Categoria: Galassia Enologica

  • Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine?

    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine?

    Il Vino e l’Identità: Una Scelta Consapevole delle Cantine nel Mondo Enologico

    Di Carol Agostini

    Nel vasto universo del vino, le cantine si pongono dinanzi a una cruciale decisione: definire la propria identità. Oltre a produrre pregiati nettari, esse devono delineare la propria personalità commerciale, di produzione e d’immagine. Questa scelta, delicata e strategica, riflette la consapevolezza delle sfide e delle opportunità che il mondo vinicolo offre.

    Il Vino e l'Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto da internet
    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto da internet

    Identità di Produzione

    Le cantine, sinuose orchestratrici di gusti e aromi, si confrontano con la definizione del proprio stile enologico. Da qui sorgono le scelte riguardanti il terroir, le varietà di uve coltivate e le tecniche di vinificazione. Alcune si distinguono per la passione per le tradizioni, producendo vini legati al territorio e alle antiche pratiche. Al contrario, altre abbracciano l’innovazione, sperimentando con nuove tecnologie e varietà di uve per creare vini distintivi e contemporanei.

    Identità Commerciale

    La scelta dell’identità commerciale riflette la volontà di posizionarsi sul mercato. Alcune cantine si concentrano sulla produzione di vini di alta gamma, mirando a conquistare il cuore di collezionisti e intenditori. Altre, invece, puntano alla democratizzazione del vino, offrendo opzioni più accessibili al grande pubblico. La diversificazione delle linee di prodotto, l’attenzione alla sostenibilità e la creazione di esperienze uniche contribuiscono a plasmare l’identità commerciale di ogni cantina.

    Identità d’Immagine

    La percezione visiva e comunicativa di una cantina gioca un ruolo cruciale. L’etichetta di una bottiglia diventa il biglietto da visita, raccontando la storia e i valori del produttore. Le cantine moderne sfruttano il potere del branding per creare un’immagine riconoscibile, attraverso un design elegante o audace. L’apertura al mondo digitale, con la presenza sui social media e la valorizzazione di esperienze turistiche, contribuisce a plasmare l’identità d’immagine delle cantine.

    “In un panorama vinicolo in continua evoluzione, la scelta dell’identità rappresenta una mossa strategica. Le cantine che riescono a coniugare tradizione e innovazione, produzione e comunicazione, delineano la propria strada nel mondo del vino, offrendo al consumatore non solo un prodotto, ma un’esperienza completa che si riflette in ogni sorso”, pensiero personale.

    Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall'azienda
    Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall’azienda, articolo: Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine?

    Esempi Concreti di Identità nelle Cantine Vinicole

    Identità di Produzione

    Cantine come Château Margaux in Bordeaux incarnano l’identità di produzione orientata alla tradizione. Con un impegno radicato nel terroir, coltivano rigorosamente varietà di uve autoctone, come il Cabernet Sauvignon, preservando la tipicità del territorio. D’altra parte, la vinicola californiana Ridge Vineyards si distingue per un approccio innovativo. Integra metodologie biodinamiche e biologiche, puntando sull’espressione autentica delle uve in un contesto californiano più sperimentale.

    Cantina Letrari, ancor oggi, fonde armoniosamente tradizione e innovazione per creare vini spumanti che hanno diffuso la fama del Trento DOC non solo in Italia, ma anche al di là dei confini nazionali. Un assortimento completo di vini, con la Riserva del Fondatore a incarnare l’etichetta di maggior rilevanza. Mano sapiente e saggia di Lucia Letrari, enologa e proprietaria dell’azienda di famiglia omonima dal 1987, anno in cui si è diplomata presso la Fondazione E. Mach di S. Michele all’Adige.

    Fin da giovane, segue le orme di suo padre Leonello sia in vigna che in cantina. Dopo il diploma, diventa responsabile della produzione dei Trentodoc e dei vini marchiati con il nome di famiglia. Appassionata di viticoltura e enologia, trasforma la sua passione in una professione a tutto tondo, contribuendo con la sua esperienza a diverse associazioni di promozione del territorio, sia a livello locale nel Trentino che a livello nazionale.

    Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall'azienda
    Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall’azienda

    Identità Commerciale

    La Maison Louis Jadot in Borgogna adotta un’identità commerciale orientata verso l’eccellenza. Concentrandosi su vini di alta gamma, posiziona le sue etichette tra le più prestigiose del mercato. In contrasto, la vinicola argentina Trapiche, con la sua linea di vini accessibili, ha conquistato una vasta fetta di consumatori, dimostrando che la qualità può essere accessibile a tutti.

    Identità d’Immagine

    La cantina spagnola Vega Sicilia ha saputo plasmare un’identità d’immagine iconica. Il suo design classico e l’eleganza delle etichette trasmettono un senso di prestigio e storia. Al contrario, la vinicola australiana Two Hands Wines si è distinta con un’immagine fresca e moderna, utilizzando etichette colorate e uno stile visivo accattivante per catturare l’attenzione dei consumatori più giovani.

    “In ogni esempio, la scelta consapevole dell’identità riflette le peculiarità di ogni cantina. La flessibilità nel coniugare tradizione e innovazione, nel posizionarsi sul mercato e nella creazione di un’immagine coerente, contribuisce a determinare il successo e la risonanza nel mondo vinicolo, evidenziando che l’identità è una risorsa preziosa tanto quanto il vino stesso”, pensiero personale.

    Il Vino e l'Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Elina Sazonova
    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Elina Sazonova

    L’Identità delle Cantine nel Mondo del Vino: Un Viaggio tra Storia e Cultura

    Il Richiamo Storico

    L’identità delle cantine si intreccia con il patrimonio storico e culturale delle regioni vinicole. Cantina Antinori, fondata nel 1385 in Toscana, rappresenta un anello vitale tra passato e presente. La sua longevità riflette la tradizione toscana di coltivare il vino come arte, con rispetto per la terra e l’eredità familiare. Analogamente, la cantina francese Bollinger, risalente al 1829, incarna l’essenza della Champagne. La sua storia è la storia stessa della regione, segnata da momenti di gioia e di sfide, riflesse nei sorrisi di chi sorseggia il suo celebre Champagne.

    Cultura nel Calice

    Le cantine, oltre a produrre vino, fungono da custodi di una cultura enologica unica. La cantina italiana Gaja, con radici che si perdono nel XIX secolo, ha contribuito a ridefinire il panorama vinicolo italiano. La loro dedizione a varietà di uve autoctone e metodi innovativi rappresenta una connessione profonda con la ricca tradizione enologica italiana. Un altro esempio è la vinicola spagnola Vega Sicilia, le cui bottiglie raccontano una storia millenaria di coltivazione della vite nella regione di Ribera del Duero.

    Espressione Artistica

    L’identità delle cantine si manifesta come un’opera d’arte, un’interpretazione artistica della terra e della coltivazione delle uve. La vinicola californiana Opus One, fondata da Robert Mondavi e Baron Philippe de Rothschild, è un esempio di collaborazione tra culture enologiche. La loro missione è creare un vino simbolo di unione tra l’arte vinicola europea e quella americana. In un contesto diverso, la cantina argentina Catena Zapata, con la sua struttura architettonica innovativa, fonde la produzione di vino con l’arte moderna, trasmettendo un senso di estetica e impegno.

    Tradizioni Celebrate

    Le cantine, spesso, diventano custodi delle tradizioni locali, celebrando eventi e feste che radicano la comunità nella sua storia. Cantina Marchesi di Barolo, nel cuore del Piemonte, organizza eventi legati alle tradizioni locali, come la Festa del Barolo, rafforzando così il legame tra vino, territorio e cultura. Altrettanto, la vinicola neozelandese Cloudy Bay, con il suo Sauvignon Blanc iconico, celebra la cultura del vino in un contesto moderno, legando la sua identità al paesaggio unico della regione di Marlborough.

    “In questo viaggio tra storia e cultura, le cantine emergono come narratori di racconti unici, legati indissolubilmente alle terre da cui provengono. La loro identità è una tela tessuta con fili di tradizione, innovazione, arte e celebrazione delle radici culturali, offrendo ai consumatori non solo un vino da gustare ma un capitolo affascinante della storia enologica mondiale”, riflessione tematica personale.

    Il Vino e l'Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Math
    Il Vino e l’Identità 2023: Scelta Consapevole delle Cantine? foto di Math

    Le Cantine come Custodi di Identità: Una Continuità nel Tempo e nello Spirito

    Resilienza e Trasformazione

    Le cantine, testimoni del tempo, incarnano la resilienza delle comunità vinicole di fronte a sfide storiche e trasformazioni sociali. La Cantina San Felice in Toscana, risalente al 1200, è un esempio di adattamento alle mutevoli dinamiche storiche. In passato, fungeva da rifugio durante le guerre, oggi è un faro di produzione sostenibile, dimostrando come la storia di una cantina sia un continuum di adattamento e rinascita.

    Le Icone Culturali

    Icone culturali come la cantina francese Château Margaux,citata sopra, sopravvissuta a rivoluzioni e guerre, incarnano l’essenza di una cultura enologica millenaria. La sua architettura sontuosa e i vigneti secolari narrano una storia senza tempo, celebrando l’arte di coltivare la vite. Allo stesso modo, la cantina spagnola Codorníu, fondata nel 1551, è più di una cantina: è un simbolo della cultura catalana. La sua immagine è stata plasmata nel corso dei secoli, diventando un’icona di tradizione e innovazione.

    Le Radici Territoriali

    L’identità di una cantina è ancorata profondamente alle radici del territorio. Cantina Planeta in Sicilia, con la sua dedizione alle varietà autoctone, rappresenta una testimonianza di come la terra possa ispirare la produzione del vino. La vinicola neozelandese Felton Road, con un focus sul terroir centrale di Otago, crea vini che riflettono il paesaggio unico della Nuova Zelanda, diventando un’ambasciatrice dell’identità territoriale.

    Patrimonio e Futuro Intrecciati

    La Cantina Antica Tenuta Pietramore nel cuore dell’Abruzzo, con le sue vigne antiche, è una custode del patrimonio viticolo regionale. Tuttavia, la sua adozione di pratiche agricole moderne mostra come il passato e il futuro possano intrecciarsi in un dialogo continuo. Un’altra espressione di questa sinergia è la cantina californiana Tablas Creek Vineyard, che, ispirandosi alle tradizioni del Châteauneuf-du-Pape in Francia, ha piantato le radici del Rinascimento viticolo californiano.

    “Le mie riflessioni convertono verso le cantine, con le loro storie e identità, trasmettono un senso di continuità e connessione. La loro capacità di evolversi senza perdere il legame con il passato è ciò che le rende guardiani dell’eredità culturale e vinicola. Ogni sorso di vino diventa un viaggio nel tempo, un’esperienza che collega le generazioni attraverso il filo narrativo delle cantine, scrivendo un nuovo capitolo di storia ogni vendemmia”.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023

    Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023

    Il 32° Merano WineFestival: Bio&Dynamica e Sostenibilità al Centro dell’Interesse

    Redazione – Carol Agostini

    Il futuro del mondo vinicolo si svela a Merano con l’apertura del 32° Merano WineFestival. Quest’anno, il patron Helmuth Köcher ha deciso di ritornare alle origini, aprendo la manifestazione venerdì 3 novembre con la rassegna dedicata a “Bio&Dynamica“. Questa scelta sottolinea l’impegno costante di Köcher verso un’agricoltura sostenibile e il benessere delle future generazioni, mantenendo al contempo alti standard di eccellenza.

    Spiega Köcher: «Puntare su vitigni resistenti e sostenibili significa intraprendere la strada migliore e più efficace per una reale viticoltura sostenibile. Infatti, è nota la loro naturale resistenza alle malattie fungine grazie alla quale è possibile ridurre drasticamente il numero dei trattamenti, in questo modo aumentando di molto la tutela dell’ambiente, dei territori e delle persone. Allo stesso tempo, questi vini sono capaci di raggiungere vette di eccellenza assoluta»,

    rimarca il patron del Merano WineFestival che aggiunge: «Sostengo quanto detto, dopo avere visitato decine tra le aziende presenti nella rassegna bio&dinamica, alcune di queste trasformate anche in fattorie didattiche o fattorie sociali. Ho toccato con mano come la drastica riduzione dei trattamenti in queste aziende coincida con un minor consumo energetico e il compattamento del suolo, oltre all’abbattimento delle emissioni di CO2. Aziende presenti al Merano WineFestival perché capaci di produrre eccellenze sostenibili, spesso anticipando quello che dovrà essere il solco della viticoltura di domani», chiude Helmuth Köcher.

    Carol Agostini a Merano Winefestival presente da 28 anni, foto autrice
    Carol Agostini a Merano Winefestival presente da 28 anni, foto autrice

    La 32^ edizione del Merano WineFestival registra un aumento del 50% nella partecipazione delle aziende nel settore “Bio&Dynamica”, una tendenza in costante crescita sia in termini di produzione che di risonanza mediatica rispetto al 2019. Venerdì 3 novembre, nel suggestivo scenario delle sale del Kurhaus, i protagonisti saranno i vini biologici, biodinamici, naturali, orange, PIWI e i vini da agricoltura integrata. La manifestazione ospiterà 160 produttori e oltre 300 etichette bio&dynamica, dimostrando il crescente interesse del mercato verso questi prodotti.

    Tra gli eventi imperdibili, spicca “Percorrendo l’Italia” con l’enologo Luca D’Attoma, che esplorerà i vini biodinamici e le varietà PIWI, ovvero vitigni resistenti alle malattie fungine. Secondo Köcher, investire in vitigni resistenti e sostenibili rappresenta la chiave per una viticoltura veramente sostenibile. Questi vitigni presentano una resistenza naturale alle malattie fungine, consentendo una drastica riduzione dei trattamenti e, di conseguenza, una minore emissione di CO2 nell’ambiente.

    Locandina evento, articolo: Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023
    Locandina evento, articolo: Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023

    Uno studio scientifico condotto presso l’azienda Albafiorita in provincia di Udine, in collaborazione con “Climate Partners“, ha dimostrato che i vitigni resistenti producono il 37,98% di CO2 in meno rispetto a quelli tradizionali. Questo studio pionieristico ha analizzato l’impronta di carbonio nella produzione di vini da varietà tradizionali e resistenti, evidenziando l’importanza delle scelte aziendali sull’ambiente.

    Il Merano WineFestival vuole anche onorare la memoria di Agitu Ideo Gudeta, imprenditrice originaria dell’Etiopia, fondatrice dell’azienda casearia “La Capra Felice” in Trentino, tragicamente scomparsa nel 2020. Il Mercato della Terra di Slow Food Alto Adige Südtirol, che si terrà il 4 novembre in Piazza della Rena a Merano, sarà dedicato alla sua visione di un futuro migliore. Quindici piccole aziende agroalimentari e artigiani del gusto parteciperanno a questo mercato, che simboleggia la lungimiranza di Agitu Ideo Gudeta nel promuovere un’antropizzazione sostenibile del territorio.

    Il Merano WineFestival, che si terrà dal 3 al 6 novembre, è più che una semplice manifestazione enologica. È un viaggio nel futuro del vino, un futuro guidato dalla sostenibilità, dalla qualità e dalla consapevolezza ambientale. La rassegna Bio&Dynamica rappresenta il cuore pulsante di questa edizione, evidenziando il cambiamento positivo che sta avvenendo nel mondo del vino e il ruolo fondamentale che la sostenibilità gioca in questo contesto.

    Articolo: Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023, foto da comunicato stampa
    Articolo: Merano, il festival e la sostenibilità a 360 gradi 2023, foto da comunicato stampa

    Precisiamo che il 7 novembre sarà una giornata a sè con gli Champagne & More, vi aspettiamo anche in questo giorno.

    Ufficio Stampa: smstudio | pr & communication Stefania Mafalda press@smstudiopr.it

    Media Partners: Radio Monte Carlo (Radio Partner), Baccus, I Grandi Vini, Pambianco Wine&Food, Vinum, Glance, Il Gusto Enoblogger, Hipster Wine, Simona Geri, WineMob, WineTv, Vino Tv, Italian Wines, Italian WineLovers, WineBlog Roll, Il Cucchiaio D’Argento, Reporter Gourmet, WineNews, Cantina Social, Luca Grippo, Andrea Radic

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://meranowinefestival.com/

    Siti partners artciolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com

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