VINIFERA A TRENTO: Torna l’evento dedicato ai custodi del territorio alpino.
Redazione
Il 25 e 26 marzo 2023 a TrentoFiere la quinta edizione con oltre 100 vignaioli italiani ed esteri. Primo appuntamento del Forum il 24 febbraio con gli illustratori dell’agenzia Yoonik Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 arriva a TrentoFiere la quinta edizione di Vinifera, mostra mercato dedicata ai vini e ai cibi dei territori dell’arco alpino. L’obiettivo della prossima edizione è mettere ancor più in evidenza l’aspetto agricolo della viticoltura. La rassegna, a cui parteciperanno piccole e medie realtà artigianali biologiche e biodinamiche, sarà infatti dedicata al legame tra agricoltura e territorio alpino.
Vinifera evento del territorio alpino 2023, foto allestimento della quarta edizione svoltasi nel 2022
“Con questa scelta intendiamo mettere in luce l’attività dei viticoltori che saranno presenti a Vinifera – spiega Luisa Tomasini, portavoce dell’Associazione Centrifuga che organizza l’evento – All’interno della propria azienda in molti casi si occupano della produzione di vino ma anche di frutta, ortaggi, miele, sementi, formaggi e, più in generale, di preservare e valorizzare il luogo dove vivono e le sue peculiarità, realizzando prodotti unici di altissima qualità”.
Dal punto di vista geografico, l’edizione 2023 rivolgerà lo sguardo anche ai produttori d’oltralpe, con una presenza ampliata di vignaioli provenienti da Francia, Svizzera, Austria e Slovenia e con un territorio ospite che verrà svelato a inizio anno. La crescente internazionalizzazione dell’evento ha portato alla realizzazione del sito internet www.viniferaforum.it anche in inglese e tutta la
comunicazione sarà veicolata in doppia lingua.
Foto della quarta edizione 2022, nella quale siamo stati presenti con il nostro Magazine Papillae, Vinifera 2022
“Vinifera è per noi da sempre uno spazio di condivisione, educazione e convivialità, ideato per scoprire gli artigiani alpini scelti con cura da Associazione Centrifuga – prosegue Tomasini – Una selezione ispirata dalla capacità di far esprimere il territorio attraverso il vino e dalle relazioni umane che ci hanno fatto innamorare dei tanti produttori protagonisti della nostra mostra mercato”.
Nel mese precedente alla manifestazione torna inoltre Vinifera Forum, con un ricco calendario di eventi, degustazioni, conferenze e visite guidate. Il primo appuntamento, in programma venerdì 24 febbraio, sarà l’inaugurazione della residenza artistica degli illustratori di Yoonik, agenzia di talent e project management dedicata al mondo dell’illustrazione. Il vernissage sarà promosso in collaborazione con i Vignaioli del Trentino.
Uva uvata per un vino passito a Vinifera 2022
A realizzare la locandina e la grafica dell’intero evento è quest’anno Anna Formilan, (annaformilan.com), disegnatrice freelance e collaboratrice di festival culturali, a cui passa il testimone Federica Bordoni, firma delle passate edizioni, nell’ottica di creare una rete virtuosa di giovani artiste locali che rappresentino con le loro opere Vinifera e il territorio trentino.
Tutte le info e il programma completo presto su www.viniferaforum.it
Comunicato stampa
Foto allestimento Vinifera 2022 alla quarta edizione
TORNA ED ESPLODE A PIACENZA IL MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI
Redazione
Si aprono oggi le prevendite per la manifestazione targata FIVI e Piacenza Expo, giunta all’11a edizione e ormai fondamentale appuntamento per appassionati e operatori.
Dal 26 al 28 novembre 2022 a Piacenza Expo oltre 850 Vignaioli Indipendenti, per la prima volta disposti su tutti i tre i padiglioni della fiera.
Firma d’eccezione, quella del maestro dell’illustrazione Guido Scarabottolo, sul Manifesto di un’edizione che si preannuncia da record.
TORNA IL MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI FIVI 2022
L’appuntamento per l’undicesima edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è fissato per i prossimi 26, 27 e 28 novembre 2022 a Piacenza, grazie alla rinnovata collaborazione tra FIVI e Piacenza Expo. Dopo il grande successo ottenuto nel 2021, con 20mila ingressi e più di 670 espositori, quest’anno il Mercato torna ed esplode letteralmente registrando la partecipazione di oltre 850 Vignaioli provenienti da tutte le regioni italiane.
Per ospitare tutte le aziende iscritte al Mercato e il pubblico che da anni affolla la manifestazione, quest’anno saranno ben tre i padiglioni dedicati al vino, dove si potranno conoscere, assaggiare e acquistare migliaia di vini frutto del lavoro e della
passione delle Vignaiole e dei Vignaioli FIVI. Una tensostruttura dedicata accoglierà infine l’area della gastronomia, dove gli artigiani del cibo completeranno la rassegna con le loro proposte.
FIVI Torna ed esplode a Piacenza, il mercato dei vini dei vignaioli indipendenti 2022, immagine edizione 2021
Dopo il successo delle ultime due edizioni, viene confermata la giornata del lunedì, in aggiunta al tradizionale weekend, con un occhio di riguardo quindi per operatori e professionisti del settore.
A disegnare il manifesto dell’edizione – ulteriore bella novità grazie alla collaborazione con Corraini Edizioni – il maestro Guido Scarabottolo, illustratore e grafico dalla personalità e dal tratto che ben rispondono alla natura della FIVI, e che ha lavorato per iprincipali editori italiani, collaborato con la RAI, con agenzie di pubblicità e riviste nazionali e internazionali.
Operatori, stampa, blogger, espositori, winelovers, tutti pronti ai cancelli di partenza
Alla domanda sul suo lavoro Scarabottolo, con la flemma e il sorriso che lo contraddistinguono, dice: “Spiegare i disegni è vietato. Sarebbe come spiegare una barzelletta: dopo non c’è più gusto. E poi il bello dei disegni è la loro ambiguità, o meglio, la loro possibilità di piegarsi a letture diverse e anche divergenti. Così chi li guarda, praticamente, ne diventa coautore. Su questo manifesto posso solo dire che facendolo pensavo alle vigne, all’indipendenza, alla convivenza, all’allegria e anche alla pace”. “La collaborazione con Guido Scarabottolo è uno dei segni tangibili di cosa sono e di cosa voglio raccontare i Vignaioli indipendenti” dice Lorenzo Cesconi, presidente FIVI.
“Qualità, originalità, professionalità: e, prima di tutto, amore per il proprio lavoro, amore per le cose fatte bene, eseguite con passione e cura artigiana. Noi nei nostri vigneti e nelle nostre cantine, coi nostri vini; Scarabottolo nel suo studio, con le sue illustrazioni. L’esito è lo stesso: cose belle, fatte bene, che parlano di un’Italia che guarda con gioia al futuro, con i piedi ben saldi nella propria tradizione”.
Soddisfatta anche Piacenza Expo come dichiarato dal suo Amministratore Unico, Giuseppe Cavalli: “Prosegue il percorso di crescita della manifestazione che ci ha visto attori protagonisti già dalle prime fasi condividendo i progetti della Federazione. Per Piacenza e il suo territorio si tratta di un evento consolidato e di grande visibilità”.
Le corsie della fiera di Piacenza che man mano si riempiono
I biglietti d’ingresso da oggi sono disponibili in prevendita sul sito www.mercatodeivini.it al costo di 25 euro: acquistare il biglietto online significa non solo risparmiare (il biglietto acquistato direttamente in fiera costerà 30 euro) ma soprattuttogarantirsi l’ingresso per una manifestazione che richiama ogni anno un interesse sempre crescente.
Informazioni:
11° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti Data: sabato 26, domenica 27 e lunedì 28 novembre 2022 Luogo: PiacenzaExpo – Via Tirotti, 11 – Piacenza Orario di apertura al pubblico: sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00, lunedì dalle 11.00 alle
17.00 Parcheggio: gratuito
Acquisto biglietti via Vivaticket: https://bit.ly/3C19BQA Ingresso giornaliero: in fiera € 30 (2 gg € 50); online € 25 (2 gg € 40) comprensivo di bicchiere. Ingresso ridotto: € 20 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV – AIES – ASPI – ASSOSOMMELIER e SLOW FOOD (il socio deve mostrare tessera valida dell’anno in corso). Info utili: 800 i carrelli disponibili per gli acquisti
Per info su riduzioni per gruppi: telefonare a 0523/602711 o scrivere a mercatodeivini@fivi.it I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni. Ufficio Stampa FIVI:
Axelle Brown Videau | 338 7848516 | axelle@origamiconsulting.it
Mirta Oregna | 338 7000168 | mirta_oregna@yahoo.it
______________________
FIVI – Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2008,
che si propone di promuovere e tutelare la figura, il lavoro, gli interessi e le esigenze tecnico-economiche del
Vignaiolo Indipendente italiano, inteso quale soggetto che attua il completo ciclo produttivo del vino, dalla
coltivazione delle uve fino all’imbottigliamento ed alla commercializzazione del prodotto finale.
Attualmente sono oltre 1400 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 13.000 ettari di vigneto.
Il Marchio FIVI raffigura “Ampelio”, immagine di un Vignaiolo che porta una cesta d’uva sulle spalle e la cui
ombra prende la forma di una bottiglia. In questa figura è riassunto tutto quello che per la FIVI significa essere
Vignaioli, impegnati quotidianamente in un processo che segue tutta la filiera di produzione, operando
costantemente per custodire, tutelare e promuovere il territorio di appartenenza.
Masterclass EnoMundus 2022, Acque minerali Academy Aps
Redazione
La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.
Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.
Masterclass EnoMundus 2022, Acque minerali Academy Aps
La seconda Masterclass di lunedì 14 ore 14,30 sarà dedicata alla presentazione dell’associazione Acque Minerali Academy Aps, condotta da Emanuele Murone e Carol Agostini.
L’associazione Acque Minerali Academy Aps nasce da un’idea presso l’università della Calabria in Italia nel 2017, ha come scopo principale quello di favorire la conoscenza di un importante risorsa, quale le acque minerali come parte integrante della nostra alimentazione, sviluppare degli aspetti scientifici, alimentari e nutrizionali correlati a questo “elemento/alimento”.
Gennaro e Emanuele Murone Distributori esclusivi di Acqua Aur’a
Lo studio e la ricerca delle acque internazionali finalizzata alla promozione e al giusto abbinamento acqua-cibo. A tal fine l’associazione svolge incontri per la formazione e corsi per abilitare alla figura professionale dell’hydrosommelier.
L’associazione è riconosciuta in Italia con l’estensione APS (associazione a promozione sociale) iscritto con il numero identificativo CS 279 registro regionale delle associazioni, fondazioni e istituiti culturali, certificata ISO 9001:2005 . L’associazione essendo regolarmente iscritto può rilasciare diplomi e certificati di qualità.
Con il diploma rilasciato, si diventa “ hydrosommelier” un esperto qualificato e certificato, capace di consigliare non solo le proprietà dei minerali più adatte all’esigenze del momento o quelle individuali, ma anche il giusto abbinamento cibo/acqua.
Acque minerali academy è stata fondata dal presidente ed hydrosommelier Daniele Salvatore Valente dove ha scritto un libro guida per la formazione dei corsisti.
Emanuele Murone, articolo Masterclass EnoMundus, Acque minerali Academy Aps
In questo libro intitolato “ I segreti delle acque minerali” ci sono informazioni che riguardano le acque certificate dall’associazione, esempi di associazioni tra acqua e cibo, conoscenza e approfondimenti per il mondo “ acqua”.
Questo lavoro che noi stiamo portando avanti è strutturato principalmente per il mondo della ristorazione, rivalutare un elemento indispensabile che fino ad oggi è stato trattato con molta superficialità; nella maggior parte dei casi si pone tanta attenzione al settore food e wine , ma noi crediamo che, anche il settore “ acqua” può fare la differenza in una esperienza gastronomica.
Scegliere l’acqua adatta può diventare un punto di forza per il settore dell’alta ristorazione e può soddisfare le esigenze del cliente che richiede un trattamento al di sopra della media.
Il nostro obbiettivo è formare gli operatori di sala e creare una carta delle acque che il ristoratore può scegliere tra le varie etichette presentate. Insomma una consulenza a 360° sul settore, dove crediamo fermamente possa aprire un nuovo panorama per la ristorazione
In degustazione le seguenti acque:
ACQUA LOFOTEN ARTIC (Vorvegia) Lofoten Arctic Water è un marchio premium di acqua in bottiglia proveniente dal paradiso della natura, le isole Lofoten nel nord della Norvegia, situate a nord del circolo polare artico tra il 68 ° e il 69 ° parallelo.
Le Isole Lofoten si trovano tra il 68 ° e il 69 ° parallelo, a nord del Circolo Polare Artico. L’arcipelago costruisce un’alta parete di montagne e scogliere, creando un paesaggio da sogno di aspre cime montuose che si ergono direttamente dal mare.
Famosa per la loro bellezza naturale, aria fresca, acqua pura, natura incontaminata e paesaggi montani mozzafiato che contrastano con fiordi profondi, insenature riparate e tratti di spiaggia vergine, la terra dell’aurora boreale e il sole di mezzanotte è straordinariamente bella. Acqua leggerissima , solo 24 ml/g di Residuo Fisso
ACQUA AUR’A – (ROMANIA) Aur’a, unica al mondo per le sue proprietà, un’acqua alcalina naturale con ph 8,3 imbottigliata ai piedi del Cracul de Aur nelle montagne del Banat, in località Ocna de Fier, Caras-Severin in Romania.
Aur’a è un acqua di lusso che contiene colloidi naturali sia d’oro che d’argento, oltre ad elementi chimici della natura perfettamente dosati. È alcalina: il ph di 8,3 è la prima indicazione che certifica le proprietà dell’acqua AUR’A, l’alcalinità è la garanzia di una corretta idratazione del corpo umano. Viene imbottigliata solo in vetro: l’imballaggio più sicuro per qualsiasi alimento o bevanda.
È un’acqua pura che viene direttamente imbottigliata dalla sorgente della montagna, non contiene batteri, materie organiche,metalli pesanti e nessuna concentrazione di nitriti e nitrati. Proviene da una zona senza attività industriali o agricole, a centinaia di chilometri di distanza da possibili fonti di inquinamento. È una fonte di energia.
L’alcalinità naturale comporta l’arricchimento con colloidi d’oro e d’argento, risorse nelle profondità delle montagne della zona, oltre a elementi come magnesio, calcio e potassio. Viene imbottigliato secondo gli standard di qualità e sicurezza imposti dalla certificazione IES Food prodotto dalla società svizzera SGS
Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou
Redazione
La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.
Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.
Cantina e Collezione privata, Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou con Olfa Haniche
La prima masterclass delle ore 13 condotta da Haris Papandreou, Segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze, è sui vini dell’azienda Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou con i seguenti vini:
Santorini Familia Pdo Santorini Assyrtiko 100% Aidani Pgi Cyclades Aidani 100% Mavrotragano Pgi Cyclades Mavrotragano 100% Vinsanto 16 anni invecchiato in botti di rovere Dop Santorini Vino Bianco naturalmente dolce Assyrtiko 80% Aidani 20%.
vino rosso Mavrotragano Hatzidakis Winery
La degustazione avrà in abbinamento i formaggi scelti appositamente da Le Direzioni del Gusto.
EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia in abbinamento i formaggi di Le Direzioni del Gusto
un’azienda nata da Carletto Donzelli con l’unico obiettivo di intraprendere un viaggio alla scoperta dei sapori, colori ed emozioni uniche abbinando tradizione e innovazione che solo la passione del proprio lavoro può creare.
Masterclass EnoMundus 2022: Hatzidakis Winery di Konstantina Chryssou i formaggi di Le Direzioni del Gusto
La gamma vanta una lavorazione uniche e particolari, che nasce dalle tecniche del casaro e del norcino, dello chef e del pasticciere, unendo il tutto in un’unica e appassionante arte.
I formaggi di Le Direzioni del Gusto di Carletto Donzelli
Le materie prime selezionate sono lavorate esclusivamente a mano; tutto questo li rende Prodotti innovativi gastronomici di pasticceria salata, creati con un nuovo concetto di “forme del gusto”, che si possono consumare sia freddi che riscaldati o come la “linea prospettive di gusto”, cucinandoli; sono pratici e moderni, sia nella presentazione che nel sapore.
Praline di formaggio di vario tipo, le Direzioni del Gusto a EnoMundus 2022
MB Bollicine di Francia Marco Maini e Stefano Bazzoni
EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
Redazione
La giornata di EnoMundus del 14 novembre 2022 inizia con un viaggio “ di vini, bollicine e acque di lusso” con il programma “EnoMundus Masterclass” .
EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
Una serie di degustazioni guidate dedicate quest’anno a focus ben definiti: La Grecia, le acque e gli champagne.
Dall’isola di Santorini, alle acque dell’ associazione Acque minerali Academy Aps agli champagne selezionati da MB Bollicine di Francia.
Appuntamenti accompagnati da banchi di assaggio, affiancati a masterclass e abbinamenti con i formaggi di Le Direzioni del Gusto.
Un viaggio da percorrere nelle giornate di EnoMundus 2022, che come dalla prima edizione, con una interessante serie di assaggi e degustazioni coinvolge operatori, stampa e tecnici di settore, oltre al pubblico che domenica potrà soddisfare il proprio palato quanto la propria conoscenza.
L’ultima masterclass della giornata alle ore 16,00 vede protagoniste le bollicine francesi di MB Bollicine di Francia, condotta da Marco Maini e Stefano Bazzoni con Carol Agostini, commissario internazionale enologico, titolare dell’Agenzia FoodandWineAngels.
MB Bollicine di Francia Marco Maini e Stefano Bazzoni
Gli Champagne in assaggio sono:
Champagne NOËL Bazin
• Brut Nature Blanc de Blancs Millésime 2017 La Révélation 100% raro Chardonnay della Montagne de Reims, 100% vendemmia 2017, da un vigneto di 50 anni “Les Basses Alouettes”, dosaggio zero.
• Brut en fût Blanc de Blancs l’Étonnante 100% Chardonnay di Villers-Marmery, raccolto nel 2015 e affinato in botti di rovere per 12 mesi, dosaggio: 8g/l.
Champagne NOËL Bazin Brut en fût Blanc de Blancs l’Étonnante, alcuni champagne selezionati da MB Bollicine di Francia
Champagne Mangin Et Fils Leuvrigny
• Brut nature 100% Meunier Medaglia d’oro al Concorso Mondiale Femminile 2022, non dosato, 3 anni minimo sui lieviti.
• Millésime bottiglie a numero limitato, vendemmia 2018, 100% Meunier, dosaggio 10g/l, invecchiato per un minimo di 5 anni sui lieviti in cantina.
Champagne Perron Beauvineau
• Cuvée Haubette 100% Blanc de Noirs, 100% Pinot Nero, dosaggio zero, invecchiamento 6 anni sui lieviti.
• Cuvée Abraham Vieilles Vignes, Millésime 2004, Prodotta da Vieilles Vignes, con un’età media di 46 anni e mezzo, la cuvée Abraham è vendemmiata al 100% nel 2004, è composto per il 34% da Pinot Nero, per il 33% da Chardonnay e per il 33% da Pinot Meunier.
Uve per lo champagne selezionato da MB Bollicine di Francia
Marco e Stefano dopo anni di esperienza e passione hanno selezionato i loro “vignerons” e si sono specializzati nell’importazione e distribuzione di champagne di altissimo pregio. La loro filosofia aziendale si incentra sulla ricerca di piccole aziende familiari che producono con estrema qualità, serietà e continuità nel corso del tempo.
Si tratta di un approccio molto rigoroso, che rifiuta le mode e che li ha portati verso l’importazione di prodotti a volte molto rari e prestigiosi spesso di piccolissimo mercato ricercati da coloro che aspirano a prodotti d’eccellenza.
La vendemmia in champagne, articolo EnoMundus Masterclass, gli champagne di MB Bollicine di Francia
“Era una BOTTE buia e tempestosa…ops notte volevo dire notte, cominciamo bene con i lapsus freudiani …dunque dicevo era una notte buia e tempestosa….mi pare si dica così… ogni storia con un pizzico di suspense inizia cosi…riprendiamo… io ed un amico, anzi più di un amico, ci trovavamo a cena a casa di un altro amico, un carissimo amico che come noi è un grande estimatore del nettare del Dio BACCO, ecco eravamo a cena quando tra un lampo, un tuono ed il fragor della pioggia, il nostro amico appunto ci annuncia con il tono trionfale delle trombe dell’Aida..
Ragazzi vi faccio assaggiare uno champagne di un piccolo produttore che è una meraviglia e che non viene importato in Italia, assaggiate e ditemi cosa ne pensate”
Noi quello champagne lo abbiamo assaggiato anzi ad onor del vero ce ne saremmo bevuto una bacinella tanto era buono, diciamo uno champagne stupefacente nel senso della parola perché non appena bevuto abbiamo avuto visioni mistiche.
Da quel momento il danno fu fatto e furono creati due inguaribili appassionati del re dei vini o se preferite del vino dei Re, da quel momento è iniziato un amore che ci ha condotto a studiare seriamente e tanto ed a viaggiare in lungo ed in largo per quella terra baciata da Dio (BACCO) che è la champagne andando a conoscere di persona i vignerons che ti ricevono, dopo aver lavorato in vigna, con le scarpe sporche di terra orgogliosissimi del loro lavoro e delle meraviglie che producono.
Ed è a questo punto che abbiamo deciso di iniziare la nostra avventura per condividere la nostra passione per lo champagne” Marco Maini e Stefano Bazzoni.
EnoMundus Masterclass, selezione formaggi
Gli Champagne saranno accompagnati dalla selezione di formaggi di: Le Direzioni del Gusto.
EnoMundus 2022, due giornate in cui vanno in scena solo vini esteri con il supporto di alcuni prodotti gastronomici di nicchia.
Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022
I giorni 13 e 14 novembre 2022 la kermesse mostra mercato in cui tutto quello che si assaggia può essere acquistato immediatamente vengono condividi con un parterre di esperti divulgatori di settore.
Oltre a questi ospiti Media Partners che racconteranno l’evento attraverso aggiornamenti, approfondimenti e collegamento diretti da Firenze tra stampa, web, radio, social.
Torna la Mostra Mercato EnoMundus 2022
A Firenze un evento culturale di soli vini esteri, provenienti da diversi stati in un panorama italiano che racchiude molto della cultura e storia nazionale, in origine un’area fortificata, che si trovava all’incrocio delle strade che conducevano alla costa del Tirreno e quelle che portavano agli Appennini, unite per percorrere l’altra valle dell’Arno in direzione Roma.
Ponte vecchio Firenze, evento EnoMundus 2022
Città scelta dall’export Manager Olfa Haniche, ideatrice di questa Mostra Mercato EnoMundus, appunto per la simbologia che rappresenta la cittadina, un luogo di incontro, crocevia di proclami, di vittorie, di arte e bellezza e condivisione.
A divulgare ma soprattutto a vivere e condividere la bellezza di Firenze e i vini esteri in degustazione ci sono diversi media partners e stampa di settore:
Flavio Birri ha pubblicato Nel segno del baccalà, Cade a fagiolo e Sua Maestà il maiale. Si occupa di “Food Culture&Communications” collaboratore di diverse riviste del settore enogastronomico per anni con il mensile “Gambero Rosso”, Aldo Grandi Direttore Gazzette della Toscana, Lorenzo Bertolacci giornalista, Nicoletta Curradi AgenFood, Fabrizio del Bimbo Toscana Tutto Vino, Carlo Macchi Winesurf, Giorgio Bottari Il Faro, Barbara Amoroso La La Wine, Sergio Cintioli Enogastronomia.it, Elisabetta Failla Gazzetta di Firenze, Stella Mughini FUL Magazine, Raffaele D’Angelo Wine&FoodAcademy.
Esperti di settore: Haris Papandreou Segretario del Consolato Onorario della Grecia a Firenze Paolo Baracchino esperto di Champagne, Fine Wine Critic, Daniele Raspini commissario internazionale enologico, Andrea Gori sommelier informatico, oste e giornalista.
WEB Magazine:
Ilaria Castagna e Cristina Santini Papillae
Radio: Radio Serena.net che trasmetterà la intervista a Carol Agostini come referente dell’evento
WhiteRadio che trasmetterà l’intervista a Olfa Haniche ideatrice dell’evento
StoryTime che trasmetterà l’intervista sempre a Olfa Haniche
WEB Channel:
Pietro Marcellino Gusto Channel che riprenderà la due giorni di Mostra Mercato
Wineinfluencer e blogger documenteranno la loro esperienza durante tutto l’evento.
Poco più di una settimana fa si è svolta a Pisa la manifestazione Terre di Pisa Food&Wine Festival, un appuntamento annuale, giunto ormai alla sua decima edizione, che raccoglie tutte le eccellenze del territorio pisano con prodotti alimentari e vinicoli. Non sono mancate durante l’evento dei percorsi di scoperta dei prodotti enogastronomici guidati da maestri assaggiatori ONAS e ONAF, sommelier AIS e FISAR.
La nostra attenzione si è volta in particolare alle Masterclass dedicate a TERRE DI PISA-TERRA DEL VINO organizzate con estrema attenzione da Claudia Marinelli con la partecipazione della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest.
Terre di Pisa – Terre di Vino 2022
Quattro le Masterclass in programma condotte da Andrea Gori, Carlotta Salvini, Alessandro Balducci e Vittorio Faluomi; noi abbiamo partecipato a tre di queste. Scopriamole insieme aspettando l’evento dell’anno prossimo!
I VINI ROSSI DELLE TERRE DI PISA NEL TEMPO – La prospettiva dell’invecchiamento
Condotta da Alessandro Balducci, delegato AIS Pisa .
Avreste mai pensato come questi vini possano evolvere negli anni? Questa masterclass ha voluto rispondere a questo quesito offrendo un percorso sensoriale tra il 2015 e il 2007 con vini ottenuti da soli sangiovese e da vitigni internazionali. Undici i vini in degustazione ma il nostro cuore è stato particolarmente colpito dall’espressione del sangiovese in questo territorio pliocenico in cui la sapidità è un’immancabile protagonista.
Naso attraente con richiami netti al varietale: ciliegia e frutta nera matura, iris e viola appassite, eleganti note balsamiche d’eucalipto e menta ed echi di speziatura dolce e di tabacco.
Equilibrio in bocca con tannini setosi e ben integrati, decisa sapidità. Finale medio lungo con richiami alla scorza d’arancia.
Vignaalta Badia di Morrona articolo Terre di Pisa – Terre di Vino 2022
Ampio corredo olfattivo con note di confettura di mora, prugna essiccata, scorza di arancia, pot pourri arricchite da echi di legno di sandalo, cuoio e delicati richiami empireumatici di tabacco e cacao. Equilibrio e lunga persistenza in bocca.
Sezzana Casanova della Spinetta articolo Terre di Pisa – Terre di Vino 2022
• SEZZANA 2008 Casanova della Spinetta (100% sangiovese). Aranciato deciso vivace. Pot pourri di fiori, frutta nera e ciliegia sottospirito, evoluzione sottolineata anche da note vegetali di sottobosco, humus e funghi. Sorso avvolgente con tannini ben levigati in perfetta armonia. Lunga chiusura con echi fruttati.
LA DOC TERRE DI PISA – ROSSO E SANGIOVESE: un territorio, le aziende e le sue peculiarità.
Condotta da Carlotta Salvini, Sommelier e consulente per aziende vitivinicole
Masterclass a Terre di Pisa condotta da Carlotta Salvini
Vini in degustazione a Terre di Pisa 2022, 13 i vini in degustazioni declinati nella versione sangiovese e rosso della Terre di Pisa DOC.
I nostri coup de cœur uno nella batteria Sangiovese e uno nella batteria Rosso:
Ceppatella “Terre di Pisa” Sangiovese DOC 2018
• CEPPATELLA 2018- Fattoria di Fibbiano (100% sangiovese) Carminio di media intensità. Note scure di mora, cassis, mirtillo aprono il ventaglio olfattivo che si arricchisce di delicata speziatura di cannella e vaniglia e di un intrigante eco di incenso. Freschezza e sapidità decise che dinamicizzano la bocca accarezzando un tannino ben levigato. Lunga persistenza.
• GRANO DELLE FORMICHE 2018- Podere Spazzavento
(70% sangiovese, 30% colorino) Carminio luminoso. Freschezza data da ciliegia, lampone e ribes rosso. Viola e iris con echi di sottobosco. Ottimo equilibrio in bocca con una decisa salivazione che ravviva il tannino perfettamente integrato con richiami di arancia rossa.
Grano delle Formiche 2018 Podere Spazzavento articolo Terre di Pisa – Terre di Vino 2022
Il RITORNO DELLE ANFORE – Vinificazione innovativa oppure possiamo parlare di riappropriazione di tecniche antiche?
Condotta da Vittorio Faluomi, Sommelier FISAR
Approfondimento sui vari tipi di anfora ( cocciopesto e terracotta) in cui è stato sottolineato come il cocciopesto (costituito da frammenti lapidei e coccio essiccato al sole) sia soggetto a una minore microossigenazione rispetto alla terracotta, che viene invece cotta in forno e che presenta, quindi, dei pori di maggiore dimensione. Tali differenze si sono cercati di notare nei 7 campioni in degustazione.
Vini in anfora a Terre di Pisa 2022
I nostri coup de cœur
• MIMESI 2020- Tenuta di Ghizzano (100% Vermentino) Paglierino di media intensità. Richiami varietali di erette aromatiche, fiori di campo e macchia mediterranea. Ottima beva con una nota sapida ben caratterizzante. Chiusura con richiami di lime.
• L’UVA E LA TERRA 2019- Podere Spazzavento (100% Trebbiano) Ambrato vivace. Lunga macerazione che si riflette nei profumi di fiori di tiglio, di camomilla negli echi di miele e di curcuma con un richiamo mentolato. Bocca avvolgente con una leggera tannicità percettibile e con un finale lungo con richiami di albicocca e pesca.
• SOTTERFUGIO 2019 – Le Palaie (100% Sangiovese) Carminio luminoso. Sangiovese ben riconoscibile con le classiche note di ciliegia, iris e viola. Eleganti richiami di cannella e di tabacco arricchiscono il corredo olfattivo. Ben equilibrato in bocca con un tannino fine. Finale di pompelmo rosa.
Di Elsa Leandri
Elsa Leandri autrice articolo: Il nostro Wine&Siena 2022 tra Timorasso e Il Borro,è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona
Di Davide Zilio
L’intento era buono ma poi il racconto è finito per dar spazio al cuore. Sabato 15 ottobre sono partito per visitare l’evento dedicato al vino nel centro di Verona: Hostaria. Una manifestazione che ormai ha raggiunto l’ottava edizione e ha registrato ben 22 mila biglietti venduti, arrivando in sold out nei 3 giorni in poco tempo. Sono molto felice perché non vedevo la citta così piena da una vita.
Volevo raccontare di questo evento e dei tanti produttori presenti, cercando di riportare le loro esperienze e le sensazioni dei loro prodotti più rappresentativi e anche la gioia di poter rincontrare tanti amici che non abbracciavo da molto tempo, ma poi, ogni tanto, capitano cose inaspettate che non credevo più di trovare, ossia la genuinità della novità.
Bene o male quando vado ad una manifestazione trovo tante cantine conosciute, direttamente o indirettamente e tante altre che ancora non ho avuto il piacere di scoprire ma raramente cantine che non ho mai sentito e nate “ieri”.
Rossignoli Rinaldi, articolo: La prima volta non si scorda mai. In anteprima Rossignoli Rinaldi e i loro 3 primi vini ad Hostaria Verona
Questo è il caso di “Rossignoli Rinaldi”, una realtà nata praticamente da pochissimo. Mi ferma, camminando, una ragazza molto solare, che scopro poi essere una delle figlie, che mi chiede semplicemente se avessi mai assaggiato vini dalle Colline Moreniche del Lago di Garda di Verona (strano modo per chiedermi se conoscessi la zona del Custoza e del Bardolino, ma nella realtà loro non producono e produrranno vini della denominazione perché vogliono dare libera espressione a questa terra tanto particolare per la conformazione di origine glaciale del suo suolo e per il clima prettamente mediterraneo mitigato dal Lago di Garda stesso).
I suoi occhi brillavano talmente tanto di quella passione per il mondo del vino, che non vedevo da tanto, che decisi di rispondere semplicemente… Molto poco! (in realtà sono cresciuto in quelle terre) I tuoi vini provengono da questa zona? Allora sarei curioso di assaggiarli.
Il racconto si sussegue tra piccoli aneddoti di quando era bambina e giocava in questo vigneto e ogni volta che alzava gli occhi ricordando quei momenti, si illuminavano. Ci tiene a precisare che il vigneto, tutto collinare, si trova sulle Colline Moreniche vicino a Villafranca di Verona. “È un piccolo appezzamento ricevuto in eredità dal nonno.” continua Marianna, questo il suo nome “ Quell’eredità, non lo sapevamo ancora, fu l’inizio di una grande avventura, di un sogno che stiamo vivendo ancora oggi e ancora facciamo fatica a crederci.
Non c’è mai stata, negli inizi, la volontà di diventare produttori perché tutti i componenti della famiglia, oggi, hanno un’attività da gestire. La prima volta che abbiamo visto quel vigneto, dopo la morte di nostro nonno, è stato drammatico. Negli ultimi anni della sua vita, non potendo più lavorare, aveva abbandonato quel pezzo di terra, che per noi è sempre stato un angolo di paradiso, perché ogni volta che lo vedevamo, rivivevamo i nostri ricordi più belli dell’infanzia: quel mondo onirico fatto di giochi, di aiuti in casa, di pranzi con il cibo coltivato e prodotto da noi con le varie famiglie che abitavano la “Casa Rossa”, così chiamata proprio per il colore della stessa.
L’idea di lavorare…” prosegue Marianna “i campi per farli tornare agli splendori di quei bellissimi ricordi, è stata doverosa in segno di rispetto e di omaggio ad un uomo che ha dato tutto a quella terra, per lei e per noi. Del tutto ci siamo presi particolarmente cura di un piccolo appezzamento, con un’età della vite di almeno 50 anni, una piccola parte che aveva sempre aricevuto le migliori attenzioni, perché, per lui, da lì veniva il vino più buono”.
Sentirla parlare è un trasporto di emozioni e il bello è che riesco ad immaginare il vino pur non avendolo assaggiato né sentito parlare.
“Severosso” è un vino prodotto da uve a bacca nera delle sole varietà presenti in questa particolare parcella. Le uve sono le autoctone Corvina e Rondinella con una buona percentuale di Cabernet Sauvignon.
Marianna e Francesca Rinaldi
Guardo l’etichetta, molto particolare e chiedo specifiche. Alla mia domanda Marianna si ferma, si volta e chiama Francesca, la sorella, che opportunamente ferma la degustazione con un’altra persona e si interscambia con la sorella che, come in una danza, continua, come se il discorso non si fosse mai interrotto. Lunghi secondi di silenzio, gli occhi si arrossiscono e con una timida voce quasi tremante mi racconta che quell’etichetta nella realtà è un quadro, girandosi me lo mostra appeso allo stand, che aveva dipinto durante il lutto di suo nonno e che non voleva diventare un’etichetta.
Mi mostra nel dipinto i lineamenti delle Colline Moreniche, parte del volto di suo nonno Severino e quella macchia rossa che rappresentava la sua passione per quel vigneto e il vino stesso. “Vedi…” continua Francesca “ questa prima annata, la 2019, voleva essere solo un vino in omaggio al lavoro di nostro nonno e le poche bottiglie prodotte, neanche 600, erano solo per noi, per la nostra cantina privata. Per questo motivo quel quadro, così intimo e privato per me, era perfetto per quel vino… perché sarebbe rimasto in casa per noi.
Ma poi… e c’è sempre un ma… succede che dopo mesi dall’imbottigliamento, arriva il momento o meglio il coraggio di assaggiarlo. Era un pomeriggio come tanti altri, dove eravamo tutti a casa dopo il pranzo domenicale e nel grigiume di quel momento piovoso decidemmo di provarlo, e stappato… la meraviglia!
Non ci aspettavamo grandi cose, ma il vino era veramente buono. Delicato, pieno di profumi e una persistenza gustativa equilibrata lunghissima. Mio padre che di solito è molto critico rimase in silenzio per parecchio tempo; mia madre, invece, è scoppiata in lacrime, lacrime di gioia e di liberazione, non aveva mai pianto nemmeno in quei giorni del funerale (ora stavo quasi piangendo anch’io). Credo che fu proprio quello il momento in cui, tra sguardi fugaci e scintillanti, comparve l’idea di iniziare a condividerlo. Era il vino più buono che avessimo mai assaggiato, o per lo meno lo era per noi”.
Dopo questo avevo il cuore in gola, non mi era mai capitato di avere un incipit del genere su un vino. Di solito iniziano tutti dalle scelte agronomiche, dalle varietà, dalle proprietà uniche del territorio e dalle caratteristiche quasi taumaturgiche di quella specifica vendemmia. Questa edizione di Hostaria, ben ideata dal suo presidente Alessandro Medici, è stata per loro la prima volta assoluta che si sono presentati in pubblico dove hanno fatto assaggiare in anteprima il vino al di fuori della famiglia. Da quel primo 2019 sono arrivati alla 2021, messa in bottiglia circa un mese fa. E ormai è arrivato il momento celebrativo dell’assaggio.
Vino Severosso di Rossignoli Rinaldi
Mi consigliano di iniziare dalla 2020. Il naso è molto elegante, fine e delicato, è un continuo passaggio da frutti rossi maturi a speziature dolci di cioccolato, tabacco e noce moscata. La bocca è esplosiva e perfettamente bilanciata tra acidità e avvolgenza morbida, pur rimanendo sotto i 2 grammi litro di residuo zuccherino.
Il colore granato della 2019 è quasi uguale alla 2020, se non per il naturale trascorrere del tempo, è molto curioso perché nonostante le stesse uve e le medesime tecniche si presenta molto diversamente. Il naso è un tripudio di piccoli frutti rossi con leggere note di rosa selvatica e violette e marcate note speziate di pepe nero, di cacao, quasi cuoio e una delicata espressione di paprica e noce moscata. In bocca trionfa l’acidità che accompagna il gusto all’infinito, soavemente armonico.
Tutta questa diversità sta nell’espressione carismatica dell’annata. La 2020 è stata più calda e si è indirizzata verso note più mature, evolute e rotonde, mentre la 2019 è stata più equilibrata con un finale stagionale con ottime escursioni termiche e questo ha permesso di mantenere nel vino tutta la sua profondità, la sua freschezza ed evidenziare tutte le sue note speziate varietali. Sì perché la cosa magnifica di tutte queste espressioni è che sono naturali e proprie dell’uva infatti tutti i profumi terziari sono varietali e non provengono da una maturazione in legno perché il vino affina solo in bottiglia e questo, appunto, per preservare tutte le caratteristiche e peculiarità senza alterarlo o coprirlo con altri gusti.
“Sì, perché è già buono così” mi anticipa Laura, la madre di Francesca e Marianna, figlia di Severino, “il nostro compito è solo quello di curare questa terra e preservarla per le generazioni future. Vedi?!?” continua “se tu hai la pazienza di saper ascoltare la vigna e fai di tutto per lasciarla in equilibrio, allora non puoi far altro che raccogliere il miglior frutto possibile.
E poi abbiamo il dovere di riuscire a preservare anche la memoria storica di questo vigneto di oltre 50 anni. La cultura del biologico per noi non è una pratica, ma l’unica strada possibile. Il vino è quello che è e questo “Severosso” deve rimanere puro e intatto, dandomi la possibilità di poter rivivere ogni volta quella felicità che riesce a riportarmi a quella vita contadina, fatta sì di fatica e duro lavoro, ma spensierata costituita di unione familiare, cibo sano, di aria frizzante. Il vino altro non è che questo: felicità… dove ognuno vive la propria”.
la Famiglia Rossignoli Rinaldi con Marianna, Francesca, Federico e Angelo Rinaldi e Laura Rossignoli
Personalmente credo che nella realtà si vada oltre e credo che provare un’infinità di emozioni grazie al vino e alla voce che il produttore riesce a dargli, ossia quell’impronta unica che lo distingue tra tutti gli altri, sia una cosa extraterrena. Questo accade poche volte ma quando ci riesce è pura magia e queste magnifiche donne oggi mi hanno coccolato con tutto questo.
Rossignoli Rinaldi, questo il nome di questa realtà vitivinicola, mi ha fatto un regalo fantastico: ritornare ad emozionarmi con un solo vino e con semplici parole che venivano dal cuore. Sono solo agli inizi, devono ancora completare il proprio sito internet e gli altri vini, come il prossimo Metodo Classico, devono ancora arrivare, sono in cantina in fase di affinamento, perché come mi ricorda Angelo, padre di Francesca e Marianna, marito di Laura, i vini sono come i propri figli e dobbiamo lasciarli andare nel mondo nel momento giusto, né troppo presto, né troppo tardi.
Non posso far altro che aspettare i futuri vini e di augurare di non perdere mai quella genuinità familiare e di rispetto verso la campagna e il vino stesso, che, oggi, il più delle vote si fa fatica a percepire nello storytelling tanto costruito dalle aziende per attirare gli appassionati del vino. A volte basta veramente poco… un buon vino e persone vere.
Grazie
Davide Zilio
Davide Zilio consulente, formatore, docente e produttore di vino
L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
Di Ilaria Castagna e Cristina Santini Partners in Wine
“In questi tre giorni proveremo a raccontarvi con il vino, con l’olio e con la birra i nostri terreni, i nostri paesaggi, la nostra storia e la nostra intelligenza. L’intelligenza dei tanti produttori e la loro capacità di lavorare. Vi racconteremo l’anima di questi luoghi”.
Con le parole del Giornalista Enogastronomico Carlo Zucchetti, noi Partners in Wine, abbiamo intrapreso questo grande viaggio immerse nei nostri sensi; una Masterclass alla cieca, alla scoperta di cinque vini differenti, di cinque zone diverse del nostro amato Lazio.
Siamo all’evento “Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale”, organizzato dalla Camera di Commercio di Rieti e Viterbo, nel meraviglioso centro storico. Un incontro “sensoriale” diretto e curato dal grande giornalista con il cappello, come lui ama definirsi.
Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale. Mordi il gusto del Lazio
Il tema affrontato durante la degustazione è complesso e coinvolgente: “Intreccio e trama, il vino racconta il paesaggio”.
Ma qual’è la storia del nostro territorio?
Una storia antica, quella del Vino nel Lazio. Storia di racconti, veri o presunti. Storia di popoli antichi, come gli Etruschi che portarono, per primi, la vite maritata e furono i primi viticoltori esistenti.
Svolsero un ruolo chiave nella diffusione della cultura del vino nel mondo occidentale e nel Lazio.
I primi ad esserne influenzati furono proprio i Romani, grazie al secondo Re di Roma, Numa Pompilio, di origine Etrusca. I Romani approfittarono poi, ovviamente, delle loro tecniche di fermentazione iniziando addirittura ad affinare i vini nelle anfore di terracotta. Le prime testimonianze dirette della produzione di vino in Italia risalgono, infatti, alla metà del VII secolo a. C., con il ritrovamento di ceramiche raffiguranti esempi di vita legate al vino presenti in alcune tombe dell’epoca.
Dall’antichità ad oggi
È attraverso la degustazione di cinque vini di produttori differenti, non tutti presenti perché impegnati all’esposizione nel Palazzo dei Papi, che vogliamo raccontarvi le peculiarità dei loro vini.
Una storia raccontata direttamente dalla terra, attraverso i prodotti che essa, ad oggi, ci dona.
Cinque terreni diversi, due della Tuscia Viterbese, uno situato nella zona delle Bonifiche dell’agro pontino, uno della zona di Atina e uno di Olevano Romano. Per quest’ultimo, abbiamo avuto proprio Giordano Mattei, giovane Produttore con grandi sogni ed obiettivi in mente, che ci ha raccontato il suo territorio.
Viterbo Centro Storico, L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
Territori che raccontano il vino
Uno dei territori illustrati è quello del Lago di Bolsena, il lago vulcanico più grande d’Europa, nella parte più alta, ovvero quella di Montefiascone, circa a 600 m.s.l.m. E’ importante sapere che il terreno vulcanico in sintonia con le brezze del Lago, dona dei sentori particolari ai suoi vini. In molti casi vengono appunto chiamati “vini vulcanici o minerali” poiché questo connubio, ci regala in essi, una spiccata sapidità ed una grande mineralità.
Un altro vino proviene invece, dalla parte più antica della Tuscia, quella di Vignanello, nei Colli Cimini, sempre una zona vulcanica. La caratteristica di questi terreni è che sono composti da tufi stratificati che donano vini più “aggressivi”, ovvero con un astringenza ed un’acidità maggiore anche nei bianchi.
Con un altro dei calici in degustazione, ci siamo ritrovate direttamente nella zona dell’Agro Pontino, quindi una zona paludosa ed argillosa contemporaneamente, influenzata direttamente dalle brezze del mare, caratteristica che dona vini con maggiore struttura, maggiore alcolicità e molto più iodati.
Abbiamo poi assaggiato un altro calice proveniente da una zona tutta calcarea, la DOC di Atina, una DOC storica quasi scomparsa che fortunatamente da circa 5 anni molti produttori stanno recuperando riscattandola. E’ una DOC molto particolare in un territorio calcareo- argilloso che dona vini più grassi, più importanti e più alcolici ma con un’estrema finezza.
Per l’ultimo territorio Carlo Zucchetti ha invitato al microfono direttamente il produttore: GIORDANO MATTEI che ci ha raccontato la sua zona: “ E’ una zona che può variare molto, con terreni differenti anche a poca distanza. Possiamo trovare dei terreni rossi come quelli della mia zona ovvero la parte bassa di Olevano Romano oppure terreni prettamente argillosi e calcarei. Lo stesso vitigno può variare tantissimo, dipeso ovviamente, dal tipo di terreno in cui cresce.”
L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
Territori alla cieca
“Io ho un approccio olistico con il vino, non mi piace fare la sua divisione, ma vederne un quadro completo. Non soffermiamoci, quindi, nei particolari, ma cerchiamo di sentire l’anima del vino. E’ il bicchiere che deve parlarci “.
Con queste meravigliose parole di Carlo Zucchetti abbiamo dato il via alla degustazione alla cieca, con le bottiglie coperte, partendo dall’analisi olfattiva e ricercando i profumi imprigionati nei calici.
L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
Nel nostro primo calice abbiamo trovato un’esplosione di sentori vegetali e sentori di frutta rossa. Prugna e ciliegia matura in armonia con una mora scura, erba falciata e tabacco si sposano con dei leggeri sentori di appassimento di fiori. A primo impatto un vino ancora un po’ chiuso ma con una buona struttura alcolica e una bella acidità.Abbiamo capito subito che poteva essere il fantastico Cabernet di Atina descritto prima da Carlo.
Ma continuiamo!
Nel secondo calice ci siamo immerse in sentori corposi di sottobosco e note erbacee. Leggeri sentori di caffè e tostatura mescolati ad un leggero aroma di smalto e sentori ematici. Guardando nel calice un vino di un bel rosso intenso, tendente al granato, ci siamo rese conto che, forse quel vino aveva qualche anno in più rispetto al primo. Al palato una bella sapidità, un tannino pronunciato e corposo ma nonostante ciò un vino di gran fascino ed eleganza.
Al terzo calice Carlo ci ha comunicato che il vino era quello di Giordano Mattei ma che, per fortuna o sfortuna per noi, non era il loro Cesanese.Avvicinandolo al naso, questo calice è stato per noi una vera sorpresa. Alla mente i sentori inconfondibili del Moscato, vitigno aromatico per eccellenza, un po’ abbandonato purtroppo dalla cultura di massa.
Il nostro unico pensiero è stato “ Quant’è bello il moscato, questo è da ricordare! ”
La sua parte fruttata sposata in maniera sublime e perfetta con i suoi sentori balsamici. Un ottima lunghezza e una sorprendente mineralità fanno da protagoniste.
Giordano Mattei ci ha tenuto a sottolineare che:
“ Ad Olevano Romano era considerato il nostro Moscato Buono “
Infine, siamo giunte ai nostri due ultimi assaggi.
Il quarto calice ci ha rapito per il suo colore giallo intenso con dei riflessi dorati bellissimi. Al naso sentori sorprendenti di frutta matura come la pesca e l’ananas, sentori esotici come il mango e la papaya e aromi estremi di agrumi che dominano la scena. Un vino che per essere riconosciuto, ci ha fatto penare un po’.
Di buona struttura, elegante al palato e pieno di sfumature floreali e speziate. Impegnativo, bisognoso secondo noi, di un abbinamento gastronomico accanto per comprendere tutta la sua bellezza.
Il calice finale è stato di una bella pienezza, un bel brio, persistente e più alcolico.
La parte vegetale che lo ha caratterizzato sposa l’armonica dei sentori di albicocca e pesca. Morbido e cremoso, leggero nella struttura, ma anche lui con una grande mineralità e un finale agrumato.
Degustazione alla cieca, articolo: L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
Finita la degustazione tra idee differenti, ragionamenti sui vitigni esistenti, conosciuti e non, sentori di vario tipo abbiamo pian piano scoperto tutti i grandi vitigni che componevano i nostri calici.
A tal proposito vi citiamo le aziende in ordine di degustazione:
Cabernet di Atina D.O.P Atino (Cabernet Sauvignon e Merlot) Tenuta Cervelli Anno 2018
Vignanello Riserva D.O.C Rosso Rulliano ( Sangiovese, Merlot) Viticoltori dei Colli Cimini Anno 2016
Moscato Giallo I.G.T. Lazio Lady ( Moscato) Mattei Giordano Anno 2020
Bellone I.G.T. Lazio Anthium ( Bellone) Casale del Giglio Anno 2021
Rossetto I.G.T. Lazio Luce di Lago (Rossetto) Antica Cantina Leonardi Anno 2021
Le aziende degustate alla cieca durante l’evento: Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
Alla fine di questo bellissimo viaggio immerse, con la fantasia, tra i vigneti del Lazio, abbiamo continuato la serata degustando un’altra tipologia di prodotto. LA BIRRA ARTIGIANALE, una Masterclass tenuta da Roberto Muzi.
Docente, degustatore, Sommelier, Bartender e consulente di settore. E’ Consigliere Nazionale per la Guida alle birre d’Italia di Slow Food, Editore e giurato di vari concorsi nazionali.
Grande la sua passione per il mondo delle birre, raccontata nel suo libro “Birra Per un avvicinamento felice e consapevole”, introducendoci, in questa serata di degustazione, in un mondo così particolare che si sta evolvendo, ad oggi, in maniera imponente.
Roberto Muzi e il suo libro
“ Confrontarsi e stimolare i nostri sensi è anche un sistema per conoscere noi stessi, ciò che mangiamo e beviamo. Il mondo della birra è un mondo particolarissimo e complicato. L’approccio all’enogastronomia deve essere olistico perché è tutto collegato e difficilmente noi possiamo riuscire a scollegarlo. Il nostro modo di fare spesa incide sul destino del nostro pianeta. Il cibo è salute”. La birra è cibo.
La birra ha quattro ingredienti fondamentali : l’Acqua conta nella birra in peso quasi il 90 % sul livello totale.Il Malto d’orzo o di cereali è il secondo ingrediente principe; sono pochissimi gli stili delle birre che non ne prevedono almeno il 40% .
Il malto è l ‘anima della birra, quello che definisce anche il colore ma smentiamo una leggenda: le birre non si dividono per colori. Il colore è la cosa meno importante.
“Il terzo ingrediente è importante ma non determinante ovvero il Luppolo. Nella birra, infatti, si parla di ricetta. Il messaggio sbagliato che in questi anni è stato trasmesso; è quello che nella birra più ci sono luppoli e più è buona. Questo è totalmente sbagliato”.
Ci sono più di 100 tipologie di luppolo ed ognuna ha degli aromi diversi. L’industria dei birrifici è in continua espansione, ogni giorno inventano una nuova ricetta.
Il quarto e ultimo ingrediente fondamentale è il lievito.
Dalle parole di Roberto: “ Una vita senza lievito non potevamo non averla. La birra, il vino, i formaggi, il cioccolato, il pane, la pizza e tutti i distillati vi fanno capire che il lievito è il miglior amico dell’uomo, perché ci permette di avere tutto questo. Quattro ingredienti che vengono mescolati insieme e creano una media di circa quattrocento stili birrari. Le birre infatti non si dividono in colori ma per STILI. Sono tanti e tutti diversi”.
Un grande maestro per tanti
Viterbo e la Tuscia sono importanti nella storia della birra poiché come ci ha raccontato Roberto, i primi birrifici artigianali comparvero alla fine degli anni 2000; piccole realtà che sono poi cresciute, consolidando la propria reputazione, convincendo il popolo degli appassionati. Un grande produttore davvero importante fu ORAZIO LAUDI del Birrificio Turan.
Quest’ultimo, nel 2008, decise di aprire il suo birrificio, il quale fu fondamentale per molti ragazzi che come lui, volevano intraprendere questa strada. Fu, per tutti loro ,un grande maestro che crebbe insieme alla sua industria di birra artigianale.
Al calice, continuando la degustazione alla cieca, abbiamo trovato due birre differenti ma con colori molto simili.
Nel primo, una birra dalla schiuma con una bella velatura, molto cremosa, fine e presente. Come ci viene spiegato, la schiuma è nostra alleata poiché difende la birra dall’ossidazione. In essa coesistono zuccheri e proteine e versandola facciamo uscire una buona parte di CO2. Ci viene anche spiegato che, nel caso al bicchiere avessimo una schiuma grossolana e poco persistente, risulterebbe esserci un problema.
Abbiamo ammirato fin da subito il suo colore molto chiaro ma dorato, sentori di frutta fresca ed esotica ci hanno inondato il palato. Note intense di pera kaiser e banana matura sono le protagoniste di questa birra. Sentori leggeri di speziatura , chiodo di garofano e zenzero si mescolano alla parte finale agrumata. Ha una tendenza dolce e l’aroma di cereale ci ha riportato alla mente il sentore di fetta biscottata evidenziando una parte proteica molto importante.
Le due birre a confronto
“Dobbiamo metterci in contatto con i nostri sensi e mettere quest’ultimi in contatto con il nostro cervello”.
Con questa frase di Roberto proseguiamo con la seconda birra.
La prima notevole differenza è stata la schiuma. Nettamente di meno, molto più ambrato il colore e un naso più confuso. Sentori di speziatura, mela ossidata, miele d’acacia e una nota mentolata che hanno ammorbidito quel sentore smaltato sentito in precedenza.
Amara all’entrata e nel finale, meno persistente e più corta della precedente. Abbiamo intuito da subito essere due stili birrari completamente differenti.
Francigena Triple e Cimina Weizen, articolo: L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE, Assaggi Salone dell’Enogastronomia Laziale 2022
Al primo calice ci siamo trovate di fronte ad una birra CIMINA WAIZEN “Birra della Tuscia” del produttore Birrificio Itineris di Civita Castellana, una birra di frumento ad alta fermentazione. Delicata e ideale per l’estate per la sua dote rinfrescante e molto piacevole d’inverno per la sua rotondità nel gusto. Il connubio dei sentori di banana ed i lieviti conferiscono un interessante retrogusto acidulo. Alc 5,5 % Vol.
Al secondo calice, dello stesso produttore, una FRANCIGENA TRIPLE. Una birra Belga ad alta fermentazione che viene prodotta in tipico stile trappista e subisce una doppia fermentazione in bottiglia. E’ decisamente morbida e amabile; una birra anche da meditazione poiché ti avvolge con il suo sapore corposo. Alc. 8,5 % Vol.
Due birre entrambe molto gastronomiche. La prima potremmo abbinarla a piatti di pesce molto delicati e freschi come un carpaccio di spada oppure di tonno, invece con la seconda, potremmo accompagnare formaggi stagionati e pasticceria secca.
Ringraziamo infinitamente Carlo Zucchetti e Roberto Muzi per il bellissimo viaggio che ci hanno fatto vivere; immerse in territori, paesaggi e calici differenti che hanno raccontato la loro Storia.
Ilaria Castagna, Cristina Santini Partners in Wine e Carlo Zucchetti
Vi lasciamo con una citazione, presa proprio dal libro di Roberto Muzi; che secondo noi, collega questi due grandi e bellissimi mondi. “ Ora sedetevi, osservate bene la luce, avvicinate al naso e odorate, portate alla bocca e bevete. Ma piano. Sorseggiate. La degustazione esige lentezza, pazienza, la disposizione d’animo di chi vuole apprendere. “
Ilaria Castagna e Cristina Santini
Partners in Wine
Ilaria Castagna e Cristina Santini Sommelier, winewriter, esperte vitivinicole.
18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”
Redazione Carol Agostini
Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” nasce in seguito ad una serie di incontri dedicati al Taglio Bordolese nella realtà produttiva Bergamasca, svoltisi a Bergamo nel corso del 2004.
Enologo Sergio Cantoni
In seguito a tali incontri, l’enologo Sergio Cantoni, propone di allargare la riflessione dedicata al Taglio di Merlot e Cabernet e di coinvolgere un bacino di utenza decisamente più ampio.
Nasce quindi l’idea di un momento di confronto e scambio a livello internazionale che possa coinvolgere tutte le nazioni che producono vini Merlot, Cabernet e loro tagli.
Cantoni ricerca la collaborazione delle realtà locali per realizzare questo progetto e incontra l’approvazione e il sostegno della Vignaioli Bergamaschi s.c.a. e del Consorzio Tutela Valcalepio che, da quel momento in poi, hanno in carico la realizzazione e gestione della manifestazione con Cantoni come supervisore e direttore.
Il gruppo di giurati edizione 2021
Vagliando diverse ipotesi, si riscontra che la formula più collaudata e di maggior impatto per questo tipo di incontri è quella dei Concorsi Enologici.
Cena di gala con premiazione delle aziende vincitrici
La scelta del nome non è casuale: si sceglie di inserire all’interno del titolo della kermesse un elemento, all’epoca ancora sottovalutato, il valore emozionale intrinseco legato alla degustazione.
Sin dalla sua prima edizione il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” richiede e ottiene il patrocinio dell’OIV (Organisation International de la Vigne et du Vin).
Riconoscimento di estrema importanza, in considerazione del fatto che OIV è l’ente internazionale che sovrintende ai concorsi enologici a livello mondiale e, da regolamento, può concedere il proprio patrocinio ad un unico concorso nel mondo per ogni tipologia di vino.
“Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è dal 2005 l’unico concorso enologico internazionale dedicato ai tagli di Merlot e Cabernet riconosciuto da OIV.
“Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” i giurati del concorso
In Italia i concorsi enologici con patrocinio OIV sono solo 5, ed “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è uno di questi.
Il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” ha inoltre l’autorizzazione ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Per poter garantire la massima serietà e affidabilità del Concorso Enologico Internazionale si ricerca un partner d’eccellenza, in grado di affiancare il Consorzio Tutela Valcalepio e la Vignaioli Bergamaschi nella gestione dell’evento. Viene selezionato il Centro Studi Assaggiatori di Brescia che, da quel momento in avanti, si occupa della supervisione e certificazione delle attività di degustazione nel corso del Concorso Enologico Internazionale. Il Concorso, inoltre, può contare sull’appoggio e la collaborazione dell’Università Cattolica degli Studi di Piacenza.
I vini vengono degustati tutti alla cieca al Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
Nel corso delle passate edizioni il Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è stato riconosciuto il Concorso Enologico con il più alto rapporto numerico tra giudici e campioni degustati. Sin dalla prima edizione, inoltre, il comitato organizzatore ha puntato all’internazionalità tanto dei giudici quanto dei campioni, nel tentativo di coinvolgere il maggior numero di paesi possibile nelle degustazioni.
La formula scelta per “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è unica nel suo genere: si è deciso di utilizzare questo importante appuntamento come momento di promozione del territorio e della sua produzione enologica, ma non solo.
Altro giurato, Carol Agostini a lavoro al Concorso
A questo scopo, il Concorso Enologico Internazionale non ha una sede fissa: ogni anno “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” cambia location in modo da permettere agli ospiti italiani e internazionali di conoscere una nuova zona della provincia di Bergamo.
Inoltre durante i tre giorni del Concorso Enologico vengono organizzate visite turistiche e tecniche, nel corso delle quali i degustatori hanno modo di entrare in contatto con le realtà turistiche e produttive del territorio.
I giurati a lavoro per giorni intensi di assaggio e visite a cantine e realtà produttive della zona
La struttura di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme” è piuttosto concentrata ma, allo stesso tempo, mirata a riassumere al meglio l’anima del territorio che ospita la manifestazione.
Il Concorso si sviluppa su tre giornate, storicamente un giovedì, un venerdì e un sabato.
Nel corso del mercoledì e del giovedì sono previsti gli arrivi degli ospiti internazionali.
Il giovedì pomeriggio viene organizzato un primo tour di tipo turistico, mirato a portare gli ospiti alla scoperta del territorio bergamasco.
Il giovedì sera ha luogo la cena di benvenuto.
La giornata di Venerdì è sicuramente il cuore pulsante di “Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”. E’ infatti nel corso del venerdì mattina che si svolgono le degustazioni dei vini in concorso.
Il venerdì pomeriggio viene dedicato ai tour alla scoperta del territorio ospite.
I giutati a lavoro durante “Emozioni dal Mondo”2021
I degustatori possono scegliere tra un tour di tipo turistico o uno di tipo più tecnico, con visita ad alcune aziende vitivinicole.
La giornata del venerdì si conclude con una cena di gala.
Il sabato mattina viene organizzato un convegno dedicato a temi tecnico scientifici nel corso del quale sono invitati relatori di fama internazionale.
Al termine del convegno vengono resi pubblici i vini che si sono aggiudicati medaglia nel corso delle sessioni di degustazione.
A questo punto i vini vincitori sono messi in degustazione con un grande banco d’assaggio aperto anche al pubblico.
Scheda di degustazione che dal 2021 è utilizzabile tramite tablet, rendendo tutto in digitale per facilitare i controlli e voti dei giurati
P R O G R A M M A
18° Concorso Internazionale Enologico “EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME”
Giovedì 13 Ottobre
Arrivo degli ospiti e sistemazione presso il PALACE HOTEL ZINGONIA
(Corso Europa, 2, 24040 Verdellino BG)
15.30 Partenza del Bus dall’hotel per Sotto il Monte Giovanni XXIII
16.00 Tour guidato di Sotto il Monte
Durata visita circa 2h
18.00 Rientro in hotel
20.30 Cena di benvenuto presso PALACE HOTEL ZINGONIA
Venerdì 14 Ottobre
08.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
09.00 Inizio sessioni assaggio presso Villa Martinelli
(via T. Tasso – 24030 Mapello – .BG)
13.00 Pranzo a buffet presso la location
14.30 Partenza del Bus in direzione Almenno
15.00 – 17.00 Itinerario dedicato al Romanico ad Almenno
17.30 Rientro in Hotel
19.30 Partenza dal PALACE HOTEL ZINGONIA con il Bus per la Cena di gala presso
Villa Martinelli
23.30 Rientro in hotel con bus
Sabato 15 Ottobre
09.30 Partenza del Bus dal PALACE HOTEL ZINGONIA
10.00 “Dall’analisi Sensoriale alle Neuroscienze”
Simposio presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo
(Largo Belotti, 16 – Bergamo)
12.00 Proclamazione vini vincitori della 18° edizione del Concorso Enologico Internazionale
“Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme”
12.30 Pranzo e Saluti Ufficiali.