Categoria: mixology

  • Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024

    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024

    L’evoluzione della figura del bartender, un mix di arte, innovazione e crescita professionale, come quella di Alessandro Silvi

    di Carol Agostini

    La figura del bartender è diventata sempre più centrale nel panorama della ristorazione e del lifestyle globale. Questo professionista non si limita più a preparare cocktail: oggi è un artista della miscelazione, un esperto di esperienza sensoriale e un ambasciatore della cultura del bere responsabile.

    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona
    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona

    La professione del bartender: dati e crescita

    Il settore del bartending ha conosciuto una forte crescita negli ultimi anni, con un’accelerazione significativa post-pandemia. In Italia, le retribuzioni medie di un bartender oscillano tra i 1.500€ e i 2.500€ al mese, con possibilità di guadagni superiori per i professionisti esperti che lavorano in locali di alto livello. La domanda di bartender specializzati è in aumento, con un numero crescente di corsi professionali che formano nuove generazioni di mixologist.

    A livello globale, il mercato della mixology e del bartending sta evolvendo rapidamente. Ad esempio, negli Stati Uniti, il valore del mercato delle bevande alcoliche è cresciuto del 2,9% annualmente dal 2017, con il segmento dei cocktail di fascia alta che rappresenta una parte significativa di questa crescita. Anche in Europa, l’industria sta sperimentando un’espansione, con un rinnovato interesse per la tradizione e l’innovazione nella preparazione dei drink.

    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona
    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona

    La mixology è oggi considerata una vera e propria forma d’arte. Non si tratta solo di mescolare ingredienti, ma di creare esperienze uniche attraverso una combinazione perfetta di sapori, estetica e narrazione. Cocktail come il Negroni o il Manhattan sono reinterpretati in chiave moderna, mantenendo un legame con la tradizione ma introducendo tecniche avanzate come la miscelazione molecolare.

    Alessandro Silvi, noto bartender di Lanuvio, incarna questa fusione di tradizione e innovazione con il suo progetto Skill Up Bartender. La sua collezione di sei cocktail iconici confezionati sottovuoto (inclusi il Sazerac e il Boulevardier) dimostra come l’arte della miscelazione possa essere adattata alle esigenze moderne senza perdere di vista la qualità. Questo approccio non solo valorizza la creatività del bartender, ma permette anche di offrire esperienze raffinate a un pubblico più ampio, portando i cocktail di alta gamma direttamente nelle case.

    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona
    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona

    La figura del bartender oggi e nel futuro

    Oggi, il bartender è molto più che un semplice barman. È un mixologist, un consulente per i gusti dei clienti, e spesso anche una figura mediatica. Come gli chef stellati, i bartender stanno acquisendo sempre più visibilità, grazie anche alla popolarità dei social media. Piattaforme come Instagram sono diventate un veicolo per mostrare le proprie creazioni e attirare clienti in cerca di esperienze uniche e “instagrammabili”.

    Tra le sfide future per la professione, si evidenziano:

    • Digitalizzazione: molti bartender stanno esplorando modi per integrare la tecnologia nel loro lavoro, ad esempio con menu digitali interattivi o con l’uso di strumenti avanzati per la preparazione dei cocktail.
    • Sostenibilità: cresce l’attenzione verso l’uso di ingredienti a chilometro zero e metodi di lavoro ecologici.
    • Espansione globale: la cultura del cocktail si sta diffondendo in nuove aree geografiche, aprendo opportunità per bartender di tutto il mondo.
    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona
    Alessandro Silvi, abile Bartender innovativo e creativo 2024, foto di Manuel Gabriele Lampasona

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/lanuvio-viaggio-meraviglioso-eccellenze-foodewine/

    Penso che…

    La figura del bartender non è mai stata così rilevante e apprezzata. Professionisti come Alessandro Silvi dimostrano come creatività e competenza possano trasformare un mestiere in un’arte. Grazie a progetti innovativi e alla crescente attenzione verso la qualità e l’esperienza del cliente, il futuro della mixology appare più brillante che mai. Sia in Italia che nel mondo, il bartender è destinato a diventare un’icona culturale, simbolo di tradizione, innovazione e convivialità.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

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  • Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024

    Cantina Le Albare: Un Viaggio nel Cuore del Soave a scuola

    Redazione – Carol Agostini

    Vi racconto…

    Nel cuore di Soave una piccola ma affascinante zona vitivinicola situata nel Veneto, si trova la Cantina Le Albare. Questa azienda agricola è un simbolo di tradizione, innovazione e passione per il vino, immersa in un territorio ricco di storia e cultura. La cantina, con la sua produzione di vini di alta qualità, rappresenta non solo un’importante realtà economica, ma anche un custode delle tradizioni locali e delle peculiarità del territorio.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, gli studenti coi professori, il produttore, Carol Agostini, foto dell'autrice
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, gli studenti coi professori, il produttore, Carol Agostini, foto dell’autrice

    Storia e Tradizione

    La storia della Cantina Le Albare affonda le radici agli inizi del XX secolo, quando il bisnonno Adamo intuì l’armonia tra la terra e la vite, dando inizio alla coltivazione che sarebbe poi diventata la base dell’attuale azienda. La tradizione è stata portata avanti con dedizione e passione dal nonno Umberto e dal papà Giovanni, che ha modernizzato i metodi produttivi mantenendo sempre il rispetto per i cicli naturali (Le Albare).

    Il Territorio

    Montecchia di Crosara si trova in una posizione unica, al confine con Verona e all’ultimo tratto dei Monti Lessini. La zona è caratterizzata dalla presenza di un vulcano spento che ha lasciato in eredità basalti neri e suoli ricchi di minerali, conferendo ai vini locali una straordinaria finezza aromatica e un profilo unico. La viticoltura qui è un’attività secolare, con vigneti che si estendono su dolci colline e valli rigogliose attraversate da diversi corsi d’acqua.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, il territorio, foto da sito
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, il territorio, foto da sito

    Prodotti e Specialità della Cantina

    La Cantina Le Albare produce una varietà di vini, tra cui spiccano il Soave Classico DOC “Vigna Vecia” e il Recioto di Soave, vini che rappresentano al meglio la tradizione enologica della zona. Il Soave Classico, ottenuto dai migliori grappoli del vitigno Garganega, è un vino bianco elegante e complesso, mentre il Recioto di Soave, un vino dolce ottenuto da uve appassite, è perfetto per accompagnare dessert o formaggi stagionati (Le Albare).

    Tradizioni Culturali e Gastronomiche

    La cultura enogastronomica  è ricca e variegata. La produzione vitivinicola è al centro della vita locale, con numerosi eventi e feste che celebrano il vino e i prodotti tipici della zona. Tra i piatti tradizionali spiccano il “baccalà alla vicentina”, un piatto a base di stoccafisso cucinato con latte, olio d’oliva e cipolle, e i “bigoli con l’arna”, una pasta lunga simile agli spaghetti, servita con un ragù di anatra.

    Ospitalità e Turismo

    La Cantina Le Albare offre anche un’accogliente ospitalità attraverso il suo B&B, immerso nella natura delle colline del Soave. Gli ospiti possono soggiornare in un ambiente confortevole e familiare, godendo della bellezza del paesaggio e della possibilità di partecipare a degustazioni e visite guidate della cantina (Le Albare). Questo tipo di turismo esperienziale permette di apprezzare appieno non solo i vini, ma anche la cultura e le tradizioni del territorio.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024,l'ospitalità della cantina, foto da sito
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024,l’ospitalità della cantina, foto da sito

    Il Vino Soave: Storia, Uve e Produzione

    Storia del Soave

    Il vino Soave ha origini antichissime, risalenti all’epoca romana, quando Plinio il Vecchio ne lodava la qualità. Il nome “Soave” deriva probabilmente dai Suavi, un’antica popolazione germanica stanziata in questa zona. La denominazione ufficiale “Soave” fu riconosciuta nel 1931, mentre il disciplinare di produzione fu introdotto nel 1968, quando ottenne la DOC (Denominazione di Origine Controllata).

    Uve

    Il Soave viene prodotto principalmente con uve Garganega, che devono costituire almeno il 70% del blend, mentre il restante può includere Trebbiano di Soave, Pinot Bianco e Chardonnay. La zona di produzione è situata nella provincia di Verona, comprendendo i comuni di Soave, Monteforte d’Alpone e altri limitrofi.

    Disciplinare di Produzione

    Il disciplinare prevede che il Soave DOC sia prodotto con almeno il 70% di Garganega e il restante con Trebbiano di Soave, Chardonnay o Pinot Bianco. Il Soave Superiore DOCG, riconosciuto nel 2001, deve rispettare regole più rigide, con una resa massima di 105 quintali per ettaro e un affinamento minimo di 3 mesi in bottiglia. Il Soave Classico, invece, proviene dalle zone collinari più antiche e vocate.

    Caratteristiche Organolettiche

    Il Soave presenta un colore giallo paglierino, con un bouquet di fiori bianchi, mandorle e note fruttate di mela e pesca. Al palato, si distingue per la freschezza, la leggera sapidità e l’equilibrio tra acidità e morbidezza, rendendolo un vino versatile e adatto a molti abbinamenti gastronomici, dai piatti di pesce ai risotti.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, la famiglia Posenato, foto da sito
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, la famiglia Posenato, foto da sito

    Il Vino Amarone: Storia, Uve e Produzione

    Storia dell’Amarone

    L’Amarone della Valpolicella ha una storia affascinante, spesso attribuita a un errore. Fino agli anni ’30 del Novecento, nella Valpolicella si produceva principalmente il Recioto, un vino dolce ottenuto da uve appassite. La leggenda narra che, per un caso fortuito, una botte di Recioto fermentò completamente, trasformando tutti gli zuccheri in alcol e creando un vino secco, robusto e potente. Da qui nacque l’ Amarone, il cui nome significa appunto “amaro grande”. La prima bottiglia commercializzata risale al 1953 e il riconoscimento DOC avvenne nel 1968, seguito dalla DOCG nel 2010.

    Uve e Territorio

    L’Amarone è prodotto con le uve Corvina (40-70%), Rondinella (20-40%) e, in misura minore, Molinara. Il Corvinone può sostituire la Corvina fino al 50%. La zona di produzione copre la Valpolicella, una regione collinare nella provincia di Verona. Il clima mite, protetto dai Monti Lessini e influenzato dal Lago di Garda, è ideale per la viticoltura.

    Disciplinare di Produzione

    Il disciplinare dell’Amarone prevede una resa massima di 120 quintali per ettaro. Le uve, raccolte manualmente, vengono fatte appassire per circa 100-120 giorni in fruttai ventilati, aumentando la concentrazione di zuccheri e polifenoli. La fermentazione, lenta e a bassa temperatura, inizia in inverno, seguita da un affinamento di almeno due anni in botti di rovere (fino a quattro anni per le riserve).

    Caratteristiche Organolettiche

    L’Amarone si presenta di colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento. Il bouquet è complesso, con note di frutta rossa matura, amarena, prugna secca, accompagnate da sentori di spezie, tabacco, cioccolato e cuoio. Al palato è corposo, vellutato, con una struttura tannica equilibrata e un’elevata alcolicità (tra 15-17%). L’Amarone è un vino che migliora con il tempo e può essere conservato per decenni.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, Stefano Posenato con Carol Agostini
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, Stefano Posenato con Carol Agostini

    Abbinamenti Gastronomici

    Soave

    Il Soave si abbina perfettamente a piatti di pesce, antipasti leggeri, risotti e carni bianche. La sua freschezza lo rende ideale anche come aperitivo. I piatti tipici della zona includono risotto all’isolana e baccalà alla vicentina.

    Amarone

    L’Amarone, con la sua struttura e complessità, è ideale con carni rosse, selvaggina, arrosti e formaggi stagionati. Può essere degustato anche da solo come vino da meditazione. Piatti come brasato all’ Amarone e lepre in salmì esaltano le sue caratteristiche uniche.

    Esperienza Unica per i Ragazzi della 3S dell’Istituto IPSIA di Asiago

    Qualche giorno fa, i ragazzi della 3S dell’Istituto IPSIA – Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera di Asiago hanno vissuto un’esperienza davvero unica. Hanno avuto l’opportunità di esplorare una nuova realtà vinicola, degustare i vini prodotti e utilizzare queste esperienze per creare nuovi cocktail in vista dell’apertura imminente del Bistrò dell’azienda.

    La giornata è stata caratterizzata da entusiasmo e creatività da parte degli studenti, che hanno accolto con grande interesse l’iniziativa proposta dalla Cantina Le Albare. L’attività è stata supportata dalla docente di sala, Francesca Crescenzio e dall’esperta Carol Agostini, contribuendo a rendere l’evento ancora più coinvolgente e istruttivo.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024,l'ospitalità della cantina, foto dell'autrice
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, foto dell’autrice, i vini degustati a scuola

    Questo viaggio sensoriale, che si è sviluppato attraverso varie iniziative negli ultimi mesi, ha permesso agli studenti di sviluppare competenze in memoria olfattiva e gustativa, analisi del vino e mixology. La classe si è distinta per la sua curiosità e per le abilità nel degustare vini e creare nuovi drink, dimostrando un’eccezionale predisposizione e talento in queste attività.

    La combinazione di apprendimento teorico e pratico ha arricchito notevolmente l’esperienza formativa degli studenti, preparando loro per future sfide professionali nel settore enogastronomico e dell’ospitalità.

    I cocktail inventati e creati dai ragazzi sono stati assaggiati dal produttore e titolare della cantina, Stefano Posenato. Impressionato dalla loro abilità, il Sig. Posenato ha proposto di accogliere gli studenti in cantina durante la vendemmia e l’appassimento delle uve per la produzione dell’Amarone. Inoltre, ha suggerito di organizzare un contest per la creazione di drink, offrendo un premio agli studenti e creando la prima carta dei cocktail basata sui vini prodotti per il nuovo Bistrò dell’azienda.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, foto dell'autrice
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, foto dell’autrice

    L’entusiasmo dei ragazzi era alle stelle; questa rappresenta un’occasione imperdibile per la loro crescita formativa e personale.

    La Cantina Le Albare non è solo un produttore di vini di alta qualità, ma anche un custode delle tradizioni e della cultura locale. La dedizione alla terra, la passione per la viticoltura e l’ospitalità fanno di questa cantina un punto di riferimento nel panorama enologico veneto. Visitare Le Albare significa immergersi in un mondo fatto di storia, sapori autentici e un legame profondo con il territorio.

    Rappresenta un esempio perfetto di come la tradizione possa convivere con l’innovazione, offrendo prodotti di eccellenza e un’esperienza unica a chiunque voglia scoprire i tesori del Soave.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, foto dell'autrice
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, foto dell’autrice, Stefano Posenato con una studente della 3^S

    Sia il Soave che l’ Amarone rappresentano due eccellenze enologiche del Veneto, espressioni di un territorio ricco di storia e tradizione. Il Soave incarna la freschezza e l’eleganza dei vini bianchi italiani, mentre l’ Amarone rappresenta la potenza e la complessità dei grandi rossi. Entrambi i vini riflettono la passione e l’arte dei viticoltori veronesi, rendendoli simboli prestigiosi del patrimonio vitivinicolo italiano.

    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, foto dell'autrice, i professori Francesca Crescenzio, Giovanni Mastronardi con il produttore e gli studenti della 3^S
    Le Albare a scuola: Ipsia di Asiago, vini, drink, sensi 2024, foto dell’autrice, i professori Francesca Crescenzio, Giovanni Mastronardi con il produttore e gli studenti della 3^S

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/birrificio-vojo-scuola-educare-a-degustare/

    Per concludere vi lascio con queste frasi celebri e curiosità

    La storia dell’Amarone è affascinante anche per i suoi aneddoti. Una delle storie più conosciute riguarda la sua scoperta casuale: si narra che negli anni ’30, nella Cantina Sociale Valpolicella, il capocantina Adelino Lucchese assaggiò del vino da una botte dimenticata di Recioto, scoprendo che era diventato amaro. Da qui il nome “Amarone” (ROSADIVINI), (greenMe).

    Un’altra curiosità riguarda il metodo di produzione, che richiede un appassimento controllato delle uve. Questo processo unico contribuisce a sviluppare i caratteristici aromi complessi e la robustezza del vino, (NaturaPerTe), (La Voce del Vin).

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito scuola: https://www.istitutosuperioreasiago.it/

    Sito cantina: https://www.lealbare.it/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

     

  • Merano WineFestival 2023: i vincitori del The WineHunter

    Merano WineFestival 2023: i vincitori del The WineHunter

    Trionfo di Eccellenza al Merano WineFestival: Annunciati i Vincitori del The WineHunter Award Platinum 2023

    Di Carol Agostini e F.P.

    Nell’ambito della 32^ edizione del prestigioso Merano WineFestival, il patron della rassegna Helmuth Köcher ha svelato ieri sera i nomi dei vincitori del rinomato The WineHunter Award Platinum 2023. Un’atmosfera carica di emozione ha caratterizzato la serata di apertura, dove Köcher, affiancato dalla sua commissione d’assaggio, ha conferito il massimo riconoscimento, il Platinum Award, a 36 produttori nella categoria Wine e a 28 eccellenze culinarie, distillati e birre nella sezione Food – Spirits – Beer.

    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, foto da comunicato stampa
    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, foto da comunicato stampa

    In un’iniziativa che ha sorpreso gli appassionati del settore, quest’anno sono stati introdotti 5 premi speciali dedicati ai produttori, un tocco inedito per celebrare l’arte e la dedizione dietro ogni azienda produttiva. Questi premi, ispirati agli elementi di Genialità, Famiglia, Innovazione, Conquista e Territorio, hanno aggiunto un ulteriore livello di prestigio alla già rinomata manifestazione.

    • Genialità: Il Dott. Camillo Zulli della Bio Cantina Orsogna è stato premiato per la sua particolare attenzione alla sostenibilità e alla capacità di interpretare e coniugare gli elementi naturali per produrre vini di qualità.
    • Famiglia è vino: La Cantina Colosi è stata premiata per la sua tradizione secolare nella produzione vinicola, dove ogni membro della famiglia contribuisce con forza e bellezza.
    • Innovazione: Emanuele Kottakhs di UnderWaterWines è stato riconosciuto per la sua capacità di cambiare i paradigmi nel rispetto delle tradizioni.
    • Conquista: Maurizio Zanella, Fondatore di Ca’ Del Bosco, è stato premiato per il successo internazionale del marchio italiano nel mondo del vino.
    • Territorio: Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, è stato premiato per la sua abilità nel creare un sistema consortile e associativo che sostiene i produttori e promuove la massima qualità nella produzione, contribuendo così al territorio.

    Il Merano WineFestival e The WineHunter Award continuano a essere una vetrina senza eguali per celebrare l’eccellenza nel mondo del vino e dell’enogastronomia.

    Carol Agostini il secondo giorno al Merano WineFestival 2023
    Carol Agostini al primo giorno del Merano WineFestival 2023

    ECCO L’ELENCO COMPLETO DEI PREMIATI CON THE WINEHUNTER AWARD PLATINUM:

    CATEGORIA WINE

    Abruzzo

    La Valentina
    2021 Docheio Montepulciano D’Abruzzo DOC

    Alto Adige – Südtirol

    Cantina Kurtatsch
    2020 Freienfeld Alto Adige / Südtirol Riserva Chardonnay DOC

    Kellerei St. Michael-eppan
    2018 Appius Alto Adige / Südtirol Bianco DOC

    Kellerei Terlan
    2010 Rarity Alto Adige / Südtirol Terlano Pinot Bianco DOC

    Nals Margreid
    2019 Nama Alto Adige / Südtirol Gran selezione Chardonnay DOC

    Schreckbichl – Colterenzio
    2019 Lr Alto Adige / Südtirol Riserva Bianco DOC

    Campania

    Cantine Antonio Mazzella
    2021 Gawem Ischia Biancolella DOC

    Cantine Iannella
    2012 “1920” Aglianico Del Taburno Doc Taburno DOC

    Quintodecimo
    2018 Vigna Quintodecimo Taurasi Riserva DOCG

    Vinosìa Luciano Ercolino
    2022 Sintonia Irpinia DOC

    Lombardia

    Bellavista
    2016 Riserva Vittorio Moretti Franciacorta Riserva Brut nature DOCG

    Bersi Serlini
    2007 Mia Franciacorta Riserva Nature Brut DOCG

    Ca’ Del Bosco
    2014 Annamaria Clementi Franciacorta Brut nature DOCG

    Monte Rossa
    Cabochon Fuoriserie N. 024 Franciacorta Metodo Classico Brut DOCG

    Piemonte

    Braida
    2020 Bricco Dell’Uccellone Barbera D’asti DOCG

    Conterno Fantino
    2019 Castelletto “Vigna Pressenda” Barolo DOCG

    Domenico Clerico
    2019 Ginestra Ciabot Mentin Barolo DOCG

    G.d. Vajra
    2019 Bricco Delle Viole Barolo DOCG

    Poderi Luigi Einaudi
    2020 Barbaresco DOCG

    Sardegna

    Attilio Contini
    1997 Vernaccia Di Oristano Riserva DOC

    Cantina Santadi
    Festa Norìa

    Sicilia

    Jamin Underwaterwines
    1980 Marsala Vergine Riserva Secco Doc Vintage 1980 Marsala DOP

    Toscana

    Duemani
    2020 Suisassi Costa Toscana IGP

    Il Marroneto
    2018 Selezione Madonna Delle Grazie Brunello Di Montalcino DOCG

    Ornellaia
    2020 Bolgheri Superiore DOC

    Tua Rita
    2020 Redigaffi Toscana Merlot IGT

    Vecchie Terre Di Montefili
    2019 Vigna Vecchia Toscana IGT

    Trentino

    Maso Martis
    2018 Monsieur Martis Trento Millesimato Rosè Brut DOC

    Valle d’Aosta

    Rosset Terroir
    2020 Chardonnay 770 Valle D’Aosta DOC

    Veneto

    Bertani
    2013 Amarone Della Valpolicella Classico DOCG

    Carlo Ferragù
    2016 Amarone Della Valpolicella DOCG

    De Buris
    2011 De Buris Amarone Della Valpolicella Riserva Classico DOCG

    Scriani
    2008 Twenty – 20° Anniversary Verona Rosso IGT

    Francia

    CHAMPAGNE ENCRY
    2012 Champagne Millesimato Le Mesnil Sur Oger Blanc De Blancs Grand Cru

    Svezia

    CANTINE BLAXSTA
    S.A. Mulled Apple Spice

    Cipro E
    KFRASEIS
    2021 Madari Hills Collection Xinisteri

    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, area Food della manifestazione, foto di Carol Agostini
    Merano Winefestival 2023: i vincitori del The WineHunter, area Food della manifestazione, foto di Carol Agostini

    CATEGORIA BEER

    Umbria

    Mastri Birrai Umbri
    Cacao Porter

    Giancarlo De Rosa e Carol Agostini a merano WineFestival 2023, foto dell'autrice
    Giancarlo De Rosa e Carol Agostini a merano WineFestival 2023, foto dell’autrice

    CATEGORIA FOOD

    Abruzzo

    Ursini
    Sugo Al Baccala’

    Alto Adige – Südtirol

    Apicoltura Apis Aurum
    Metessig

    Campania

    Hera Nei Campi
    Riso Magnum

    Raffaele Caldarelli Pasticciere
    Panettone Bianca

    Emilia-Romagna

    Acetaia La Bonissima
    Aceto Balsamico Di Modena IGP

    Bottega Da Re
    Passata Di Pomodorini Datterini Con Aglio E Basilico

    Fratelli Pelizziari Prosciutti
    Fiocco Di Prosciutto Con Cotenna

    Il Vascello Del Monsignore
    Balsamico Il Principe Nero – Invecchiato 25 Anni

    Up Stream Italiana
    Upstream Baffa Royal

    Lombardia

    Calvisius Caviar
    Calvisius Beluga Royal

    Marche

    Apicoltura Colibazzi Filippo
    Miele Di Castagno

    La Pasta Di Aldo
    Tagliatelle

    Molise

    Il Nido Del Pettirosso
    Crema Di Peperoni E Zenzero

    Sardegna

    Accademia Olearia
    Gran Riserva Giuseppe Fois Fruttato Verde

    Toscana

    Noalya Cioccolato Coltivato
    Crema Spalmabile Alla Nocciola 55% Senza Latte

    Slitti Experience
    Crema Da Spalmare Riccosa – 250g

    Trentino

    Black Sheep Pasticceria Di Alta Qualità Bio, Raw E Vegan
    Green Raw Energy

    Fratelli Corrà
    Speck All’Origano

    Umbria

    Tartufi Bianconi
    Salsa Di Fegatini

    Veneto

    Fontanabio
    Mostarda Di Fragole Biologica

    Frantoio Bonamini
    Vert De Vertes

    La Casearia Carpenedo
    Blugins

    Pasticceria Giotto Oltre La Dolcezza
    Panettone Mela Cannella E Spezie

    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini
    Guido Invernizzi e il Professore Luigi Moio Cantina Quintodecimo, foto di Carol Agostini

    CATEGORIA SPIRITS

    Abruzzo

    Scuppoz Liquori
    Amaro Del Fondatore Scuppoz Con Brandy Invecchiato

    Dipartimento del Gers, regione dell’Occitania

    Cuspid Selections
    Cuspid Spirits – Bas Armagnac 1986

    Friuli-Venezia Giulia

    Nonino Distillatori
    Nonino Gran Riserva Acquavite D’uva Monovitigno® Merlot Aged 12 Years

    Toscana

    Nannoni Grappe
    Grappa Riserva Di Brunello 10 Anni

    Merano WineFestival 2023, Cantina IoMazzucato, foto di Carol Agostini
    Merano WineFestival 2023, Cantina IoMazzucato, foto di Carol Agostini

    DOLCISSIMO

    Alto Adige

    Schreckbichl – Colterenzio
    2019
    Cathus
    Vigneti Delle Dolomiti
    Weinberg Dolomiten
    Passito IGT

    Italia
    Donnafugata
    2021 Ben Ryè
    Pantelleria
    DOC

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  • La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione

    La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione

    Vivi le esperienze sensoriali uniche di Vinitaly 2023Scopri le aree tematiche di Vinitaly 2023 che non puoi perdere! Non hai ancora il tuo biglietto per Vinitaly 2023?

    Acquista il tuo ticket su:https://www.vinitaly.com/

    Redazione

    Il salone dedicato all’arte della miscelazione

    Vinitaly Mixology è l’area tematica dove potrai vivere esperienze sensoriali uniche attraverso i drink creati da bartender professionisti con liquori, distillati e vini d’eccellenza, in un salone dove la cultura del bere con gusto è protagonista.

    La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione, immagine da comunicato stampa
    La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione, immagine da comunicato stampa

    A chi si rivolge Vinitaly Mixology?

    A chiunque voglia approfondire il trend della miscelazione, i quattro giorni di fiera nell’area Mixology offriranno al pubblico di professionisti uno spazio dedicato a masterclass con i bartender più talentuosi, speech sulla storia dei prodotti e laboratori di alto livello per la creazione di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati.

    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly in cui ci saranno dei percorsi degustativi di Mixology 2023, immagine da comunicato stampa

    Vinitaly and The City – il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona

    Quattro giorni di degustazioni, incontri ed eventi diffusi nel centro di Verona, per coinvolgerti in un viaggio alla scoperta delle eccellenze del vino e dei luoghi più significativi del centro storico della città, Patrimonio mondiale UNESCO.

    Vinitaly and The City - il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona, foto da comunicato stampa
    Vinitaly and The City – il fuori salone di Vinitaly nel cuore di Verona, foto da comunicato stampa

    A chi si rivolge Vinitaly and The City?

    Ai wine lover, ai professionisti del settore e a chiunque voglia partecipare all’ondata di wine passion che si propagherà da Vinitaly al centro di Verona, pronta per un brindisi diffuso per tutta la città. Un mosaico di appuntamenti per coinvolgerti tra contaminazioni culturali, artistiche, musicali e geografiche, con tante novità suggestive in programma.

    Scopri i trend del mondo del vino sul blog di Vinitaly Plus

    A chi si rivolge Vinitaly Mixology? foto da comunicato stampa, articolo: La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione
    A chi si rivolge Vinitaly Mixology? foto da comunicato stampa, articolo: La Mixology al Vinitaly 2023, miscelazione e innovazione

    La Mixology è l’arte di creare cocktail sperimentando attraverso la miscelazione di alcolici e bevande, a integrazione di vino o distillati. Il Mixologist è considerato un artista della sperimentazione del gusto, in grado di riprodurre e creare esperienze sensoriali uniche attraverso i suoi drink.

    Vinitaly e Mixology 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly e Mixology 2023, immagine da comunicato stampa

    Negli ultimi anni, l’arte della miscelazione di bevande alcoliche, in cui trova spazio anche il vino, ha affascinato bartenders di tutto il mondo e professionisti alla continua ricerca del bilanciamento dei sapori, facendo crescere l’interesse per il comparto più vivace della cultura del bere con gusto. Vinitaly, da sempre attento ai trend di settore, ha dato una particolare attenzione al fenomeno di tendenza della Mixology, creando una speciale area tematica.

    Vinitaly e Mixology nel 2023, immagine da comunicato stampa
    Vinitaly e Mixology nel 2023, immagine da comunicato stampa

    Dal 2 al 5 Aprile 2023, i quattro giorni di fiera offriranno al pubblico di professionisti uno spazio dedicato a masterclass con i bartenders più talentuosi, speech dedicati alla storia dei prodotti e laboratori di alto livello per la creazione di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati.

     

    Da comunicato stampa

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  • Distillati e birre artigianali all’Hotel Gassenhof 2023

    Distillati e birre artigianali all’Hotel Gassenhof 2023

    Gita con degustazione distillati e birre artigianali a base di erbe e frutti locali al wellness hotel Gassenhof. In Val Ridanna, Alto Adige, e in compagnia del proprietario Manfred Volgger.

    Redazione

    Una grande passione per liquori, distillati, gin e birre artigianali, tutto rigorosamente fatto in casa. Così Manfred Volgger, proprietario del wellness hotel Gassenhof 4 Stelle Superior in Val Ridanna, arricchisce ulteriormente l’esperienza di soggiorno dei suoi ospiti, esperti, appassionati o semplicemente curiosi e li conduce in un viaggio sensoriale alla scoperta dei segreti e dei trucchi di questo mondo tanto interessante quanto coinvolgente, da vivere tra le mura della sua distilleria e del suo birrificio.

     

    Distillati e birre artigianali all'Hotel Gassenhof 2023, foto da sito
    Distillati e birre artigianali all’Hotel Gassenhof 2023, foto da sito

    Il wellness hotel Gassenhof, struttura di alto livello che offre ai suoi visitatori esperienze di soggiorno eccellenti sia dal punto di vista benessere che gourmet, amplia la sua offerta con l’aggiunta di un altro tassello, tanto insolito quanto interessante: un viaggio sensoriale alla scoperta della produzione di liquori, grappe, birre e gin, tutto di produzione propria.

    L’artefice e autore di questo mondo coinvolgente è Manfred Volgger, proprietario della struttura oltre che grande appassionato del settore, il quale ha dato vita, poco distante dall’hotel, a una vera e propria distilleria e a un birrificio artigianale, due luoghi magici dove le sue idee geniali vengono trasformate in vere e proprie creazioni da degustare.

    «Mi sono appassionato al mondo della distilleria in modo graduale e quello che era, inizialmente, solo un interesse, lo ho man mano trasformato in qualcosa di concreto a partire dal 2012, cimentandomi nella produzione di grappe, liquori, birre… E anche di Gin. Anzi, sono proprio i Gin direi, la parte più cult e originale della mia produzione. Ho cercato di trasformare quelle che erano solo idee nella mia testa in qualcosa di reale e, ad oggi, sono soddisfatto: la selezione di prodotti è vasta e sono tutti di qualità, unici nel loro genere; inoltre, vengono sempre molto apprezzati dagli ospiti» racconta Manfred Volgger.

    Gita con degustazione distillati e birre artigianali a base di erbe e frutti locali al wellness hotel Gassenhof. In Val Ridanna, Alto Adige, e in compagnia del proprietario Manfred Volgger, foto da comunicato stampa
    Gita con degustazione distillati e birre artigianali a base di erbe e frutti locali al wellness hotel Gassenhof. In Val Ridanna, Alto Adige, e in compagnia del proprietario Manfred Volgger, foto da comunicato stampa

    Per quanto riguarda i liquori, la scelta è davvero varia: Manfred ne produce al lampone, al pino mugo, alla menta, all’achillea; e ancora: gemme di abete rosso, asperula, mirtillo nero e sambuco. A proposito di grappa, invece, vanno per la maggiore quelle alla mela: mela e imperatoria, una pianta erbacea perenne che cresce negli ambienti montani e si conserva bene al fresco, nel sottobosco, mela e zenzero oppure mela e sambuco; chi ama la frutta trova anche la grappa alle fragole e all’albicocca; per finire, quella alle gemme di abete rosso e di vinaccia di Gewürztraminer.

    La produzione di birre Manfred, foto da comunicato stampa
    La produzione di birre Manfred, foto da comunicato stampa

    Anche nella produzione di birre Manfred mette tutta la sua passione e sottolinea che è un ingrediente fondamentale, questo, quando si vuole dare vita a tante varietà diverse ma sempre accomunate dall’alta qualità. «Per le nostre birre impieghiamo esclusivamente prodotti naturali e non facciamo uso di additivi chimici» specifica Manfred, il quale, durante le visite racconta tutti i segreti del mestiere e spiega in cosa consiste il lavoro di un vero mastro birraio, con tutti i processi necessari per giungere ad un prodotto finito puro e dall’aroma inconfondibile.

    Ultimi, ma certo non per importanza, i Gin:

    sono tre quelli attualmente prodotti, l’ArGINtum, Slow Gin, l’ArGINtum, London Dry Gin e l’ArGINtum, Navy strength Gin.

    1. Il primo presenta note di mandorla e sfumature di ribes rosso e ciliegia, inoltre è leggermente addolcito dall’aggiunta dello zucchero. Nel complesso risulta secco e dolce con una leggera nota amara.
    2. Il secondo presenta un forte sapore di ginepro abbinato a un sentore resinoso tipico delle bacche accuratamente coltivate in montagna, inoltre, chi degusta percepisce sottili sfumature di lavanda e buccia di lime.
    3. L’ArGINtum, London Dry Gin ha una gradazione alcolica del 47% ed è meno corposo e forte rispetto al terzo che è davvero speciale, soprattutto per i più esperti: il suo sapore, puro, è totalmente incentrato sulla bacca di ginepro che si sprigiona proprio grazie alla maggiore gradazione alcolica.
    Gli ambienti dell'Hotel Gassenhof, foto da sito
    Gli ambienti dell’Hotel Gassenhof, foto da sito

    Manfred Volgger ci tiene a lasciare il segno e, soprattutto, a rendere partecipi i suoi ospiti di un’esperienza a 360° davvero completa. Proprio per questo, ogni visita termina con una bella degustazione in compagnia, seduti tutti insieme attorno al tavolo del suo birrificio, tra una chiacchiera e l’altra, sorseggiando le sue speciali creazioni che, per chiunque lo desideri, appassionati e non solo, sono anche acquistabili, magari su consiglio dell’esperto.

    Da comunicato stampa

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  • Un rosso di mare al Rasputin, Secret Bar di Firenze 2022

    Un rosso di mare al Rasputin, Secret Bar di Firenze 2022

    Di Gaetano Cataldo

    Alle volte l’attitudine al viaggio ed alla riflessione sui sentieri dell’esistenza e sulle grandi città, l’aria che si respira e le persone che ne ricreano l’atmosfera, ti portano a fare il punto della situazione su certe analogie afferenti a dettagli architettonici, scorci e strutture, apparati umani persino, come in un gioco di sovrapposizioni che porta nella fantasia del visitatore a sostenere che: ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti: uno in calle dell’amor degli amici; un secondo vicino al ponte delle Meraveige; un terzo in calle dei…. un attimo però, qui non siamo a Venezia e questa frase tra l’altro proviene da un fumetto di Corto Maltese!

    Firenze
    Firenze

    No, non credo affatto di essermi perso, so perfettamente di trovarmi nella bellissima Firenze e tutto sommato affermare che il capoluogo toscano abbia tutto il fascino di una Venezia senza i canali non è un’idea del tutto peregrina, anzi… a Firenze nemmeno mancano luoghi magici e porte dove si può entrare ed uscire da una fiaba all’altra, esattamente come faceva il celebre marinaio creato da Hugo Pratt.

    Credo proprio che una di queste porte sia quella che conduce al Rasputin, il secret bar di Firenze, sapete?

    Cocktail da Rasputin di Firenze
    Cocktail da Rasputin di Firenze

    Non è del tutto facile imbattercisi in un secret bar, prima di tutto perché non si chiamerebbe così, in secondo luogo perché ci vuole un poco di sana predisposizione per queste cose… che so? Quella sorta di mindset, o forma mentis come la si voglia chiamare, che ci mette in condizione di approdare in un luogo senza stare manco troppo a pensarci sul come ci si sia arrivati ad esempio, oppure arrivare a comprendere che certi luoghi e certe persone un poco si cercano e si scelgono a vicenda.

    Insomma lo capisci quando un posto ti sceglie e tu ci stai bene come se ci fossi sempre stato, no?

    Al Rasputin ho avuto proprio questa percezione, ma prima ho dovuto digerire per bene quel lungo attimo di trapasso tra una viuzza fiorentina e l’anticamera di questo locale che potrebbe tranquillamente definirsi “ogni dove”, non già perché sia un posto qualsiasi ma semplicemente perché, varcata quella soglia, potresti essere in ogni luogo per fisico o temporale che sia. Ecco, non dico proprio come quando si gira quella specie di serratura della porticina nel Castello Errante di Howl ma quasi.

    Passeggiando per Firenze in direzione Rasputin Secret Bar
    Passeggiando per Firenze in direzione Rasputin Secret Bar

    È stato grazie ad un amico di Firenze, dopo alcune giornate agli inizi di ottobre dedicate al sake giapponese, passione che ci accomuna, che ho potuto scoprire il Rasputin: si passeggiava agli inizi di ottobre per il centro storico di Firenze, disquisendo sulle materie che più ci appassionano, mentre si attraversavano viuzze e stradine, alla vista piacevole di tutta quella monumentalità dei ponti sul fiume Arno, dei palazzi storici e di quei dettagli, di cui parlavo più su, che ti fanno balzare alla mente altri sentieri, battuti in altro tempo, in altre città ed in altre circostanze.

    In un batter d’occhio ci ritroviamo all’ingresso di uno stabile o di un appartamento a piano terra, di fronte ad una porta così anonima che a passarci davanti neanche mi sarei accorto della sua esistenza.

    Cocktail di Rasputin Secret Bar di Firenze
    Cocktail di Rasputin Secret Bar di Firenze

    Percorso certo non casuale in questo caso, poiché ad indirizzare i miei passi è stato l’anfitrione con il quale si discuteva di tutt’altro un minuto prima e che adesso punta il dito su un campanello e contemporaneamente dice “adesso entriamo al Rasputin, il secret bar di Firenze”. Dopo tutto quell’andare e quel dire, l’idea di scoprire un luogo nuovo che avrei sempre voluto vedere e la possibilità di bere davvero bene mi garbava non poco.

    Non che magari a voi serva ma tra me e me giova dover ricordare che esiste una sostanziale differenza tra un secret bar ed uno speakeasy: le riunioni per fomentare rivolte e rivoluzioni nella vecchia Europa hanno avuto luogo ben prima dell’era del Proibizionismo ed in tutt’altri scenari e forme di pensiero.

    Prospettiva Ponte vecchio Firenze
    Il Ponte Vecchio è un ponte che scavalca il fiume Arno a Firenze, a circa 150 metri a valle dell’area in cui il fiume presenta naturalmente uno dei punti in cui l’alveo è più stretto all’interno della città nel suo tratto a monte delle Cascine.

    Epoche diverse, continenti diversi, ambientazioni diverse e pertanto un format piuttosto distinguibile tra questi due templi della miscelazione. Insomma, ciò che nacque presumibilmente in Pennsylvania nel 1888, dopo la proibizione di trasportare, importare e vendere bevande alcoliche e che ebbe fine il 5 dicembre 1933, è tutt’altra faccenda rispetto a quanto accadeva nel XVIII secolo nell’Europa dell’Est, per quanto si parlasse piano uguale in entrambi i contesti, seppur con rischi, estrazione sociale e leve motivazionali nettamente dissimili.

    Intanto ci hanno aperto, entriamo e… sarà pure che l’alchimia del verbo di rimbaudiana memoria, quel certo non so che ci fa associare i colori alle parole, una volta piombato all’interno del locale, diventa tutto un percorso sequenziale tanto in testa quanto nella realtà: ottobre, Rasputin, ottobre rosso, rivoluzione rossa e poi rosso ed ancora rosso, il rosso dei pesanti ma carezzevoli drappi di una sorta di anticamera che dà su ripide scale in discesa su un mondo che si annuncia già dapprincipio essere mistico ed austero, elegante e messianico, fuori dal mondo esterno ed appartenente a tutt’altra epoca per quanto estemporaneo al contempo.

    Sempre a proposito di rosso, pare che nei locali che hanno visto la nascita del Rasputin nel 2016 vi fosse un circolo negli anni ’70 in cui si riuniva un gruppo di Lotta Continua, poi furono adibiti alla ristorazione negli anni ’80 ed oggi nobilitato ad esempio superbo di secret bar.

    Il Ponte vecchio di Firenze
    Il Ponte vecchio di Firenze

    Intanto siamo scesi, ambientazione superba, il passo felpato del personale, la cortesia dell’acqua…

    Dopo aver bevuto qualche cocktail ci raggiunge, ritto, impeccabile, cordiale ma senza sbottonarsi, sorridente ed al tempo stesso attento alla sala, Daniele Cancellara, il maestro di casa, il Bar Manager del Rasputin, il deus ex machina dietro quelle espressioni d’orologeria perfettamente bilanciate in forma liquida.

    Cocktail di Rasputin Secret Bar di Firenze
    Cocktail di Rasputin Secret Bar di Firenze

    È stato un piacere ascoltarlo mentre descrive il Rasputin:

    “siamo uno dei rari secret bar della regione e qui, nel quartiere di Santo Spirito, siamo una sicurezza da cinque anni, tanto per chi ci scova che per chi ci onora di tornare. Il nome evocativo Rasputin, in omaggio al mistico russo, è stato scelto per lo stile vittoriano del locale, preso in prestito dai salotti di 200 anni fa.

    Altri sensi vissuti attraverso questi cocktail Fiorentini
    Altri sensi vissuti attraverso questi cocktail Fiorentini

    I cocktail che creo qui sono il risultato di anni di studio e di confronto, di una ricerca sulla materia prima che comporta la valorizzazione di tutto ciò che uso e che in definitiva si traduce in preparazioni accorte ed attenzione allo spreco. Oltre un terzo dei signature cocktails è a base di whisky e non potrebbe essere diversamente viste le oltre 350 referenze presenti in casa”.

    È classe del 1984 ed è reduce da numerose esperienze in diversi cocktail bar ed alberghi di Firenze, fino ad approdare alla guida del bar di Rasputin, si dalla sua nascita ed elevarne il concept. Inoltre ha portato la sua professionalità lungo tutto lo Stivale e anche per il mondo, come a Tokyo o a Tirana, con il Guest Night, format che gli ha permesso di confrontarsi dal vivo col grande senso dell’accoglienza e con lo stile di miscelazione di grandi colleghi barman.

    Da appassionatissimo di storia dei distillati e dell’arte della mixology, negli ultimi anni ha voluto approfondire con somma dedizione il mondo del whiskey fin quando, nel 2019, ha intrapreso assieme a Federico Silvio Bellanca e Michele Tamasco l’avventura web “Whisky for Breakfast”, entro cui ogni settimana trasmette nozioni sull’imbottigliamento, approfondimenti produttivi e stilisti, storie delle più svariate distillerie e tutto quel che attiene al celebre distillato di cereali.

    Prima di esperire attraverso la proposta stagionale del Rasputin ed avere avuto il bene di ascoltare Daniele, come anzidetto, abbiamo fatto un giro di ronda assolutamente sobrio e virtuoso con Pisco Sour e Vodka Tonic.

    Dire servizio impeccabile e cocktail come da manuale è poco: attenzione ed introspezione verso l’ospite per coglierne i gusti e le esigenze sono un must qui e l’espressività dei cocktail raggiunge decisamente livelli superiori per la qualità dei prodotti, per un equilibrio perfetto ed il tocco dell’artista che invito a provare di persona.

    Cocktail Rasputin Secret Bar Firenze
    Cocktail Rasputin Secret Bar Firenze

    Alla fine i cocktails sono terminati ma non la voglia di bere approfondendo circa il luogo, l’alchimia e lo stesso alchimista, quindi cambio di scena: la postazione adesso è proprio di fronte al banco, tempo di dare ascolto al silenzio delle mani di Daniele che, senza perdere il contatto visivo col nostro sguardo, armeggiano sicure dietro un ordine prestabilito e rodato da anni di aritmetica perizia, mentre confezionano altri drink artigianali.

    Intanto la mia guida fiorentina, nonché tra i massimi esponenti italiani di fermentato di riso e koji, ordina un Manhattan per lui e con un cenno mi invita ad ordinare qualcosa. E niente: devo conoscerlo meglio il Cancellara, è una buona occasione per imparare dai suoi percorsi, rompo gli indugi e gli chiedo qualcosa di trasversale, dandogli giusto qualche cenno leggero tra un’idea base di distillato e qualche essenza mediterranea.

    Firenze dall'alto
    Firenze dall’alto

    Ecco che mentre cercavo di cogliere altri tratti della sua personalità e forma mentis è lui a farmi la radiografia, tirandomi fuori dal cilindro il Rosso di Mare, traducendo quasi all’istante ciò che avrei voluto bere. Per gentile concessione del Bar Manager ecco la ricetta: 40 ml di Trois Rivières Ambrè, 15 ml di Cinzano 1757 Vermouth di Torino, 10 ml di Rabarbaro Nardini ed altrettanti di Campari Bitter, infine 3 gocce di Tintura alle Erbe Mediterranee… il tutto invecchiato in botti di rovere!

    Un viaggio a vela Martinica-Gibilterra con approdo fluviale a Firenze. Un bere intellettuale e meditato dai sentori aromatici tipici della flora del Mare Nostrum, incluso lo speziato del prezioso zafferano, dal corpo equilibrato e verve di piacevole acidità che anche Corto Maltese, certo, avrebbe gradito.

    Con una scelta magistrale degli ingredienti impiegati, esaminando consapevolmente l’ospite senza neanche conoscerlo, ha saputo riproporre un percorso ideologico che parte dalle Piccole Antille ed arriva nel Mar Mediterraneo. Come le porte magiche che conducono in altre storie, come d’altronde fa lo stesso ingresso del Rasputin, i cocktail artigianali di Daniele sono delle sliding door che ti invitano al viaggio al primo sorso. Grazie sir Cancellara! A presto Rasputin!

    Di Gaetano Cataldo


    Sito Locale: https://rasputinsecretbar.com/

    Partner: https://www.foodandwineangels.com/