Vini da Terre Estreme: Celebrando l’Eccellenza Vitivinicola Eroica a Roma
Redazione – Carol Agostini
Nato con l’obiettivo di promuovere vini straordinari e unici al mondo, il evento “Vini da Terre Estreme” continua a essere un punto d’incontro privilegiato per consumatori evoluti, appassionati enogastronomi e professionisti del settore. Questa tredicesima edizione, la seconda a Roma, si terrà il 25 e 26 Febbraio presso l’Hotel Palatino, posizionato strategicamente nel cuore della città eterna.
Il Cuore Eroico della Tradizione Vitivinicola Italiana
L’evento, dedicato alla valorizzazione dei vini eroici, si propone di dare visibilità alle aziende partecipanti, coinvolgendo sia il consumatore evoluto che il settore commerciale. Questo appuntamento è un’occasione imperdibile per i produttori “eroici” interessati a stabilire o consolidare rapporti con operatori del settore come ristoranti, hotel, enoteche, wine-bar e acquirenti.
Gli Oli Eroici debuttano accanto ai Vini Eroici
In una novità di quest’anno, “Vini da Terre Estreme” ospiterà anche gli Oli Eroici selezionati da Jessica Iozza. Una Master Class guidata da Fabrizio De Biasi, Docente AIS, offrirà l’opportunità di esplorare la storia, la cultura e le caratteristiche organolettiche degli Oli Eroici.
Programma di Due Giornate Intense
Le due giornate saranno ricche di eventi, con workshop sui “Vini Eroici” aperti al pubblico professionale e agli appassionati wine lovers. Inoltre, saranno proposte MasterClass riservate a un pubblico selezionato su prenotazione, offrendo momenti di approfondimento sui vini e gli oli “eroici”.
MasterClass in Evidenza
“Il coraggio di essere unici: paesaggio Chilometrico Consapevole” (25 Febbraio, ore 11:30): Questa MasterClass, condotta da Carlo Catani, presidente dell’Associazione Tempi di Recupero, esplorerà gli scenari di consapevolezza legati al paesaggio vitivinicolo eroico, con una degustazione di otto etichette eroiche delle “Cantine del Recupero”. Si approfondiranno le strategie per il futuro, il recupero dei terreni e dei vitigni abbandonati, promuovendo una viticoltura sostenibile.
“Il coraggio di essere unici: le bolle estreme d’annata” (25 Febbraio, ore 16:00): Andrea Petrini (SlowFood Roma) guiderà la degustazione di dieci etichette di spumanti, metodi classici di vecchie annate, provenienti da dieci aree impervie della Penisola.
MasterClass “OLI EROICI d’ITALIA” (26 Febbraio, ore 18:00): Fabrizio De Biasi illustrerà la storia, la cultura e le caratteristiche organolettiche degli Oli Eroici.
Biglietti e Informazioni:
Il biglietto giornaliero per la degustazione libera ai banchi d’assaggio è di €25, con riduzioni disponibili per prenotazioni online.
I biglietti per le MasterClass sono disponibili al costo di €35, con l’opzione di accedere anche alla degustazione libera ai banchi d’assaggio.
Operatori del settore Ho.Re.Ca. in possesso di invito hanno accesso gratuito.
Tariffe ridotte sono disponibili per operatori professionali e associati ad alcune associazioni enogastronomiche.
Gli accrediti per la stampa e gli operatori del settore sono disponibili su richiesta tramite email a info@pilotagreen.it.
“Vini da Terre Estreme” continua a essere il luogo dove l’eccellenza vitivinicola eroica incontra l’apprezzamento e la curiosità di un pubblico appassionato, contribuendo a preservare e promuovere la ricchezza di queste produzioni straordinarie.
Dalla ferrea volontà dello chef Carmelo Carnevale, nasce a Londra ICC – Italian Culinary Consortium, consorzio internazionale di chef professionisti e membri della ristorazione con la passione per l’ospitalità italiana.
ICC ha come obiettivo la valorizzazione della professione in tutti i rami dell’ospitalità promuovendone le attività del comparto nell’interesse di tutti i membri associati e nel riconoscimento della professione dell’alta arte culinaria.
Collabora con vari enti esaminatori e istituti di istruzione professionale nel settore dell’alberghiero.
Oggi annovera delegazioni nelle Isole Canarie, Romania, Georgia, Russia, Austria, Danimarca, Belgio e Canada. Prossime le aperture delle delegazioni di Singapore, Hong Kong, Thailandia, India, Dubai, Serbia e Repubblica Ceca.
In Italia, si sta consolidando con delegazioni ufficiali in varie regioni quali Sicilia, Marche, Lazio e Puglia.
ICC è partner ufficiale dell’evento Vini da Terre Estreme che si terrà a Roma il 25 e 26 Febbraio prossimi.
Vini da Terre Estreme si riconferma come importante evento di promozione commerciale italiano, e non solo, per la comunicazione e valorizzazione della viticoltura eroica quella prodotta con uve coltivate in zone sconosciute, geograficamente impervie, in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna o al mare.
Dopo il grande successo di pubblico della prima edizione, che ha registrato la partecipazione di oltre mille appassionati, l’evento diVino fa ritorno nella Capitale.
Redazione – Carol Agostini
Le date fissate sono il 3 e 4 Febbraio 2024, mantenendo la stessa location, Villa Piccolomini sull’Aurelia Antica.
La selezione della Decanter Wine Academy porterà quest’anno ben 90 cantine provenienti da tutta Italia, offrendo oltre 230 etichette in degustazione. L’incantevole Villa Piccolomini, situata sull’Aurelia Antica con un giardino che si affaccia sul Cupolone di San Pietro, ospiterà l’evento. La villa dispone di un ampio parcheggio interno, gratuito per gli ospiti della manifestazione.
Protagonisti dell’evento saranno i vignaioli stessi, i quali presenteranno in degustazione le loro etichette più rappresentative ai banchi d’assaggio. Avranno l’opportunità di raccontare direttamente i loro vini a giornalisti, operatori del settore e winelovers.
Un appuntamento imperdibile per gli appassionati del settore, un viaggio emozionale tra le cantine d’Italia, la nazione con il maggior numero di vitigni autoctoni al mondo.
Programma:
Sabato 3 Febbraio
Ore 16.00: Apertura banchi d’assaggio
Ore 17.30: Masterclass “Viaggio alla scoperta dei territori del Cesanese Docg” con i relatori Pina Terenzi, Presidente Consorzio Cesanese del Piglio Docg, e Pierpaolo Pirone, enologo AtWine consulenze. Prenotazione obbligatoria con posti limitati.
Ore 22.00: Chiusura banchi d’assaggio
Domenica 4 Febbraio
Ore 16.00: Apertura banchi d’assaggio
Ore 17.30: Masterclass “La vie en rosa che attraversa l’Italia” con i relatori Angelo Petracci, Referente Guida Vitae Ais Lazio, e Fabio Mecca, enologo dell’anno 2021. Prenotazione obbligatoria con posti limitati.
Ore 20.00: Chiusura banchi d’assaggio
Costo del biglietto: 30 euro. Il biglietto include la degustazione libera dei vini delle 90 cantine presenti e finger food del catering di Villa Piccolomini, con primi piatti caldi e assortimento di salumi e formaggi. I soci di associazioni come Sommelier Ais, Ars, Assoenologi, Assosommelier, Degustibuss, Fis, Fisar, Onav, Ses, avranno una riduzione del biglietto, al costo di 20 euro, presentando la tessera all’ingresso.
Stampa e Operatori del Settore: Per accredito, è possibile inviare una mail a accrediti@decanterwineacademy.org entro sabato 20 gennaio, specificando testata, numero di tessera e il link di un articolo firmato sull’enogastronomia per i giornalisti, o tipo di attività e partita iva per gli operatori del settore. I blogger possono inviare una mail che verrà valutata dallo staff.
Guida ai Vini di Sicilia 2024: Un’Esplorazione Sensoriale in un Paradiso Enogastronomico
Di Marco Maria Marcialis
Sabato 27 gennaio, presso il San Paolo Palace Hotel di Palermo, si è svolta la suggestiva presentazione della Guida AIS ai Vini di Sicilia 2024, un evento fortemente mediterraneo che ha entusiasmato i presenti. Iniziare l’anno con una spinta tutta siciliana tra suoli e areali che conquistano i palati e fanno sognare i wine lover di tutto il mondo, i quali percorrono decine di migliaia di chilometri per visitare questa terra baciata dal sole e dagli dei.
In un meraviglioso equilibrio tra occidente e oriente, tra mare e montagna, più di 170 aziende sono state recensite nella guida di quest’anno. Trentadue di esse hanno ricevuto il massimo riconoscimento delle 4 Viti AIS; in questo olimpo enoico, ben sei sono stati riconosciuti come “Gemme”.
Da sommelier siciliano e winelover di lungo corso, è con immenso piacere che constato la crescita del vino siciliano, sia in termini di godibilità sia di modernità, rispettosa comunque della tradizione e con una visione proiettata verso il futuro. Modernità e Visione a cui è stata dedicata una masterclass e un wine talk intitolati “Next Generation“, incentrati sui più pregevoli e accurati cambi generazionali nella conduzione di importanti aziende vitivinicole, tra cui Fina, Nicosia, Barone Sergio e Baglio del Cristo di Campobello.
Ulteriore enfasi è stata data dalla doppia conduzione di Orazio e Claudio di Maria, padre e figlio appunto, quest’ultimo insignito nel 2023 come Migliore Sommelier di Sicilia.
Tra i banchi di assaggio si respirava un clima di condivisione e passione per la Sicilia e i suoi vini, arricchita dalla presenza corale di tutte le delegazioni territoriali.
Cosa rappresenta per te questo evento?Per lui è un’emozione vivere l’evento come coronamento del lavoro di un anno alla scoperta del territorio ed eccellenze che si svolge nei panel di degustazione che attraversano l’anno, divisi tra Palermo, Agrigento e Catania.
Cosa rappresenta la Sicilia in questo momento nel panorama vitivinicolo nazionale?Per Baldacchino, è motivo di grande orgoglio rappresentare la sua regione, che in modo forte ed efficace in ogni ambito, dai spumanti ai bianchi, ai rosati, offre vini di riconosciuta qualità e identità, con grande impegno dei produttori e dei sommelier nel veicolare le meraviglie della Sicilia.
A Mariagrazia Barbagallo ho chiesto:
Quanto appeal ha oggi la figura del sommelier? “Questa figura, soprattutto nei giovani, è molto riconosciuta e ambita perché rappresenta modernità, conoscenza e curiosità, con approccio positivo e propositivo anche nel mondo del lavoro negli ultimi anni, confermandosi una figura molto dinamica.”
Quanto è unita e compatta AIS Sicilia nelle manifestazioni e nella programmazione? “Abbiamo creato nella dirigenza un gruppo che si occupa di eventi in tutta la Sicilia. La forza del gruppo è vincente. Ognuno con le proprie conoscenze contribuisce e completa la macchina organizzativa complessa ed articolata.”
Felice e appagato del sole isolano in ogni calice, do l’arrivederci alla prossima edizione.
Il Gusto Fiorentino all’Onore: Taste di Firenze 2024 è Finalmente Qui!
Di Carol Agostini
Firenze, città ricca di storia e cultura, si prepara a ospitare uno degli eventi gastronomici più attesi dell’anno: la manifestazione Taste di Firenze. L’evento, che inizia oggi, attira gli amanti del cibo e i gourmet da ogni angolo del mondo per esplorare le delizie culinarie della regione toscana.
Un Viaggio Gastronomico Unico
Taste di Firenze è conosciuto per offrire un viaggio culinario unico, permettendo ai partecipanti di assaporare le prelibatezze locali, dai formaggi artigianali ai pregiati vini toscani. Quest’anno, i visitatori avranno l’opportunità di esplorare una vasta gamma di sapori, dall’antipasto al dolce, provenienti da rinomati chef e produttori locali.
Eventi e Degustazioni Imperdibili
L’evento è caratterizzato da una serie di eventi e degustazioni che delizieranno i palati più esigenti. Tra le principali attrazioni ci sono le lezioni di cucina tenute da chef stellati, dove gli appassionati possono imparare i segreti di piatti tradizionali toscani o scoprire nuove tecniche culinarie.
Le degustazioni di vini sono un altro punto forte di Taste di Firenze, con produttori locali che offrono un’ampia selezione di vini pregiati. I partecipanti possono immergersi nella cultura del vino toscano, scoprendo le caratteristiche uniche di varietà come il Chianti o il Brunello di Montalcino.
Consigli per i Visitatori
Per godere appieno dell’esperienza, i visitatori sono incoraggiati a pianificare la loro visita in anticipo. Acquistare i biglietti online, esplorare l’elenco degli espositori e pianificare le degustazioni desiderate può aiutare a ottimizzare il tempo trascorso alla manifestazione. Inoltre, assicurarsi di partecipare a eventi speciali e sessioni di degustazione prenotando in anticipo.
Con la sua ricca tradizione culinaria e l’atmosfera affascinante di Firenze, Taste è un evento che non delude mai gli amanti del cibo. Se sei appassionato di gastronomia e desideri esplorare i tesori culinari della Toscana, Taste di Firenze è un appuntamento da non perdere.
Suggellata con grande successo la 9°edizione di WineeSiena Capolavori del Gusto.
Di Adriano Guerri
Andata in scena dal 27 al 29 gennaio 2024 all’interno dei meravigliosi saloni del Complesso Museale Santa Maria della Scala e Palazzo Squarcialupi di Siena. Evento che segna la partenza della macchina organizzativa del WineHunter Helmut Köcher, Patron del Merano WineFestival con eventi enogastronomici in Italia. Ideato dallo stesso Köcher assieme a Stefano Bernardini, Presidente di Confcommercio Siena e ad Andrea Vanni , socio di Gourmet International, scomparso prematuramente due anni fa.
Tre giorni molto partecipati ed intensi che hanno registrato il sold out con visitatori interessati a varcare la soglia del Santa Maria della Scala per degustare vini, alcuni dei quali hanno colto anche l’occasione per visitare i musei della città. Il museo vanta importanti opere d’arte realizzate da famosi pittori, pertanto roteando il calice, hanno catturato l’attenzione per essere ammirate.
Siena è immersa tra prestigiose Docg, tra le prime in Toscana e in Italia ad aver ottenuto questo importante riconoscimento e Doc che godono di fama planetaria, pertanto, vi erano molti espositori provenienti da queste denominazioni, ma molti altri da varie regioni italiane. Il Grand Hotel Continental Starhotels Collezione ha messo a disposizione il suggestivo contorno del Salone delle feste per le masterclass. L’ultimo giorno, lunedì è dedicato agli operatori del settore professionale.
L’entusiasmante appuntamento è cresciuto gradualmente, riuscendo a fomentare coinvolgimento da parte degli amanti del vino. La decima edizione di Wine & Siena è in programma dal 25 al 27 gennaio 2025. Ho partecipato sabato 27 gennaio e mi sono avvicinato ad un buon numero di banchi d’assaggio. Ma vorrei parlarvi di una Doc che è capace di farsi apprezzare con i suoi vini e con il suo straordinario territorio. Avete già capito, è l’Orcia Doc.
La Doc Orcia è nata nel giorno in cui viene celebrata la ricorrenza degli innamorati, in un anno giubilare, 14 febbraio 2000. Per volontà di alcuni produttori fondatori del Consorzio del Vino Orcia, con la finalità di salvaguardare e fomentare l’immagine del vino e del suo, unico e straordinario territorio. Il vitigno principale che dà origine ai vini Orcia é il Sangiovese, vitigno e perla dell’enologia italiana che ha trovato un habitat ideale in tutto il centro Italia, capace di dar vita a vini identitari, talvolta elitari e di indubbia qualità e in varie sfumature. Le altre varietà coltivate e più diffuse nell’intero areale sono gli autoctoni, Foglia Tonda, Colorino e Trebbiano e gli alloctoni Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Le tipologie proposte sono: Orcia Bianco, Orcia Rosato, Orcia Rosso, Orcia Rosso Riserva, Orcia Sangiovese, Orcia Sangiovese Riserva e dulcis in fundo Orcia Vinsanto.
I toponimi di Vignoni e Bagno Vignoni sono una testimonianza che nell’enclave la coltivazione della vite affonda le radici in tempi remoti. I produttori sono autentici vignerons, i quali dedicano anima e corpo al proprio mestiere, dall’inizio del processo nel vigneto fino alla vendita del prodotto finito.
L’evoluzione della Doc è coincisa anche con i cambiamenti climatici, con il conseguente aumento delle temperature che ha ridotto il rischio di gelate primaverili nei vigneti. La maggiore esperienza dei produttori, oggi e l’età più adulta delle viti hanno inciso in un miglioramento qualitativo dei vini.
La zona di produzione dell’Orcia Doc si incunea tra due grande denominazioni, ossia, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano, territori altamente vocati e che non hanno bisogno di presentazioni.
I comuni ove viene prodotto questo piacevole nettare sono dodici nella denominazione, localizzati nella parte sud della provincia di Siena: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Parte, inoltre, dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.
L’area è vasta e presenta aspetti pedo-climati variabili, caratterizzata da notevoli escursioni termiche tra le ore diurne e notturne. Il terreno è di origine marina, preminentemente ricco di fossili, di argilla, di sabbia e limo. Lo splendore dei paesaggi in Val d’Orcia, contraddistinti da panorami unici e borghi medievali incantevoli, ha portato a un riconoscimento internazionale. Dal 2 luglio del 2004, la Val d’Orcia è stata inserita nella lista “World Heritage” dell’Unesco, evidenziando la sua rilevanza storica e culturale.
La valle è attraversata dal fiume Orcia al centro e dalla Via Francigena, è un’ambita meta turistica, in passato veniva percorsa da pellegrini.
A San Quirico d’Orcia, in concomitanza con il ponte del 25 aprile, ogni anno ha luogo l’Orcia Wine Festival, l’occasione ideale per scoprire i vini di questa Denominazione.
I vitivinicoltori sono oltre 60, tuttavia, non tutti iscritti al Consorzio del Vino Orcia.
L’attuale Presidente del Consorzio è Giulitta Zamperini di Poggio Grande, succeduta a Donatella Cinelli Colombini artefice della rinascita dell’intero areale.
Lo slogan “Orcia il vino più bello del mondo” è stato ben azzeccato.
I vini degustati
Sesterzo Orcia Sangiovese 2019 Poggio Grande – Rosso rubino trasparente, al naso sprigiona note di ciliegia, mora, tabacco, cacao, ciclamino, pepe nero e chiodi di garofano, al palato è piacevolmente tannico ben equilibrato, la freschezza stimola il sorso, armonico e decisamente persistente.
Sito di riferimento: https://www.aziendapoggiogrande.it/
Aetos Orcia Riserva 2019 Tenuta Sanoner – Rosso rubino consistente, emana sentori di violaciocca, rosa, lamponi, marasca, e prugna, su scia speziata e balsamica, al gusto leggiadro, generoso, fresco con tannini poderosi ma setosi, finale durevole.
Sito di riferimento: https://www.tenuta-sanoner.it/it/cantina-toscana-vino-olio/13-0.html
Orcia Sangiovese 2020 Sasso di Sole– Rosso rubino vivace, al naso emergono note di pervinca, rosa canina, amarena e prugna alternate da pepe nero e tabacco, al palato è pieno ed appagante, con buona vena fresca e finale sapido.
Sito di riferimento: https://www.sassodisole.it/
Frasi Orcia Sangiovese Riserva 2020 Capitoni– Sangiovese con piccole percentuali di Colorino e Canaiolo, colore rubino intenso, rivela sentori di ciliegia, mora, mirtillo, cacao, con effluvi speziati di cannella e pepe nero, al palato il sorso ricco, pieno, avvolgente, armonioso e incredibilmente persistente.
Sito di riferimento: https://capitoni.eu/
Il Tocco di Campotondo Orcia Sangiovese 2019– Sangiovese 100%, rosso rubino vivace, al naso libera sentori di geranio, prugna, , cacao, mora, liquirizia, accompagnate da nuances speziate, il sorso è appagante, pieno, avvolgente e lunghissimo.
Sito di riferimento: https://www.cantinacampotondo.it/
Miraggio Rosso Orcia Sangiovese 2020 Bagnaia– Sangiovese 100% – Rosso rubino con sfumature granato, al naso dipana note di geranio, elicriso, vaniglia, rabarbaro, frutta rossa matura e tabacco, al palato è setoso, armonioso, equilibrato e coerente.
Sito di riferimento: http://www.agriturismobagnaia.it/prodotti.html
Orcia Riserva 2016 Az. Atrivm – Sangiovese 100%, rubino intenso, trasparente e consistente, rimanda sentori di ciclamino, rosa rossa, mirtillo, prugna, ribes, vaniglia e pepe, al gusto è piacevolmente fresco e tannico, al contempo avvolgente e persistente, un vino fine e generoso.
Sito di riferimento: https://atrivm.it/
Giovesone Orcia Rosso 2019 La Nascosta– Sangiovese 100%, rosso rubino trasparente, con sentori di fragolina di bosco, mora, prugna, tabacco e sottobosco, impreziositi da note speziate, gusto pieno e soddisfacente, elegante e dotato di un finale molto lungo.
Sito di riferimento: https://lanascosta.it/it/
Un viaggio tra il passato, il rosso e l’Amarone Opera Prima
Di Carol Agostini
Nel prestigioso scenario del Palazzo della Gran Guardia, il Consorzio Vini Valpolicella celebra con orgoglio il 3 e 4 febbraio l’evento dedicato all’eccellenza della denominazione Valpolicella: Amarone Opera Prima.
Questa manifestazione, giunta alla ventesima edizione, è l’evoluzione dell’evento Anteprima Amarone, consolidando la sua reputazione nel panorama vinicolo. Il pubblico e gli operatori di settore avranno l’opportunità di degustare il millesimo di Amarone di Valpolicella il sabato dopo le 16:30 e durante l’intera giornata di domenica. L’Amarone, riconosciuto come il “Grande Rosso,” sarà accompagnato da raffinati assaggi gastronomici ispirati alla ricca tradizione locale.
Il territorio della Valpolicella, celebre per la produzione di vini di alta qualità, ospita il Consorzio Vini Valpolicella, un’organizzazione dedicata alla promozione e alla tutela dei vini della zona. Il Consorzio svolge un ruolo fondamentale nel garantire la qualità e la tipicità dei vini prodotti, promuovendo la valorizzazione delle uve autoctone.
Parlando della produzione di vino in Valpolicella, è essenziale menzionare i vitigni dell’Amarone, che conferiscono a questo vino la sua personalità unica. Tra i vitigni predominanti spiccano la Corvina, la Corvinone e la Rondinella, che contribuiscono alla complessità e all’eleganza del prodotto finale.
L’Amarone, definito un vino da meditazione, rappresenta un’eccellenza tra i vini mondiali e si posiziona al vertice della scena vinicola veronese. La sua storia affonda le radici nella tradizione, con la denominazione Amarone che ha preso forma nella Cantina Sociale Valpolicella nel 1936. Il capocantina Adelino Lucchese, ispirato dal fortunato ritrovamento di una botte di Recioto dimenticata in cantina, con entusiasmo esclamò: “Questo non è un Amaro, è un Amarone!”
L’evento Amarone Opera Prima non solo celebra la storia e la tradizione di questo vino straordinario ma offre anche un’occasione unica per esplorare il territorio di Valpolicella e apprezzare la sua ricchezza enologica e culturale.
Più libri più liberi: numeri e presenze record all’edizione 2023
Di Cristina Santini
Record assoluto di presenze (oltre 115 mila) per la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria 2023“Più libri più liberi”, l’evento culturale più importante della Capitale ospitato dal Roma Convention Center – La Nuvola, che accoglie la manifestazione da molti anni contribuendo al suo successo, con 594 espositori presenti, una vetrina significativa per l’Editoria indipendente e per i piccoli e medi Editori che compongono un settore vitale della nostra economia.
Un cast eccezionale per questo appuntamento consolidato nel tempo, promosso e organizzato dall’Associazione Italiana Editori, con il sostegno del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma e ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane; con il contributo di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e con la collaborazione di Istituzione Biblioteche di Roma, ATAC – Azienda per i trasporti capitolina, EUR Spa, Dior.
La RAI ancora una volta è stata Main Media Partner per tutta la manifestazione con i suoi eventi, trasmissioni in diretta e presentazioni di titoli di Rai Libri, e il Giornale della Libreria.
Ognuno di loro ha portato ad un fitto programma di iniziative, interventi, letture, mostre, informazioni e aggiornamenti su progetti e servizi, azioni di promozione, approfondimenti, premiazioni.
Alla Fiera ha partecipato ALDUS UP, la rete europea delle fiere del libro, cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa.
Si tratta di una bellissima sfida – dichiara Annamaria Malato, Presidente di Più libri più liberi – portata avanti da più di vent’anni dall’AIE insieme ai piccoli e medi editori. Quest’anno abbiamo schierato un palinsesto di nomi eccezionali e proposto un nuovo format che amo particolarmente: scrittori che parlano di altri scrittori, un modo di far rivivere i classici della nostra letteratura, attraverso la lente di autori contemporanei. Per citarne solo alcuni, Nadia Terranova su Jane Austen, Gaja Cenciarelli su Margaret Atwood, Carola Susani su Alberto Moravia e tanti altri.
Il programma, nei cinque giorni di dicembre, curato da Chiara Valerio, è stato intenso e ricco sia in termini di contenuti e narrazione, sia di incontri, tavole rotonde, laboratori, con una massiccia partecipazione delle scuole provenienti da tutta Italia.
Tra i tanti temi affrontati, si è parlato delle performance sul mercato internazionale, dei diritti venduti e dei libri pubblicati dagli Editori fuori dai grandi gruppi; dell’Intelligenza Artificiale, della sostenibilità ambientale, dell’Informazione e tanto altro.
Moltissimi gli ospiti italiani e internazionali che hanno partecipato agli oltre 670 appuntamenti della ventiduesima edizione in cui il tema principale è stato il gioco per bambini: Nomi, cose, città, animali.
Chi di noi non ha mai preso un foglio, un righello e una penna. Da bambini giochiamo e impariamo a leggere e scrivere. Da adulti dimentichiamo come sia importante vivere con il gioco ma mai per gioco.
Grande spazio è stato concesso ai giovani, in particolare agli studenti universitari, che sono stati oltre 17.000, con una serie di incontri sui temi della contemporaneità e sull’approfondimento di argomenti accademici, sugli eventi della Storia e per i più piccoli incontri dedicati ai fumetti, storie avventurose e di amicizia.
Particolare attenzione al mondo del fumetto e del Graphic Novel con tanti appuntamenti tra cui Zerocalcare e la sua “Enciclopedia Calcarea” nella quale sono stati raccontati i retroscena che hanno portato alla creazione del carattere di ogni personaggio dei suoi fumetti.
Ma anche la grande vocazione internazionale che ha avuto questa edizione con tutti gli incontri svoltisi nel Rights Centre. Forse mai come quest’anno – ha detto Annamaria Malato – i 26 incontri al Business Centre hanno visto un’attiva partecipazione di imprenditori e professionisti animati dalla passione e dal desiderio di esplorare nuove strade, e al contempo consapevoli che il contesto, obiettivamente complesso e fragile, richiede più elevate competenze manageriali e una visione di sistema.
Convegni dove sono stati presentati dati che illustrano il valore della piccola e media editoria in Italia e l’analisi di fenomeni emergenti come l’impatto dell’Intelligenza Artificiale che interroga gli operatori del settore sui temi della difesa del diritto d’autore da una parte e, dall’altra, cosa si intende per creatività umana e collaborazione tra l’uomo e la macchina che con ogni probabilità saranno sempre più pervasive nell’industria culturale, la rilevanza del catalogo, il self publishing, la crescita del romance, le politiche per la sostenibilità dentro le case editrici.
Ma parliamo di dati e dell’andamento del mercato editoriale.
In un mercato trade stabile rispetto al 2022 la quota dei piccoli e medi editori si attesta a poco più del 50%, valore analogo a quello dell’anno precedente. I 1.283 milioni di vendite nei primi undici mesi, pari a 85,7 milioni di copie, sono così suddivisi: gli editori con un valore delle vendite a prezzo di copertina fino a 5 milioni di euro e fuori dai grandi gruppi, ovvero i piccoli, hanno venduto complessivamente libri per 352 milioni (valore a prezzo di copertina), con una crescita del 4,1% rispetto l’anno precedente.
I grandi gruppi editoriali (Mondadori, GeMS, Feltrinelli e Giunti) hanno avuto vendite pari a 609,8 milioni di euro, in crescita dello 0,5%. A diminuire è stata invece la quota dei medi editori fuori dai grandi gruppi, con vendite oltre i 5 milioni: 259,2 milioni di euro, in calo del 5,5%.
Per i piccoli editorila vendita nei canali tradizionali trade è solo una parte delle attività perchè ci sono le fiere ma c’è anche chi lavora sulla formazione, sulle piattaforme online o nel settore degli eventi.
Ma quello che risulta complicato e sempre più difficile purtroppo è il restare sul mercato e avere visibilità nelle librerie. Nemmeno Amazon è la soluzione.
D’altro canto proprio per queste difficoltà molti di loro intraprendono strade dove riescono ad essere più innovativi e creativi rispetto ai grandi gruppi. Ma tutto questo va incentivato con strumenti che diano la possibilità di investire come i bandi per l’innovazione e lo sviluppo che finora non sono stati utili per un concreto supporto provocando un freno alla crescita del settore.
Sarebbe utile anche discutere con i grandi player che detengono il mercato e trovare un maggior equilibrio riconoscendo il valore sociale della piccola editoria che rappresenta una quota estremamente importante da sempre a Più libri più liberi. Una crescita esponenziale, passata dal 30% nella prima edizione datata 2002 al circa 50%, dei piccoli progetti di grande qualità che non si esauriscono entro i confini nazionali.
Le possibilità di internazionalizzazione che si realizzano nelle fiere globali – sottolinea la Malato – a volte rimangono inaccessibili ai marchi più piccoli, per i costi che comportano.Proprio per questo motivo e in previsione della Fiera Internazionale del Libro di Francoforte 2024 dove l’Italia sarà Ospite d’Onore, sono stati invitati a Più libri più liberi editori tedeschi che hanno potuto conoscere ed incontrare gli editori espositori al Rights Center.
Come anche si è rivelato efficace il Fellowship Program della Fiera cha ha portato a Roma nei giorni prima della Fiera alcuni editori stranieri portati in visita nelle sedi delle Case Editrici.
Tutti i dati che l’Ufficio Studi AIE ha presentato alla Fiera ci mostrano come da una parte l’editoria italiana sia cresciuta in vent’anni fornendo un numero crescente di opere provenienti da ogni parte del mondo, soprattutto da quello anglofono, venendo incontro ai più svariati bisogni dei lettori e dall’altra riuscire nel compito non facile di risultare appetibile all’estero.
L’Italia esporta soprattutto libri per bambini e ragazzi (2.744 nel 2022, pari al 35% del totale), quindi saggistica (1.992 contratti, 25%), narrativa (1.496 contratti, 19%), manualistica non universitaria e self help (708 contratti, 9%), fumetti (416 contratti, 5%), libri religiosi (395 contratti, 5%), illustrati (138 contratti, 2%).
Nei prossimi articoli affronteremo l’argomento dell’import ed export e parleremo degli eccezionali risultati di vendita, anche attraverso l’intervista ad Andrea Iacometti, Direttore Commerciale dell’Armando Editore, una delle Case Editrici più importanti a livello nazionale al passo con i tempi.
Due giorni sardi con assaggi, confronti e tante novità vinicole con Vinodabere
Redazione – Carol Agostini
Il 21 e 22 gennaio 2024, a Roma, si terrà l’evento “La Sardegna di Vinodabere”, nato con l’obiettivo di promuovere la diversità e la complessità dell’industria vitivinicola sarda. L’iniziativa offrirà l’opportunità di assaporare le produzioni provenienti da diverse zone dell’isola, tra cui Alghero, Gallura, Mamoiada, Mandrolisai, Ogliastra, Oliena, Orgosolo, Oristanese, Romangia, Sulcis e sud Sardegna.
L’evento si svolgerà presso l’Hotel Belstay, situato in Via Bogliasco, 27.
La giornata di domenica 21 gennaio vedrà l’apertura dei banchi d’assaggio riservata a stampa e operatori dalle 14:00 alle 16:00, seguita dall’apertura al pubblico alle 16:00. La manifestazione concluderà alle 20:00. Lunedì 22 gennaio, i banchi d’assaggio saranno aperti al pubblico dalle 10:00 alle 18:30.
I costi di partecipazione sono i seguenti:
€ 25,00 per l’ingresso giornaliero del pubblico
€ 20,00 per l’ingresso giornaliero dei sommelier con tessera in corso di validità, da mostrare alla cassa
€ 40,00 per l’ingresso per entrambi i giorni
L’ingresso è gratuito per stampa ed operatori.
Con il biglietto di ingresso sarà possibile degustare tutti i vini presenti ai banchi.
Ingresso gratuito per stampa ed operatori con richiesta di accredito via mail. L’accredito sarà valido solo una volta confermato via mail.
Per ulteriori informazioni e richieste di accredito, è possibile contattare Vinodabere via email all’indirizzo vinodabere@gmail.com. La richiesta di accredito per giornalisti, blogger e influencer può essere inviata a accredito@robertaperna.com, mentre gli operatori possono contattare operatorivinodabere@gmail.com.
Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito web ufficiale dell’evento: www.vinodabere.it.
L’edizione online della guida ai vini dell’Isola di Vinodabere.it attesta il notevole dinamismo nel settore vinicolo in Sardegna, con oltre 700 vini degustati. Di questi, 329 hanno ottenuto punteggi compresi tra 90 e 100, con oltre 100 vini che superano i 98 punti, di cui cinque hanno conquistato il massimo punteggio. La vivacità e l’attenzione verso la produzione isolana trovano ulteriore conferma con l’annuncio della seconda edizione de “La Sardegna di Vinodabere”.
Territori, vini e specialità gastronomiche sarde sono sempre stati al centro dell’attenzione della testata giornalistica Vinodabere e del suo direttore Maurizio Valeriani. La guida, giunta alla sesta edizione e pubblicata online tra agosto e settembre 2023, ha registrato un notevole interesse, con oltre 450 mila letture.
“Il livello qualitativo dei vini prodotti nella regione è ormai impressionante”, sottolinea il direttore del magazine durante la presentazione dell’evento. “Lo scorso anno abbiamo ritenuto opportuno organizzare la prima edizione di un evento a Roma, con l’obiettivo di divulgare i risultati raggiunti e valorizzare le differenze di terroir, vitigni e tradizioni all’interno dell’Isola attraverso l’incontro con i protagonisti del mondo enoico e non solo, provenienti dalla Sardegna”.
Sapete che il luogo che accoglie attualmente la cantina di Beppe Marino è ricco di sacralità? Andiamo a scoprirne il motivo!
Di Elsa Leandri
Gennaio 2024
Siamo nelle Langhe e più precisamente a Santo Stefano Belbo, città a molti conosciuta per avere dato la nascita al celebre scrittore di “La Luna e i Falò”, Cesare Pavese. In questo comune della provincia di Cuneo è presente un edificio il Monastero della Congregazione delle Figlie di San Giuseppe di Rivalba, congregazione fondata nel 1875 da Don Clemente Marchisio e da Rosalia Sismonda e tuttora dedita alla produzione di ostie per la Santissima Eucarestia.
Può sembrare curioso il fatto che questo convento sia noto anche come “Monastero del vino bianco”, ma in realtà questo “soprannome” è legato al fatto che le suore siano state impegnate per più di un secolo nell’elaborazione del cosiddetto “vino da messa”, a base di uve moscato, che veniva richiesto per officiare la liturgia non solo dalle parrocchie di tutta Italia ma anche dal Vaticano.
Il monastero in seguito alla mancanza di novizie e con la presenza di solo due suore ha chiuso e ha, di conseguenza, interrotto la produzione del “vino da Messa” nel 2010, ma è proprio qui che nel 2016 Beppe Marino ha deciso di trasferire la sua cantina, ridando così nuovamente vita alla regola del codice Pio-Benedettino “Vinum debet esse naturale de genime vitis et non corruptum” (il vino deve essere naturale del frutto della vite e non alterato).
La realtà dell’azienda Beppe Marino affonda le proprie origini nel 1972 e conta, ad oggi, 13 ettari di vigneti dislocati a circa 400 m. s.l.m. tra i comuni di Santo Stefano Belbo, Mango d’Alba e di Castelnuovo Calcea, in cui i terreni sono principalmente di tipo arenaceo-marnosi.
La forza di questa impresa è da una parte la passione che coinvolge tutta la famiglia, in quanto Beppe è affiancato costantemente da sua moglie Rosalba e da suo figlio Maurizio, e dall’altra l’avere dislocato i propri vigneti in zone vocate per la produzione non solo di moscato, ma anche di altri vitigni autoctoni come barbera, dolcetto, freisa, brachetto e di alcuni internazionali come chardonnay e pinot.
La loro affermazione nel mercato vitivinicolo è collegabile principalmente ai vitigni identitaria con il Piemonte e al fine di poterne capire la vocazione vi proponiamo una degustazione di tre delle loro etichette in cui si esprimono come solisti la barbera o il moscato.
Degustazione di Elsa Leandri
Momparone Barbera D’Asti Superiore DOCG 2019 – ottenuto da uve barbera allevate nei comuni di Vinchio e Vaglio in provincia d’Asti, con una prevalenza argillosa-calcarea così da esprimere maggiormente la tipica acidità della barbera.
Carminio con riflessi granato. Si apre con sentori di ciliegia e di lampone in gelatina su un manto di petali di rosa rossa ravvivati da effluvi di cardamomo, rabarbaro e da delicati echi di vaniglia, tabacco e cioccolato. Il fresco impatto si declina sulla piccola frutta rossa ed è accompagnato da un grip tannico piacevolmente speziato. Finale di pralina di amarena.
Pietre Barbera D’Asti DOCG 2021– Carminio impenetrabile. Il profilo olfattivo ci racconta di un bouquet di viola e di rosa e di confettura di marasca impreziositi da brezze d’eucalipto, maggiorana e salvia. La caratteristica freschezza del vitigno è in parte frenato dalla componente psudocalorica e glicerica offrendo una lunga chiusura di ciliegia sciroppata.
Muray Moscato D’Asti DOCG 2022 – ottenute da uve moscato del comune di Santo Stefano Belbo in cui l’alternanza di strati di tufo e roccia conferiscono struttura e mineralità al moscato.
Verdolino di lieve intensità. Si esprime con i profumi classici e tipici dell’uva aromatica moscato: rosa bianca, muschio, salvia e ricordi di pesca nettarina. In bocca la delicata dolcezza guida il sorso chiudendosi su una scia di albicocca.
Anteprime di Toscana 2024: Un’Esplorazione dei Tesori Enogastronomici Toscani
Di Carol Agostini
Gennaio 2024
Le Anteprime di Toscana 2024 si preparano ad aprire le porte a una nuova e appassionante scoperta dei tesori enogastronomici della regione. Questo evento di grande risonanza, atteso con ansia dagli intenditori di vino e dagli appassionati della cultura culinaria toscana, si svolgerà tra il 10 e il 19 febbraio, illuminando Firenze e dintorni con l’essenza della tradizione vinicola toscana.
Un’Iniziativa di Eccellenza: Le Anteprime di Toscana
Le Anteprime di Toscana rappresentano un momento clou per gli amanti del vino e della gastronomia. È un’occasione in cui le migliori etichette della regione vengono presentate in anteprima a giornalisti, operatori del settore e appassionati. L’evento non è solo una celebrazione del vino, ma anche un viaggio attraverso la ricchezza culturale, storica e culinaria della Toscana.
Chianti Classico Collection
La Stazione Leopolda ospiterà il Chianti Classico Collection, un’esclusiva vetrina che unisce l’arte del vino all’eleganza dei luoghi. L’atmosfera raffinata di questo straordinario spazio diventerà il palcoscenico ideale per presentare le nuove annate e le pregiatissime selezioni dei produttori di Chianti Classico.
Gli appassionati e gli esperti del settore avranno l’opportunità di immergersi nelle degustazioni guidate, esplorando la complessità e la ricchezza sensoriale di questi vini iconici. I produttori di Chianti Classico, custodi di tradizioni antiche e innovazioni enologiche, saranno presenti per condividere la loro passione e la storia dietro ogni bottiglia.
Oltre alle degustazioni, il Chianti Classico Collection offre uno sguardo privilegiato sull’arte e la cultura del territorio. L’evento si trasforma in un viaggio multisensoriale, dove il connubio tra arte e vino crea un’esperienza unica e indimenticabile.
Partecipa a un’Esperienza Vinicola Unica
Se sei un amante del Chianti Classico o desideri esplorare il meglio della produzione vinicola toscana, il Chianti Classico Collection è l’appuntamento da non perdere. Una tre giorni dedicata all’eccellenza enologica, in un contesto straordinario che fonde tradizione e contemporaneità, arte e passione per il vino.
L’Altro Volto del Vino Toscano: Anteprima L’Altra Toscana 2024
Una delle anticipazioni più attese è l’evento “L’Altra Toscana 2024”, giunto alla sua terza edizione. Il 19 febbraio, il Palazzo degli Affari a Firenze sarà il palcoscenico dove 18 Denominazioni presenteranno le loro nuove annate. L’Associazione L’Altra Toscana, rappresentando il 40% dell’imbottigliato regionale, continua a guidare la promozione delle eccellenze enologiche toscane.
Anteprima Vino Nobile di Montepulciano: Un Viaggio tra Gusto e Tradizione
Dal 10 al 12 febbraio, Montepulciano sarà il palcoscenico dell’Anteprima Vino Nobile di Montepulciano 2024. Questo evento non solo presenta le nuove annate del prestigioso Vino Nobile ma offre anche un’immersione nella storia, nella cultura e nella tradizione culinaria locale.
Chianti Lovers & Rosso Morellino 2024: Un’Esplosione di Aromi e Sapori
Il 18 febbraio, Chianti Lovers & Rosso Morellino 2024 promette di deliziare i palati con oltre 400 etichette di Chianti e Morellino. Questo evento, svoltosi alla Fortezza da Basso di Firenze, è un appuntamento annuale imperdibile per operatori del settore e appassionati, un’occasione per esplorare le nuove annate e stabilire contatti preziosi.
Una Settimana di Anteprime da Non Perdere
Le Anteprime di Toscana 2024 si preannunciano come una settimana intensa, ricca di degustazioni, incontri, e scoperte enogastronomiche. Dai paesaggi mozzafiato alle cantine secolari, dalle tradizioni culinarie alle nuove annate di vino, questa è un’opportunità unica per immergersi nell’anima della Toscana.
Gli amanti del vino, i professionisti del settore e i curiosi enogastronomici possono prepararsi a un’esperienza straordinaria durante le Anteprime di Toscana 2024, dove il vino diventa il filo conduttore tra passato e presente, cultura e innovazione.