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  • Il Morellino di Scansano protagonista a Firenze Rocks 2022

    Il Morellino di Scansano protagonista a Firenze Rocks 2022

    Il Morellino di Scansano protagonista a Firenze Rocks 2022

    Redazione

    Una selezione di etichette di Morellino di Scansano nell’area hospitality e nel backstage del grande evento musicale della città gigliata con God Save The Wine, partner dell’evento.

    Il Morellino di Scansano protagonista a Firenze Rocks 2022, logo del Consorzio Tutela Morellino di Scansano, logo da comunicato stampa
    Il Morellino di Scansano protagonista a Firenze Rocks 2022, logo del Consorzio Tutela Morellino di Scansano, logo da comunicato stampa

    Tutto pronto per il grande ritorno di Firenze Rocks, dopo due anni di stop forzato dovuto alla pandemia. Da giovedì 16 a domenica 19 giugno la Visarno Arena del Parco delle Cascine ospiterà la IV edizione della rassegna, uno degli eventi musicali più importanti e attesi d’Italia che nel prossimo week end vedrà alternarsi sul palco alcune della band più importanti del panorama internazionale: Metallica, Green Day, Red Hot Chili Peppers, Muse, Placebo, Weezer, Greta Van Fleet e molti altri.

    Il Consorzio Morellino di Scansano sarà tra i protagonisti con una selezione di oltre 40 etichette tra le tipologie Riserva e Annata che firmeranno alcuni momenti all’interno degli spazi dell’area hospitality attraverso God Save the Wine, partner dell’evento, e saranno a disposizione della band nel backstage.

    Maremma tra vigne e territorio, articolo: Il Morellino di Scansano protagonista a Firenze Rocks 2022, foto da comunicato stampa
    Maremma tra vigne e territorio, articolo: Il Morellino di Scansano protagonista a Firenze Rocks 2022, foto da comunicato stampa

    Guidati da Andrea Gori, gli ospiti conosceranno le sfumature e le peculiarità produttive del Sangiovese che nasce vicino al mare della costa toscana, in un territorio caratterizzato da specifiche condizioni pedoclimatiche che danno vita al profilo aromatico unico del Morellino di Scansano DOCG.

    “A Firenze Rocks – spiega Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio ci lega l’attitudine orientata alla ricerca di una personalità distintiva. Come quella messa in campo ogni giorno dai nostri associati che puntano con il loro lavoro a far emergere quelle peculiarità che caratterizzano il Morellino di Scansano DOCG e che lo rendono unico nel panorama enologico italiano”.

    Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio, foto da comunicato stampa
    Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio, foto da comunicato stampa

    LA DENOMINAZIONE E IL CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO

    Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007.

    LA DENOMINAZIONE E IL CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO, vigne, territorio, Maremma e vini di qualità, foto da comunicato stampa
    LA DENOMINAZIONE E IL CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO, vigne, territorio, Maremma e vini di qualità, foto da comunicato stampa

    Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato.

    Da Comunicato Stampa

    Collegamenti da sito:

    Il Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano nasce nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori, decisi a supportare e valorizzare il proprio prodotto a Denominazione di Origine Controllata, attraverso azioni di promozione e tutela.

    Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato.

    Storia da sito:

    Etruschi e Romani

    I numerosi ritrovamenti archeologici risalenti al periodo etrusco, rinvenuti nelle zone di Scansano e nella valle dell’Albegna, dimostrano come la produzione della vite fosse un elemento importante per la locale comunità etrusca. Orci di terracotta, risalenti al V secolo a.c., nei quali sono stati ritrovati semi di vitis vinifera, statuette bronzee raffiguranti offerenti che impugnano la roncola, strumento tipico del vendemmiatore fino quasi ai nostri giorni, sono solo alcuni dei reperti rinvenuti presso la località rurale degli Usi, fra il comune di Scansano e Semproniano, e presso il sito di Ghiaccioforte, località tra Scansano e Saturnia.

    Ed è proprio con la conquista della Fortezza di Ghiaccioforte, nel 280 a.C. circa, che i romani si impossessano dei territori scansanesi, dando ulteriore sviluppo all’agricoltura tramite la nascita di numerose colonie. Veniva così prodotto vino, destinato alle province occidentali dell’impero, come testimoniato dal ritrovamento del relitto di una nave nel mare antistante Marsiglia: il relitto racchiudeva infatti un gran numero di anfore vinarie marchiate con le lettere SES, le iniziali della potente famiglia romana dei Sestii, proprietari terrieri nella zona di Cosa, l’attuale Ansedonia, e già attivi commercianti.

    L’esistenza di fornaci per la produzione di anfore vinarie nella zona di Albinia, databili al 200 a.C., confermano la crescita esponenziale delle produzioni vinicole avvenuta sotto i romani, che trovavano sbocco commerciale anche sulla capitale dell’impero, attraverso la via Aurelia e la via Clodia.


    Sito Consorzio: https://www.consorziomorellino.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.fruitecom.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Le Riserve di Fonzone per le feste 2022 dall’Irpinia

    Le Riserve di Fonzone per le feste 2022 dall’Irpinia

    DALL’IRPINIA, LE RISERVE DI FONZONE PER RENDERE SPECIALI I MENU’ DELLE FESTE 2022

    Redazione

    Dicembre 2022 – Menù di carne o di pesce? Ogni regione, ogni città, ogni famiglia ha le sue tradizioni per festeggiare a tavola il Natale. Guai a non rispettarle. Qualunque siano le vostre pietanze del cuore, quello che conta è valorizzarle abbinando il vino giusto.

    Le Riserve di Fonzone per le feste 2022 dall'Irpinia, logo della cantina da comunicato stampa
    Le Riserve di Fonzone per le feste 2022 dall’Irpinia, logo della cantina da comunicato stampa

    Dall’Irpinia, terra di grandi vitigni come l’Aglianico, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo, l’azienda Fonzone Caccese propone le sue Riserve, il top della produzione:

    Alcune delle Riserve della Cantina Fonzoe Paternopoli, foto da comunicato stampa
    Alcune delle Riserve della Cantina Fonzoe Paternopoli, foto da comunicato stampa

    Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva 2015, 100% Aglianico proveniente dalla sezione più alta del vigneto della Tenuta di Paternopoli (AV), Sequoia Fiano d’Avellino DOCG Riserva 2020, 100% Fiano ottenuto da una selezione di uve provenienti da Parolise, una delle zone più vocate dell’Areale, e Oikois Greco di Tufo DOCG Riserva 2020, 100% Greco proveniente da una vigna di Greco Antico di oltre 40 anni composta da un clone rarissimo, caratterizzato da un acino più piccolo e dunque da un succo molto più concentrato.
    Un vino rosso e due bianchi di grande carattere, complessità e armonia, ideali per valorizzare qualsiasi portata, di terra o di mare, e per brindare alle feste.

    Oikos Greco di Tufo DOCG Riserva

    Cantina Fonzone Paternopoli, Sequoia Fiano di Avellino DOCG Riserva, foto da sito
    Cantina Fonzone Paternopoli, Sequoia Fiano di Avellino DOCG Riserva, foto da sito

    Oikos è un Greco di Tufo in purezza che sin da subito esprime le sue caratteristiche evolutive di immediata piacevolezza. Al naso rivela profumi di grande intensità e complessità: note iodate leggere, sentori di mela gialla matura e una speziatura leggermente dolce con lievi accenni di noce moscata. Al retropalato emerge il fiore di lavanda. L’acidità importante, non secca, si amalgama col vino creando un equilibrio unico. Ideale con primi e secondi di pesce, coquillages, cruditè, crostacei, ma anche formaggi di media stagionatura.

    Sequoia Fiano di Avellino DOCG Riserva

    Cantina Fonzone Paternopoli, Sequoia Fiano di Avellino DOCG Riserva, foto da sito
    Cantina Fonzone Paternopoli, Sequoia Fiano di Avellino DOCG Riserva, foto da sito

    Sequoia è un Fiano di Avellino in purezza con un corpo ben strutturato e una grande sapidità che lo rende verticale. Riflessi verde intenso, al naso si presenta con un bouquet raffinato e complesso: note di gelsomino, nocciola non tostata, mandorla pelata, buccia di mandarino e una nota dolce che richiama la vaniglia insieme a sentori di frutta tropicale fresca. La spiccata acidità, oltre a rendere il vino piacevole sin da subito, gli consente di avere un’evoluzione importante nel tempo. Si sposa bene con piatti a base di pesce, cruditè, crostacei, frutti di mare, ma anche formaggi di media stagionatura.

    Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva

    Cantina Fonzone Paternopoli, Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva 2015, 100% Aglianico, foto da comunicato stampa
    Cantina Fonzone Paternopoli, Scorzagalline Taurasi DOCG Riserva 2015, 100% Aglianico, foto da comunicato stampa

    Scorzagalline è un 100% Aglianico di grande struttura e di coinvolgente complessità aromatica, destinato a raccontarsi nel tempo. Rosso rubino brillante, al naso si presenta di grande finezza, con intense note di frutta a bacca nera e fiori secchi, alle quali si accompagnano sentori terziari quali tabacco, cuoio, liquirizia e sandalo. Al palato si presenta avvolgente, intenso e persistente, di elegante struttura. Si sposa bene con primi piatti strutturati, carni arrosto e selvaggina.

    Fonzone Caccese: una storia di famiglia

    Fondata nel 2005, l’azienda agricola Fonzone Caccese si trova nelle campagne di Paternopoli, uno dei diciassette comuni della DOCG Taurasi, in provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia. Su un colle situato nella sottozona “Campi Taurasini”, sorge una cantina moderna di 2000 mq circondata da vigneti la cui altitudine varia dai 360 ai 430 m/slm.

    Fonzone produce in tutto 8 etichette con un approccio sostenibile, valorizzando al massimo le varietà autoctone Aglianico, Falanghina, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo e puntando su vini sartoriali, piuttosto che sui grandi numeri. A supportare questa grande famiglia che ha fatto del vino la sua passione, l’enologo consulente di riconosciuta fama Luca D’Attoma.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: http://www.fonzone.it

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

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  • Winemaker Hans Terzer e la nona Cuvée Appius 2018

    Winemaker Hans Terzer e la nona Cuvée Appius 2018

    APPIUS 2018, la danza aromatica nel calice dei più preziosi vitigni a bacca bianca di San Michele Appiano. Svelata la nona Cuvée da sogno del winemaker Hans Terzer in occasione di Merano WineFestival

    Redazione

    La Cantina San Michele Appiano ha presentato la nona edizione del vino da sogno di Hans Terzer, in occasione del 31° Merano WineFestival, oggi al via ufficiale. La cuvée di vini bianchi, creata con selezioni personalmente individuate dal winemaker dell’azienda vitivinicola leader in Alto Adige, rappresenta il meglio dell’annata 2018, climaticamente caratterizzata da un buon andamento e da un ciclo vegetativo leggermente anticipato. Un vino stilisticamente in linea con le edizioni precedenti, dritto e preciso, votato alla longevità.

    Winemaker Hans Terzer e la nona Cuvée Appius 2018 tra le vigne, foto da comunicato stampa
    Winemaker Hans Terzer e la nona Cuvée Appius 2018 tra le vigne, foto da comunicato stampa

    Si è svolta ieri alla Cantina San Michele Appiano la presentazione ufficiale della nona edizione di APPIUS, il vino da sogno del winemaker Hans Terzer. A un passo dal decennale, il massimo capolavoro della Cantina leader in Alto Adige svela il meglio dell’annata 2018, annata caratterizzata da un buon andamento climatico, con un ciclo vegetativo leggermente anticipato.

    APPIUS 2018 Alto Adige DOC Bianco, Chardonnay (52%), il Pinot grigio (20%), il Pinot bianco (15%) ed il Sauvignon blanc (13%), foto da comunicato stampa
    APPIUS 2018 Alto Adige DOC Bianco, Chardonnay (52%), il Pinot grigio (20%), il Pinot bianco (15%) ed il Sauvignon blanc (13%), foto da comunicato stampa

    Frutto del meticoloso lavoro di selezione, in fase di raccolta delle uve e di assemblaggio, APPIUS 2018 dimostra un profilo lineare, dritto e preciso, con una composizione in cui predomina la varietà dello Chardonnay (52%) a cui si aggiungono il Pinot grigio (20%), il Pinot bianco (15%) ed il Sauvignon blanc (13%).

    Dal colore luminoso, giallo-verdognolo con riflessi verde malachite, APPIUS 2018 al naso ha un impatto energico ed eloquente: dapprima frutta esotica matura (banana, melone, mango), riconducibile allo Chardonnay, poi frutti a polpa bianca (pera Williams, pesca, mela renetta, ribes bianco, uva spina) che palesano i ruoli di Pinot Bianco e Grigio.

    Presente il versante agrumato, riconducibile al pomelo, con la sua caratteristica nota piccantina ed una nota di legno di cedro che lascia spazio sul finale a sentori di miele di acacia e lavanda.

    Al palato la considerevole acidità, tratto essenziale e distintivo che dona freschezza e bevibilità al vino APPIUS e la modulazione sapida, altra peculiarità gustativa, incontrano il sostegno di un’ottima alcolicità.

    Il retrogusto rivela una nota di clorofilla, rivelatrice del quarto vitigno della cuvée, il Sauvignon e gli aromi terziari del legno: cioccolata bianca e un po’ di vaniglia, che si fondono con un fruttato di bacche di sambuco.

    APPIUS 2018 racconta la mano e lo stile delle annate precedenti, con la ricerca puntigliosa dell’eleganza e dell’armonia delle proporzioni, un vino votato alla longevità, dal profilo lineare, diretto e preciso.

     

    APPIUS, il cui nome è radice storica e romana del nome Appiano, è nato nove anni fa con l’annata 2010, a cui sono seguite la 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016 e 2017. Il progetto vuole realizzare anno dopo anno un vino capace di rispecchiare il millesimo e di esprimere la creatività e la sensibilità del suo autore, Hans Terzer. Anche il design della bottiglia e la sua etichetta sono reinterpretati.

    Winemaker Hans Terzer e la nona Cuvée Appius 2018, Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa
    Winemaker Hans Terzer e la nona Cuvée Appius 2018, Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa

    Lo scopo è di concepire una “wine collection” capace di appassionare gli amanti del vino di tutto il mondo. L’etichetta della nona edizione di APPIUS rappresenta il millesimo 2018 con un’armonica danza senza tempo tra i vitigni a bacca bianca più preziosi della Cantina San Michele Appiano, che, unendosi nel calice, diventano oro da assaporare.

    L’immagine permette sempre una libera interpretazione, affinché ogni wine lovers possa averne un’intima ispirazione. Come per le altre annate, anche questa edizione di APPIUS è limitata.

    Da Comunicato Stampa


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  • Vini longevi della Cantina San Michele Appiano per Natale 2022

    Vini longevi della Cantina San Michele Appiano per Natale 2022

    Vini longevi della Cantina San Michele Appiano da mettere sotto l’albero per impreziosire i brindisi delle Feste. Dalla cuvée APPIUS, al Sauvignon ed il Pinot Noir Riserva della The Wine Collection, fino alle Annate Storiche Sanct Valentin.

    Redazione

    Vini di produzione limitata, ottenuti dalle selezioni di punta dell’azienda vitivinicola leader in Alto Adige, sono il regalo perfetto da mettere sotto l’albero o sulla tavola per brindare alle Feste. Appius, il vino da sogno firmato dal winemaker Hans Terzer, il Sauvignon ed il Pinot Noir Riserva della The Wine Collection, il cofanetto con le Annate Storiche Sanct Valentin sono le etichette da collezione che arricchiscono il periodo più atteso dell’anno con l’inconfondibile eccellenza qualitativa e la sorprendente longevità dei vini della Cantina San Michele Appiano.

    Cantina San Michele Appiano vini per le feste 2022, foto da comunicato stampa
    Cantina San Michele Appiano vini per le feste 2022, foto da comunicato stampa

    Per stupire gli amici winelovers ed arricchire la tavola nei giorni delle feste natalizie, la Cantina San Michele Appiano propone le sue etichette da collezione più pregiate e di produzione limitata: Appius, la cuvée da sogno firmata dal winemaker Hans Terzer, il Sauvignon e il Pinot Noir Riserva della The Wine Collection e le Annate Storiche Sanct Valentin. Vini che esprimono tutto il talento della longevità e l’eccellenza qualitativa della realtà vitivinicola fondata nel 1907, oggi riconosciuta come “Cantina eccellenza in Alto Adige”.

    APPIUS è la cuvée dei vitigni bianchi più importanti della Cantina San Michele Appiano con il meglio delle annate (dalla 2010 alla 2018) ed un design unico che si rinnova ogni anno. Dalla prima alla nona edizione, la “formula” di composizione è rimasta la stessa, con delle variazioni (nelle proporzioni delle singole varietà di uve, determinate a seconda dell’annata) che rendono l’incontro con questo grande vino un’esperienza sempre unica. APPIUS si compone di diversi vigneti storici del Comune di Appiano.

    Appius 2018 Vintages Cantina San Michele Appinao, foto da comunicato stampa
    Appius 2018 Vintages Cantina San Michele Appinao, foto da comunicato stampa

    Nella prima cuvée la varietà principale è lo Chardonnay (che rimarrà predominante in tutte le edizioni, tranne che in Appius 2011), il resto è ripartito tra Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon. Il design moderno e minimalista è in linea con la filosofia della Cantina. La serigrafia dorata dell’etichetta è caratterizzata da una simbologia che, seppur con un proprio significato, rimane volutamente aperta alla libera interpretazione dei collezionisti. L’ultima edizione, Appius 2018, presentata a novembre di quest’anno, con la sua freschezza, bevibilità e carattere è la scelta perfetta per accompagnare menu di pesce e delicate pietanze a base di vitello.

    Alto Adige DOC Sauvignon The Wine Collection Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa
    Alto Adige DOC Sauvignon The Wine Collection Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa

    Il Sauvignon The Wine Collection 2018 giunto alla quarta edizione, rappresenta l’uva bianca più famosa della Cantina San Michele Appiano. La linea, lanciata nel 2018, nasce dal desiderio del winemaker Hans Terzer di dare l’opportunità di degustare alcune limitatissime produzioni in purezza.

    Le uve che compongono il Sauvignon TWC provengono esclusivamente dalla zona di Appiano Monte da parcelle selezionatissime tra le tante a disposizione.

    Ottimo da abbinare ad un menu di pesce o di carni bianche, si presta ad esaltare molte varianti di risotto.

    AltoAdige DOC Pinot Nero Riserva The Wine Collection, Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa
    AltoAdige DOC Pinot Nero Riserva The Wine Collection, Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa

    Il Pinot Noir Riserva The Wine Collection 2018 rispecchia la ricerca della perfezione da parte di Hans Terzer nella sfida con il vitigno a bacca rossa da lui più amato.

    L’ingresso del Pinot Nero nella The Wine Collection coincide con la scelta del winemaker di selezionare, dopo vent’anni di attesa, una micro-partita in due aree molto vocate, con lo scopo di dimostrare che un grande Pinot Nero può essere prodotto anche in una zona abbastanza giovane ed ancora non riconosciuta come meriterebbe.

    Dotato di aromi fruttati (in particolare, frutti di bosco, more, ciliegie mature) il Pinot Noir TWC 2018 al palato ha una struttura netta, elegante, con un’ampia persistenza che ben si sposa con piatti a base di agnello, capriolo, capretto e formaggi stagionati.

    Il cofanetto con le Annate Storiche Sanct Valentin presenta una selezione speciale di riserve della linea nata nel 1986.

    Vini con oltre 10 anni di affinamento ed in grado di evolvere ancora in Cantina, stappati, degustati e – se considerati all’altezza delle aspettative – ritappati. Il tutto firmato da Hans Terzer.

    Per chi ama sorsi eleganti, intensi e con un finale lunghissimo, i tre Pinot Bianco (2008-2009-2010) sono la scelta perfetta per accompagnare il menu delle Feste.

    Tutti i vini da collezione San Michele Appiano sono acquistabili in diversi formati con disponibilità limitata nell’e-shop www.shop.stmichael.it, un’idea regalo capace di sorprendere e durare nel tempo, con tutta la qualità della Cantina eccellenza in Alto Adige.

     

     

    Vini longevi della Cantina San Michele Appiano per Natale 2022, annate storiche Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa
    Vini longevi della Cantina San Michele Appiano per Natale 2022, annate storiche Cantina San Michele Appiano, foto da comunicato stampa

    Da Comunicato Stampa

    Collegamenti da sito:

    In cantina avviene la metamorfosi dell’uva. Un connubio tra antiche ed innovative tecniche di vinificazione. Il “rispetto del frutto” è la regola più importante per la produzione di vini longevi e di grande personalità.

    Le uve vengono vinificate rigorosamente per peculiarità al fine di esaltare ogni singolo vigneto. I vini poi affinano in acciaio o in botti di legno per enfatizzare le singole caratteristiche.

    Saltano subito all’occhio le quattro antiche botti da 150 hl che, aggraziate da antichi intagli, raffigurano vicende storiche a partire dal 1907, immagine da sito
    Saltano subito all’occhio le quattro antiche botti da 150 hl che, aggraziate da antichi intagli, raffigurano vicende storiche a partire dal 1907, immagine da sito

     


    Sito Cantina: https://www.stmichael.it/

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  • Vinitaly on tour con Volkswagen veicoli partner 2023

    Vinitaly on tour con Volkswagen veicoli partner 2023

    Parte Vinitaly on tour, il progetto on the road alla scoperta di cantine e territori, un viaggio lungo lo stivale con Volkswagen veicoli commerciali mobility partner 2023

    Redazione

    Un viaggio lungo lo Stivale a bordo del Multivan eHybrid alla scoperta delle realtà vitivinicole italiane, dalle loro storie ai loro territori. Prende il via Vinitaly on Tour, il progetto “on the road” targato Vinitaly in collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali – in veste di mobility partner – pensato per raccontare le aziende e i protagonisti del mondo del vino attraverso un itinerario che si concluderà a marzo 2023, alla vigilia della 55ª edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati (Veronafiere, 2-5 aprile 2023).

    Consegna mezzo GB e FABIO DI GIUSEPPE, articolo: Vinitaly on tour con Volkswagen veicoli partner 2023, foto da comunicato stampa
    Consegna mezzo GB e FABIO DI GIUSEPPE, articolo: Vinitaly on tour con Volkswagen veicoli partner 2023, foto da comunicato stampa

    Tra i temi che saranno affrontati strada facendo – che sono i focus dell’edizione 2023 di Vinitaly – ci sono il vino biologico e biodinamico e le produzioni di nicchia; i vitigni rari, PIWI e resistenti; il vino dealcolato e a bassa gradazione alcolica; la viticoltura eroica e la produzione sostenibile fino agli anniversari e ai progetti speciali delle cantine coinvolte nell’iniziativa.

    Volkswagen Nuovo Multivan eHybrid, articolo: Vinitaly on tour con Volkswagen veicoli partner 2023, foto da comunicato stampa
    Volkswagen Nuovo Multivan eHybrid, articolo: Vinitaly on tour con Volkswagen veicoli partner 2023, foto da comunicato stampa

    I contenuti realizzati – video, interviste, post – saranno pubblicati sui canali social ufficiali di Vinitaly e disponibili su Vinitaly Plus.

    Ecco i primi appuntamenti in programma: si parte sulle quattro ruote del van ibrido della casa automobilistica tedesca brandizzato Vinitaly da Monte Zovo, l’azienda di Caprino Veronese (VR) – quasi un secolo di storia alle spalle -, con la vendemmia tardiva atta a valorizzare l’identità del terroir. Si resta nel veronese con la visita a Zýmē (San Pietro in Cariano – VR), realtà che ha affiancato alla cura e al rispetto dei vini storici della Valpolicella la sperimentazione di nuove produzioni che rappresentano e rinnovano il territorio.

    Parte Vinitaly on tour, il progetto on the road alla scoperta di cantine e territori, un viaggio lungo lo stivale con Volkswagen veicoli commerciali mobility partner 2023, foto da comunicato stampa
    Parte Vinitaly on tour, il progetto on the road alla scoperta di cantine e territori, un viaggio lungo lo stivale con Volkswagen veicoli commerciali mobility partner 2023, foto da comunicato stampa

    Dal Veneto si passa al Friuli-Venezia Giulia con Vivai Rauscedo, l’azienda che ha saputo trasformare una terra povera nel primo distretto al mondo per produzione di barbatelle, con oltre 80 milioni di esemplari innestati l’anno. Sarà la volta poi di Ca’ Rugate (Montecchia di Crosara – VR), che dalla vendemmia 2020 riporta sulle proprie etichette la certificazione biologica della Comunità Europea. Il tour proseguirà nel 2023 con nuove date e regioni.

    Ancora una volta Volkswagen Veicoli Commerciali è a fianco del mondo vitivinicolo e questa volta lo fa con il nuovo Multivan eHybrid. Il van che coniuga l’ingegnoso utilizzo dello spazio e soluzioni di dettaglio intelligenti con l’iconico e accattivante DNA di design del Bulli.

    Volkswagen Nuovo Multivan eHybrid e Vinitaly on tour foto da comunicato stampa
     Volkswagen Multivan eHybrid e Vinitaly on tour foto da comunicato stampa

    Il nuovo Multivan è largo 1.941mm, lungo 4.973 e alto fino a 1.907. La capacità del vano di carico varia dai 469 litri dietro la terza fila di sedili fino ad arrivare a 3.672. Il veicolo ideale per chi cerca spazio, comfort e tecnologia. Un esempio è il tavolino multifunzionale che può essere utilizzato come consolle centrale tra i sedili del conducente e del passeggero oppure come tavolo ribaltabile completo di porta bevande e vani portaoggetti nella seconda e terza fila di sedili. E ancora il sistema shift-by-wire, che consente la trasmissione elettronica del segnale di cambio marcia.

    Parte Vinitaly on tour, il progetto on the road alla scoperta di cantine e territori, un viaggio lungo lo stivale con Volkswagen veicoli commerciali mobility partner 2023, foto da comunicato stampa, tra le vigne visitate
    Parte Vinitaly on tour, il progetto on the road alla scoperta di cantine e territori, un viaggio lungo lo stivale con Volkswagen veicoli commerciali mobility partner 2023, foto da comunicato stampa, tra le vigne visitate

    Con un clic. Il sistema shift-by-wire offre un comfort di cambio marcia molto elevato.

    Il Nuovo Multivan eHybrid diventa un veicolo a zero emissioni per la città capace di affrontare le sfide quotidiane anche con la sola energia elettrica e, allo stesso tempo, il motore 1.4 TSI da 160 kW padroneggia tranquillamente le lunghe percorrenze. Il partner ideale per Vinitaly on Tour 2023.

    Da Comunicato Stampa


    Sito: https://www.vinitaly.com/

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  • Veronafiere: nuovo assetto di Governance 2023 dei soci

    Veronafiere: nuovo assetto di Governance 2023 dei soci

    Veronafiere: l’assemblea dei soci dà il via libera al nuovo assetto di Governance 2023

    Redazione

    L’Assemblea dei Soci di Veronafiere riunitasi oggi ha dato il via libera al nuovo assetto della governance della Spa di Viale del Lavoro, come proposto dal CdA.

    Veronafiere: nuovo assetto di Governance 2023 dei soci, foto di Ennevi da comunicato stampa
    Veronafiere: nuovo assetto di Governance 2023 dei soci, foto di Ennevi da comunicato stampa

    A Maurizio Danese, nominato all’unanimità amministratore delegato nel giugno scorso dal Consiglio di amministrazione, già ai vertici della Fiera dal 2015 a maggio 2022 e attualmente anche presidente di AEFI, l’Associazione di riferimento dell’industria fieristica italiana, il CdA ha deciso di ampliare le deleghe, rinunciando alla nomina di un nuovo direttore generale.

    Nel corso dell’assemblea ai Soci sono stati illustrati anche il piano di razionalizzazione delle società del gruppo – che ha l’obiettivo di snellire la gestione, renderla più efficiente accorciando la linea decisionale garantendo al contempo un efficientamento dei costi –, e il nuovo assetto organizzativo interno. Quest’ultimo prevede l’ingresso di due nuove figure dirigenziali che opereranno in stretto contatto con l’amministratore delegato, una delle quali proveniente da una società interamente di proprietà del Gruppo e che sarà assorbita da Veronafiere nel corso del 2023.

    «In questi mesi con tutto il CdA abbiamo lavorato molto intensamente su diversi fronti: dalla organizzazione di fiere ed eventi in Italia, ripartita a pieno regime e senza restrizioni solo nel marzo 2022, e all’estero via via che si aprivano i mercati; alla riorganizzazione del Gruppo Veronafiere, sia per quanto concerne le risorse interne sia nelle sue ramificazioni societarie – sottolinea il presidente di Veronafiere Federico Bricolo -.

    È stato un anno complesso a causa del conflitto scoppiato a inizio marzo, all’inflazione, all’incremento dei costi energetici e delle materie prime. Una crisi però che non ha piegato la volontà di ricominciare dopo due anni segnati dalla pandemia e che ci pone dinanzi a un futuro pieno di sfide da cogliere. Lo dimostra l’andamento positivo delle rassegne realizzate nel 2022, da Vinitaly a Marmomac, da Fieragricola a Fieracavalli e ArtVerona solo per ricordarne alcune, che sono uno dei motori dell’economia cittadina, regionale e nazionale.

    Veronafiere: nuovo assetto di Governance 2023 dei soci, Bricolo federico e Danese Maurizio, foto Ennevi da comunicato stampa
    Veronafiere: nuovo assetto di Governance 2023 dei soci, Bricolo federico e Danese Maurizio, foto Ennevi da comunicato stampa

    Per proseguire in questo percorso virtuoso, capace di creare valore attraverso le rassegne per le aziende clienti e i settori produttivi di riferimento, è fondamentale il coinvolgimento di tutti gli stakeholder, istituzionali e non, con i quali abbiamo costruito in questi mesi un dialogo e una collaborazione importanti, così come col nuovo governo».

    «Veronafiere è tornata a generare fatturato e indotto in modo significativo, lavorando bene anche all’estero. Complessivamente, siamo riusciti a organizzare 49 fiere ed eventi, di cui 35 in Italia e 14 all’estero in 9 Paesi, e 250 convegni – evidenzia Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere -. Ciononostante, scontiamo come tutto il settore fieristico italiano l’impatto di alcuni fattori esogeni significativi.

    Veronafiere: l'assemblea dei soci dà il via libera al nuovo assetto di Governance 2023, foto Ennevi da comunicato stampa
    Veronafiere: l’assemblea dei soci dà il via libera al nuovo assetto di Governance 2023, foto Ennevi da comunicato stampa

    Continua Maurizio Danese:

    “Il primo, relativo ai costi aggiuntivi che abbiamo dovuto sostenere per lo spostamento di rassegne importanti dai primi mesi del 2022 a inizio marzo e maggio. Il secondo riguarda invece i costi crescenti, a partire da quelli energetici, che abbiamo dovuto assorbire direttamente.

    Aggravi che quasi certamente dovremmo prevedere anche per il 2023, visto che le fiere vengono promosse e vendute ben prima del loro svolgimento e pertanto le tariffe per servizi e metri quadri sono determinati con largo anticipo.

    Siamo comunque ottimisti sia perché le imprese hanno dimostrato grande fiducia nel sistema fieristico e nella sua capacità di restituire fatturato all’investimento, anche in ottica export, sia per la progettualità che stiamo mettendo nel delineare il nuovo volto della Fiera di Verona.L’obiettivo è arrivare al 2024 con una struttura sempre più competitiva e pronta a cogliere tutte le possibili alleanze per garantirne lo sviluppo internazionale».

    Da Comunicato Stampa


    Sito fiera: https://www.veronafiere.it/

    Partners Redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022

    Redazione

    Quantità in linea con la passata stagione, qualità delle uve molto positiva. Si è da poco conclusa la raccolta sui quattro versanti dell’Etna: uve sane e mature, che lasciano presagire le potenzialità per dare origine a vini longevi.

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa
    During the Harvest in Mt Etna Vineyards, articolo: Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa

    Una produzione quantitativamente simile a quella dell’anno scorso, ma una qualità complessiva di ottimo livello che soddisfa pienamente la stragrande maggioranza dei produttori etnei. Sono molto positivi i primi riscontri che il Consorzio di Tutela Etna DOC sta, come di consueto, raccogliendo sui quattro versanti del vulcano a qualche settimana dalla conclusione della vendemmia.

    “È stata un’annata che, a causa delle importanti e frequenti ondate di calore e della siccità che abbiamo registrato all’inizio dell’estate, aveva destato più di qualche preoccupazione, ma che poi ha riservato un finale di stagione perfetto, consentendo ai produttori di portare in cantina uve dal potenziale qualitativo ottimale e in perfetto stato dal punto di vista fitosanitario” commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC.

    La notevole complessità che caratterizza lo scenario della viticoltura etnea non consente mai di trarre conclusioni uniformi per tutti i versanti: le diverse condizioni climatiche che, in molti casi, assumono ulteriori specificità nelle singole contrade, la presenza di terreni originatisi con colate laviche differenti, la posizione dei vigneti ad altitudini anche molto variabili e, infine, l’età delle piante, creano un mosaico difficile da catalogare in modo omogeneo.

    “Nonostante questa situazione certamente molto frammentata, tutte le prime testimonianze ci stanno restituendo un quadro molto positivo, sia per le varietà a bacca bianca che rossa – continua Francesco Cambria –. Acidità e maturità non mancano e tutto lascia presagire a futuri vini che potranno sfidare il tempo”.

    La vendemmia 2022, articolo: Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa
    La vendemmia 2022, articolo: Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa

    Dopo un inverno generoso dal punto di vista delle piogge, la primavera di quest’anno, lungo un po’ tutto il comprensorio dell’Etna è stata particolarmente asciutta, caratterizzata da scarse precipitazioni da marzo sino a maggio. All’inizio dell’estate, poi, l’innalzamento delle temperature e il clima particolarmente siccitoso ha messo in allarme i viticoltori, sebbene nel complesso le piante abbiano goduto di un ottimo sviluppo vegetativo che ha portato ad uno stato sanitario ottimale delle uve.

    “L’arrivo delle piogge ad agosto è stato sicuramente decisivo e ha determinato una situazione molto favorevole nelle ultime determinanti fasi di crescita dei grappoli – aggiunge Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio –. Queste precipitazioni, infatti, hanno fornito una sorta di refrigerio alle piante e hanno permesso alle uve di raggiungere una ottimale maturazione tecnologica, aromatica e soprattutto fenolica”.

    Le operazioni di raccolta sono iniziate con un anticipo di circa una settimana rispetto alla normalità, anche se in alcuni areali hanno raggiunto anche i 15 giorni. La vendemmia etnea ha preso il via ufficialmente tra la fine di agosto e l’inizio di settembre con le uve che vanno a comporre le basi per gli spumanti, ed è poi proseguita, da nord a sud, sino alla fine di ottobre, confermando il suo lungo percorso e la sua conclusione tra le ultime in Italia.

    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa
    Etna Doc: qualità eccellente e ottime prospettive per la vendemmia 2022, foto da comunicato stampa

    “Siamo sicuramente molto contenti” commenta Pucci Giuffrida, proprietario dell’azienda Al-Cantàra a Randazzo, sul versante Nord e con vigne a oltre 600 metri di altitudine. “Abbiamo registrato un leggero calo quantitativo per le uve a bacca bianca, mentre quelle a bacca rossa sono in linea con la passata stagione. La raccolta è iniziata con un leggero anticipo, nella prima decade di settembre con le uve per le basi spumante, per poi proseguire con intervalli di 5/10 giorni con il Carricante, il Nerello Cappuccio e il Nerello Mascalese, nell’ultima decade di ottobre. Sul fronte della qualità abbiamo raccolto uve eccellenti e dalle ottime prospettive”.

    Spostandoci sul versante Sud-Est, anche Cirino Biondi, che con la sua azienda agricola Ciro Biondi a Trecastagni ha vigne sino a 700 metri sul livello del mare, conferma sia l’ottimo stato fitosanitario delle uve che la qualità complessiva. “Le piogge di fine agosto sono state determinanti perché hanno consentito una maturazione ottimale delle uve. Abbiamo registrato, soprattutto nei bianchi, una grande acidità e una bella freschezza complessiva, con grado alcolico che fa presagire vini di ottima longevità. Ci aspettiamo vini importanti che si caratterizzano soprattutto per note agrumate e una sapidità spiccata”.

    Spostandoci ancora più sud, sul versante Sud-Ovest, troviamo la Masseria Setteporte, anche in questo caso con vigneti che si trovano tra i 650 e i 700 metri di altitudine. “La vendemmia è andata molto bene” commenta Piero Portale.Il maggiore irraggiamento solare presente nel nostro areale quest’anno ha permesso una maturazione ottimale dei grappoli e ci riteniamo molto soddisfatti della qualità delle uve che abbiamo portato in vinificazione. Le grandi escursioni termiche che abbiamo registrato insieme alle importanti acidità ci fanno prevedere vini ancora più longevi e fragranti”.

    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia, foto da comunicato stampa
    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia, foto da comunicato stampa, le vigne

    La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia.

    Nel 1994 viene istituito il Consorzio di Tutela Etna DOC che per la sua rappresentatività, con il decreto ministeriale del 18 febbraio 2018, ottiene il riconoscimento Erga Omnes. Il Consorzio svolge le funzioni di tutela e valorizzazione del brand Etna Doc, del territorio e delle sue produzioni e vigila sul rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione a garanzia dei consumatori e dei produttori.

    Inoltre promuove la crescita di visibilità e reputazione del marchio e dei vini in Italia e all’estero attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore e l’organizzazione di eventi autoprodotti. Il Consorzio di Tutela Etna DOC con la sua governance partecipa attivamente ai temi di interesse vitivinicolo, favorisce le relazioni tra i produttori e i mercati e lo sviluppo della cultura legata al mondo del vino tra i consumatori.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Consorzio di Tutela Etna DOC: https://www.consorzioetnadoc.com/

    Sito Ufficio Stampa: http://www.fruitecom.it

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Villa Bogdano 1880 e l’Old Vine Conference sulle vigne storiche

    Villa Bogdano 1880 e l’Old Vine Conference sulle vigne storiche

    A Villa Bogdano 1880 l’esclusivo debutto italiano della Old Vine Conference per la tutela delle vigne storiche

    Redazione

    La tenuta di Lison di Portogruaro ha accolto Sarah Abbott MW e alcuni tra i maggiori esperti di vigne antiche per il primo convegno estero dell’associazione.

    Villa Bogdano, foto da comunicato stampa, Old Vine Conference
    Villa Bogdano, foto da comunicato stampa, Old Vine Conference

    Il dibattito ha analizzato prospettive e problematiche di questo patrimonio viticolo ed enologico, oltre alle migliori modalità di tutela e valorizzazione.

    Villa Bogdano 1880 ha ospitato il primo convegno internazionale della Old Vine Conference, associazione no-profit inglese per la valorizzazione delle vigne storiche fondata da Master of Wine come Sarah Abbott e Alun Griffiths insieme ad altre personalità di spicco del mondo vitivinicolo ed enologico internazionale. Costituita per valorizzare i vigneti antichi creando una connessione tra aziende, esperti e amanti del vino, la Old Vine Conference è sostenuta dallo scorso giugno anche dalla cantina di Lison di Portogruaro.

    La degustazione dei vini di Villa Bogdano, foto da comunicato stampa
    La degustazione dei vini di Villa Bogdano, foto da comunicato stampa

    Villa Bogdano 1880 ha accolto Abbott e un gruppo selezionato di professionisti internazionali che hanno preso parte a questo evento esclusivo con l’obiettivo di lavorare in sinergia per far riconoscere a livello globale le vigne storiche ed i vini da esse prodotti come una nuova categoria commerciale, mettendo in condivisione le migliori pratiche e strategie di gestione.

     

    Gli ospiti di Villa Bogdano alla degustazione, foto da comunicato stampa
    Gli ospiti di Villa Bogdano alla degustazione, foto da comunicato stampa

    Accanto a Sarah Abbott, che ha presentato mission e obiettivi della Old Vine Conference durante il convegno sono intervenuti il Prof. Mario Fregoni, considerato uno dei padri della viticoltura ed enologia italiana, ex docente dell’Università Cattolica di Piacenza e Presidente onorario OIV, e l’agronomo e profondo conoscitore della cultura viticola ed enologica friulana Carlo Petrussi. Due figure cardine per il panorama delle vigne vecchie grazie alla loro esperienza e preparazione ed entrambi profondamente legati al progetto di Villa Bogdano 1880 fin dalla sua creazione.

    Old Vine Wines Conference a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa
    Old Vine Wines Conference a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa

    “Sono onorato che Villa Bogdano 1880 abbia avuto l’opportunità di ospitare la prima trasferta all’estero della OVC. Un ringraziamento speciale va ai professori Fregoni e Petrussi per il loro prezioso contributo e a Sarah Abbott e Belinda Stone per il grande lavoro a sostegno della causa Old Vine” ha commentato Domenico Veronese, proprietario della tenuta. Durante l’evento Veronese ha presentato l’opera di restauro e conservazione effettuata dall’azienda nei vigneti storici, con l’obiettivo di preservare la biodiversità mantenendo il patrimonio genetico dei vecchi vigneti e tramandando un raro tipo di impianto viticolo.

    Villa Bogdano e le vigne storiche, foto da comunicato stampa
    Villa Bogdano e le vigne storiche, foto da comunicato stampa

    Nel corso del convegno il Prof. Fregoni ha definito Villa Bogdano 1880 come “la capitale italiana delle vigne vecchie”, per l’estensione dei suoi vigneti storici, ben 18 ettari, in parte centenari ed ha voluto mettere in risalto l’importanza fondamentale di preservare di antichi vigneti come questo, non solo come patrimonio e memoria storica, ma soprattutto per il loro valore enologico.

    A seguire il Prof. Petrussi ha presentato uno spaccato dell’attuale situazione italiana nell’ambito dei vigneti storici, riportando alcuni degli esempi più virtuosi e analizzando come alcune moderne tecniche agronomiche e viticole abbiano riflessi negativi sulla longevità della pianta, sulla qualità del suolo e dell’ambiente ed in ultima istanza sul vino.

    Vini in degustazione a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa
    Vini in degustazione a Villa Bogdano, foto da comunicato stampa

    Ha inoltre sottolineato come l’eccesso di irrigazione artificiale e fertilizzazione comporti un mancato sviluppo in profondità dell’apparato radicale e della componente legnosa della vite, causando una maggior vulnerabilità a fenomeni climatici estremi, a cui siamo sempre più esposti, e ad un maggior impatto ambientale, nonché’ alla maggior diffusione di alcuni tipi di marciumi e patologie.

    La Master Of Wine e co-fondatrice della Old Vine Conference Sarah Abbott ha commentato “Tutto in questa trasferta ha evidenziato quale sia la portata dell’obiettivo della vite antica. Abbiamo imparato molto dai professori che hanno dedicato la loro lunga carriera alla ricerca e alla coltivazione delle vecchie viti. Gli approfondimenti sulle tecniche viticole tradizionali sono stati rivelatori e vorrei ringraziare Domenico Veronese per la cura con cui ha organizzato la nostra prima esperienza in Italia. L’asticella è stata posta molto in alto per i futuri viaggi della Old Vine Conference”.

    A seguito dell’evento Abbott ha tenuto una masterclass durante la quale sono stati degustati diversi esempi di vini ottenuti utilizzando uve prodotte da vigne storiche: Lison Classico DOCG 2019 e il 195 Merlot Selezione Rosso IGT Veneto 2017 di VIlla Bogdano 1880, Refosco di Faedis DOC Friuli Colli Orientali Riserva 2016 di Azienda Agricola Elvio Zani, Löwengang Uvaggio Storico 2019 di Alois Lageder, il Serpico Irpinia Aglianico DOC 2013 Feudi di San Gregorio e la magnum di Vigneto Morei Teroldego Vigneti delle Dolomiti IGT 2014 di Foradori.

    Logo della cantina Villa Bogdano 1880, logo da comunicato stampa
    Logo della cantina Villa Bogdano 1880, logo da comunicato stampa

    Questa prima presenza dell’associazione in Italia grazie a Villa Bogdano 1880 assume una importante rilevanza per tutte le realtà vitivinicole che continuano a tutelare le vigne storiche, sia come patrimonio che come testimonianza di una viticoltura ed enologia dagli alti livelli qualitativi, che va preservata e valorizzata.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://www.villabogdano1880.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

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  • Cantina Girlan, il nuovo “solista” Curlan Chardonnay Riserva 2019

    Cantina Girlan, il nuovo “solista” Curlan Chardonnay Riserva 2019

    Curlan Chardonnay Riserva, il nuovo “solista” di Cantina Girlan

    Redazione

    Il culto e la passione per il terroir trovano un nuovo interprete nel primo vino bianco che entra a far parte della linea “Solisti”, il fiore all’occhiello di Cantina Girlan. Da due specifiche parcelle nasce uno Chardonnay di grande personalità e longevità.

    Cantina Girlan, Girlan White, foto da comunicato stampa
    Cantina Girlan, Girlan White, foto da comunicato stampa

    Due piccole e selezionate parcelle all’interno di una storica sottozona, tanti anni di studio, ricerca e innumerevoli microvinificazioni, il desiderio di produrre un grande bianco che possa sfidare il tempo e restituire nel bicchiere il territorio di provenienza. Erano gli obiettivi che sin dall’inizio hanno guidato Cantina Girlan nella creazione di un nuovo vino bianco, il primo che entra a far parte della linea “Solisti”, fiore all’occhiello dell’azienda ed esclusivamente riservata a quelle etichette che possiedono un’identità unica e un potenziale di grande longevità.

    Girlan Winery, foto da comunicato stampa
    Girlan Winery, foto da comunicato stampa

    “Siamo davvero soddisfatti del risultato che siamo riusciti a ottenere dopo anni di studio e accurate analisi” spiega Oscar Lorandi, presidente di Cantina Girlan. “La sfida che ci eravamo dati era quella di realizzare uno Chardonnay dotato di grande carattere e al tempo stesso capace di sfidare il tempo senza alcun timore. Per far questo avevamo bisogno di trovare dei vigneti con caratteristiche precise, in grado di ‘firmare’ il vino in modo chiaro, aspetto fondamentale soprattutto quando ci si confronta con un vitigno come lo Chardonnay, dotato di grande personalità”.

    Oscar Lorandi Presidente Cantina Girlan, foto da comunicato stampa
    Oscar Lorandi Presidente Cantina Girlan, foto da comunicato stampa

    Le uve del Curlan Chardonnay Riserva 2019 Südtirol-Alto Adige Doc, sono state selezionate da due precise parcelle, “Gschleier” e “Schreckbichl”, situate all’interno della sottozona “Girlan”, tra i 450 e i 500 metri di altitudine.

    Si tratta di un solo ettaro complessivo di vigneto, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, con esposizioni sia a est che a ovest, allevati su terreni leggeri ben areati, ricchi di ghiaia, formati da depositi morenici su roccia porfirica vulcanica. “La microzona di Girlan ha da sempre le condizioni climatiche ideali per la coltivazione della vite e dello Chardonnay in particolare” specifica ancora il presidente. “Qui troviamo terreni aridi, un’ottima ventilazione e sbalzi termici perfetti per ottenere aromi di grande intensità e finezza”.

    Vigne Cantina Girlan, foto da comunicato stampa
    Vigne Cantina Girlan, foto da comunicato stampa

    La vendemmia, che avviene rigorosamente a mano all’interno di piccoli contenitori, inizia durante la prima decade di ottobre. Dopo la pressatura dei grappoli interi, il mosto viene chiarificato dalle fecce attraverso una sedimentazione naturale. Sia la fermentazione alcolica che quella malolattica, nonché la successiva maturazione sui lieviti, si svolgono per 12 mesi in barrique, di cui 1/3 in legni nuovi e 2/3 usati. Il vino sosta ancora per 8 mesi in tini d’acciaio, sempre sui lieviti, e infine per un ulteriore anno in bottiglia prima della commercializzazione.

    Cantina Girlan Curlan Chardonnay Riserva 2019, foto da comunicato stampa
    Cantina Girlan Curlan Chardonnay Riserva 2019, foto da comunicato stampa

    “È uno chardonnay di struttura ed equilibrio, che ha bisogno della giusta ossigenazione e di una temperatura di servizio corretta, non troppo fredda, intorno ai 10-12 gradi, per dare il meglio di sé” spiega Gerhard Kofler, enologo di Cantina Girlan.

    “Il colore giallo dorato molto vivo e lucente nel bicchiere, le note sia agrumate che di frutta matura che ricordano la pesca, ma al tempo stesso le sfumature decisamente minerali, donano una fotografia molto elegante e ricca, quasi stratificata, di questo Chardonnay.

    Al palato ha avvolgenza e sapidità, ma soprattutto struttura e una grandissima tensione acida che gli consentirà di continuare a evolvere per molto tempo”.

    Il Curlan Chardonnay Riserva 2019 è prodotto in sole 1980 bottiglie, esclusivamente commercializzato nel canale horeca e nel dettaglio specializzato.

    È il quinto vino che entra a far parte della linea “Solisti” insieme a Gschleier Alte Reben Vernatsch, Trattmann Pinot Noir Riserva, Curlan Pinot Noir Riserva e Vigna Ganger Pinot Noir Riserva.

    Da Comunicato Stampa

    Collegamenti da sito cantina:

    Girlan

    Non lontano da Bolzano, in un contesto di morbidi pendii coltivati a vite, baciati dal sole e ancora immersi nella quiete sul Monte di Mezzo fra San Michele e la piana dell’Adige, ad un’altitudine compresa fra i 450 e i 550 metri slm, si estende a Cornaiano la maggior parte dei nostri vigneti.Ghiaiosa e argillosa, la terra qui è arida.

    Girlan Landscape, foto da comunicato stampa
    Girlan Landscape, foto da comunicato stampa

    I vigneti, ben ventilati e che, a seconda dell’inclinazione del pendio, sono esposti a temperature più o meno calde, forniscono condizioni ideali per produrre una grande varietà di uve. Queste caratteristiche uniche ci consentono di produrre vini incomparabili, dal carattere individuale e marcato. Vini che conquistano soprattutto per la loro freschezza minerale, la struttura chiara e decisa e la grande autenticità.


    Sito Cantina: https://www.girlan.it/it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.fruitecom.it/

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  • Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore

    Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore

    Le eccellenze vinicole della famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste più autorevoli del panorama internazionale

    Redazione

    I vini delle cantine toscane Tenuta Sette Ponti e Orma, e della siciliana Feudo Maccari apprezzati dalla critica internazionale nel 2022. Spiccano i toscani Vigna dell’Impero, Oreno e Orma, produzioni rappresentative della famiglia Moretti Cuseri, autentica espressione di vigneti storici e internazionali iconici che narrano il territorio, la passione e la costante ricerca della massima qualità da parte di Antonio Moretti Cuseri e dei suoi figli Amedeo e Alberto.

    Famiglia Moretti Cuseri articolo: Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore, foto da comunicato stampa
    Famiglia Moretti Cuseri articolo: Famiglia Moretti Cuseri premiate nel 2022 dalle guide e riviste di settore, foto da comunicato stampa

    Si conferma anno dopo anno l’eccellenza dei vini prodotti dalla famiglia Moretti Cuseri nelle realtà toscane Tenuta Sette Ponti e Orma, ma anche in Sicilia con Feudo Maccari: stile ed eleganza frutto dell’unione tra esperienza in vigna, viticoltura biologica, lavoro di squadra e continua ricerca della massima qualità possibile.

    Vini rappresentativi dei territori in cui nascono, provenienti da vigneti autoctoni e internazionali coltivati in aree vinicole tra le più rinomate al mondo, apprezzati dalla critica internazionale del panorama wine, come dimostrano le edizioni 2022 delle guide di riferimento.

     

    Tenuta Orma a Bolgheri, Famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa di linda Vukaj-Aicod
    Tenuta Orma a Bolgheri, Famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa di linda Vukaj-Aicod

    Gli alti riconoscimenti per identità e qualità dei vini sono arrivati da Bibenda, guida edita da Fondazione Italiana Sommelier, da Vitae, guida redatta ed edita dall’Associazione italiana Sommelier, dalla Guida del Gambero Rosso, dalla Guida Veronelli, dalla Guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club Italiano e dalla guida I Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia a cura di Luca Gardini (Gardini Notes) e Luciano Ferraro. Importanti gratificazioni internazionali sono stati inoltre i punteggi assegnati da James Suckling, considerato uno dei critici di vino più influenti al mondo, e Falstaff, guida redatta dalla più antica rivista enologica austriaca, distribuita anche in Germania e Svizzera.

    Feudo Maccari della famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa
    Feudo Maccari della famiglia Moretti Cuseri, foto da comunicato stampa

    In particolare, tra le eccellenze prodotte dalla famiglia Moretti Cuseri, hanno brillato:

    Oreno 2020: 100/100 Guida I Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia, 100 Gardini Notes, Tre Bicchieri e Stella Gambero Rosso, 97 James Suckling, 95 Wine Spectator, 97 Falstaff, 94 Vinous, 94 Wine Advocate, 98 WinesCritic, 94 punti e Tre Stelle I Vini di Veronelli, 4 tralci Vitae.
    Orma 2020: 5 grappoli Bibenda, 95 punti, Tre Stelle e 1 faccino Doctor Wine, 95 punti e Tre Stelle da I Vini di Veronelli, 97 James Suckling, 96 Falstaff, 94 Wine Advocate, Tre Bicchieri Gambero Rosso.
    Vigna dell’Impero 2018: 5 grappoli Bibenda, la corona di Vini Buoni d’Italia, 92 doctorwine, 96 Jamessuckling, 95 Vinous, 95 Falstaff, 93 Wine Spectator e 97 WinesCritic.
    Crognolo 2020: 93 James Suckling, 92 Falstaff, 95 WinesCritic, 2 Bicchieri Gambero Rosso.
    Crognolo 25th Anniversary: 94 James Suckling, 96 WinesCritic

    Vigne feudo Maccari, foto da comunicato stampa
    Moretti Cuseri, Vigne feudo Maccari, foto da comunicato stampa

    Grande soddisfazione anche per le altre etichette che hanno riportato riconoscimenti meritevoli: i siciliani Olli (Grillo Sicilia DOC) che è stato inserito anche nella guida “Vini per tutte le tasche” di Cernilli e Rosé Neré (Nero d’Avola) di Feudo Maccari, oltre al toscano Vigna di Pallino di Tenuta Sette Ponti.

    Vigne Moretti Cuseri in vegetazione, foto da comunicato stampa
    Vigne Moretti Cuseri in vegetazione, foto da comunicato stampa

    I premi e riconoscimenti ottenuti nel 2022 dalle cantine della famiglia Moretti Cuseri sono il risultato di un lavoro costante e autentico, di un’arte enoica che affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni ma con uno sguardo al futuro e al gusto internazionale, sempre all’insegna della sostenibilità e di un profondo amore per la vigna.

    Qualità, ricerca e innovazione unite alla salvaguardia degli antichi saperi, si rivelano il segreto per la produzione di grandi vini che ottengono consenso e lode sia nel panorama vinicolo italiano che internazionale.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://shop.tenutasetteponti.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/

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