Categoria: Degustazioni

  • Fattoria Montellori, le terre del Chianti nel calice 2023

    Fattoria Montellori, le terre del Chianti nel calice 2023

    FATTORIA MONTELLORI, un viaggio immaginario attraverso le terre del Chianti

    Di Cristina Santini

    Ogni vino ci racconta una storia che parte da molto lontano, dalle sue origini, dai luoghi in cui è nato, dalle terre che lo hanno generato e dagli uomini che lo hanno prodotto.

    Fattoria Montellori nelle terre del Chianti, foto da sito
    Fattoria Montellori nelle terre del Chianti, foto da sito

    Acquistata nel 1895 dalla Famiglia Nieri di Fucecchio, in prov. di Firenze, la Fattoria Montellori, circondata da un bellissimo giardino ottocentesco vittoriano, ha da pochi anni compiuto il suo 120° Anniversario.
    Una tradizione vitivinicola lunghissima che ha avuto inizio grazie agli ingenti investimenti provenienti dal commercio di pelle di Giuseppe Nieri.

    Dall’uso domestico, il vino divenne il principale protagonista con l’entrata in scena del figlio di Giuseppe, Mario Nieri che acquistò ulteriori terreni impiantando soprattutto Sangiovese e Trebbiano.
    Con le 4 generazioni a succedersi, molte cose sono migliorate, cambiate, rinnovate: le botti sono state sostituite dalle vasche di cemento vetrificato fino all’introduzione dei serbatoi di acciaio inox e delle barrique di rovere per ottenere vini di maggior complessità e finezza.
    L’imbottigliamento del vino con il proprio nome e la propria etichetta iniziò nel 1950.

    I vigneti di Fattoria Montellori, articolo di Cristina Santini
    I vigneti di Fattoria Montellori, articolo di Cristina Santini

    Oggi l’azienda, guidata da Alessandro Nieri dal 1998, ha una superficie vitata di 55 ettari coltivati soprattutto a Sangiovese impiegato per le grandi etichette del Chianti. Ma vengono allevate anche varietà internazionali come Chardonnay, Sauvignon, Viognier, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah e Merlot.
    Il cuore pulsante di Montellori è il Sangiovese impiantato in due aree differenti: Cerreto Guidi e San Miniato.
    I poderi, il Moro e Montauto, di Cerreto Guidi sono piantati su un suolo argilloso calcareo a circa 150 mt slm. Il Podere Le Caselle di San Miniato è un areale situato a 200 mt slm su terreni argillosi ma ricchi di fossili e conchiglie.

    I vigneti di Chardonnay impianti nel 1985 sono più alti, a circa 475 mt slm e godono di un clima appenninico, con un’importante escursione termica tra il giorno e la notte. Il progetto dello Chardonnay ha richiesto tempo, dedizione, ricerca del territorio perfetto e tanti esperimenti prima di arrivare al prodotto finale per ottenere quella acidità importante necessaria a creare uno spumante degno di qualità e lunga vita. Per cui furono piantate 10000 barbatelle di vari cloni di Chardonnay su un altopiano ricco di arenarie e roccia, terreno ideale per il rifermentato in bottiglia.

    Il vigneto di Trebbiano situato intorno alla Tenuta ha più di 60 anni, è l’unico in pianura e permette di produrre il Vin Santo e un vino bianco di qualità.

    I vigneti di Fattoria Montellori, foto da sito, articolo di Cristina Santini
    I vigneti di Fattoria Montellori, foto da sito, articolo di Cristina Santini

    Vi presento due vini destinati al mercato estero che ho avuto il piacere di degustare, prodotti interamente con uve Sangiovese provenienti dalle colline di Cerreto Guidi, con le mie impressioni di rito:

    I due vini degustati della Fattoria Montellori per la selezione agenzia FoodandWineAngels di Carol Agostini, foto di Cristina Santini
    I due vini degustati della Fattoria Montellori per la selezione agenzia FoodandWineAngels di Carol Agostini, foto di Cristina Santini

    Chianti Docg 2018, le uve fermentano con macerazione di 20 giorni in acciaio e il mosto affina per dodici mesi parte in acciaio e parte in cemento. Di colore rosso rubino intenso tendente all’arancio, si mostra vigoroso all’olfatto con un bouquet fruttato di ciliegia e amarena, alla beva prevalgono sapidità e acidità in un connubio di erbe selvatiche e toni speziati. Lungo e persistente regala un palato piacevolmente integrato da tannini ben strutturati.

    Chianti Docg 2018 Fattoria Montellori, foto di Cristina Santini
    Chianti Docg 2018 Fattoria Montellori, foto di Cristina Santini

    Poggio alla luna Chianti Docg 2020 (acciaio) Il suo bellissimo colore rosso intenso e trasparente accompagna il naso delicato con profumi di violetta leggermente appassita e di marasca. Fresco e godibile, il suo sorso poco strutturato si allunga su sentori lievemente erbacei.

    Chianti Docg Poggio alla luna 2020 Fattoria Montellori, foto di Cristina Santini
    Chianti Docg Poggio alla luna 2020 Fattoria Montellori, foto di Cristina Santini
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
    Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola

    Sito azienda: http://www.fattoriamontellori.it/it/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Cantina Girlan al Vinitaly 2023 a VeronaFiere

    Cantina Girlan al Vinitaly 2023 a VeronaFiere

    Vini che sanno di AltoAdige a Vinitaly 2023

    Di Adriano Guerri

    A Verona nell’ occasione della 55esima edizione di Vinitaly, andata in scena dal 2 al 5 aprile, ho visitato lo stand della Cantina Girlan. Conosco i loro vini da anni, tuttavia mi ha fatto molto piacere degustare i loro vini, ma anche avere nozioni sulla cantina altoatesina. Pertanto, prima di passare all’analisi sensoriale dei vini, propongo alcuni cenni dell’azienda.

    Adriano Guerri al Vinitaly 2023 per la degustazione cantina Girlan, foto dell'autore
    Adriano Guerri al Vinitaly 2023 per la degustazione cantina Girlan, foto dell’autore

    La storica Cantina Girlan si trova a Cornaiano a poca distanza dal Lago di Caldaro e da Bolzano, sulla strada del vino ( Weinstraße ). Nata un secolo fa, nel 1923 per volontà di 23 soci fondatori, che attualmente sono diventati circa 200. Gli ettari vitati sono oltre 220 con appezzamenti posti nelle migliori zone di questo meraviglioso lembo di terra in Alto Adige.

    Adriano Guerri alla degustazione della Cantina Girlan, foto dell'autore
    Adriano Guerri alla degustazione della Cantina Girlan, foto dell’autore

    I vigneti sono posti ad altimetrie che variano dai 220 agli 850 metri s.l.m,. con terreni composti prevalentemente da argilla e marne. Il clima è caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra le ore diurne e le ore notturne. I vitigni maggiormente coltivati sono il Pinot Nero, la Schiava, il Merlot, il Lagrein e il Cabernet Sauvignon, e poi ancora di Pinot Bianco, Pinot Grigio, Müller Thurgau, Gewürztraminer, Chardonnay e Sauvignon Blanc.

    I vini prodotti sono senza ombra di dubbio di elevata qualità. In Alto Adige le Cantine cooperative funzionano molto bene. Tutto è ben monitorato e ben organizzato sia nei vigneti sia in cantina. Un areale altamente vocato per la coltivazione della vite e i vitigni sopra menzionati hanno trovato un habitat ideale per dare origine a vini identitari sia quelli ottenuti con uve provenienti da vitigni autoctoni sia quelle da alloctoni.

    Enoteca Cantina Girlan, articolo di Adriano Guerri, foto da sito cantina
    Enoteca Cantina Girlan, articolo di Adriano Guerri, foto da sito cantina

    Nel 2010 la cantina è stata completamente ristrutturata e munita di attrezzature tecnologiche più moderne. La produzione di vino si attesta per un 55 % di bianchi ed il restante 45 % di rossi per una media totale di circa 1.500.000 bottiglie all’ anno. Nel calice si riscontra grande qualità, dovuta alle rese basse nei vigneti che difficilmente superano i 60 hl/ ha.

    La gamma dei loro vini è ampia e si declina in quattro versioni, Classici, Vigneti, Flora e Solisti al top.

    I vini degustati nel capoluogo venet0

    Platt & Riegl Pinot Bianco Alto Adige Doc 2022 – Giallo paglierino cristallino, rivela sentori di fiori bianchi, mela, pera e agrumi, al palato è fresco e minerale, leggiadro e di buona persistenza.

    Platt & Riegl Pinot Bianco Alto Adige Doc 2022, Cantina Girla, foto di Adriano Guerri
    Platt & Riegl Pinot Bianco Alto Adige Doc 2022, Cantina Girla, foto di Adriano Guerri

    Marna Chardonnay Alto Adige Doc 2022 – Giallo paglierino brillante, emana sentori di frutta gialla matura, agrumi, ananas, biancospino e mela golden, equilibrato, morbido e piacevolmente fresco.

    Marna Chardonnay Alto Adige Doc 2022, Cantina Girlan foto di Adriano Guerri
    Marna Chardonnay Alto Adige Doc 2022, Cantina Girlan foto di Adriano Guerri

    Indra Sauvignon Alto Adige Doc 2022 – Giallo paglierino luminoso, rimanda sentori di pesca bianca, pompelmo e scorza di limone, costa di sedano e note iodate, morbido e vibrante, fresco e sapido, dotato di una lunga persistenza.

    Indra Sauvignon Alto Adige Doc 2022 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri
    Indra Sauvignon Alto Adige Doc 2022 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri

    Flora Pinot Bianco Riserva Alto Adige Doc 2020 – Giallo dorato brillante, sprigiona sentori di frutta esotica, fiori di campo che ben si integrano con sottili note di cedro e pepe bianco, generoso, armonioso e gustoso.

    Flora Pinot Bianco Riserva Alto Adige Doc 2020 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri
    Flora Pinot Bianco Riserva Alto Adige Doc 2020 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri

    Flora Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2020 – Rosso rubino intenso, trasparente e consistente, dipana sentori di frutti di bosco e ciliegia, rosa e tabacco, vellutato e dotato di una piacevole trama tannica, incredibilmente lungo.

    Flora Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2020 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri
    Flora Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2020 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri

    Trattmann Pinot Noir Alto Adige Doc 2020 – Rosso rubino vivace, libera sentori di ciliegia e marasca, accompagnate da sottili note speziate, pieno e soddisfacente, nonché persistente.

    Trattmann Pinot Noir Alto Adige Doc 2020 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri
    Trattmann Pinot Noir Alto Adige Doc 2020 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri

    Curlan Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2019 – Rosso granato intenso, percettibili sentori di rosa, frutti di bosco maturi, prugna, nuances tostate e speziate, appagante, elegante e decisamente duraturo.

    Curlan Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2019 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri
    Curlan Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2019 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri

    Vigna Ganger Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2019 – Rosso granato intenso, rilascia una cascata di sentori, quali ciliegia e marasca, frutti di bosco, in particolare lampone e una leggera nota di marzapane, note speziate e di tabacco dolce, fine e rotondo, ma che buon vino!.

    Vigna Ganger Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2019 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri
    Vigna Ganger Pinot Noir Riserva Alto Adige Doc 2019 Cantina Girlan, foto di Adriano Guerri
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

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  • Pietra Cava, alcune degustazioni vini di Elsa Leandri 2022

    Pietra Cava, alcune degustazioni vini di Elsa Leandri 2022

    Pietra Cava, alcune degustazioni vini di Elsa Leandri 2022

    Di Elsa Leandri

    Andiamo in Sicilia, a Butera, in provincia di Caltanissetta. Città medievale che sorge su una collina di circa 400 m s.l.m. In questo territorio scosceso, come ricorda la stessa etimologia araba della città (بوتيرة -Butirah- luogo scosceso), si trova la cantina PietraCava, di proprietà della famiglia Ortoleva.

    I vini in campionatura della cantina Pietra Cava, articolo: Pietra Cava, alcune degustazioni vini di Elsa Leandri 2022
    I vini in campionatura della cantina Pietra Cava, articolo: Pietra Cava, alcune degustazioni vini di Elsa Leandri 2022

    L’AZIENDA

    Nella Contrada di Chiarchiaro ad affiancare Domenico Ortoleva, che dal 2004 si è completamente dedicato alla viticoltura, è entrato da poco in azienda il figlio Antonino, biotecnologo di formazione. Con Antonino si va a ampliare il percorso iniziato dal padre Domenico puntando a un’ulteriore consapevolezza del proprio territorio: studio delle varie parcelle (conformazione del terreno, esposizione, altitudine, etc.) per individuare il giusto habitat per i diversi vitigni.

    Sui 20 ettari di proprietà principalmente di natura calcarea si esprimono numerose varietà nazionali (Grillo, Inzolia, Nero d’Avola) e internazionali (Chardonnay, Syrah), vinificate rigorosamente in purezza seguendo i dettami dell’agricoltura biologica.

    L’azienda propone 4 linee di vini in produzione: I Camei, ideali per un aperitivo tra amici, i Monili, che offre vini semplici ma al contempo di valore, Le Luci, in cui co-protagonista vuole essere il territorio siciliano sempre baciato dal sole, e infine Le Terrecotte, con vini maturati in ambiente ossidoriduttivo.

     

    LA DEGUSTAZIONE
    In degustazione abbiamo avuto modo di assaggiare tre di queste linee produttive.

     

    I CAMEI

    SOFALÉ 2020- Moscato 100%
    Giallo Paglierino con riflessi dorati. Impatto olfattivo vegetale con sentori di timo, salvia e macchia mediterranea accompagnato da cenni agrumati e floreali di gelsomino, fiori d’arancio e biancospino. In bocca è caratterizzato da una decisa sapidità che lascia la bocca, un po’ troppo velocemente, con richiami di pompelmo.
    Questo vino è stato degustato nell’annata 2018 da Piergiorgio Ercoli in “Sofalè 2018 Sicilia Doc Moscato PietraCava”.

    SOFALÉ 2020- Moscato 100% Pietra Cava
    SOFALÉ 2020- Moscato 100% Pietra cava

    I MONILI

    ÒNEIROS 2018- Syrah 100%
    Rubino vivace. Si apre con frutta di bosco quale mora e ciliegia per poi svelare sentori floreali di rosa rossa e un ricco corredo vegetale ( incenso, oliva nera, rosmarino e macchia mediterranea). In chiusura leggera spaziatura. Entra avvolgente con un tannino elegantemente integrato. Finale di confettura di prugna.

    ÒNEIROS 2018- Syrah 100% Pietra Cava
    ÒNEIROS 2018- Syrah 100% Pietra Cava

    SEPTIMO 2019- Nero d’Avola 100%
    Rosso carminio impenetrabile. Al naso ci racconta dei frutta scura e in confettura, di pot pourri di
    rosa e peonia. Eleganti le note vegetali e speziate di tamarindo, bacche di ginepro e cardamomo. Tannino ancora scalpitante che non offre una completa piacevolezza di beva. Qualche anno in bottiglia sono ancora necessari per poterlo apprezzare appieno.

    SEPTIMO 2019- Nero d’Avola 100% Pietra Cava
    SEPTIMO 2019- Nero d’Avola 100% Pietra Cava

    LE LUCI

    MANAAR 2016- Nero d’Avola 100%
    Carminio fitto con riflessi rubino. Echi di confettura di mora e di prugna, di rosa e glicine appassiti arricchiti da note speziate di cannella, cardamomo e liquirizia e di tabacco e cuoio. Al sorso è piacevole con un tannino ben sostenuto dalla freschezza che dinamicizza la bocca. Finale con effluvi mentolati.

    Calice di MANAAR 2016- Nero d’Avola 100% Pietra Cava
    Calice di Manaar Pietra Cava, articolo: Pietra Cava, alcune degustazioni vini di Elsa Leandri 2022

    Degustazione eseguita da Elsa Leandri

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Sito Cantina: https://pietracava.it/

    Sito Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Sofalè 2018 Sicilia Doc Moscato PietraCava

    Sofalè 2018 Sicilia Doc Moscato PietraCava

    Sofalè 2018 Sicilia Doc Moscato PietraCava

    Di Piergiorgio Ercoli

    Siamo in Sicilia, esattamente a Butera , provincia di Caltanissetta .
    La cantina viene fondata nel 1977 dal padre di Domenico Ortoleva , attuale proprietario, ma solo dal 2004, quando appunto Domenico forte dell’esperienza accumulata negli anni e della grande motivazione di darle una identità, la fa diventare competitiva passando da una produzione di quantità ad una di qualità. Il nome della cantina deriva dal ritrovamento di numerosi massi cavi durante i lavori per gli impianti viticoli e la contrada dove si trova, si chiama Chiarchiaro che in italiano vuol dire cava di pietra.

    Sofalè 2018 Sicilia Doc Moscato Pietra Cava
    Sofalè 2018 Sicilia Doc Moscato Pietra Cava

    Da tre generazioni il lavoro è improntato con cura al rispetto dei ritmi natuarli. Il sapere del lavoro in vigna e la mano dell’uomo con caparbietà, nel dare identità e valore nel tempo alle eccellenze del territorio. Molte sono le etichette in quanto molti sono i vitigni coltivati fra autoctoni e internazionali, i vini sono tutti da monovitigno.

    L’azienda è situata in collina sul lato sinistro del torrente Comunelli a 390 metri slm.
    Il terreno è ricco di carbonato di calcio che con il clima hanno fatto sì, che vi trovassero habitat ideale molti vitigni . Gli ettari vitati sono circa 22 e la produzione si aggira sulle 35.000 bottiglie.
    L’azienda vinifica solo uve di proprietà e si sta convertendo al biologico , in vigna già vengono utilizzati concimi organico-naturali.

    Linup cantina Pietracava
    Linup cantina Pietracava

    Il vino della Cantina in degustazione si chiama Sofalè, Moscato secco in purezza, annata 2018.
    Le viti sono allevate a spalliera in un impianto di 4000 ceppi per ettaro. La raccolta avviene manualmente per la selezione dei grappoli . Fermenta in vasche di acciaio inox a temperatura controllata ed affina per tre mesi in bottiglia.
    È un vino leggero, 12,5% di alcol, da bere fresco che ad ogni sorso può far evocare la primavera con i sentori di rosa e pesca tabacchiera.

    Antonino ortoleva vini Pietracava
    Antonino ortoleva vini Pietracava

    Analisi visiva
    Cristallino, giallo paglierino con riflessi dorati scarichi, abbastanza consistente.

    Analisi olfattiva
    Intenso, mediamente complesso, fine. Al naso attacca leggermente aromatico, tipicamente varietale ma in maniera composta, piacevole. Spuntano sentori floreali, colpisce la nota di rosa gialla, elegantemente leggiadra. Evoluzione su note fruttate, dove la pesca tabacchiera dà l’impronta maggiore. Che lascia spazio nel finale ad un mix fresco di macchia mediterranea .

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, abbastanza caldo. Il sorso asciutto da spazio però ad una piacevole morbidezza.
    Una buona spalla acida dona una definita freschezza che va a rendere gradevole tutte le sensazioni olfattive che si ritrovano pienamente nel sorso. Corpo non troppo strutturato, nel complesso abbastanza equilibrato, comunque fine. Finale sapido, non troppo persistente, da bere con leggerezza nelle giornate siciliane.

    Degustazione di Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.
    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.

    Sito Cantina: https://pietracava.it/

    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Neofos 2018 Sicilia Doc Sauvignon Blanc Cantina PietraCava

    Neofos 2018 Sicilia Doc Sauvignon Blanc Cantina PietraCava

    Neofos 2018 Sicilia Doc Sauvignon Blanc Cantina PietraCava

    Di Piergiorgio Ercoli

    Siamo in Sicilia, esattamente a Butera , provincia di Caltanissetta .
    La cantina viene fondata nel 1977 dal padre di Domenico Ortoleva , attuale proprietario, ma solo dal 2004, quando appunto Domenico forte dell’esperienza accumulata negli anni e della grande motivazione di darle una identità, la fa diventare competitiva passando da una produzione di quantità ad una di qualità. Il nome della cantina deriva dal ritrovamento di numerosi massi cavi durante i lavori per gli impianti viticoli e la contrada dove si trova, si chiama Chiarchiaro che in italiano vuol dire cava di pietra.

    Antonino ortoleva vini Pietracava
    Antonino Ortoleva vini Pietracava

    Da tre generazioni il lavoro è improntato con cura al rispetto dei ritmi natuarli. Il sapere del lavoro in vigna e la mano dell’uomo con caparbietà, nel dare identità e valore nel tempo alle eccellenze del territorio. Molte sono le etichette in quanto molti sono i vitigni coltivati fra autoctoni e internazionali, i vini sono tutti da monovitigno.

    L’azienda è situata in collina sul lato sinistro del torrente Comunelli a 390 metri slm.
    Il terreno è ricco di carbonato di calcio che con il clima hanno fatto sì, che vi trovassero habitat ideale molti vitigni . Gli ettari vitati sono circa 22 e la produzione si aggira sulle 35.000 bottiglie.
    L’azienda vinifica solo uve di proprietà e si sta convertendo al biologico , in vigna già vengono utilizzati concimi organico-naturali.

    Neofos 2018 Sicilia Doc Sauvignon Blanc Cantina PietraCava
    Neofos 2018 Sicilia Doc Sauvignon Blanc Cantina PietraCava

    Il vino che degustiamo è un Sauvignon Blanc in purezza, il “Neofos”, annata 2018 .
    Le viti si trovano nella zona di Butera, su terreno calcareo di medio impasto.
    Il sistema di allevamento è la contro spalliera con potatura a Guyot.

    La raccolta manuale avviene nella prima decade di Settembre. Le uve selezionate vengono quindi sottoposte a pressatura soffice dei grappoli , cui segue una macerazione a freddo con le bucce. La fermentazione si sviluppa in vasche di acciaio inox termo controllate.
    L’affinamento avviene in bottiglia per due mesi, prima della commercializzazione.

    Una parte della Linup della Cantina Pietracava
    Una parte della Linup della Cantina Pietracava

    Degustazione

    Analisi visiva
    Cristallino, giallo paglierino con riflessi dorati, consistente.

    Analisi olfattiva
    Intenso e complesso, decisamente fine. Alle note tipicamente varietali, si susseguono intensi ma equilibrati sentori di frutta tropicale a polpa gialla croccante. Evoluzione sul tenore floreale, erbaceo. Immancabile la spalla minerale, degna rappresentante delle brezze marine che si fanno sentire di notte, dalla vicina costa mediterranea. Sottile sentore di spezia bianca.

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, caldo, morbido. Piacevole freschezza d’attacco nel sorso, però. Si rivela un vino di corpo, equilibrato, comunque croccante, un sorso che riempie la bocca. Il finale sapido e persistente invita al a riempire riempire il calice.

    Degustazione di Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.
    Piergiorgio Ercoli autore articolo, winewriter, sommelier.

    Sito Cantina: https://pietracava.it/

    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Occhietti 2019 Roero Arneis Riserva DOCG Cantina Poderi Moretti

    Occhietti 2019 Roero Arneis Riserva DOCG Cantina Poderi Moretti

    Occhietti 2019 Roero Arneis Riserva DOCG Cantina Poderi Moretti

    Di Piergiorgio Ercoli

    La Cantina Podere Moretti, nasce dall’unione di due famiglie : Moretti e Occhietti .
    Affonda le radici nella storia del suo territorio. Dal 1630 in quel di Monteu Roero (CN), costruisce un azienda vitivinicola che pur mantenendo viva la tradizione, riesce a guardare avanti e non trascurare le nuove tecniche enologiche nel rispetto del territorio, della vigna e del lavoro in cantina. “ Il vino ha bisogno di tempo perché possa esprimere al massimo il suo potenziale” cit. del titolare Francesco Moretti che racchiude la filosofia dell’azienda.

    Occhietti 2019 Roero Arneis Riserva DOCG Cantina Poderi Moretti
    Occhietti 2019 Roero Arneis Riserva DOCG Cantina Poderi Moretti

    Questa filosofia, ha portato Podere Moretti ad ottenere nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia , il prestigioso riconoscimento come “IMPRESA STORICA D’ITALIA”.
    Riconoscimento dato a tutte quelle aziende storiche che hanno trasmesso il loro patrimonio di esperienze e valori alle nuove generazioni.

    Siamo nella Basa Langa , Roero, sul lato sinistro del fiume Tanaro.
    Territorio unico, caratterizzato da dolci colline e profonde insenature chiamate Rocche del Roero , risultato di un fenomeno di erosione causato dal fiume e da fenomeni sismici di molti anni fa.
    Il suolo è molto fertile , composto da arenarie, rocce di origine marina con strati di calcare e argilla e sopratutto sabbie ricche di fossili.
    Il clima concede sole anche nelle stagioni fredde e le piogge non sono abbondanti.

    Questo Arneis Riserva Occhetti 2019 DOCG, viene vinificato secondo un protocollo atto a garantirne la durata nel tempo.
    La sottoscrizione in etichetta del vigneto Occhetti, da cui provengono le uve, evidenzia l’importanza della MGA ( Mensione Geografica Aggiuntiva ).

    La vigna è situata a Sud de comune Monteu Roero, ed è allevata su un terreno ricco di sabbia di origine marina e in una zona non fredda. Dopo la raccolta mano delle uve, il mosto che ne deriva viene fatto fermentare in botti di legno di rovere e acacia sui propri lieviti per 12 mesi a temperatura controllata. Successivamente affina 6 mesi in bottiglia a temperatura controllata.

    Degustazione

    Occhietti 2019 Roero Arneis Riserva DOCG Cantina Poderi Moretti
    Occhietti 2019 Roero Arneis Riserva DOCG Cantina Poderi Moretti

    Analisi visiva
    Cristallino, Giallo dorato tenue vivace , consistente

    Analisi olfattiva
    Intenso, complesso, fine. Decisa mineralità, frutta esotica matura, floreale, miele di acacia, spezia bianca,

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, caldo, morbido, di buona freschezza, sicuramente sapido e di corpo. Nel complesso una bella struttura.

    La sapidità è decisa e ritorna nel finale lungo e persistente ma non va ad alterarne l’equilibrio e l’armonia perché dotato di una bella morbidezza.

    Il sorso evidenzia la corrispondenza fra naso e bocca caratterizzati da Ananas maturo, mango, spezie bianche e questa mineralità che fa pensare ad una sapidità marina ed invita al sorso successivo.
    E’un vino pronto, maturo, ma con prospettive di invecchiamento di ancora qualche anno.

     

    Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini

    Una ricetta composta da pochi ingredienti in un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso.

    Ingredienti per 4 porzioni:

    • 1 kg di Asparagi bianchi
    • 8 uova
    • olio Evo qb
    • sale qb
    • pepe nero qb

    Procedimento:

    • Tagliare la parte finale dell’asparago, in modo da eliminare la parte dura e pelatelo con l’aiuto di un pelapatate o un coltello in modo da eliminare i filamenti duri che rendono il tutto stopposo.

    • Per praticità potete legare a mazzetti di circa 10 asparagi con l’aiuto del spago da cucina e pareggiarli per far si che siano della stessa grandezza.

    • La cottura ottimale sarebbe per immersione nella parte finale e a vapore le punte, ecco che è ideale la pentola che si chiama asparagera, che è una pentola alta e stretta con uno cestello estraibile e un coperchio, per una cottura perfetta, al dente quanto basta senza avere gli asparagi troppo molli.

      • Se non se ne è provvisti si può usare la pentola più stretta che si ha e costruirsi dei distanziatori con della carta alluminio. Altrimenti si possono cuocere semplicemente per immersione, stando attenti però che le punte sono tenerissime e si potranno rompere, oppure cuocerli al vapore.

      • Portare a bollore dell’acqua e salarla leggermente, calare gli asparagi, coprire e cuocere per circa 15 / 20 minuti a seconda della grandezza dell’asparago o della durezza. Estrarre gli asparagi, scolarli per bene, disporli nel piatto condirli con pepe e olio extra vergine d’oliva.

      • Cuocere le uova in acqua bollente per circa 5 minuti se si vogliono barzotte, per circa 8/9 minuti se si preferiscono sode.Quando sono cotte passarle in acqua fredda spelarle e servirle tagliate a metà oppure sminuzzate. Impiattare gli asparagi accompagnati dalle uova i vostri asparagi con uova alla veneta sono pronti per essere serviti.

    Degustazione di Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

    Sito Cantina: https://www.morettivini.it/vigneti

    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Il Gobbo Nero 2015 Toscana Syrah IGT Tenuta Moriniello

    Il Gobbo Nero 2015 Toscana Syrah IGT Tenuta Moriniello

    Il Gobbo Nero 2015 Toscana Syrah IGT Tenuta Moriniello

    Di Piergiorgio Ercoli

    Storia di una famiglia che trasforma un desiderio in realtà. Due fratelli, Tania e Luigi,ereditano dal padre Beniamino il sogno di realizzare un progetto.
    La passione per il vino, l’amore per la natura e la buona capacità imprenditoriale di Beniamino, hanno permesso alla generazione successiva di creare Tenuta Moriniello.

    Il Gobbo Nero 2015 Toscana Syrah IGT Tenuta Moriniello
    Il Gobbo Nero 2015 Toscana Syrah IGT Tenuta Moriniello

    La proprietà è stata acquisita da un altro titolare e siccome “ogni cambiamento nasce dalla conoscenza approfondita delle origini”, la famiglia ha mantenuto legami con la precedente gestione e con il suo enologo. Si mantiene la tradizione guardando al futuro.
    Lavorano in modo naturale senza l’utilizzo di sostanze chimiche per tutelare l’ecosistema e la biodiversità.

    Un proverbio rappresenta la loro filosofia “ la terra non è un’eredità ricevuta dai nostri padri, bensì un prestito da restituire ai nostri figli” da qui,un modello di agricoltura responsabile diventa un assoluto.

    Tania Moriniello e carol Agostinidirettamente dal tour fatto in tenuta Moriniello
    Tania Moriniello e carol Agostinidirettamente dal tour fatto in tenuta Moriniello

    La tenuta si trova a Montaione (FI), piccolo borgo toscano sito nel cuore della regione dove troviamo un areale privilegiato per la coltivazione della vite e la produzione di grandi vini.. I terreni sono prevalentemente di origine sedimentaria, composto da argille calcareo marnose, con arenaria e galestro. Circa 20 ht di superficie vitata una altitudine compresa tra i 280 e 450 m slm.

    Le condizioni pedoclimatiche fanno sì, che le uve maturino sviluppando caratteristiche alcoliche e fenoliche equilibrate che daranno vita ad corredo gusto olfattivo intenso ai vini.
    Producono 70.000 mila bottiglie di cui 55.000 dedicate al Chianti. Hanno dato vita a tre CRU al fine di esaltarle caratteristiche di ogni zona.
    L’azienda è certificata Biologica dal 1999.

    “ Il Gobbo Nero” 2015” è un Syrah in purezza
    “ Il Gobbo Nero” 2015” è un Syrah in purezza

    Il vino in degustazione “ Il Gobbo Nero” 2015” è un Syrah in purezza, prodotto da viti allevate su un terreno misto di origine sedimentaria con prevalenza di alberese del chianti,argilla, arenaria e galestro.
    Le uve raccolte rigorosamente a mano nella prima decade di Ottobre,vengono poi selezionate prima della diraspatura. Fermenta a temperatura controllata in tini di cemento e la macerazione sulle bucce dura circa un mese con rimontaggi e frollature manuali. L’affinamento avviene in barrique di rovere francese per oltre 16 mesi, e riposa ulteriori 12 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

    Le vigne della Tenuta Moriniello e il panorama sulle colline toscane
    Le vigne della Tenuta Moriniello e il panorama sulle colline toscane

    La peculiarità del suolo dove si allevano li viti, la cura e l’attenzione per il lavoro in cantina li ritroviamo alla beva. Morbido e potente, ricco, complesso con note speziate in prima battuta che ci accompagnano anche dopo aver deglutito, intervallate da frutti di bosco e una bella ciliegia presente anch’essa nel finale lungo e persistente.
    I tannini eleganti, si accordano bene ad una struttura solida e nell’insieme tutto è equilibrato.

    Degustazione

    Il Gobbo Nero 2015 Toscana Syrah IGT Tenuta Moriniello
    Il Gobbo Nero 2015 Toscana Syrah IGT Tenuta Moriniello

    Analisi visiva
    Rosso rubino intenso e impenetrabile. Limpido e consistene nel bicchiere.

    Analisi olfattiva
    Intenso, complesso. Dominante fruttata di ciliegia e frutta rossa in confettura, poi sentori floreali, rosa rossa e viola. Arrivano i toni eleganti di spezia scura, tipicamente varietali. Non mancano terziari piacevoli con note di tostatura e cuoio.

    Analisi gusto-olfattiva
    Secco, caldo, morbido. Sorso pieno, potente e suadente. Corpo e struttura ben espressi, in una eleganza complessiva elevata.

    Ottimo lavoro sui polialcoli che regalano una piacevolezza tattile da grande vino. L’opulenza del sorso non si rivela mai tronfia però, restando su toni di grande equilibrio. Tannini morbidi. L’equilibrio fra morbidezze e durezze ammansisce i 14,5° di tenore alcolico dichiarati, tutto a favore della piacevolezza di beva.
    Elegante, armonico nel lungo finale, dove ritroviamo la corrispondenza olfattiva delle note speziate e di frutto.

    Gnocchi con ragù di cinghiale, fatti a mano in abbinamento al nostro vino degustato
    Gnocchi con ragù di cinghiale, fatti a mano in abbinamento al nostro vino degustato

    Ricetta in abbinamento eseguita da Carol Agostini

    Una ricetta composta da pochi ingredienti in un gioco di consistenze e sapori, forme e colori per un abbinamento decisamente intrigante quanto gustoso.

    Ingredienti per 4 porzioni:

    • Patate 1 kg
    • Uova 1
    • Farina 00 (q.b.)
    • Polpa di cinghiale 500 gr
    • Cipolla rossa1
    • Sedano1 costola
    • Carota1
    • Rosmarino1 rametto
    • Salvia 5 foglie
    • Alloro 3 foglie
    • Aglio 1 spicchio
    • Vino rosso della Tenuta Moriniello 2 bicchieri
    • Passata di pomodoro400 gr
    • Olio extra vergine di oliva(q.b.)
    • Sale (q.b.)
    • Pepe (q.b)

    Procedimento:

    Fare il ragù per prima cosa seguendo queste indicazioni: in una ciotola versate un bicchiere di vino della Tenuta Moriniello e lavate la polpa di cinghiale. Svuotate la ciotola e versate sulla polpa l’altro bicchiere di vino rimasto aggiungendo la salvia, l’alloro e il rosmarino, potete aggiungere anche altre erbe aromatiche a vostro piacimento; lasciate in infusione per una notte.

    Il giorno successivo, in una casseruola, preparate un trito con cipolla, sedano, carota e aglio. Fate rosolare con un po’ di olio Evo.
    Nel frattempo tagliate a pezzettini piccolissimi la polpa di cinghiale che unirete al trito; aggiungete la passata di pomodoro, il sale ed il pepe. Cuocete a fuoco moderato per circa 90 minuti, di tanto in tanto mescolate con un cucchiaio di legno.

    Per gli gnocchi: lavate le patate con la buccia, mettetele in un tegame ricoprendole con acqua fredda e fatele lessare; scolatele, passatele nello schiacciapatate e disponetele su una spianatoia di legno.
    Create una spezie di vulcano e nel mezzo al composto versateci l’uovo e un po’ di sale, impastate con l’aggiunta di un po’ di farina fino a quando non è tutto compatto. Formate delle palle che stenderete fino a formare delle lunghe strisce rotonde di circa 1 cm di diametro che successivamente taglierete ogni 2 cm circa (durante questa lavorazione spolverateci sopra un po’ di farina per evitare che si attacchino).

    Nel frattempo portate ad ebollizione l’acqua con un po’ di sale in una capiente pentola, quindi versateci gli gnocchi. Quando vengono a galla toglieteli con una schiumarola e metteteli in una zuppiera e conditeli con il ragù di cinghiale, impiattate possibilmente con piatti tenuti al caldo nel forno a circa 80°/100°, attenzione a non scottarvi.

    Degustazione di Piergiorgio Ercoli

    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu
    Piergiorgio Ercoli autore articolo Iloghe 2019 Isola dei Nuraghi IGT Cantine Spanu

    Sito Cantina: https://tenutamoriniello.com/
    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022

    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022

    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022

    Redazione Carol Agostini

    Tre Bicchieri, Vino Slow e Corona: nel trentennale l’Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi.

    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022 Famiglia Boveri
    Azienda Agricola Luigi Boveri fa il pieno di premi 2022 Famiglia Boveri

    Il Filari di Timorasso 2020 si aggiudica i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e il Vino Slow di Slowine. Premiato anche la Barbera Poggio delle Amarene. L’azienda sarà presente sabato 8 ottobre dalle 14.00, con una propria postazione al banco di degustazione di Slowine presso Superstudio Più, e a quello di Gambero Rosso a Roma, previsto per sabato 15 ottobre.

    Filari Azienda Agricola Boveri Luigi
    Filari Azienda Agricola Boveri Luigi

    Ottobre 2022. Un anno importante per l’Azienda Agricola Luigi Boveri, che festeggia i 30 anni di attività facendo incetta di premi conferiti dalle maggiori guide di settore. Il campione di quest’anno, già pluripremiato in passato, è il Filari di Timorasso 2020 che si aggiudica i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e il premio Vino Slow di Slowine.

    Filari di Timorasso 2020 Boveri Luigi
    Filari di Timorasso 2020 Boveri Luigi

    Proveniente da terreni marnoso-calcarei, questo bianco da invecchiamento è segnato da profumi eleganti e complessi di pesca bianca, susina, bergamotto, spezie dolci e netti ricordi di miele d’acacia.

    Il sorso è ampio, meravigliosamente strutturato, con freschezza e buona sapidità, molto lungo ed elegante.

    Il Filari di Timorasso 2020 ha una struttura e intensità tali da permettere abbinamenti impensabili per un bianco, andando persino sulle carni, come un coniglio arrosto alle castagne e un risotto alla Robiola di Roccaverano.

     

    Barbera Poggio delle Amarene 2019 Boveri Luigi
    Barbera Poggio delle Amarene 2019 Boveri Luigi

    Ma non finisce qui, perché anche la Barbera Poggio delle Amarene 2019, già recensito sul Corriere nell’aprile scorso, è stato premiato con la Corona, il più alto riconoscimento previsto da Vini Buoni d’Italia, la guida sui prodotti da vitigni autoctoni.

    Proveniente da terreno argilloso calcareo, questa Barbera che affina 12 mesi in cemento vetrificato, si veste di rubino nel calice, segnata da un intenso naso intenso di amarena, germoglio di ribes e ricordi balsamici.

    Un vino al sorso di buona struttura, lungo e fresco, ideale con tutte le carni a partire da una tagliata al sangue, i formaggi stagionati ed erborinati.

     

    Anche le due Edizioni Limitate e Numerate, nate per celebrare i questi 30 anni di vita della famiglia Boveri nei Colli Tortonesi fatti di amore, lavoro e passione, sono entrati in una prestigiosa guida di settore come Doctorwine, aggiudicandosi, nel caso del Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2015, i 94/100.

    “Siamo felici e onorati che i nostri vini siamo stati apprezzati così tanto dalle guide di settore. – commenta Luigi Boveri – Sono riconoscimenti importanti che ci danno il senso del lavoro che ogni giorno, con dedizione e fatica, tutta la nostra famiglia porta avanti”.

    Da sinistra Luigi e Francesco Boveri
    Da sinistra Luigi e Francesco Boveri

    Questo anno ha portato anche l’apertura di una nuova sala degustazione, con ampia terrazza sulle vigne, che da maggio è diventata un luogo d’incontro di tutti i winelover in cerca di vini territoriali. Ampia oltre 120mq, più 50mq di terrazzo, può accogliere 50-70 persone a sedere, un centinaio in piedi.

    La prosecuzione naturale di molti altri anni di lavoro nel segno della passione per il territorio dei Colli Tortonesi.

     


    INFORMAZIONI

    Sito Cantina: boveriluigi.com

    Facebook https://www.facebook.com/luigi.boveri.3

    Instagram https://www.instagram.com/aziendaagricolaboveriluigi/

    Partner articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder

    Redazione Carol Agostini

    Una selezione di sei annate pregiate del MCM Merlot: edizione limitata per appassionati e collezionisti

    Marchio aziendale Alois Lageder
    Marchio aziendale Alois Lageder

    Ottobre 2022_ “I vini d’annata portano con sé fascino ed eleganza sono qualcosa di molto speciale ed unico!”, così Alois Lageder descrive la particolarità di questo progetto RARUM. “Questi vini hanno un’enorme personalità, un carisma molto speciale. Grazie alla loro conservazione prolungata, scopriamo i segreti che si celano dietro all’interazione tra il luogo, il clima, la vinificazione ed il tempo, che ogni vino racchiude in sé. Per questo motivo nella selezione di vini RARUM vengono scelti soltanto vini sviluppatisi particolarmente bene e di qualità eccellente”, spiega Helena Lageder.

     

    Elena Lageder con in mano una bottiglia di RARUM MCM Helena
    Elena Lageder con in mano una bottiglia di RARUM MCM Helena

    L’edizione RARUM 2022 presenta sei annate del rinomato vino MCM Merlot, è dunque un’ottima opportunità per gli amanti del vino ed i collezionisti di confrontare lo stile e le caratteristiche delle migliori annate sperimentandone lo sviluppo e il potenziale di invecchiamento. La limited edition si presenta in una cassa di legno con uno stappa/tappa bottiglie di alta qualità.

    Negli anni ’80, Alois Lageder si rese conto che il potenziale qualitativo di un vino si rifletteva soprattutto nei vini maturi. Dalla vendemmia del 1995, l’Azienda mette da parte una piccola quantità dei suoi vini della linea Capolavori, per poter poi attingere ad un tesoro che consiste appunto nelle riserve della cantina RARUM. Per la nuova edizione del progetto la selezione delle annate del Merlot MCM è composta dai vini del 2003, 2004, 2008, 2009, 2011 e 2013.

    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder le annate in degustazione
    RARUM Edizione 2022 Alois Lageder le annate in degustazione

    Nel 1995, un’annata eccezionale per i vini rossi in Alto Adige, le uve Merlot del vigneto “Punggl” si presentarono con un’eccellente qualità. Luis von Dellemann, l’allora enologo della Tenuta, si sentì ispirato dalla vendemmia e decise di vinificare in purezza. E sebbene le uve fossero destinate a far parte dell’assemblaggio del Casòn Hirschprunn Rosso, l’enologo, decise di pigiarle separatamente. Nacque così l’MCM. Da allora, questo vino proveniente dal più antico vigneto di Merlot della Tenuta viene prodotto solo in annate di qualità eccezionale.

    LINUP con scatola di legno di RARUM nelle 6 annate presentate
    LINUP con scatola di legno di RARUM nelle 6 annate presentate

    Le viti del vigneto MCM Merlot raggiungono un’età di 70 anni, motivo per cui, nel 2020 è stata aggiunta all’etichetta la denominazione di “VECCHIE VITI”. I numeri romani “LVII” indicano l’anno in cui è stato piantato il vigneto, ovvero nel 1957.


    Per maggiori informazioni sull’edizione RARUM 2022: https://aloislageder.eu/vini/rarum-it

    www.aloislageder.eu

    Partner articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo

    “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo

    “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo

    Di Elsa Leandri

    La cantina il Passo, situata a Barile, in provincia di Potenza, ha scommesso tutto su quel vitigno celebrato nei film e apprezzato da degustatori e spesso soprannominato “Barolo del Sud”: l’Aglianico del Vulture.

    “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo
    “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo, alcune vendemmia in assaggio, dalla 2013,2014,2015,2017.

     

    L’AGLIANICO NEI FILM

    “Questo puro Aglianico del Vulture grande vino della nostra terra
    per brindare a un uomo che ci ha spinto ad indagare sulla nostra identità
    Brindo a Carlo Levi
    E se permettete a Gian Maria Volonté!”

    Così Rocco Papaleo recita nel suo film del 2010 Basilicata Coast to Coast. Il gruppo di amici si ferma a Aliano, (luogo di esilio a causa delle sue idee antifasciste per Carlo Levi tra il 1935 e 1936) ed è qui, sulla terrazza amata dallo scrittore che viene effettuato il brindisi.

    Questo è anche il paese in cui è ambientato il romanzo autobiografico di Levi “Cristo si è fermato a Eboli” successivamente riportato sugli schermi dal regista Francesco Rosi, in cui il protagonista è interpretato dall’attore Gian Maria Volonté.
    Entrambe queste opere hanno come fine quello di riproporre non solo le bellezze di questa regione, ma anche i valori umani legati agli stessi abitanti, valori che trovano le radici anche nella produzione del vitigno tradizionale, l’aglianico.

    L’AGLIANICO E LA CANTINA IL PASSO

    calice di aglianico degustato 2017, “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo
    Calice di aglianico degustato 2017, “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo

    La Basilicata, che collega lo Ionio al Tirreno è una regione prevalentemente collinare e montagnosa ed è proprio nella zona più a nord del Vulture in presenza di un vulcano spento, dove i terreni piroclastici diventano protagonisti, che l’autoctono vitigno a bacca nera, l’aglianico, trova la sua maggiore espressione.

    È qui, e più precisamente a Barile, che la cantina Il Passo, di proprietà della famiglia Grimolizzi, dal 2012 coltiva e trasforma le uve di questo territorio unico, dando vita a due prodotti: l’ Aglianico del Vulture DOC e l’Aglianico del Vulture Superiore DOCG, Alberi in Piano.

    La visita in cantina regala un tuffo nel passato: la parte iniziale del Settecento è scavata nel monte Vulture, fino ad arrivare all’ultima parte che risale dal 1300 in cui si trova il palmento, una costruzione di pietra dotata di due vasche in cui veniva versata l’uva al momento della vendemmia.

    La storia, la tradizione e la voglia di rappresentare al meglio il proprio territorio in una bottiglia hanno spinto i proprietari, guidati dall’enologo Dott. Mecca, a concentrarsi unicamente sul vitigno autoctono.

    LE DEGUSTAZIONI

    In questa occasione abbiamo avuto la fortuna di effettuare una mini verticale mettendo a confronto l’Aglianico del Vulture Doc Alberi in Piano 2017 e 2015, che hanno ottenuto tra i vari premi la medaglia rossa del The Winehunter rispettivamente nel 2021 e nel 2019, così da poterne apprezzare le differenze.

    La degustazione dei vini eseguita dalla sommelier Elsa Leandri
    La degustazione dei vini eseguita dalla sommelier Elsa Leandri

    AGLIANICO DEL VULTURE 2017 ALBERI IN PIANO

    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2017 Cantina Il Passo
    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2017 Cantina Il Passo

    Rosso carminio vivace e intenso con riflessi amaranto.

    Il ricco impatto olfattivo svela sentori di ciliegia, lampone, arancia sanguinella, viola e rosa.

    In chiusura note speziate di cannella e vaniglia e empireumatiche di tabacco.

    Freschezza e sapidità decise accompagnano i tannini eleganti offrendo una lunga persistenza con richiami fruttati.

    AGLIANICO DEL VULTURE 2015 ALBERI IN PIANO

    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2015
    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2015 Cantina Il Passo

    Rosso carminio impenetrabile e luminoso.

    I sentori di mora di gelso e di mirtillo in confettura, di scorza di arancia, la nota vegetale di liquirizia e di menta essiccata insieme al cardamomo, al pepe nero e agli echi di cuoio completano l’invitante ventaglio olfattivo.

    Il tannino ben integrato e la caratteristica sapidità data dai terreni vulcanici invogliano il palato a un nuovo sorso.

     

     

     

    Se l’annata 2017 con la complicità del caldo ci offre un vino molto strutturato e destinato anche a un lungo invecchiamento, la 2015 non è da meno offrendo sentori più evoluti e complessi.

    Calice di Aglianico 2015, “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo
    Calice di Aglianico 2015, ARTICOLO “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture
    Conclusione degustativa:

    “Altra annata molto calda è l’attuale 2022, chissà cosa ci riserverà, non vediamo l’ora di poterla degustare ma dovremo pazientare qualche anno”.

    Degustazione di Elsa Leandri

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

    Informazioni

    “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo
    “Barolo del Sud” 2022: l’Aglianico del Vulture Cantina Il Passo

    Attualmente trovate in vendita le vendemmie:

    Alberi in Piano 2013, Alberi in Piano 2014, Alberi in Piano 2015, Alberi in Piano 2016, Alberi in Piano 2017, Alberi in Piano 2018, anche nel sito della cantina online, inoltre, potrete leggere la storia della famiglia, prenotare delle degustazioni in loco.

    Quest’anno la cantina ha festeggiato i primi 10 anni di produttività vitivinicola con una grande festa, invitando giornalisti, esperti di settore e gente appassionata di aglianico e i 140 di attività agricola.

    Cantina Il Passo di Barile (PG)
    Cantina Il Passo di Barile (PZ), foto presa dal sito della cantina

    Gli ospiti della giornata hanno visitato la Masseria, le vigne, degustato i vini con degli abbinamenti culinari tradizionali del luogo, ascoltato la parole di Maria Grimolizzi e dei figli, magnifico sentire la storia e cultura della zona ricca di etnie, di vissuto e di territorio:

    “Sono trascorsi già dieci anni da quando abbiamo iniziato quest’avventura – racconta Maria Grimolizzi, con il marito Raffaele e i figli Riccardo, Candida e Rita – il primo terreno, un oliveto, che si incontra sull’Appia che si percorre per raggiungerci, si chiama ‘Il Passo’ ed è questo ad aver dato il nome alla nostra azienda”; sarete affascinati da questa madre, ma soprattutto  donna di gran cuore e costanza, che ogni giorno si rinnova con idee e Mission, per tenere assieme la famiglia unita in un progetto di grande valore e qualità.

    La Cantina Il Passo con Maria Grimolizzi e tutta la sua famiglia al completo
    La Cantina Il Passo e Maria Grimolizzi che orgogliosa mostra una propria bottiglia, foto di Rowena Dumiao – Giardina

    Da sempre la consideriamo la combattente, la frontwoman, colei che crea sinergia tra privato e lavoro, il riferimento sul territorio di una vita fatta di sacrifici e impegno, colei che sa accogliere chiunque con profondo calore.

    Tutto ciò lo ritroverete ad ogni sorso, perchè i vini della cantina rispecchiano le caratteristiche appena descritte; visitando l’azienda farete un viaggio intenso, fatto di luoghi, di paesaggi, di affetto e di qualità sensoriale; insomma, un percorso di sensi e di introspezione quanto emozionale a livello vinicolo.

    Di Carol Agostini


    Sito Cantina: https://www.cantinailpasso.com/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2015
    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2015
    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2017
    Alberi in Piano Aglianico del Vulture DOC 2017
    La sala di accoglienza e degustazione della Cantina Il Passo
    La sala di accoglienza e degustazione della Cantina Il Passo