito

    La Versa è, oggi, un brand riconosciuto e premiato a livello internazionale (Decanter Wine Awards, Slow Wine, Gambero Rosso e nel 2019Miglior azienda vitivinicola dell’Oltrepò pavese” da parte di Vinitaly). La sua vocazione nella spumantistica trae forza dal suo prestigioso passato: La Versa è stato di fatto il primo Millesimato italiano, brand riconosciuto e proposto in tutte le migliori tavole della ristorazione mondiale.

    Oggi un nuovo “vestito” ne esalta ancora di più il valore in relazione a diversi fattori: l’unicità del territorio di provenienza e del suo modo di intendere il vino: l’Oltrepò pavese. Un passato che implica esperienza e tradizione nel campo della spumatistica italiana; un legame con il mondo dell’eccellenza italiana e il “saper fare” tipico del Made in Italy.

    Il territorio, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito
    Il territorio, articolo: Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, foto da sito

    L’altra importante novità è la linea di vini di Viticoltori in Broni. Con oltre 600 soci conferitori, è il marchio dedicato ai consumatori della moderna distribuzione italiana ed internazionale, nato per offrire la più autentica espressione della viticoltura dell’Oltrepò Pavese con una gamma completa di vini fermi e frizzanti DOC prodotti con cura, passione e competenza.

    Per Terre d’Oltrepò fare vino è una missione. Parte da questo concetto il nostro modo di lavorare, altamente vocato alla sostenibilità ambientale e all’eccellenza. Una cantina cooperativa deve essere il punto di riferimento enologico, storico e sociale. L’Oltrepò Pavese è una grande ricchezza da salvaguardare e da promuovere attraverso i suoi vini, capaci di esprimere l’essenza del terroir” spiega il presidente Lorenzo Callegari.

    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, locandina da comunicato stampa
    Terre d’Oltrepò presenta la nuova linea di La Versa 2019, locandina da comunicato stampa

    Chi siamo

    Terre d’Oltrepò nasce il 1 luglio 2008 a seguito dell’Atto di fusione tra la Cantina Sociale Intercomunale di Broni nata nel 1960 e la Cantina di Casteggio nata nel 1907. Due storiche realtà vitivinicole che hanno fatto una scelta ben precisa, quella di guardare al futuro rimettendosi in gioco sotto il marchio cappello di Terre d’Oltrepò. Oggi realtà che ne tramanda tradizioni e storicità. Questa fusione ha originato la più importante realtà vitivinicola di tutto l’Oltrepò Pavese e dell’Italia Nord-Occidentale.

    L’ultimo importante cambiamento, in ordine cronologico, è datato fine 2019 quanto La Versa torna ad essere un bene dell’Oltrepò Pavese grazie all’acquisizione totale del brand da parte di Terre d’Oltrepò.

    Informazioni

    3 CANTINE sul territorio (Casteggio, Broni, S.Maria della Versa)

    3 WINE POINT (Casteggio, Broni, S.Maria della Versa)

    35 MILIONI DI FATTURATO

    65 DIPENDENTI

    450-500 MILA Q.li di uva conferita

    610 SOCI

    65% della totalità delle uve prodotte in Oltrepò

    Terre d’Oltrepò S.C.A.P.A.

    Sede Amministrativa: Via Sansaluto, 81 – 27043 Broni (PV)

    +39 0385/51505 – F. +39 0385/56025 | www.terredoltrepo.it

    Da comunicato stampa

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  • Falezze di Luca Anselmi, Amarone della Pasqua italiana 2023

    Falezze di Luca Anselmi, Amarone della Pasqua italiana 2023

    L’Amarone della Valpolicella Falezze di Luca Anselmi sulle tavole Pasquali di tutta Italia

    Redazione

    Intenso, complesso e raffinato, l’Amarone della Valpolicella Falezze di Luca Anselmi si abbina a diversi piatti. Ecco le nostre proposte.

    Luca Anselmi, articolo: Falezze di Luca Anselmi, Amarone della Pasqua italiana 2023, foto da comunicato stampa
    Luca Anselmi, articolo: Falezze di Luca Anselmi, Amarone della Pasqua italiana 2023, foto da comunicato stampa

    L’Amarone della Valpolicella DOCG dell’Azienda Agricola Falezze di Luca Anselmi si conferma il vino delle feste. Grande protagonista delle tavole più importanti, è il perfetto abbinamento anche dei menu pasquali. Dal Nord al Sud del Paese, possiamo versare nel bicchiere l’Amarone della Valpolicella DOCG Falezze, sposandolo con primi dai sapori accentuati e secondi di carne, sicuri di trovare un compagno in grado di esaltarli.

    Qualche esempio?

    Tra i primi, Lasagne alla Bolognese, Pappardelle con Ragù e Bigoli con Ragù d’Anatra. Nei secondi riusciamo a spaziare ancora di più affiancandolo in modo egregio a Coniglio al Forno e Coniglio alla Cacciatora, a Roastbeef in Crosta di Sale, Arrosto di Vitello al Forno con Patate e Filetto alla Wellington.

    Infine, un ideale abbinamento anche con le Grigliate, occasioni gradite di incontro del Lunedì di Pasqua. Tutti questi piatti trovano una perfetta esaltazione grazie alla complessità al naso, confermata in bocca dalla grande struttura, dell’Amarone della Valpolicella DOCG Falezze.

    L’Amarone della Valpolicella Falezze utilizza esclusivamente uve del terroir Falezze, con ripetute selezioni, in fase di vendemmia e due volte nel corso dell’appassimento, per garantire i migliori grappoli a un vino vinificato con movimentazione lenta delle bucce.

    Il successivo affinamento in botti di rovere francese dà un esclusivo Amarone dalla trama rosso rubino con riflessi violacei. Al naso è evidente la marcatura del territorio, esaltata da sentori di marasca, prugna e frutti di bosco con note sempre raffinate di cacao e tabacco.

    Amarone della Valpolicella di Luca Anselmi, articolo: Falezze di Luca Anselmi, Amarone della Pasqua italiana 2023, foto da comunicato stampa
    Amarone della Valpolicella di Luca Anselmi, articolo: Falezze di Luca Anselmi, Amarone della Pasqua italiana 2023, foto da comunicato stampa

    La cantina

    La storia di Falezze inizia con il nonno e il padre, coltivatori di uve in Valpolicella, da cui Luca Anselmi apprende la consapevolezza che il primo patrimonio della famiglia è il rispetto e la conservazione della terra. I suoi studi da perito agrario, biologo molecolare, nutrizionista, lo portano a specializzarsi nel ramo della genetica e microbiologia enologica e inizia un percorso di analisi sui terreni di famiglia e sulle uve che qui si producono.

    Luca Anselmi segue personalmente ogni pratica agronomica e da subito emerge chiara l’idea di concentrare la sua ricerca su questo terroir per ricavarne un vino che ne sia l’espressione più autentica ed esclusiva. Le limitate dimensioni del vigneto (4 ettari) lo indirizzano verso la produzione di un vino in quantità limitata, originale in ogni suo aspetto, dalle caratteristiche organolettiche all’immagine con cui proporlo e raccontarlo.

    Falezze Luca Anselmi, foto da sito
    Falezze Luca Anselmi, foto da sito

    In questo gli viene in aiuto la moglie georgiana Sofia Kherkeladze, fashion designer e pittrice, figlia a sua volta di artisti e autrice delle immagini che si ammirano sulle etichette dei vini.

    L’azienda, certificata bio dall’annata 2022, può contare su 7 ettari di vigneto, di cui 4 nel cru denominato Falezze, che si sviluppa su un’altitudine compresa tra i 200 e i 250 m s.l.m. con esposizione da sud-ovest a nord-ovest. I filari hanno un’età media di quarant’anni con alcune parcelle di vigne storiche che raggiungono gli ottant’anni.

    I vitigni presenti sono Corvinone, Corvina e Rondinella, che rappresentano la classica produzione della Valpolicella, a cui si aggiungono alcune parcelle dedicate a Oseleta, che entrano nell’uvaggio di alcuni vini.

    Le bottiglie prodotte sono tra le 10.000 e le 15.000 all’anno, destinate in buona parte all’estero, con priorità ai mercati tedesco, francese, svizzero, canadese, UK, USA e Australia.

    Da comunicato stampa

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  • Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell’Oltrepò

    Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell’Oltrepò

    Pasqua e Pasquetta con Sartieri 1931

    Redazione

    Aria di primavera per la cantina dell’Oltrepò Pavese, pronta a celebrare le prossime feste brindando con Première e Allure, i due Metodo Classico nati da uve di Pinot Nero.

    Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell'Oltrepò, foto da comunicato stampa
    Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell’Oltrepò, foto da comunicato stampa

    Perfetti per le ricette della tradizione e per l’immancabile pic-nic di Pasquetta.

    Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell'Oltrepò, foto da comunicato stampa
    Sartieri 1931, aria di primavera in cantina dell’Oltrepò, foto da comunicato stampa

    Aria di primavera tra le colline dell’Oltrepò Pavese e… assieme al clima mite e al risveglio della natura si aspettano Pasqua e Pasquetta. Per dare il benvenuto alla nuova stagione la cantina Sartieri 1931 ha già preparato bottiglie e calici, le prime pronte per essere stappate e i secondi per essere riempiti, magari nell’accogliente Wine Bistrot inaugurato da pochi mesi.

    La Famiglia Saviotti cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
    La Famiglia Saviotti cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa

    Ricca la gamma di etichette proposte dalla famiglia Saviotti – titolari della cantina – ma per le prossime festività pasquali non può mancare l’eleganza, l’allegria e la finezza del perlage dei due Spumanti Metodo Classico, Première e Allure, nati da uve pinot nero in purezza, rispettivamente in veste bianca e rosata.

    Foto di uno dei due spumanti da metodo classico della cantina Sartieri 1931, immagine da comunicato stampa
    Foto di uno dei due spumanti da metodo classico della cantina Sartieri 1931, immagine da comunicato stampa

    Saranno loro i protagonisti delle tavole imbandite con i piatti della tradizione pavese e con le immancabili uova di cioccolato e colombe, quest’ultimo dolce assai azzeccato visto che, stando a quanto la leggenda narra, parrebbe essere nato proprio a Pavia, in occasione della tentata conquista del Re Longobardo Alboino della città. Racconti a parte, ciò che caratterizza Première e Allure è una spiccata versatilità che li rende adatti per essere affiancati a diverse pietanze, andando così a proporre esperienze di gusto esclusive e nuove al tempo stesso.

    Alcuni filari della vigne della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
    Alcuni filari della vigne della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa

    Lasciando sul finale le tipiche ‘dolcezze pasquali’, la cucina pavese, tra le varie ricette annovera i gustosi agnolotti al sugo di brasato, il cui ripieno contempla, per l’appunto, un bel brasato di manzo (preparato il giorno prima) assieme a mortadella, formaggio grattugiato e altri saporiti ingredienti.

    Ebbene, in questo caso, rompendo un poco i classici schemi, lo Spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico Rosé Allure è in grado di dare un tocco di raffinatezza. Merito della grande personalità, di una nota croccante e di una struttura inconfondibile, elementi in grado di bilanciare i sapori del piatto.

    L'uva sana della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
    L’uva sana della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa

    Per onorare le primizie vegetali non può mancare la Frittata di Pasqua, una ricetta diffusa non solo in tutta la Lombardia ma in molte altre regioni italiane, preparata con le punte degli asparagi e con un mix di erbe selvatiche, arricchita da un tocco di salsiccia o, in questo caso, da un paio di fettine del tipico Salame di Varzi tagliate a tocchetti.

    La Famiglia Saviotti, cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
    La Famiglia Saviotti, cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa

    Qui, per esaltare al meglio la nota vegetale – e non sempre di facile abbinamento vista la presenza degli asparagi – si affianca l’equilibrio aromatico ed elegante del Metodo Classico Première, reso strutturato grazie alle uve pinot nero e grazie anche all’affinamento in bottiglia per 36 mesi.

    Alcuni vini della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa
    Alcuni vini della cantina Sartieri 1931, foto da comunicato stampa

    Finita la Pasqua bisogna riverire la tradizione delle scampagnate all’aria aperta e dei pic-nic di Pasquetta. Ceste piene di salumi, formaggi e prelibatezze di ogni tipo… anche in questa circostanza senza rinunciare alla qualità delle etichette firmate Sartieri 1931. Per passare una giornata all’insegna del buon gusto basterà stendere sull’erba la classica tovaglia a quadri e brindare alzando i calici, magari assaporando la Schita pavese, una sorta di ‘frittella’, da sempre mangiata come merenda.

    Foto di mescita di un vino rosso fermo della cantina sartieri 1931, immagine da comunicato stampa
    Foto di mescita di un vino rosso fermo della cantina Sartieri 1931, immagine da comunicato stampa

    Un’altra antica bontà della tradizione, la cornice perfetta per lodare non solo gli Spumanti Metodo Classico Première e Allure, ma pure gli altri vini di Sartieri 1931 quali Tuxedo in versione Red e Gold, prodotto con uve barbera, Madagascar, 100% cabernet sauvignon, Suit, con uva croatina, Figurino, nato da merlot in purezza, e il Bianco Zefir da riesling renano.

    Sartieri 1931, logo da comunicato stampa
    Sartieri 1931, logo da comunicato stampa
    Info e contatti per il Wine Bar Sartieri 1931

    Orari punto vendita:

    Mercoledì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30

    Giovedì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30

    Venerdì 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30

    Sabato 10.00 – 13.30 / 15.30 – 19.30

    Orari degustazioni:

    Mercoledì 17.30 – 19.30

    Giovedì 17.30 – 19.30

    Venerdì 17.30 – 19.30

    Sabato 16.30 – 19.30

    Per info prenotazioni: tel. 0383.175.5446 – info@sartieriwines.it

    Le degustazioni per gruppi di min 4 persone, possono essere richieste anche in giorni e orari differenti da quelli proposti.

    I numeri di Sartieri 1931

    L’Azienda Agricola Sartieri 1931 può contare su 40 ettari di proprietà, di cui 20 vitati, nel comune di Borgoratto Mormorolo. Le vigne sono state impiantate in periodi diversi, dal 1978 al 2018.

    I vitigni presenti sono: Barbera, Cabernet Sauvignon, Croatina, Merlot, Pinot Grigio, Pinot Nero, Riesling Renano. Sartieri 1931, riportando il suo anno di nascita, vuole onorare Vitale Perucchini, zio di Enrica Saviotti, titolare dell’azienda, ma soprattutto fondamentale protagonista nel rilancio e rinascita del progetto aziendale, grazie alle sue idee innovative e visione imprenditoriale. La cantina dell’Oltrepò Pavese comprende una ricca gamma di vini bianchi e rossi.

    Provincia di Pavia Riesling Igt Zefir, Provincia di Pavia Barbera Igt Tuxedo in versione Red e Gold, Provincia di Pavia Cabernet Sauvignon Igt Madagascar, Provincia di Pavia Igt Croatina Suit, e Provincia di Pavia Merlot Igt Figurino. Tra le bollicine Première e Allure, spumanti Metodo Classico bianco e rosato.

    Da comunicato stampa

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito cantina: http://www.sartieriwines.it

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023

    Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023

    La vendemmia 2022 racconta vini unici, figli di un’estate di grandi contrasti, Cusumano: i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023.

    Redazione

    Angimbé dalla Tenuta Ficuzza a 700 metri e Shamaris dalla Tenuta Monte Pietroso a 400 metri.

    Cusumano Ficuzza, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa
    Cusumano Tenuta Ficuzza, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa

    La primavera in Sicilia si fa annunciare dalle nuove annate di due vini bianchi distintivi provenienti da territori collinari, entrambi in provincia di Palermo: Tenuta Ficuzza, all’interno dell’area protetta dove sorge anche la Reggia di caccia voluta da Re Ferdinando IV di Borbone e Tenuta Monte Pietroso a Monreale, il borgo noto per il Duomo che è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.

    Diego e Alberto Cusumano, foto da comunicato stampa
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    Tenuta Ficuzza

    A Ficuzza origina la storia vinicola di Cusumano. La tenuta si trova all’interno della riserva naturale orientata “Bosco della Ficuzza”, a Piana degli Albanesi, su colline che superano i 700 metri sul livello del mare. Questo fa sì che ci sia una buona escursione termica: di giorno fa caldo per via dell’esposizione al sole dei vigneti, la sera la temperatura cala, complice il vento di collina.

    Angimbé Terre siciliane IGT, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa
    Angimbé Terre siciliane IGT, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa

    Qui, Angimbé Terre siciliane IGT nasce dal matrimonio di uve di Insolia al 70% e chardonnay al 30% provenienti da parcelle di vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700m slm, esposti a sud-est i primi e ad est i secondi, con una densità di ceppi pari a 5000 piante per ettaro con una resa pari a 60 ettolitri. La raccolta viene effettuata nella prima decade di settembre esclusivamente a mano in cassette.

    “Siamo andati contro corrente – racconta Diego CusumanoAbbiamo scelto di tenere su parte della proprietà i boschi e la macchia mediterranea tipica della zona. Così i vigneti ricordano un mosaico. Anche questo contribuisce alla qualità del vino”.

    Tenuta Monte Pietroso

    “La tenuta di Monreale – continua Diego Cusumano si chiama Monte Pietroso anche se non ci sono i sassi che affiorano dalla terra. Piuttosto qui il terreno è franco sabbioso, un terreno sciolto che abbiamo individuato come ideale per allevare il Grillo. Siamo in alta collina, a 400 metri sul livello del mare.

    Un’ambientazione speciale per il Grillo che qui riesce a tirare fuori una freschezza naturale e una sapidità che ne aumentano il carattere, l’eleganza e la capacità di invecchiamento. E ancora, sul versante nord soffia spesso la tramontana che porta il fresco dal mare e rende ancora più eleganti gli aromi del Grillo. Difficile trovare un luogo così per il Grillo che qui si esprime con grande complessità ed eleganza: Shamaris Sicilia DOC, un nome che richiama il mare, quel mare vicino che respira quando soffia la tramontana.

    Shamaris Sicilia DOC 2022, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa
    Shamaris Sicilia DOC 2022, articolo: Cusumano i vini bianchi di collina anticipano la primavera 2023, foto da comunicato stampa

    “In sintesi – spiega l’enologo Mario Ronco l’annata 2022 in Sicilia ha visto un inverno con buone scorte idriche seguito da una primavera senza problemi dal punto di vista fitosanitario. L’estate è poi iniziata con il tipico andamento caldo, caratteristico della nostra bella isola, senza però creare problemi ai vigneti situati in collina.

    Le piogge tra il 9 e l’11 agosto (circa 80 mm) hanno sparigliato le carte creando un punto di frattura nella calda estate siciliana e donando acqua e importanti, benefiche escursioni termiche tra il giorno e la notte.

    La parte finale di maturazione delle uve bianche è avvenuta nel modo migliore, graduale, priva di accelerazioni dovute a momenti di eccessivo caldo agostano; si può così raccontare di uve sane, mature e profumate”.

    Cusumano ingresso della cantina, foto da comunicato stampa
    Cusumano ingresso della cantina, foto da comunicato stampa

    TENUTA FICUZZA

    Piana degli Albanesi (PA) a 700/800m slm Terreno franco argilloso, 60 microaree

    Angimbé terre siciliane IGT 2022
    Insolia 70%, Chardonnay 30%. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 700m slm, esposizione sud-est per l’Insolia, est per lo Chardonnay, con una densità di ceppi pari a 5000 piante per ettaro e una resa pari a 60 ettolitri per ettaro. Raccolta manuale in cassette nella prima decade di settembre.

    Vinificazione

    Macerazione a freddo delle bucce per 12 ore a 8°C, pressatura pneumatica, decantazione a freddo, fermentazione a 18°-20°C, permanenza in acciaio sulle fecce fini per 4 mesi e successivo affinamento in bottiglia.

    Barricaia Partinico Cusumano, foto da comunicato stampa
    Barricaia Partinico Cusumano, foto da comunicato stampa

    TENUTA MONTE PIETROSO

    Monreale (PA)  a 400m slm Terreno franco argilloso, 12 microaree

    Shamaris Sicilia DOC 2022
    Grillo 100%. Vigneti allevati in collina ad una altitudine di 400m slm, esposizione nord, con una densità di ceppi pari a 5000 piante per ettaro e una resa pari a 75 quintali per ettaro. Raccolta manuale in cassette nella prima metà di settembre.

    Vinificazione
    Macerazione a freddo delle bucce per 5 ore a 14°C, pressatura pneumatica, saturazione di azoto, decantazione a freddo, fermentazione a 18°-20°C, permanenza in acciaio sulle fecce fini per 4 mesi e successivo affinamento in bottiglia.

    Baglio Torre Saracena Cusumano, foto da comunicato stampa
    Europe, Italy, Sicilly, Partinico, Cusumano main cellar, Baglio Torre Saracena Cusumano, foto da comunicato stampa

    CUSUMANO

    “La luce è vita per i nostri territori. Esplorarne il rapporto simbiotico con la nostra Terra significa evocare la nostra identità”, questo è lo slogan della cantina

    Fondata da Alberto e Diego Cusumano nel 2001 a Partinico dove ha sede, produce vini eleganti e identitari in cinque tenute: Ficuzza a Piana degli Albanesi in provincia di Palermo, San Giacomo a Butera (Caltanissetta), Presti e Pegni sulle colline di Monreale, Monte Pietroso a Monreale, San Carlo a Partinico (Palermo).

    Nel 2013 la famiglia Cusumano ha creato Alta Mora racchiudendo sotto un unico nuovo marchio le contrade di Guardiola, Pietramarina, Verzella, Feudo di Mezzo e Solicchiata sull’Etna.

    Da Comunicato stampa

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito azienda: https://cusumano.it/it/

    Sito ufficio stampa: https://www.cinquesensi.it/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri

    Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri

    Al Vinitaly il pluripremitato Filari di Timorasso 2020

    Redazione

    Per la prima volta a Vinitaly il pluripremiato Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri.In assaggio anche il Sensazioni 2021, la Croatina che non ti aspetti prodotta solo sette volte in trent’anni.

    Azienda Agricola Luigi Boveri, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
    Azienda Agricola Luigi Boveri, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

    Da domenica 2 aprile a mercoledì 5 aprile, presso lo stand H2 Padiglione 10 di Vinitaly (Veronafiera), è possibile incontrare l’Azienda Agricola Luigi Boveri col suo Filari di Timorasso 2020, il bianco da lungo invecchiamento che si è aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il premio Vino Slow di Slowine e le Quattro Viti della guida Vitae AIS. In assaggio anche il Sensazioni 2021, un vino prodotto solo nelle annate migliori.

    Una parte della famiglia all'opera nelle vigne, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
    Una parte della famiglia all’opera nelle vigne, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

    Un Vinitaly ricco di attese per l’Azienda Agricola Luigi Boveri, che dal 2 al 5 aprile, presso Veronafiere (stand H2 Padiglione 10), lancia il suo pluripremiato campione, il Filari di Timorasso 2020, il vino pigliatutto, che l’anno scorso si è aggiudicato i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il premio Vino Slow di Slowine e le Quattro Viti della guida Vitae di AIS.

    La vite, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa
    La vite, articolo: Filari di Timorasso 2020 dell’Azienda Agricola Luigi Boveri, foto da comunicato stampa

    Territorio e degustazione

    Proveniente da terreni marnoso-calcarei, questo bianco da invecchiamento è segnato da profumi eleganti e complessi di pesca bianca, susina, bergamotto, spezie dolci e netti ricordi di miele d’acacia.

    Il sorso è ampio, meravigliosamente strutturato, con freschezza e buona sapidità, molto lungo ed elegante. Il Filari di Timorasso 2020 ha una struttura e intensità tali da permettere abbinamenti impensabili per un bianco, andando persino sulle carni, come un coniglio arrosto alle castagne e un risotto alla Robiola di Roccaverano. In anteprima anche l’annata 2021 del Filari di Timorasso, appena uscito in commercio.

    Siamo felici di tornare quest’anno a Vinitaly con questo vino, che ci riempie di orgoglio da oltre un anno, per il quale immagino una potenzialità di invecchiamento che può tranquillamente superare la decina d’anni. – commenta il vignaiolo Luigi BoveriI riconoscimenti di questo vino, e degli altri in tanti anni, ci danno il senso del lavoro che ogni giorno, con dedizione e fatica, tutta la nostra famiglia porta avanti”.

    Ma non finisce qui, perché durante la quattro giorni veronese, la nota cantina di Costa Vescovato, presenterà anche il Sensazioni 2021, un rosso che esce solo nelle migliori annate, a base di Croatina in purezza, che affina 12 mesi in tonneaux, e che nella trentennale storia della Luigi Boveri è stato prodotto solo sette volte.

    Proveniente da terreni argilloso-calcareo, con esposizione a sud-est, a 250 mt slm, questo rosso sa stupire per la sua complessità, che vira verso profumi di fiori rossi (garofano), karkadè, confettura di prugne, succo di mirtilli e ricordi di miele di castagna, sorso strutturato e lungo. Un rosso che sa permettersi abbinamenti complessi come un controfiletto con salsa alle prugne e un peposo toscano.

    Un appuntamento importante quello di Vinitaly 2023 per il consolidamento e la crescita dell’export della Luigi Boveri, sia a livello internazionale che per l’Italia. E per chi non potrà assaggiare i loro vini durante Vinitaly, si può rimediare organizzando una degustazione a Costa Vescovato, provincia di Alessandria, presso la nuova sala degustazione, con ampia terrazza sulle vigne, che in pochi mesi è diventata un luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali.

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  • Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia

    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia

    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC e altri Ciliegioli d’Italia: al via la prima edizione

    Redazione

    L’evento, al suo esordio e dedicato interamente al vitigno autoctono, si terrà il 7 e l’8 maggio alla Fortezza Orsini di Sorano (GR) e vedrà la presenza di banchi d’assaggio, dove sarà possibile degustare il Ciliegiolo di Maremma e di altre parti d’Italia.

    Domenica 7 e lunedì 8 maggio appuntamento alla Fortezza Orsini di Sorano in provincia di Grosseto, per una rassegna senza precedenti.

    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, logo da comunicato stampa
    Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, logo da comunicato stampa

    Il Ciliegiolo di Maremma e altri Ciliegioli d’Italia saranno presentati in una due-giorni, durante la quale stampa e operatori del settore avranno la possibilità di degustare i vini delle aziende produttrici di questo speciale vitigno, che saranno a disposizione alla mescita presso banchi d’assaggio. Nella giornata di domenica, su prenotazione, è prevista una masterclass tematica.

    Vigneto in Maremma, Toscana, articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
    Vigneto in Maremma, Toscana, articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa

    Dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi violacei, con sapore e profumo caratteristici che ricordano la frutta matura, piacevole ed equilibrato, il Ciliegiolo è stato recentemente riscoperto e valorizzato, e deve il suo nome al colore dell’acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia.

    A differenza di quanto avveniva in passato, quando veniva utilizzato per il consumo diretto o per preparare vini di pronta beva ma di poca longevità tanto che, per la maggior parte, le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese, oggi è perlopiù impiegato in purezza per produrre alcuni interessantissimi vini DOC e IGT del Centro Italia.

    Viene coltivato in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Liguria e, in modo minoritario, in altre zone d’Italia. La maggiore diffusione del Ciliegiolo è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Grosseto dove danno vita a numerose etichette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo.

    Articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa
    Articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, foto da comunicato stampa

    Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è di fondamentale importanza piantarlo sui terreni adeguati al risultato enologico che si vuole ottenere. Da questo punto di vista la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti – se non la più interessante – per questa varietà, così come interpretazioni importanti si trovano in Umbria tra l’Orvietano e i Colli Amerini, nell’Alto Lazio e in alcune aree delle Marche.

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    Loghi articolo: Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC, altri Ciliegioli d’Italia, immagine da comunicato stampa

    L’iniziativa è organizzata dal Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana e dai delegati FISAR sul territorio, con il patrocinio del Comune di Sorano.

    Da comunicato stampa

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