Categoria: Fine Dining

L’eccellenza della ristorazione

  • Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco

    Un Trionfo di Legumi e Vini di Pregio: La Cena Ecumenica 2024 Celebra la Tradizione Regionale

    di Carol Agostini

    La Cena Ecumenica 2024 organizzata sotto l’egida dell’Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Montecarlo, ha messo in risalto il tema “I fagioli, i ceci e gli altri legumi nella cucina della tradizione regionale”. Questo evento ha celebrato il legame profondo tra la tradizione culinaria italiana, i benefici nutrizionali dei legumi e l’eccellenza vinicola, rappresentata dai prestigiosi Brunello di Montalcino dell’azienda Il Poggio degli Ulivi.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Un Tema Antico, Attuale più che Mai

    I legumi – fagioli, ceci, lenticchie, piselli e fave – sono stati il fulcro della serata, un omaggio alle radici culinarie regionali italiane. Da secoli questi ingredienti rappresentano una fonte primaria di proteine e un simbolo di resilienza culturale. La loro versatilità è stata magistralmente interpretata dalla chef Laura Marciani, rinomata ambasciatrice della cucina sabina e patron del ristorante che ha ospitato l’evento.

    La chef Marciani, con la sua inconfondibile capacità di innovare senza mai tradire le origini, ha creato un menu che ha saputo raccontare la storia del territorio attraverso sapori genuini e tecniche moderne. Accanto a lei, il pizzaiolo Damiano Cavicchia ha aggiunto un tocco creativo, completando il viaggio sensoriale della serata.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Il Menù della Cena Ecumenica 2024

    La cena è iniziata con un’entrée frizzante: un calice di bollicine a base di Riesling Viterbese della Antica Cantina Leonardi, etichetta “Luau” con focaccia di legumi, lenticchie e lupini. Questo aperitivo elegante ha preparato il palato per una sequenza di portate tutte dedicate ai legumi.

    Antipasto:
    Polentina di fave secche, nocciole dei Cimini e guanciale croccante. Il piatto è stato abbinato a un Brunello di Montalcino Poggio Degli Ulivi 2013 che, con le sue note morbide e tanniche, ha esaltato la delicatezza dei sapori.

    Primo Piatto:
    Gnocchetti con i ceci al rosmarino, una portata amplificata dal Brunello di Montalcino Poggio degli Ulivi 2017, apprezzato per la sua freschezza e persistenza aromatica.

    Secondo Piatto:
    Suprema di faraone alla Leccarda, cicoria saltata con peperoncino e fagioli bianchi del purgatorio, in abbinato a un Brunello di Montalcino Poggio Degli Ulivi 2016 Riserva, considerato il preferito dagli ospiti grazie alla sua armonia e profondità.

    Dolce:
    Profumo di castagne.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Protagonisti della Serata

    Il Poggio degli Ulivi
    La cantina
    Il Poggio degli Ulivi ha saputo impreziosire ogni portata con le sue straordinarie annate di Brunello di Montalcino. Mario Valgimigli, patron dell’azienda.

    Insieme al sales manager Simone Di Giorgio, ha condiviso con gli ospiti aneddoti sulla produzione vinicola, sottolineando l’importanza del territorio nella creazione di vini di eccellenza.

    Chef Laura Marciani

    La chef Laura Marciani, figura di spicco nel panorama culinario italiano, ha curato ogni dettaglio del menù. La sua filosofia, basata sull’utilizzo di ingredienti locali e di stagione, si sposa perfettamente con l’obiettivo della Cena Ecumenica: celebrare le tradizioni culinarie regionali in chiave contemporanea.

    Damiano Cavicchia


    Con la sua arte nella preparazione della pizza,
    Damiano Cavicchia ha arricchito la cena con un antipasto creativo: con la sua foccaccia di legumi e sous-chef.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Damiano Cavicchia
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Damiano Cavicchia

    Luciano Garzelli


    Tra i presenti, spiccava
    Luciano Garzelli, figura istituzionale che ha sottolineato l’importanza di eventi come questo per promuovere le tradizioni locali e sostenere la filiera agroalimentare italiana.

    Il Legame tra Tradizione e Innovazione: Un Collegamento con “Con il Cuore nel Piatto”

    La Cena Ecumenica 2024 ha trovato una connessione ideale con iniziative come “Con il Cuore nel Piatto”, svoltasi lo scorso 26 giugno. Anche in quell’occasione, i legumi sono stati protagonisti, evidenziando il loro valore nutrizionale e culturale. Gli chef coinvolti hanno ribadito come l’uso di ingredienti semplici possa creare piatti straordinari, portatori di tradizione e innovazione.

    L’importanza dei legumi va oltre la gastronomia: rappresentano un simbolo di sostenibilità. La loro coltivazione richiede meno risorse rispetto ad altre fonti di proteine, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.

    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Chef Laura Marciani
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio, Chef Laura Marciani

    Una Cena che Va Oltre il Palato

    La Cena Ecumenica 2024 non è stata solo un’esperienza enogastronomica, ma un momento di riflessione e celebrazione della cultura italiana. Gli ospiti hanno potuto immergersi nella ricchezza del patrimonio culinario regionale, scoprendo come piatti tradizionali possano essere reinterpretati con creatività e rispetto per le radici.

    La serata ha confermato il ruolo dell’Accademia Italiana della Cucina come custode della tradizione e promotrice dell’eccellenza. La delegazione di Montecarlo, con la sua presenza, ha dato un respiro internazionale all’evento, testimoniando l’interesse globale per la cucina italiana.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/guida-pecora-nera-premia-ristorante-degli-angeli/

    https://www.foodandwineangels.com/
    Irresistibile Cena Ecumenica 2024 nel Principato di Monaco, foto di Simone Di Giorgio

    Un Invito a Riscrivere la Tradizione

    La Cena Ecumenica 2024 ha lasciato un segno indelebile nei cuori e nei palati dei presenti. Il connubio tra i legumi della tradizione, i vini d’eccellenza e la creatività degli chef ha dimostrato che il futuro della cucina italiana risiede nella sua capacità di innovare senza perdere il contatto con le proprie origini.

    Questo evento non è stato solo un tributo al passato, ma un invito a tutti noi: riscoprire, valorizzare e tramandare i sapori che ci definiscono come comunità.

    Per chi non ha potuto partecipare, resta la promessa di nuove edizioni, altrettanto ricche di gusto, cultura e convivialità.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti di riferimento: https://www.tenutapoggiodegliulivi.it/  https://www.accademiaitalianadellacucina.it

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024

    La sera del 15 novembre, il Casale della Mandria ha ospitato una cena a quattro mani straordinaria, che ha celebrato il talento di due chef unici: Marco Davi e Giuseppe Verri, il “chef scultore.”

    di Carol Agostini

    Gli ospiti, accolti in una sala gremita e calorosa, hanno vissuto un’esperienza gastronomica intensa, in cui la cucina di altissima qualità e l’arte culinaria degli chef sono stati il cuore pulsante della serata.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Il menù della cena, curato nei minimi dettagli, è stato arricchito da una selezione di Champagne, tra i quali la Maison Marguerite Guyot (https://it.champagnemargueriteguyot.com/), Maison Olivier Herbert (https://champagne-olivier-herbert.com/), Metodo Classico italiano di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni (https://www.tenutaborgolano.com/) e vini scelti con cura da Carol Agostini, tra cui Cantina Le Poggette (Umbria https://www.fattorialepoggette.it/), Cantina Demelas (Sardegna https://www.famigliademelas.com/index.php), Cantina del Castello (Veneto https://www.cantinacastello.it/ ).

    Carol è titolare dell’agenzia FoodandWineAngels. Questa realtà si distingue per il suo approccio multidisciplinare alla promozione dei prodotti enogastronomici, combinando esperienze sensoriali con una strategia di marketing raffinata. Carol, anche nota scrittrice e curatrice di eventi enogastronomici di spicco, ha contribuito a creare un’atmosfera esclusiva che ha reso indimenticabile ogni assaggio.

    Ogni portata è stata accompagnata da un vino perfettamente abbinato, esaltando i sapori e dimostrando la grande competenza e passione del team. Il connubio tra la maestria culinaria e la selezione enologica ha elevato la cena a un evento che non è stato solo un pasto, ma una celebrazione dell’arte e della convivialità. Gli ospiti sono stati conquistati dalla magia della serata, dove ogni piatto raccontava una storia e ogni calice celebrava l’eccellenza.
    Una vera e propria sinfonia di sapori che ha lasciato il segno e che resterà nella memoria di chi ha avuto il privilegio di partecipare.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi

    Lo chef Marco Davi è un rinomato esponente della cucina italiana, noto per il suo approccio innovativo ai piatti di pesce. Ex chef del celebre Enoteca Perbacco, oggi guida il ristorante Davi dal 1973 in Piazza Roma, Aprilia, con la figlia Sara.

    Tra le sue creazioni iconiche spicca il “Panino di Triglia“, che combina la tradizione mediterranea con un tocco di modernità, unendo triglia, scarola, olive, capperi e pane al pomodoro, il tutto esaltato da una preparazione attenta e creativa. Marco è anche coinvolto in eventi benefici come “Con il cuore nel piatto”, dove collabora con altri chef di alto profilo per sostenere iniziative solidali legate alla salute e alla ricerca.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Marco Davi

    Lo chef Giuseppe Verri, invece, è un maestro della cucina che combina sapientemente l’arte culinaria con la scultura gastronomica. Le sue creazioni vanno oltre il semplice gusto, trasformandosi in vere opere d’arte. Giuseppe è stato tra i protagonisti di progetti innovativi che uniscono cucina e design, collaborando con chef stellati e portando avanti la sua visione estetica della cucina come forma d’arte. Partecipa a eventi che celebrano la sinergia tra creatività e solidarietà, rappresentando un punto di riferimento per chi vede nel cibo non solo un’esperienza gustativa, ma anche visiva e culturale.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri

    Il Casale della Mandria, situato a Lanuvio nei Castelli Romani, è un agriturismo che combina tradizione, arte e natura, fondato da Giuseppe Verri nel 2005. Questo luogo si distingue per la sua attenzione all’agricoltura biologica e la trasformazione dei prodotti della terra in autentiche esperienze culinarie e artistiche. Gli eventi organizzati qui spesso includono una forte componente artistica, rendendo il casale un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza che unisca buon cibo, cultura e relax in un contesto rurale accogliente.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri

    Lo chef-scultore Giuseppe Verri è una figura unica che coniuga la passione per la scultura con l’arte culinaria. Con oltre 700 opere distribuite in tutto il mondo, Verri ha saputo integrare le sue capacità artistiche anche nella gastronomia, soprattutto con un focus su carni alla brace e preparazioni artigianali come la Maza, un’antica ricetta romana. Nel Casale della Mandria, la cucina di Verri rispecchia il suo spirito innovativo, capace di reinterpretare la tradizione con un tocco di creatività e profondità personale.

    Il Casale e Verri incarnano una filosofia del “mangiare con amore”, che valorizza non solo il cibo, ma anche l’arte e il senso di comunità. Questo lo rende il luogo ideale per eventi enogastronomici e serate tematiche, dove l’esperienza multisensoriale coinvolge corpo e mente.

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri e Chef Marco Davi
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini, Chef Giuseppe Verri e Chef Marco Davi

    Il menù

    Benvenuto di accoglienza Olio EVO Nuovo del Casale della Mandria, con pane casareccio e Dhéon Spumante Brut 100% Pinot Nero Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni
    Tartare di pecora con puntarelle affumicato al luppolo in abbinamento Champagne Cuvée Désir Brut Maison Marguerite Guyot 100% Meunier

    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini,Tartare di pecora in preparazione
    Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini,Tartare di pecora in preparazione

    Polpette di pollo al curry con Mayo allo zenzero in abbinamento Champagne Cuvée Désir Brut Maison Marguerite Guyot 100% Meunier
    Crema di Topinambur con carciofi fritti e paté di fegatini in abbinamento Champagne Cuvée Nature Premier Cru Maison Olivier Herbert 30% Pinot nero, 30% Meunier, 40% Chardonnay
    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert 30% Pinot nero, 30% Meunier, 40% Chardonnay

    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Passatelli in brodo in abbinamento Champagne Brut Tradition Maison Olivier Herbert, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio in abbinamento Canaiolo Umbria IGT 2019 Le Poggette

    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Gnocco di Patate cotte sotto la brace con ragù di coniglio, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale ripassata aglio/olio e peperoncino in abbinamento Domo Mandrolisai DOC 2021 Cannonau ( 30%), Bovale sardo (Muristeddu 45%), Monica (20%), Barbera Sarda ( 5%) Famiglia Demelas

    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    Costolette di abbacchio impanate e fritte con cicoria di campo del casale, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace in abbinamento Amarone della Valpolicella DOCG 2016 Cantina del Castello
    Bonet Piemontese classica ricetta

    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini
    L’oca Porca cotta al forno a legna e cipolle cotte alla brace, articolo: Casale della Mandria, Champagne, vini e fantastici chef 2024, foto di Carol Agostini

     

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti di riferimento: https://www.daviaprilia.it/ http://www.casaledellamandria.it/

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  • Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio

    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio

    2024 Quando l’arte incontra il gusto: il Ristorante Bujar e la Kantina Balaj di Valona in un match di abbinamenti cibo vino

    di Cristina Santini

     

    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell'autrice
    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell’autrice

    Immerso sotto le imponenti palme del lungomare di Valona in Albania, dopo una passeggiata tra la vivace gamma di bar e ristoranti, si trova il Ristorante Bujar, guidato dal fantasioso e innovativo Chef Bujari, il cui appassionato impegno nel mostrare l’espressività e le tradizioni della cucina albanese gli ha fatto guadagnare la reputazione di uno dei talenti culinari più pionieristici della regione.

    La scorsa estate, in questo incantevole ristorante, Ais Club Albania, Seb Winery Albania e la Kantina Balaj di Mifol hanno collaborato con il talentuoso Chef per organizzare un evento di abbinamento cibo-vino.
    Un appuntamento per esplorare le sfumature aromatiche e i profili gustativi distintivi dei vini albanesi, sapientemente accostati a piatti preparati con cura e creatività dal grande Chef Bujari.
    Ogni portata è stata un trionfo di sapori, colori e consistenze, che hanno esaltato e valorizzato le qualità dei vini in degustazione.

    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell'autrice, ambientazioni
    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell’autrice, ambientazioni

    Questo raffinato happening ci ha offerto l’occasione di apprezzare pienamente la maestria e la passione che si celano dietro la produzione dei vini naturali, nonché la genialità del padrone di casa nel creare abbinamenti in grado di esaltare al meglio le loro caratteristiche. Un momento indimenticabile, in cui l’arte enologica e culinaria si sono fuse in un connubio perfetto, regalando a noi, fortunati presenti, un viaggio sensoriale speciale attraverso i tesori della tradizione e dell’innovazione gastronomica albanese.

    Dopo avervi riportato nella prima parte la degustazione dei vini della Kantina Balaj, in questo spazio racconteremo una storia di successo e reputazione, dietro le quali si cela un’evoluzione personale ricca di sfide, passione e determinazione.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/la-kantina-balaj-di-mifol-nel-distretto-di-valone/

    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell'autrice, ambientazioni
    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell’autrice, ambientazioni

    Il suo primo contatto con il mondo della ristorazione è stato come cameriere presso il ristorante Kuzum Baba, situato nel cuore della città. Questo incarico iniziale ha fornito a Bujari una preziosa introduzione al dinamico ambiente del servizio di sala e gli ha permesso di osservare da vicino l’operato degli chef e la gestione di un ristorante. Successivamente, ha intrapreso un viaggio di formazione professionale di ben 15 anni in Italia, un periodo cruciale che gli ha consentito di affinare le sue competenze culinarie.

    Lavorare al fianco degli chef italiani, veri maestri della tradizione gastronomica, è stata un’esperienza davvero illuminante per lui. Ha potuto assimilare i segreti e le tecniche delle preparazioni più raffinate, sviluppando un palato estremamente sofisticato grazie anche alla fortuna di crescere in una famiglia dove la nonna e la madre hanno sempre cucinato con dedizione i piatti tipici della sua terra d’origine.

    Tornato in vacanza nel suo Paese, è rimasto talmente affascinato dall’atmosfera accogliente e dalle opportunità che gli si presentavano, da decidere di rimanervi per aprire il suo stesso ristorante. La sua lunga esperienza e la passione innata per la buona cucina gli hanno permesso di creare un locale di grande successo, diventando un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina.

    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell'autrice, ambientazioni
    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell’autrice, ambientazioni

    Il suo apprendistato è stato un continuo flusso di persone, idee, cibi e ingredienti, che ha portato a una completa rivisitazione della cucina locale, con un’attenzione particolare agli ingredienti di stagione e alle diverse tecniche di cottura. I piatti autentici richiamano in chiave moderna la tradizione albanese: il risultato è un sapore schiettamente mediterraneo.

    Le pietanze sono uno spettacolo vibrante di colori e sapori, che evoca l’atmosfera del mare e della terra, in un ambiente accogliente.
    L’eccellenza culinaria che incontra l’ispirazione artistica, creando un’esperienza gastronomica memorabile, circondati da una bellissima collezione d’arte presente nel ristorante. Arte commestibile con sapori straordinari, qualità e innovazione continua: i piatti raccontano una storia attraverso l’influenza dei loro ingredienti, armonizzando il gusto proprio come l’arredamento del ristorante si armonizza con l’arte all’interno. Questa connessione senza soluzione di continuità tra cucina e arte offre un rendez-vous davvero coinvolgente.

    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell'autrice, ambientazioni
    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell’autrice, ambientazioni

    Con precisione e passione, lo Chef Bujari realizza capolavori culinari che portano in tavola tanta freschezza, abbinando ricette vivaci e saporite a piatti deliziosi e piacevoli alla vista come al palato. Le sue creazioni invitano ad assaporare ogni momento, dove un bel piatto, un buon bicchiere di vino e una vista mozzafiato sul mare e al tramonto convergono per fare di Bujar una meta da assaporare nella tranquillità del suo ambiente.

    Quando poi si dispone di una vasta ricchezza di prodotti, è importante sfruttarla appieno come anche la carta dei vini rappresenta un elemento chiave, poiché offre l’opportunità di esplorare le eccellenze enologiche del territorio circostante.

    In questo contesto si è scelto di valorizzare i produttori locali, come la Kantina Balaj, che negli anni ha dimostrato di raggiungere quella maestria nella creazione di vini di alta qualità, testimonianza di come, con impegno, sperimentazione, duro lavoro, visione, perfezionamento e amore per ciò che si fa, si possano raggiungere vette qualitative e costruire una solida reputazione destinata a durare nel tempo.
    Produttori che spesso utilizzano uve autoctone e tecniche di vinificazione tramandate di generazione in generazione, dando vita a etichette uniche e dalle spiccate caratteristiche organolettiche.

    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell'autrice, paesaggio
    Ristorante Bujar e la Kantina Balaj 2024, sublime assaggio, foto dell’autrice, paesaggio

    Avere l’occasione di scoprire tali realtà ci ha permesso di compiere un vero e proprio percorso sensoriale, assaporando i profumi e i sapori tipici della regione. Questo approccio non solo valorizza il patrimonio enologico locale, ma offre anche l’opportunità di vivere momenti autentici, in cui ogni sorso di vino diventa l’occasione per approfondire la conoscenza di un territorio e delle sue tradizioni.

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  • Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Le Emozioni della Convivialità e le Tendenze del Fine Dinning nel 2024

    di Carol Agostini

    La convivialità, il piacere di stare insieme a tavola, rappresenta una delle esperienze umane più profonde e gratificanti. Condividere un pasto non è solo nutrirsi, ma anche celebrare legami, creare ricordi e costruire relazioni. Nel 2024, questo aspetto sociale della ristorazione sta diventando sempre più importante, influenzando profondamente il settore del fine dining sia a livello nazionale che mondiale.

    La convivialità evoca una serie di emozioni positive: felicità, appartenenza, gratitudine e amore. Stare insieme a tavola favorisce la comunicazione, rafforza i legami familiari e amicali e crea un senso di comunità. Questi momenti sono associati a sentimenti di sicurezza e benessere, che sono fondamentali in un mondo sempre più frenetico e individualista.

    Il Fine dinning è in crescita verso la qualità e approccio da parte dell’utente quanto dall’oste.

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità, foto da internet
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità, foto da internet

    Secondo uno studio della National Restaurant Association, nonostante l’uso crescente della tecnologia nella gestione dei ristoranti, i consumatori preferiscono ancora un tocco umano nelle loro esperienze culinarie. Questo indica che l’essenza della convivialità rimane centrale nella ristorazione moderna, influenzando le scelte dei consumatori e le strategie degli operatori del settore.

    Il settore del fine dining negli Stati Uniti continua a crescere e ad evolversi, adattandosi alle nuove esigenze dei consumatori. Secondo il rapporto di IBISWorld, il mercato del fine dining è destinato a espandersi nei prossimi cinque anni, nonostante le sfide economiche e i costi crescenti.

    Principali Tendenze negli Stati Uniti:

    In primis la Sostenibilità e Prodotti Locali: Sempre più ristoranti di alta gamma si stanno concentrando sull’utilizzo di ingredienti locali e sostenibili. Questo non solo supporta le economie locali, ma risponde anche alla crescente domanda dei consumatori per pratiche alimentari più etiche.

    L’Esperienze Personalizzate: I ristoratori stanno investendo in esperienze culinarie altamente personalizzate. Questo include menu degustazione su misura, abbinamenti di vini selezionati e servizi personalizzati che rendono ogni visita unica.

    L’Innovazione Tecnologica: Sebbene la convivialità resti centrale, l’uso della tecnologia sta trasformando il settore. I ristoranti utilizzano tecnologie avanzate per migliorare la gestione delle prenotazioni, la selezione dei menu e l’interazione con i clienti.

    L’Espansione del Mercato: Le città come New York, Los Angeles e Chicago stanno vedendo una crescita significativa nel numero di ristoranti di alta gamma, con nuovi locali che offrono cucine innovative e ambienti di lusso.

    A livello mondiale, il fine dining sta vivendo una rinascita con l’apertura di nuovi ristoranti che stanno ridefinendo l’alta cucina. I principali chef stanno sperimentando nuove tecniche e ingredienti, creando esperienze culinarie indimenticabili.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini, articolo: Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini, articolo: Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Principali Tendenze a Livello Globale:

    Cucina Fusion e Internazionale: La globalizzazione ha portato a una mescolanza di tradizioni culinarie. Chef rinomati come Srijith Gopinathan e Johnny Spero stanno incorporando elementi di diverse cucine nei loro menu, creando piatti unici che combinano ingredienti e tecniche da tutto il mondo.

    Sostenibilità e Zero Sprechi: Molti ristoranti di alta gamma stanno adottando pratiche sostenibili e strategie di zero sprechi. Questo include l’utilizzo di ogni parte degli ingredienti e la riduzione degli scarti alimentari attraverso tecniche creative di cucina.

    Esperienze Multisensoriali: Alcuni ristoranti stanno esplorando modi per coinvolgere tutti i sensi dei loro ospiti. Questo può includere l’uso di suoni, luci e aromi per migliorare l’esperienza culinaria complessiva.
    Esclusività e Accessibilità: Mentre alcuni ristoranti offrono esperienze estremamente esclusive, con menu degustazione che possono costare centinaia di dollari, altri stanno cercando di rendere l’alta cucina più accessibile. Questo equilibrio permette di attrarre una clientela più ampia, mantenendo al contempo un’aura di esclusività.

    LEGGI ANCHE: https://www.papillae.it/il-piacere-a-tavola-le-tendenze-culinarie/

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luciano Pignataro
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luciano Pignataro

    Nel panorama del fine dining, alcuni chef e ristoranti stanno emergendo come punti di riferimento nel 2024:

    Michael Collantes con il suo nuovo progetto “Bar Kada” a Orlando, che promette una moderna interpretazione del sushi omakase, combinata con una selezione di vini e sake di alta qualità.
    Srijith Gopinathan e Ayesha Thapar con “Eylan” a San Francisco, che offrirà una cucina indiana stagionale preparata su griglia a legna e una varietà di snack tradizionali.
    Johnny Spero che riapre “Reverie” a Washington, D.C., con un nuovo look e un menu di degustazione centrato sui frutti di mare.

    Questi chef stanno ridefinendo l’alta cucina attraverso innovazioni culinarie e un’attenzione particolare agli ingredienti di qualità e alle tecniche sostenibili.
    In Italia, il panorama gastronomico è in continua evoluzione, con numerosi chef emergenti che stanno ridefinendo le tradizioni culinarie del Paese con innovazioni audaci e tecniche raffinate.

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità

    Ecco alcuni dei talenti emergenti più promettenti del 2024:

    Michele Spadaro: Chef de partie al ristorante stellato Michelin Pashà a Conversano (BA), Spadaro ha recentemente vinto il titolo di Emergente Chef 2024 assegnato dalla scuola internazionale di cucina Alma. Il suo menù premiato comprendeva piatti creativi come “Presente” (sivoni, mandorle e tartufo), “Passato” (spaghetti al carrubo con capperi e porcini) e “Futuro” (branzino alle spezie con cole rizze, un’antica varietà di cavolo tipica della Puglia).

    Arianna Gatti: Vincitrice del premio Chef Emergente del 2024 del Gambero Rosso, Arianna si distingue per la sua capacità di combinare ingredienti tradizionali con tecniche moderne, creando piatti che esprimono al meglio le peculiarità del territorio italiano.

    Thomas Locatelli: Sous chef al ristorante Il Cantinone di Madesimo, Locatelli ha rivoluzionato la proposta di pane e primi piatti del ristorante. È noto per la sua competenza nella gestione del lievito madre e per l’introduzione del rejuvelac, una bevanda fermentata offerta a fine pasto. La sua esperienza include collaborazioni con chef rinomati come Claudio Sadler e Marco Sacco.

    Luca Orilia: Proprietario del Visione Restaurant&Living a Barbaresco (CN), Orilia ha aperto questo ristorante con l’obiettivo di offrire una cucina poliedrica che combina influenze piemontesi, italiane e internazionali. Il ristorante, che comprende un fine dining e un’area più informale per cocktail e vino, è già entrato nella Guida Michelin 2024 pochi mesi dopo l’apertura.

    Zaira Peracchia: Restaurant director e sommelier del 177 Toledo a Napoli, Peracchia porta la sua expertise piemontese nel cuore di Napoli. È responsabile della direzione del ristorante e della selezione dei vini, con un focus sulla valorizzazione delle eccellenze locali attraverso un servizio impeccabile.

    Questi giovani chef non solo stanno ottenendo riconoscimenti importanti, ma stanno anche influenzando le tendenze culinarie a livello nazionale con le loro innovazioni e il loro approccio sostenibile alla cucina. La loro passione e creatività promettono di portare la cucina italiana a nuove vette, mantenendo al contempo un forte legame con le tradizioni e i prodotti locali.

    LEGGI ANCHE: https://www.finedininglovers.it/articolo/giovani-talenti-food-2024

    Fine Dinning 2024, all'irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luigi Cremona
    Fine Dinning 2024, all’irresistibile ricerca di qualità, Carol Agostini con Luigi Cremona

    A mio modesto parere la convivialità e il fine dining sono intrecciati da un filo comune di emozioni, esperienze e innovazione. Nel 2024, il settore continua a evolversi, adattandosi alle nuove tendenze e ai desideri dei consumatori. Che si tratti di una cena esclusiva in un ristorante di alta gamma o di un pasto condiviso tra amici e familiari, l’importanza della convivialità rimane centrale, arricchendo le nostre vite e alimentando il nostro spirito.

    Per ulteriori dettagli sulle tendenze e statistiche nel settore della ristorazione nel 2024, si possono consultare le fonti come il rapporto della National Restaurant Association e i dati di IBISWorld (NRA) (IBISWorld) (TouchBistro) (TouchBistro) (MICHELIN Guide).

    Carol Agostini autrice dell'articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine
    Carol Agostini autrice dell’articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine

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  • Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024

    Il Fascino di un Press Tour: Esperienze, Curiosità ed Emozioni, Chef Laura Marciani

    di Carol Agostini

    Immagina di essere invitato a partecipare a un press tour, un viaggio pensato per giornalisti e blogger, volto a scoprire e raccontare le meraviglie di un territorio. Il sole splende alto nel cielo mentre il gruppo di partecipanti si riunisce, pronto per un’avventura che promette di essere ricca di emozioni, sapori e storie.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

    L’Arrivo e la Prima Impressione

    Il viaggio inizia con l’arrivo in una pittoresca cittadina, nascosta tra colline verdeggianti e vigneti dorati. L’aria è fresca e profuma di erba appena tagliata e fiori selvatici. La prima tappa è spesso un luogo di accoglienza, come una storica villa o un moderno agriturismo, dove i partecipanti possono lasciare i bagagli e rilassarsi prima di iniziare l’itinerario.

    Il cuore del press tour è la scoperta del territorio. Le giornate sono scandite da visite guidate a luoghi di interesse storico e culturale. Ogni angolo racconta una storia: dalle antiche rovine romane ai castelli medievali, dalle chiese barocche ai piccoli borghi che sembrano essersi fermati nel tempo. Ogni tappa offre l’opportunità di conoscere la storia locale, arricchendo il viaggio con aneddoti e curiosità che solo una guida esperta può raccontare.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

    Uno dei momenti più attesi è la degustazione di vini e prodotti tipici. Il gruppo si ritrova in un’accogliente cantina, dove il proprietario, con passione e competenza, illustra le caratteristiche dei vini locali. Si assaggiano bianchi fruttati, rossi corposi e spumanti raffinati, accompagnati da formaggi, salumi e pane casereccio. Ogni sorso è un’esplosione di sapori, un viaggio sensoriale che permette di apprezzare la complessità e la ricchezza della produzione enologica locale.

    Le serate spesso culminano in esperienze culinarie indimenticabili. Le lezioni di cucina con chef locali permettono ai partecipanti di mettere le mani in pasta e imparare i segreti delle ricette tradizionali. Si preparano piatti come la pasta fatta in casa, i ragù a lunga cottura e i dolci tipici, seguendo le indicazioni di maestri che conoscono ogni trucco del mestiere.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

    Le cene gourmet sono l’apice della giornata. Ristoranti di rinomati chef aprono le loro porte per offrire menu degustazione che esaltano i prodotti del territorio. Ogni piatto è un’opera d’arte, un connubio perfetto tra tradizione e innovazione, capace di stupire e deliziare anche i palati più esigenti. La cura dei dettagli, la presentazione impeccabile e la qualità degli ingredienti rendono ogni cena un’esperienza memorabile.

    Partecipare a un press tour non significa solo visitare luoghi e assaggiare cibi prelibati, ma anche entrare in contatto con le persone che rendono speciale quel territorio. Gli incontri con produttori, artigiani, cuochi e abitanti locali arricchiscono l’esperienza di umanità e autenticità. Ascoltare le loro storie, condividere passioni e scoprire tradizioni secolari crea un legame unico e indissolubile con il luogo visitato.

    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini con Laura
    Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini con Laura

    Il Ritorno e la Condivisione

    Al termine del press tour, i partecipanti tornano a casa con un bagaglio carico di emozioni, esperienze e nuove conoscenze. Le foto scattate, i taccuini pieni di appunti e le ricette raccolte saranno la base per articoli, reportage e post sui blog, permettendo di condividere con il proprio pubblico la bellezza e l’unicità del viaggio appena vissuto.

    Un press tour è più di un semplice viaggio; è un’opportunità per esplorare, imparare e raccontare. Ogni esperienza vissuta, ogni sapore assaggiato e ogni storia ascoltata diventano parte di un racconto più grande, che trasforma il viaggiatore in un ambasciatore del territorio scoperto.

    Vi racconto attraverso le foto di questo articolo la stima che provo per questa Mamma Chef, zia di ognuno di noi, di tutti coloro che si avvicinano alla sua cucina, vi voglio portare alla lussuria gustativa più profonda in un percorso di immagini che trasmettono gola e emozioni.

    Paradiso degli Angeli, articolo: Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini
    Paradiso degli Angeli, articolo: Chef Laura Marciani, libertà, geniale, lussuria gustativa 2024, foto di Carol Agostini

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  • Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso

    Brassica Osteria Contemporanea: Un Angolo di Tradizione e Innovazione a San Miniato

    Di Carol Agostini

    Nel cuore di San Miniato, l’Osteria Brassica rappresenta un perfetto connubio tra tradizione culinaria toscana e innovazione gastronomica. Situata in una posizione suggestiva che permette di ammirare le bellezze paesaggistiche della zona, Brassica è diventata rapidamente un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina e del buon vino.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini

    Un Menù che Celebra il Territorio

    L’Osteria si distingue per l’uso di ingredienti freschi e locali, provenienti dalle campagne circostanti e dai produttori della zona. Il menù varia stagionalmente, riflettendo la disponibilità dei prodotti e mantenendo un legame stretto con le tradizioni culinarie toscane. Tra i piatti più apprezzati troviamo la ribollita, una zuppa di verdure e pane tipica della regione, e il cinghiale in umido, cucinato secondo antiche ricette tramandate di generazione in generazione.

    Il Tartufo Bianco di San Miniato

    Un elemento distintivo di Brassica Osteria Contemporanea è la sua celebrazione del Tartufo Bianco di San Miniato. Durante la stagione del tartufo, il menù si arricchisce di piatti raffinati come le tagliatelle al tartufo bianco, l’uovo al tegamino con tartufo e il carpaccio di manzo al tartufo. Ogni piatto è studiato per esaltare il sapore unico di questo prezioso tubero, rendendo ogni pasto un’esperienza culinaria unica.

    L’atmosfera è accogliente e rustica, con un tocco di eleganza che rende l’ambiente adatto sia per cene intime che per eventi speciali. Le sale interne, arredate con gusto, richiamano le antiche osterie toscane, mentre la terrazza esterna offre una vista panoramica sulle colline di San Miniato, creando l’ambiente perfetto per una cena al tramonto.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Chef Andrea Madonia, foto di Carol Agostini

    La cantina è ben fornita di vini locali, con un’attenzione particolare ai vitigni autoctoni della Toscana. Gli ospiti possono scegliere tra una selezione di Chianti, Vernaccia di San Gimignano e altre eccellenze enologiche, consigliate e abbinate con cura dai sommelier della casa per esaltare i sapori dei piatti.

    Un’Esperienza da Non Perdere

    Brassica Osteria Contemporanea non è solo un luogo dove mangiare, ma un vero e proprio viaggio nella cultura gastronomica toscana. Con la sua dedizione alla qualità e alla tradizione, unita a un’innovazione che rispetta i sapori autentici, Brassica è una tappa obbligata per chi visita San Miniato. Che si tratti di una cena romantica, di una festa tra amici o di un’occasione speciale, il ristorante promette un’esperienza indimenticabile, capace di soddisfare i palati più esigenti e di far innamorare chiunque della cucina toscana.

    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Fabio Caputo durante la cena di Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini
    Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, Fabio Caputo durante la cena di Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini

    Chi è Andrea Madonia?

    Chef Andrea Madonia: Il Custode della Tradizione e Innovatore della Cucina a San Miniato

    Nel panorama enogastronomico di San Miniato, lo chef Andrea Madonia si distingue per la sua capacità di unire tradizione e innovazione, creando piatti che raccontano la storia e la cultura del territorio toscano. Alla guida dell’Osteria, Madonia ha saputo trasformare questo locale in un punto di riferimento per gli amanti della cucina autentica e raffinata.

    Buñuelo al cumino con crema di melanzane, salsa di yogurt, manzo marinato, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini
    Buñuelo al cumino con crema di melanzane, salsa di yogurt, manzo marinato, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini

    Ha iniziato il suo viaggio culinario con una formazione nelle più prestigiose scuole di cucina italiane, arricchendo la sua esperienza con stage e collaborazioni in rinomati ristoranti stellati. La sua passione per la cucina è radicata in una profonda conoscenza delle materie prime e delle tecniche tradizionali, che ha saputo reinterpretare con un tocco moderno e creativo.

    La filosofia dello chef si basa su un rispetto rigoroso per gli ingredienti locali e di stagione. Ogni piatto è pensato per esaltare i sapori autentici del territorio, utilizzando prodotti freschi e di alta qualità provenienti dai migliori fornitori locali. Il Tartufo Bianco di San Miniato, le carni toscane, l’olio extravergine di oliva e i formaggi artigianali sono solo alcuni degli elementi che compongono il suo repertorio culinario.

    Lo chef Madonia è un maestro nell’arte di bilanciare tradizione e innovazione. Nei suoi piatti, si possono trovare le radici della cucina toscana, come la ribollita e il cinghiale in umido, rivisitate con tecniche moderne e presentazioni eleganti. Il suo obiettivo è offrire agli ospiti un’esperienza culinaria che sia al contempo familiare e sorprendente, facendo riscoprire sapori antichi attraverso una lente contemporanea.

    Battuta di manzo al coltello, maionese all'aglio nero, salsa al cocco e biscotto al parmigiano, Cena abbinamento vini Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini
    Battuta di manzo al coltello, maionese all’aglio nero, salsa al cocco e biscotto al parmigiano, Cena abbinamento vini Podere Pellicciano, foto di Carol Agostini

    Riconoscimenti e Premi

    Grazie al suo talento e alla sua dedizione, Andrea Madonia ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera. La sua cucina ha attirato l’attenzione di critici gastronomici e riviste specializzate, consolidando la sua reputazione come uno dei chef più promettenti e innovativi della Toscana.

    Un’Esperienza Indimenticabile all’Osteria Brassica

    Sotto la guida dello chef, il ristorante è diventato una destinazione imperdibile per chi visita San Miniato. Ogni piatto servito è una celebrazione del territorio e della sua storia, un invito a esplorare la ricchezza della cultura enogastronomica toscana. Che si tratti di un pranzo informale o di una cena gourmet, l’esperienza culinaria all’Osteria Brassica promette di essere un viaggio indimenticabile attraverso i sapori autentici e raffinati della Toscana.

    Lo chef Andrea Madonia rappresenta un punto di riferimento per la cucina toscana a San Miniato, grazie alla sua capacità di innovare nel rispetto della tradizione, offrendo piatti che raccontano storie di territorio e passione.

    Risotto allo zafferano, liquirizia e bocconcini di piccione arrosto, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini
    Risotto allo zafferano, liquirizia e bocconcini di piccione arrosto, articolo: Brassica Osteria Contemporanea 2024, delizioso percorso, foto di Carol Agostini

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  • Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024

    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024

    L’arte antica di fare ristorazione di tradizione, di territorio e di passione: Vicolo della Neve

    Di Gaetano Cataldo

    Di ristoranti scintillanti, strafighi e iperbolici ne troverete una vagonata in Italia, ma è raro trovarne di così ricchi di storia da poterci scrivere un manuale di gastrosofia sociale e nel novero di quei pochi, potete contarci, ci ritroverete per certo il Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante, in quel di Salerno, nel cuore storico della città campana.

    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell'autore
    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell’autore

    La notizia, dopo la chiusura del 2021 a causa della pandemia virale, è che il Vicolo della Neve ha riacceso i fornelli sabato 25 maggio scorso e la riapertura, come potrete leggere di seguito dalla dichiarazione dei nuovi imprenditori, è tutta un programma:

    “Volevamo dare nuova vita alla storia ma soprattutto volevamo restituire ai salernitani radici e viscere che passano attraverso una cultura gastronomica che ricorda la semplicità delle mani delle nonne e di chi Salerno l’ha vissuta con sguardo attento e infinita saggezza. Il Vicolo è di tutti, è il filo rosso tra la città e chi la ama incondizionatamente. Vogliamo intraprendere un vero e proprio viaggio nel passato”.

    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell'autore
    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell’autore

    È stata una giornata che tutti i salernitani ricorderanno, perché un faro luminoso, tra i più vivi nel panorama gastronomico cittadino, torna ad inondare di luce un quartiere e frantuma le ombre di una malinconia che si avvertiva dalla improvvisa chiusura, privando la città granata di un suo importante riferimento, pure perché esso ha da sempre costituito un luogo per celebrare non soltanto il semplice piacere della tavola, bensì per essere una viva rappresentazione della vita cittadina, indipendentemente dall’estrazione sociale.

    Complimenti a chi, per la vita, se lo ricorderà davvero questo giorno e cioè Fiorenzo Benvenuto, Gerardo Ferrari e Marco Laudato, compagni di cordata coraggiosi in questa nuova avventura imprenditoriale, i quali promettono di alla città di Salerno un pezzo della sua storia, facendolo con orgoglio e commozione, tenendo fede alla tradizione golosa, tramandata da “Sciacquariello” e da “Peppiniello”, irriducibili deus ex machina del Vicolo della Neve ed artefici indiscussi del successo di questo locale.

    Ai tre fieri gestori va anche il merito di aver attinto dalla memoria civica locale, con grande commozione della cittadinanza, i tantissimi aneddoti di cui il Vicolo è protagonista, proprio come in una collana verbale di Antropologia.

    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell'autore
    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell’autore

    Facciamo un salto nel tempo, entro le mura dell’antica Salerno, patria indiscussa della prima università ante litteram, facendo appello alla memoria collettiva salernitana che qui, con il Vicolo della Neve, diventa un cammino in equilibrio tra storia e leggenda: infatti, è inconfutabile che sia il Vicolo della Neve abbia costituito da sempre il baluardo gastronomico della città di San Matteo per tutto il ‘900, ma si narra che esistesse già nel XIV secolo, durante il periodo aragonese, per quanto altre fonti vorrebbero sia stato fondato, più verosimilmente, attorno al ‘700.

    Certo è che, nell’antica Salerno, questo locale prende il nome dal vicolo dove, poco più di un secolo fa, si vendeva anche la neve per gli usi più disparati, neve utile tanto ai pescivendoli che ai vinai, con in mezzo il core business dell’arte della pizza e della cucina popolare.

    Come detto prima però, non soltanto piatti tipici e tonde fumanti appena sfornate: tra i tavoli del Vicolo della Neve sono passate intere generazioni di letterati e politici, di saltimbanchi e sensali, attori e prostitute, artisti e clerici, operai e dottori, ecco perché ha costituito un condensato del genius loci salernitano, ove andavano stratificandosi culture, mestieri e condizioni economiche, tra le più disparate, di un’umanità trasversale che si riversava lietamente, ferocemente e appassionatamente tra i tavoli, affamata com’era di buon cibo e di viverlo come pretesto per socializzare, per forza o per piacere, per come si stava stretti.

    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell'autore
    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell’autore

    Tra le pietanze che andavano per la maggiore c’erano quelli appartenenti alla cucina più squisitamente popolare del Sud e cioè pasta e fagioli, parmigiana di melanzane, peperoni imbottiti, polpette al sugo, calzoni con le scarole e la cotica di maiale, pietanze che ricevevano la carezza termica di un forno a legna, per non parlare della milza e del baccalà con le patate. Ma il vero condimento erano gli ospiti che, famosi o meno, industriali piuttosto che operai, diventavano tutti protagonisti e teatranti di un unico grande spettacolo che la vita tuttavia era e continua ad essere.

    Tra le armi segrete del nuovo Vicolo c’è la signora Maria Caputo, nonna di Gerardo Ferrari, che in fatto di tradizione se ne intende e, nella funzione di consulente gastronomica, certo darà qualche dritta a Marco Laudato, chef del “Vicolo della Neve” che saprà certo attirare l’attenzione con i profumi invitanti del ragù, della genovese e della lardiata.

    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell'autore
    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell’autore

    Tra gli illustri ospiti merita doverosa menzione Clemente Tafuri, famosissimo pittore, che dipinse le pareti della pizzeria, di cui la rappresentazione dell’Inferno costituisce solo una parte dell’intera opera, oggi appartenente alla famiglia Carro, i vecchi proprietari del “Vicolo della Neve”, gestito
    da Matteo Bonavita a partire dagli anni ’70.

    Immancabilmente citiamo Alfonso Gatto, poeta ed habitué della storica locanda, attraverso i versi che le dedicò:

    “Il vicolo aveva nel gancio l’insegna contrabbandiera del c’era una volta il lontano racconto del tempo che fu. Straniero, se passi a Salerno in una notte d’inverno di luna a mezzo febbraio, se vedi il bianco fornaio che batte le mani sul tondo di quella faccia cresciuta, ascolta venire dal fondo degli anni la voce perduta. L’odore di menta t’invita, la tavola bianca, la stanza confusa dall’abbondanza. In quell’odore di forno per qualche sera la vita si scalda con le sue mani e quegli accordi lontani del tempo che fu”.

    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell'autore
    Vicolo della Neve, antica pizzeria e ristorante di Salerno 2024, foto dell’autore

    Hanno presenziato a questo lieto evento il governatore Vincenzo De Luca, quindi Vincenzo Napoli, primo cittadino di Salerno, Alfonso Amendola, professore di Sociologia dei Processi Culturali presso l’Università degli studi di Salerno, Massimo Cerulo, professore di Sociologia all’Università Federico II di Napoli, Marco Russo, presidente dell’associazione “Tempi Moderni”, Yari Gugliucci, regista e attore, Corrado De Rosa, psichiatra e scrittore, e tantissimi esponenti del mondo della cultura e del giornalismo locale e regionale con, inoltre, i “Neri per Caso”.

    La celebrazione della mattinata ha poi lasciato spazio ai preparativi per la serata: attorno alle 19:00, si è aperto nuovamente il sipario per l’inaugurazione del Vicolo della Neve e la folla che si contava è stata il vero metronomo per questa location dove la “salernitanità” si identifica.

    Gaetano Cataldo F&B Manager, docente di Sake, giornalista pubblicista, assaggiatore di salumi e sommelier professionista.
    Gaetano Cataldo F&B Manager, docente di Sake, giornalista pubblicista, assaggiatore di salumi e sommelier professionista.

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  • ALMARANTO 2023, relais con novità del fine dining e cantina

    ALMARANTO 2023, relais con novità del fine dining e cantina

    ALMARANTO, il nuovo relais cosmopolita che celebra i vini unici da tutto il mondo, da degustare al fine dining o in cantina.

    Redazione – Carol Agostini

    Immerso nelle dolci colline del Monferrato, ALMARANTO Boutique Hotel e Relais vanta una delle carte vini più insolite della regione, con una scelta di 200 etichette provenienti da tutto il mondo. Una selezione di nicchia che dà voce al territorio e incarna lo spirito cosmopolita del nuovo Piemonte.

    ALMARANTO 2023, relais con novità del fine dining e cantina, foto da comunicato stampa
    ALMARANTO 2023, relais con novità del fine dining e cantina, foto da comunicato stampa

    Lo spirito del nuovo Piemonte trova espressione nella carta vini di ALMARANTO Boutique Hotel e Relais, il progetto della cuoca e formatrice tedesca Alexa Schulte: oltre 200 referenze locali e internazionali, frutto di viaggi, incontri e amicizie, selezionate dal marito esperto di vini Markus Schulz. Una scelta che esalta le qualità del territorio attraverso uve autoctone dimenticate, etichette rinomate e artigiani di nicchia, con cui Markus ha instaurato legami personali.

    Senza gerarchie, solo una selezione di vini per ogni occasione, ambiente e piatto, perfettamente abbinati ai menu degustazione dello Chef Mario Maniscalco nel ristorante gourmet ADAGIO, l’elegante fine dining all’interno del relais. Da non dimenticare anche gli abbinamenti LIGHT e ZERO, con una scelta inclusiva di 12 accompagnamenti analcolici, tra cui la Champagner Bratbirne di Manufaktur Jörg Geiger a base di pere, perfetto per i sober curious o per chi, anche per necessità, è alla ricerca di un’esperienza più leggera.

    Davvero eccezionale è la straordinaria collezione di vini internazionali spesso importati direttamente, con denominazioni difficilmente reperibili non solo nella regione, ma in tutta Italia: Lodi, Franschhoek, Luján de Cuyo. Una lista vini itinerante che narra una vita di viaggi che hanno portato i proprietari in tutto il mondo, prima di realizzare il loro sogno di stabilirsi a Calamandrana.

    ALMARANTO, il nuovo relais cosmopolita che celebra i vini unici da tutto il mondo, da degustare al fine dining o in cantina, foto da comunicato stampa
    ALMARANTO, il nuovo relais cosmopolita che celebra i vini unici da tutto il mondo, da degustare al fine dining o in cantina, foto da comunicato stampa

    DEGUSTAZIONI IN CANTINA E CONCERTI LIVE

    Nell’antico fienile risalente al 1700 e sapientemente ristrutturato nel 2021, le 200 etichette sono ospitate in una cantina verticale realizzata con mattoni recuperati, nascosta dietro una scala a spirale che conduce alla suggestiva sala degustazione e alla sala da biliardo. Una scelta che abbraccia il restyling rispettoso del contesto circostante, un omaggio al suo passato. Nella sala degustazione, che si affaccia su un cortile incantevole, gli ospiti possono immergersi in degustazioni intime con i produttori del posto guidate da Markus Schulz, il tutto accompagnato da stuzzichini preparati con ingredienti a filiera corta, la filosofia culinaria che guida l’offerta gastronomica del relais.

    Esperienze enologiche che si sposano perfettamente con l’atmosfera d’inizio autunno del relais: prelibatezze gastronomiche DOP e vini locali accompagnati da concerti di artisti rinomati in collaborazione con “Resort in Concerto“. Tra questi spicca il pianista Andrea Bacchetti, che il 26 ottobre riempirà gli affascinanti spazi di ALMARANTO con la sua musica classica.

    ALMARANTO 2023, relais con novità del fine dining e cantina, foto da comunicato stampa
    ALMARANTO 2023, relais con novità del fine dining e cantina, foto da comunicato stampa

    Il relais ALMARANTO è il risultato di anni di viaggi e passione, un sogno che si è concretizzato a Calamandrana con 23 suite e camere, i due ristoranti ADAGIO ristorante gourmet e ANIMA ristorante bistro, e una scuola di cucina, ADAGIO ACCADEMIA. Un progetto moderno e ambizioso che conserva il fascino del vecchio mondo e infonde una nuova energia cosmopolita nell’Alta Langa.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito relais: https://www.almaranto.it/

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it

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  • Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023

    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023

    A Milano, le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia hanno aperto le porte di POLPO, una vivace bar trattoria dedicata al “Semplicemente pesce”.

    Redazione – Carol Agostini

    Questo nuovo luogo gastronomico si trova nel cuore di Milano, sulla frequentatissima Via Melzo 9, e si distingue per la sua atmosfera popolare e l’attenzione alle materie prime di alta qualità.

    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, foto da comunicato stampa
    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, foto da comunicato stampa

    In una strada animata della città, la chef Viviana Varese si è ispirata agli anni ’80 per creare un locale dinamico, contemporaneo e vivace, dove il pesce è la vera star. POLPO, che trasforma la celebre Via Melzo in un suggestivo lungomare dall’atmosfera retro, offre una doppia esperienza, con una sezione bar, ideale per aperitivi con tapas e assaggi, e una trattoria. Il punto di forza di POLPO è la proposta di pesce di alta qualità che valorizza la materia prima e coinvolge il pubblico in un’esperienza culinaria autentica.

    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, immagine del locale da comunicato stampa
    Viviana Varese e Ritu Dalmia inaugurano POLPO 2023, immagine del locale da comunicato stampa

    POLPO è più di un semplice ristorante; è un ritorno alle radici per Viviana Varese, un omaggio alla cucina che condivideva con la sua famiglia mescolato con le esperienze degli ultimi vent’anni. Questo nuovo progetto ha trasformato il precedente ristorante SPICA, situato in uno degli angoli più popolari e democratici di Milano, in un bar trattoria vibrante, diventando un punto di riferimento per la cucina di pesce di alta qualità.

    A Milano, le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia hanno aperto le porte di POLPO, una vivace bar trattoria dedicata al "Semplicemente pesce", foto da comunicato stampa
    A Milano, le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia hanno aperto le porte di POLPO, una vivace bar trattoria dedicata al “Semplicemente pesce”, foto da comunicato stampa

    Il concept di POLPO è tutto incentrato sul mare e la filosofia “Semplicemente pesce”. Questo spazio informale e dinamico offre una cucina autentica e il piacere della convivialità, suddividendosi tra il bar, perfetto per un aperitivo, e la trattoria, che propone piatti a base di pesce che rispettano e esaltano la materia prima. POLPO si inserisce nell’offerta enogastronomica milanese, offrendo un’esperienza di alta qualità in un ambiente rilassato e democratico, aperto a tutti, con un particolare focus sui giovani desiderosi di gustare ottimo pesce accompagnato da un buon bicchiere di vino.

    Valeria Lorusso, Valentina Gaeta, Martina Guercia, Davide Gianni, Polpo di Viviana Varese e Ritu Dalmia, foto da comunicato stampa
    Valeria Lorusso, Valentina Gaeta, Martina Guercia, Davide Gianni, Polpo di Viviana Varese e Ritu Dalmia, foto da comunicato stampa

    La location di POLPO è stata precedentemente occupata da SPICA, un progetto di cucina fusion avviato da Viviana Varese e Ritu Dalmianel 2019. Oggi, questo spazio si è trasformato in un moderno bar trattoria ben integrato nella vivace Via Melzo di Milano. Il colore dominante è il blu, evocando il mare, con arredi e tessuti che richiamano l’atmosfera degli anni ’80. Immagini vintage adornano le pareti, creando un’atmosfera retro. Il locale dispone anche di un dehors esterno con divanetti e tavoli in piedi per offrire una varietà di ambienti dove la qualità del cibo e delle bevande è al centro dell’esperienza, grazie al restyling curato dallo studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro.

    Viviana Varese e Rotu Dalmia, spiedini di calamaretti al pangrattato, immagine da comunicato stampa
    Viviana Varese e Rotu Dalmia, spiedini di calamaretti al pangrattato, immagine da comunicato stampa

    Il menù di POLPO si basa su pochi ingredienti di alta qualità, crudi e preparati con diverse tecniche di cottura. Offre circa 50 piatti che riflettono una cucina semplice e sincera, con un focus su frutti di mare, molluschi e pesce, tra cui gamberi, ostriche, tonno e calamari. Inoltre, sono disponibili diverse opzioni di verdure e assaggi ispirati alle celebri tapas, ideali per l’aperitivo. Il menu include anche una selezione di caffè Nespresso, con una miscela di arabica intensa e un decaffeinato aromatico. I prezzi sono accessibili e in linea con l’approccio democratico del bar trattoria.

    Viviana Varese e Ritu Dalmia bomba fritta con ragù di polpo leggermente piccante e insalatina, foto da comunicato stampa
    Viviana Varese e Ritu Dalmia bomba fritta con ragù di polpo leggermente piccante e insalatina, foto da comunicato stampa

    Per la comunicazione e il branding di POLPO, Viviana Varese ha collaborato con l’agenzia di comunicazione fiorentina almagreal, guidata da Giulia Reali, che aveva già lavorato con la chef per il suo ristorante stellato Viva. Questa sinergia ha dato vita a un progetto che combina semplicità e freschezza con l’atmosfera degli anni ’80, creando un ambiente popolare e accogliente per tutti gli ospiti.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Sito ristorante: https://www.polpopesce.it/

    Siti partners articolo: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  •  Il Natale di DADA in Taverna 2022, tra arte e piatti

     Il Natale di DADA in Taverna 2022, tra arte e piatti

     Il Natale di DADA in Taverna: un weekend di shopping, musica e cultura, in un’atmosfera magica

    Redazione

    Si avvicinano le feste, è tempo di brindare…

     

     Il Natale di DADA in Taverna 2022
    Il Natale di DADA in Taverna 2022, logo da comunicato stampa

    Numerosi gli appuntamenti che vedranno DaDa in Taverna, ristorante e mixology bar guidato dagli Chef Paolo Anzil e Giuseppe Davide La Grotteria, dal 16 al 18 dicembre, protagonista del Natale nel centro storico milanese: il distretto 5 Vie – uno dei quartieri più caratteristici del cuore di Milano dal ricco patrimonio artistico e culturale che ospita palazzi storici dai cortili sontuosi, così come chiese e resti archeologici dell’epoca romana; a questo contesto si affiancano laboratori artigiani, showroom, concept stores e ateliers, gallerie di arte contemporanea e una ricercata proposta food&drink. Un luogo in fermento dove il futuro si volta con rispetto al passato prima di esprimersi.

    Dada in Taverna e l'arte dei piatti, foto da comunicato stampa
    Dada in Taverna e l’arte dei piatti, foto da comunicato stampa

    Primo fra tutti, il Mercatino di Natale in piazza Sant’Ambrogio, aperto dalle 10.00 alle 21.00, e organizzato dall’Associazione 5 Vie ART+DESIGN in collaborazione con DaDa. Tra i 23 espositori vi sarà anche lo stand “DaDa&Friends” presso il quale sarà possibile acquistare prodotti enogastronomici di alcune delle aziende italiane più vicine a DaDa: Branca, Casa Garbata, Lungarotti, Monti delle vigne, Caterisana, Florio e molte altre.

    La qualità del prodotto è l’unico e vero fil rouge

    In tutti e tre i giorni dalle ore 15.00, in piazza Tomasi di Lampedusa angolo via Gorani, davanti a DaDa In Taverna, è in programma un concerto di Natale aperto alla città di Milano con un repertorio senza genere, che si alternerà tra la proposta di ArchèDuo – Violoncello e Chitarra – sul primo giorno e nei successivi.

    Atmosfera al Dada in Taverna, foto da comunicato stampa
    Atmosfera al Dada in Taverna, foto da comunicato stampa

    Infine, per rendere davvero “unforgettable” questo Natale, 5 Vie ART+DESIGN e DaDa in Taverna, allestiranno un albero di Natale in collaborazione con l’artista milanese Andrea Marinelli e realizzato grazie al main sponsor Laserwall, posizionato nel dehor del locale.

    Ma le iniziative di DaDa non sono finite: dal 16 al 18 dicembre, dalle ore 15.00 verrà offerto un aperitivo caratterizzato da un insolito e assolutamente piacevole food paring: pizza e Champagne, con i prodotti di Pernod Ricard.

    E per lo shopping natalizio? Dada mette a disposizione box gourmand che abbinano pensieri enogastronomici, un viaggio tra i sapori.

    Infine, l’ambiente caldo, ricercato e ovviamente “dadaista” di DaDa in Taverna sarà la cornice ideale per aperitivi o cene per scambiarsi gli auguri con amici e parenti.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Ristorante: https://dadaintaverna.com/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/