Il Consorzio del vino Vernaccia presenta la Regina Bianca
Il 3-4 giugno 2023 a San Gimignano ci sarà il primo festival dedicato alla Regina Bianca nel suo territorio.
Redazione – Carol Agostini
Il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano organizza sabato 3 e domenica 4 giugno il festival Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest.
Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023, logo del Consorzio da comunicato stampa
Si tratta della prima edizione di un evento pensato e realizzato sul territorio e interamente dedicato allo storico grande vino bianco di Toscana. Un evento di riferimento sul territorio voluto dal Consorzio e dai produttori – i Paladini della Regina Bianca – per consentire a pubblico, wine lover, appassionati e operatori di settore di assaggiare, all’inizio della stagione estiva, la Vernaccia di San Gimignano nei luoghi in cui la sua storia secolare è iniziata e continua.
Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023, immagine da comunicato stampa
Il programma prevede due giorni di percorsi di degustazione itineranti per il centro storico della città, l’incontro con i produttori della Vernaccia di San Gimignano, e wine tasting guidati alla Rocca di Montestaffoli, sede della Vernaccia di San Gimignano Wine Experience.
Il Festival sarà aperto nel pomeriggio di sabato 3 dal convegno “Amor che de la vite cola”, in cui verranno affrontati i temi della sostenibilità, salute, territorio e cultura. La serata culminerà nella Cena di Gala nel suggestivo Chiostro di Sant’Agostino, con un menu dedicato alla Vernaccia di San Gimignano a cura dello chef stellato Vito Mollica, di Chic Nonna, Firenze.
Locandina evento: Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023, immagine da comunicato stampa
Non mancherà l’appuntamento per i più giovani con l’aperitivo serale e il DJ set alla Rocca di Montestaffoli e l’animazione nelle piazze e nelle vie del centro storico.
Durante l’evento i ristoratori della città proporranno inoltre il “Menu della Vernaccia di San Gimignano” con un abbinamento appositamente studiato fra cibo e vino, mentre le enoteche resteranno aperte per gli acquisti.
Nei giorni 13 e 14 maggio 2023 ha avuto luogo la 7° edizione di Vignaioli Contrari.
Di Adriano Guerri
L’ appassionante evento si è svolto all’interno degli ampi spazi della medievale Rocca Rangoni a Spilamberto in provincia di Modena.
A Spilamberto Vignaioli Contrari 2023, assaggi e notizie, foto di Adriano Guerri
Facilmente raggiungibile in auto, localizzata a poca distanza dell’uscita dell’autostrada A1. Oltre sessanta produttori provenienti da ogni regione italiana erano presenti dietro ai loro banchi d’assaggio, ben lieti di farci degustare i loro vini.
Rocca di Spilamberto, evento Vignaioli Contrari 2023, foto di Adriano Guerri
L’evento è anche mostra mercato, pertanto, vi era la possibilità di acquistare vini direttamente dai produttori. Gli espositori che hanno preso parte a questa intrigante due giorni sono piccole realtà artigianali e devono possedere alcuni requisiti ben precisi, quali, la valorizzazione dei vitigni autoctoni, coltivare la terra direttamente con principi sostenibili, biologici, biodinamici e in linea con principi di rispetto per l’ambiente.
Locandina e manifesto evento Vignaioli Contrari 2023, foto di Adriano Guerri
L’evento aveva in programma anche alcune interessanti masterclass alle quali, mio malgrado non ho partecipato. Ho avuto, comunque il tempo necessario per potermi presentare di fronte al banco d’assaggio di un considerevole numero di produttori, anche se non di tutti. Un evento ben organizzato in una splendida location. Nella retrocopertina del fascicolo ritirato all’ ingresso ci sono le date per la prossima edizione che sarà nei giorni 11 e 12 maggio 2024.
A seguire note di alcuni assaggi da me effettuati
Trento Doc Pas Dosè Riserva 2015 Balter– Ottenuto con 80% di Chardonnay e 20% Pinot Nero, la permanenza sui lieviti è di 72 mesi. Si presenta nella flûte con una bellissima tonalità giallo dorato brillante, al naso rivela note di mango, ananas e papaya, impreziosite da nuances di pasticceria da forno e pepe bianco, al palato è piacevolmente fresco e coerente, ricco, suadente e decisamente persistente.
Sito di riferimento: https://www.balter.it/
Trento Doc Pas Dosè Riserva 2015 Balter, Vignaioli Contrari, foto di Adriano Guerri
Coste della Sesia Doc Nebbiolo Villa Era 2019 Az.Agricola Manfrinati– Ottenuto interamente da uve di Nebbiolo , si veste di un bellissimo colore rosso granato, al naso sprigiona sentori di rosa, viola, frutti di bosco e arancia sanguinella, ben integrati con note speziate, al palato è pieno ed appagante, tannini poderosi ma setosi, equilibrato e armonioso dal finale lunghissimo.
Sito di riferimento: https://www.facebook.com/people/Az-agricola-Andrea-Manfrinati/100062998970844/
Coste della Sesia Doc Nebbiolo Villa Era 2019 Az.Agricola Manfrinati, Vignaioli Contrari, foto di Adriano Guerri
Uras Mandrolisai Doc 2020 I Garagisti di Sorgono– Ottenuto con uve di Monica, Cannonau e Muristreddu, è di un bellissimo colore rosso rubino intenso e profondo, al naso rimanda sentori di lavanda, prugna, amarena e lampone che seguono una scia di cacao e note tostate, al palato è generoso con tannini fitti ma ben levigati, avvolgente nonché persistente.
Sito di riferimento: https://www.garagistidisorgono.com/
Uras Mandrolisai Doc 2020 I Garagisti di Sorgono, Vignaioli Contrari, foto di Adriano Guerri
Boca Doc 2019 Le Piane – Ottenuto con 85 Nebbiolo e 15% Vespolina, di un bellissimo colore rosso rubino intenso e trasparente, al naso dipana sentori di violetta, frutti di bosco, melograno e scorza d’arancia che ben si fondono con note di tabacco e spezie, al palato è rotondo, fine, leggiadro e incredibilmente durevole.
Sito di riferimento: https://www.bocapiane.it/en/
Boca Doc 2019 Le Piane, Vignaioli Contrari, foto di Adriano Guerri
Elba Rosso Doc Riserva 2020 Arrighi– Ottenuto con uve di Sangiovese, svela nel calice un colore rosso rubino intenso, trasparente e consistente, al naso libera note di frutti di bosco, rosa, viola e macchia mediterranea, seguono poi sentori di bacche di ginepro e sottobosco, al palato è piacevolmente tannico, fresco e sapido, nonché morbido, armonioso e dotato di una lunga persistenza aromatica.
Sito di riferimento: https://www.arrighivigneolivi.it/
Schwarze Madonna Pinot Nero Doc Riserva 2018 Klosterhof– Ottenuto interamente da uve dell’omonimo vitigno, è di un colore rosso rubino intenso con riflessi che virano sul granato, trasparente e consistente, al naso si percepiscono netti sentori di frutti di bosco, ciclamino e note speziate, al palato è piacevolmente avvolgente, suadente e decisamente persistente. Chapeau
Sito di riferimento: https://www.klosterhof.it/it
Schwarze Madonna Pinot Nero Doc Riserva 2018 Klosterhof, Vignaioli Contrari 2023, foto di Adriano Guerri
Arete’ Grillo Doc Sicilia 2021 Anabasis – Ottenuto con uve dell’omonimo vitigno, è di un bellissimo colore giallo paglierino con riflessi che virano sul verdolino, al naso svela note di mela, banana, ananas, maracuja e litchi unite a sentori di zagara e lime, al palato è piacevolmente fresco e sapido, fine ed armonico, lungo e duraturo.
Sito di riferimento: https://www.anabasis.it/
Arete’ Grillo Doc Sicilia 2021 Anabasis, Vignaioli Contrari, foto di Adriano GuerriAdriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
Only Wine è un appassionante evento enoico che va in scena ogni anno a Città di Castello in provincia di Perugia ed è giunto alla decima edizione. I giorni scelti per l’anno 2023 sono stati il 22 e 23 aprile. La location attuale è negli ampi spazi esterni di Palazzo Vitelli.
Città di Castello ospita l’evento Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
I produttori presenti dietro ai loro banchi d’assaggio erano ben 118 e provenienti da ogni regione italiana. Sono coinvolte aziende vitivinicole che hanno almeno uno di questi tre requisiti: under 40, meno di 15 anni di storia e al di sotto di 7 ettari vitati.
Atmosfera durante la manifestazione Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
L’evento è stato ideato da Andrea Castellani e organizzato sin dai suoi albori da A.I.S. Umbria con il patrocinio del Comune di Città di Castello. Only Wine è una Mostra Mercato, pertanto, vi è la possibilità di acquistare vini direttamente dai produttori. Nel programma erano previste masterclass. Il percorso con il calice in mano iniziava con le bollicine più famose al mondo, 4 maisons di champagne provenienti da differenti zone della Champagne e di varie tipologie e dosaggi, proseguiva con le regioni del nord Italia, per passare al centro, e terminare con il sud dello Stivale.
Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
Molti visitatori in questa edizione hanno varcato le logge di Palazzo Vitelli.
Kermesse ideale per coloro che amano scoprire nuove e giovani realtà, senza dover rinunciare alla qualità. Un format avvincente con aziende partecipanti, selezionate secondo standard qualitativi elevati.
Alcuni assaggi a Città di Castello:
Champagne Francois Lecompte Premier Cru Millésime 2015, ottenuto da uve di Chardonnay e Pinot Nero, la permanenza sui lieviti va dai 7 agli 8 anni. Si presenta nel flûte con un bellissimo colore giallo dorato, perlage fine e persistente, al naso sprigiona sentori di pane fresco, crème noisettes, scorza d’arancia, frutta tropicale, al palato è piacevolmente avvolgente e decisamente persistente.
Sito di riferimento: https://www.champagne-lecompte.fr/fr/
Champagne Francois Lecompte Premier Cru Millésime 2015, Only Wine Festival, foto di Adriano Guerri
Poggio Triale Grechetto Lazio Igt 2019 Tenuta la Pazzaglia, si veste di un bellissimo colore giallo paglierino con riflessi che virano sul dorato, al naso emana sentori di fiori di campo, camomilla, pesca gialla, papaya, mango, al palato è piacevolmente fresco e dotato di una buona piacevolezza di beva, il sorso è duraturo.
Sito di riferimento: http://tenutalapazzaglia.it/
Poggio Triale Grechetto Lazio Igt 2019 Tenuta la Pazzaglia, Only Wine festival 2023, foto di Adriano Guerri
Ramatico Igt Lazio 2020 Az. Antonella Pacchiarotti, ottenuto interamente con uve di Aleatico, è di un bellissimo color rame, dal quale prende il nome, al naso rivela note di rosa canina, gelsomino, albicocca e pesca gialla, al palato è pieno ed appagante, fresco e armonioso.
Sito di riferimento: http://www.vinipacchiarotti.it/azienda/
Ramatico Igt Lazio 2020 Az. Antonella Pacchiarotti, Only Wine festival 2023, foto di Adriano Guerri
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Bianca 2020 Az. Socci. Colore giallo paglierino brillante, leggere sfumature oro, al naso libera note di camomilla, tiglio, melone, susina, mandorla e richiami agrumate, al palato è vibrante e sapido con chiusura lunga e retro-olfattiva di mandorla.
Sito di riferimento: http://verdicchio.it/it/
Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Bianca 2020 Az. Socci, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
Montefalco Sagrantino Docg 2016 Le Cimate. Rosso rubino molto intenso e impenetrabile, al naso rimanda sentori di prugna, mora, amarena, mirtillo e violetta accompagnate da nuances di spezie e cacao, al palato rivela una copiosa ma setosa trama tannica, rotondo e lunghissimo.
Sito di riferimento: http://www.lecimate.it/
Montefalco Sagrantino Docg 2016 Le Cimate, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
Barbaro Aglianico del Vulture 2020 Solagna del Principe. Rosso rubino molto intenso, trasparente e consistente, all’olfatto si percepiscono sentori di ciliegia, ribes e mirtillo che seguono una scia di chiodi di garofano e pepe, al gusto è piacevolmente tannico, fine e equilibrato.
Sito di riferimento: https://solagnadelprincipe.com/
Barbaro Aglianico del Vulture 2020 Solagna del Principe, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
Starse Taurasi Docg 2019 Fratelli Addimanda. Ottenuto interamente con uve di Aglianico da vite franca di piede, rosso rubino profondo, al naso rilascia note di frutta rossa, fiori di campo, tabacco, pepe e liquirizia, al gusto è avvolgente, pieno e leggiadro. Un vino espressivo.
Sito di riferimento: http://www.cantineaddimandataurasi.it/
Starse Taurasi Docg 2019 Fratelli Addimanda, Only Wine Festival 2023, foto di Adriano Guerri
Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
WINE CUBE 2023 Seminario “Lettura della Vinificazione in bianco” L’Autolisi dei lieviti A cura di Daniele Cernilli
Di Cristina Santini
Salone delle Fontane Eur Roma, foto di Cristina Santini
Grande successo per la prima edizione romana di “Wine Cube – A Great Experience”, l’evento di Partesa, Azienda leader in Italia nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca., ospitata a marzo nel Salone delle Fontane all’EUR che ha portato tre nuove modalità di vivere l’esperienza vino: Degustazione, Formazione e Comunicazione.Numeri impressionanti a Roma per il 25° anniversario del progetto di ”Partesa per il vino” con più di 1500 visitatori, oltre 400 etichette delle 67 Cantine Italiane ed Europee che hanno proposto i loro migliori assaggi.
Salone delle Fontane Roma, Partesa Wine Cube 2023, foto di Cristina Santini
Un format nuovo, pensato per creare vere occasioni di condivisione, dialogo, business, orientato all’innovazione che mette al centro approccio digitale, fattore umano e presenza sul territorio, offrendo specializzazione, servizi su misura per essere un vero partner di tutti i professionisti del settore.
Così abbiamo vissuto una delle due giornate intense, degustando molte delle referenze presenti ai banchi d’assaggio e partecipando ad una delle sei masterclass esclusive.
Vini in degustazione ai Banchi d’Assaggio, Wine Cube 2023, foto di Cristina Santini
Il Seminario, di cui vi vogliamo raccontare, “Lettura della vinificazione in bianco” è stato condotto da Daniele Cernilli, Giornalista enogastronomico e ideatore della rivista online DoctorWine, alla presenza di Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa.
Vini in degustazione ai Banchi d’Assaggio, Wine Cube 2023, foto di Cristina Santini
Se vogliamo capire in realtà il significato della vinificazione in bianco dobbiamo partire da concetti pur sempre tecnici ma molto semplici: parliamo di Terpeni, Fenoli, Tioli e dove trovarli.
In questo processo la parte essenziale è cercare di mantenere ed estrapolare queste sostanze, prodotte da uve quasi sempre a bacca bianca ma anche, in alcuni casi, da uve a bacca rossa vinificate in bianco come con il pinot nero, e negli ultimi tempi anche con il Sangiovese e il Nebbiolo.
Intanto partiamo dal presupposto che non tutte le uve hanno le stesse componenti e ce ne sono alcune molto fenoliche.
Masterclass tenuta da Daniele Cernilli, Wine Cube, partesa, Foto di Cristina Santini
Cosa sono i Fenoli? Sono tannini, antociani, sostanze presenti nei vinaccioli che anche se si vinifica in bianco in senza di bucce qualcosa ne esce sempre fuori. Abbiamo vitigni che sono fenolici come se fossero delle uve rosse tipo l’Albana o l’Ansonica; vitigni catechici che invece hanno picchi aromatici prefermentativi (i terpeni) come il Riesling o il Traminer, i Moscati, alcune Malvasie che si accumulano nell’acino durante la maturazione.
I Tioli invece sono composti organici che si originano durante la fermentazione, rappresentano i precursori degli aromi che donano espressioni diverse e sono molto importanti e sensibili alle ossidazioni. Quindi le uve tioliche, come per esempio Sauvignon, Vermentino, Verdicchio, sono uve che se vogliamo ottenere queste espressioni varietali olfattive devono essere vinificate in riduzione, ovvero senza troppo ossigeno, altrimenti si determina la scomposizione delle sostanze tioliche, non si percepiscono più (anche se in alcuni casi può essere una scelta).
Infine abbiamo gli Esteri che rappresentano l’unione di acidi e alcoli in fermentazione che danno luogo a profumi sostanzialmente fruttati.
Da sx Alessandro Rossi e Daniele Cernilli, Wine Cube, partesa, foto di Cristina Santini
Come dice il Prof. Luigi Moio, Ordinario di Enologia all’Università Federico II di Napoli e Presidente OIV – Organisation Internationale du Vin – i vitigni italiani sono quasi tutti neutri, non hanno terpeni tranne piccole eccezioni, non hanno una grandissima capacità di creare in fermentazione proprietà tioliche, hanno spesso note di carattere fenolico, non hanno pirazine (sostanze aromatiche) che concorrono al bouquet varietale dei vitigni come ce l’hanno invece i Sauvignon, Cabernet, Merlot.
Per cui spesso in degustazione questi vini non sono riconoscibili, è molto difficile distinguere un Albana da un Trebbiano, un Verdicchio da un Vermentino, non ci sono elementi determinanti che permettono di distinguerli come invece è facile distinguere un Sauvignon Blanc da un Riesling.
Nel caso dei vitigni neutri l’origine dell’uva, ovvero il luogo dove viene coltivata, è più importante della varietà. Quindi sicuramente potremmo fare la distinzione dei vini prodotti nel Garda da quelli prodotti in Sicilia rispetto al riconoscimento del vitigno.
C’è un sistema che fa sì che in alcuni casi si crei una serie di sostanze che amplificano, che danno più volume all’aspetto olfattivo: l’autolisi dei lieviti ovvero i saccaromiceti muoiono, non sono più in grado di riprodursi e si depositano sotto forma di una sostanza farinosa che è la feccia sottile.
Le fecce sottili sono ricche di mannoproteine che in fase di stabilizzazione, in situazione riducente, determinano la formazione di particolari molecole odorose come per esempio quella che sa di pietra focaia, di combustione che troviamo spesso nei vini della Borgogna.
I particolari sentori di queste molecole incontrandosi con gli odori fruttati degli esteri e con qualche nota fenolica che diventa un pochino più volatile sotto l’effetto dell’alcool che si è formato, donano ampiezza al vino che altrimenti non avrebbe.
Batteria in degustazione alla Masterclass, Partesa Wine Cube 2023, foto di Cristina Santini
Daniele Cernilli ci suggerisce di assaggiare i vini serviti in questa degustazione con un’idea in testa: capire dall’analisi come il vitigno incrocia lo stile di vinificazione attraverso l’autolisi dei lieviti.
Dalle sue parole: “Recuperare le fecce sottili non è un artificio enologico perchè fanno parte del vino, non è qualcosa di aggiunto, sono i residui della fermentazione che è del tutto naturale.”
Ma veniamo alla descrizione nel dettaglio dei vini assaggiati con le nostre impressioni di rito:
Tenuta La Chiusa Elba Ansonica Doc 2021
Vino giovane affinato in acciaio con un colore tendente al dorato dovuto esclusivamente all’uva piuttosto fenolica.
La sua intensità al naso sprigiona note agrumate (lime), sentori di nespola, mandorla fresca, frutti freschi che non hanno grande polpa. Il sorso ampio e minerale mostra una bella sapidità dovuta alla presenza dell’acido tartarico, una lieve e delicata nota tannica e una leggera ampiezza determinata dall’autolisi dei lieviti. Profilo di un vino dove il mare si tocca con caratteristiche quasi da vino rosso.
Durin Pigato Riv. Ligure di Ponente Doc 2022
Parliamo di un vino mediterraneo, parente stretto del vermentino, ma più fenolico. Molto profumato l’olfatto concentrato sul frutto della passione, pesca matura, muschio che si dipanano su note sulfuree, di combustione. La beva calda, ampia, di buon corpo regala un’acidità e una sapidità ben evidenti ma eleganti con un finale persistente di mandorla dolce. Un vino pieno, equilibrato, di grande carattere.
Degustazione dei vini delle cantine citate, foto di Cristina Santini al Wine Cube di Partesa
La Lastra Vernaccia San Gimignano Docg Bio 2021
Siamo un pò più distanti dal mare ma pur sempre in una Toscana Mediterranea, dove il mare si sente, con un vitigno che fino a qualche tempo fa veniva chiamato Greco per la sua somiglianza.
Ciò che colpisce in questo calice non è tanto la frutta fresca ma la parte vegetale, con un sottofondo di autolisi che fa sì che non sia solo il frutto a dominare. Un vino che si distingue non tanto dal punto di vista varietale, ma territoriale con un aspetto gustativo tartarico, salato, profondo che lo rende molto identitario.
Cà Rugate Soave Classico “Monte Fiorentine” Doc 2021
La Garganega è una varietà che può esprimere sostanze tioliche con più facilità rispetto ad altre per cui escono al naso note sulfuree più accentuate, ma anche delicati profumi di frutta a polpa gialla tropicale seguiti da note di camomilla e nitidi richiami agrumati.
Ha un gusto fresco, meno fenolico, con una bella spalla acida e una sapidità che la fanno da padrone grazie all’altitudine e al suolo vulcanico ricco di minerali. Anche qui c’è autolisi dei lieviti che amplifica la parte dei profumi, non si avvertono soltanto gli aromi primari, ma secondari di vinificazione e qualcosa in più dovuta all’evoluzione del vino stesso.
Tenuta Roveglia Lugana Riserva “Vigne di Catullo” Doc 2019
Il Turbiana detto anche Trebbiano di Lugana è di fatto un Verdicchio che vive nella zona pianeggiante meridionale del Lago di Garda in un clima mediterraneo su suolo molto calcareo.
Si passa dalle fragranti note di acacia, lime e mele cotogne ad una mandorla tostata grazie al suo lungo affinamento di 24 mesi in botti di acciaio. La beva energica, complessa, fenolica, robusta e al tempo stesso vellutata regala dolcezza alcolica, acidità bassa che fa esaltare gli aspetti di morbidezza e quella sfaccettatura minerale dovuta ai suoi terreni argillosi calcarei. Un cavallo di razza.
Degustazione dei vini cantine citate, foto di Cristina Santini al Wine Cube di Partesa
Umani Ronchi Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Bio “Vecchie Vigne” Doc 2020
Da vecchie vigne impiantate negli anni ‘70 ad un’altitudine di circa 400 mt slm., figlio di una vinificazione a contatto con i lieviti in serbatoi di cemento, ha un’incredibile stoffa e profondità.
Presenta un ampio bouquet di ginestra, camomilla, amaretto, con piacevoli sentori di erbe di campo, mandorla fresca con riverberi di mela verde.
Il sorso succoso colpisce per la sua eleganza, freschezza con un’acidità vibrante bilanciata perfettamente con la morbidezza dell’alcool.
Altro esempio che conferma che non è il vitigno a dominare ma il territorio, considerando che sembra più nordico questo verdicchio piuttosto che il precedente calice.
Monchiero Carbone Roero Arneis Riserva “Vigna Renesio” Docg 2018
Vigna Renesio è un Cru non solo di bianchi ma anche da uve Nebbiolo e questo Arneis così elegante rappresenta la nuova interpretazione che regala sensazioni agrumate che si fondono sinuosamente con quelle erbacee, una nota sulfurea evidentissima dovuta all’autolisi che è portata alle estreme conseguenze grazie a uve e mosti sani. La beva è potente e profonda con un’acidità vigorosa e un grande potenziale di evoluzione per un vino che affina sia in legno sia in acciaio.
La cifra stilistica è inconfondibile, vince il terroir e lo stile di vinificazione, mostrando un aspetto nordico con un pizzico di mediterraneità.
Ronco dei Tassi Bianco Collio “Fosarin” Doc 2020
Si tratta dei vigneti più elevati nel cuore del Collio Goriziano coltivati su terrazzamenti ben esposti chiamati “Ronchi”. Il Fosarin nasce dall’assemblaggio di Friulano, Malvasia, Sauvignon Vert e Pinot bianco e affina circa sei mesi in barrique.
Il suo bouquet ampio con sentori di frutta bianca matura, mallo della noce, scorza di limone accompagnano il sorso così pieno, agile e ricco.
Un vino piacevole e di gran corpo dagli abbinamenti sostanziosi.
Vini degustati durante l’evento Wine Cube da Cristina Santini
Poggio della Dogana Romagna Albana “Belladama” Doc 2021
Essendo uno dei vitigni più fenolici, i migliori Albana vengono prodotti nella versione passiti proprio perché nell’appassimento si perde acqua e si concentrano fenoli, zuccheri e acidità. Questi ultimi mitigano l’azione astringente dei polifenoli.
Affascinante il suo colore giallo oro carico, al naso richiama la frutta gialla di grande profondità con bellissimi tocchi di fiori di ginestra. Al sorso è un’esplosione, grande espansione di palato, acidità elevata, caratteristica peculiare di questo vitigno. Finale lungo e persistente che regala emozioni come il nome che porta, un omaggio a uno dei campioni di scuderia del nonno di Aldo e Paolo Rametta.
Roeno Riesling Renano “Collezione di Famiglia” Igt 2017
I vigneti di questa meravigliosa azienda, che si trova a due passi dal confine con il Trentino, sono riparati dal sole dal Monte Baldo che determina una grande escursione termica.
La vinificazione in autolisi dei lieviti è molto importante perchè è un vitigno semi aromatico quindi ha terpeni prefermentativi, già nell’uva, quindi bisogna in qualche modo conservarli. ll Riesling Collezione di Famiglia è una delle punte di diamante della famiglia Roeno ed è prodotto da una lenta vinificazione in acciaio e con affinamento di 18 mesi in botti di rovere.
E’ uno dei pochissimi vitigni che riesce a sviluppare un particolare sentore in ambito terziario, l’idrocarburo, ovvero il sentore di cherosene che si forma in riduzione. E’ una complessità in riduzione. E’ ancora un vino giovane dove poco si intuisce l’idrocarburo, ora si percepiscono più che altro i profumi di pompelmo, cedro, agrumi classici premonitori del cherosene che arriverà successivamente con gli anni. Bella acidità e sapidità in assenza di tannini.
Vini degustati da Cristina Santini al Wine Cube 2023
Merotto Valdobbiadene Prosecco Superiore “Cuvée del Fondatore Graziano Merotto” Docg 2021
E’ un fuoriclasse, qui c’è proprio il senso dell’autolisi dei lieviti che si esprime in tutta la sua precisione.
Un millesimato le cui uve Glera provengono dalle Rive di Col San Martino a 230 mt slm. Ha una permanenza sui lieviti di 120 giorni che lo rende setoso, intenso, con note di frutta bianca e agrumi, accompagnate da una verve minerale. Un grande prosecco.
Alessandro Rossi con Daniele Cernilli, foto di Cristina Santini al Wine Cube 2023
Alessandro Rossi chiude: “Non smetterò mai di dire che questa lezione dovrebbe essere ripresa e proiettata alle Università perché è una delle più belle, perchè Daniele oltre ad essere il padre putativo della maggior parte delle generazioni che oggi portano avanti tra guide e master più importanti in assoluto, è una delle poche persone che ha la stessa conoscenza che potrebbe avere un enologo, sa spiegare tante cose in una maniera così semplice, è veramente da applausi.”
Evento Wine Cube 2023 di partesa, foto di Cristina SantiniCristina Santini Sommelier, winewriter, esperta vitivinicola
ONLYWINE, considerazioni finali della decima edizione
Di Alberto Chiarenza
Città di Castello, l’unica città dell’Umbria dove domina l’impronta rinascimente rispetto a quella medievale, in una cornice suggestiva quale il cinquecentesco Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, si è svolta ONLYWINE.
OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
L’evento che promuove le piccole e giovani aziende, nasce da un’idea di Andrea Castellani, brillante e vivace giovane imprenditore che ha saputo portare nella storica cittadina dell’alta valle del Tevere, così tante persone.
ONLYWINE 2023 si conferma così per il decimo anno consecutivo, un evento di grande rilievo per far emergere le eccellenze delle piccole cantine e dei giovani produttori e per far conoscere al grande pubblico le tradizioni vitivinicole italiane. Grazie alla sua impeccabile organizzazione, Andrea Castellani e il suo entourage di professionisti, ha inanellato un ulteriore successo di presenze in termini di produttori, addetti stampa, appassionati e operatori del settore HORECA.
Visitatori durante la manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
La ricetta del successo ha nei suoi ingredienti persone come Sandro Camilli, Presidente della Associazione Italiana Sommelier, la famosa giornalista Chiara Giannotti, Francesco Saverio Russo, wine blogger di successo, Chiara Giorleo critica enogastronomica e docente AIS, la giornalista free lance Sara Cintelli e altre persone note che hanno reso unico e senza cliché, l’evento che si è svolto in un clima gioviale che si instaura in un ambiente raffinato e coinvolgente nello stesso tempo, rendendo gli assaggi, un momento divertente e informale.
Alcuni dei giornalisti della manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
Quasi 200 le cantine presenti tra cui anche una dalla Svizzera Italiana, ovvero dal Canton Ticino, e poi tant’è belle cantine provenienti da ogni regione.
Piccola o giovane non significa assolutamente poco valore, tutt’altro, infatti grazie a Francesco Saverio Russo, a ONLYWINE erano presenti aziende che esprimevano la vera essenza del territorio. Anche se non sono riuscito a provarle tutte, ho trovato tanta passione che nei fatti si esprime con vini di grande finezza e qualità.
Panoramica della manifestazione OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
Tra le cantine che ho provato ne cito alcune che mi sono piaciute in modo particolare.
Ho iniziato gli assaggi proprio con il Lazio dove ho trovato Antonella Pacchiarotti, conosciuta come “La donna dell’aleatico” in quanto lo vinifica in nove versioni del bianco al passito. La cantina si trova a Grotte di Castro in provincia di Viterbo dove il vigneto è vicino al lago di Bolsena e gode di un microclima e terreni particolari che conferiscono ai vini di Antonella caratteristiche uniche.
Antonella Pacchiarotti, conosciuta come “La donna dell’aleatico” con Alberto Chiarenza
Rimanendo a nord della regione, ho provato i vini della Tenuta La Pazzaglia che si trova a Castiglione in Teverina provincia di Viterbo, dove Laura mi ha parlato della piccola azienda a conduzione familiare che produce quattro tipologie di vini a base di vari cloni di Grechetto insieme alla sorella.
Laura di Tenuta La Pazzaglia, OnlyWine festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
Andando invece nella zona del Cesanese, era presente la famosa Cantina Giovanni Terenzi dove Cecilia mi ha fatto provare, anche se a me già noti, tre versioni di Cesanese del Piglio DOCG. Il Classico Velobra, il Superiore Colle Forma e il Riserva Vajoscuro. Ottime interpretazioni di un vitigno molto particolare e di difficile vinificazione, ma che grazie alla sapienza e esperienza Di Giovanni Terenzi, sono riusciti ad ottenere vini di grande struttura ed eleganza.
Cantina Giovanni Terenzi, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
Passando nelle Marche ho avuto il piacere di conoscere Oreta Manieri della Cantina Casaleta nel territorio del Verdicchio Classico dei Castelli di Jesi. Dopo la morte del marito, Alberto Biancini, Oreta e la figlia Cristina Biancini hanno continuato il lavoro iniziato da Alberto portando avanti la viticoltura di vigneti di 70 anni e selezionando le piante migliori, hanno riprodotto i cloni ampliando la produzione di vini, con rese basse e tanta qualità.
Casaleta vini, foto di Alberto Chiarenza
Grazie alla nota freschezza delle uve Verdicchio, producono una gamma di vini che va dalla bolla Metodo Classico al vino ottenuto da uve appassite. Dal 2010 ad oggi è stata una evoluzione continua che ha portato ad ottenere vini senza alcun utilizzo di fitofarmaci e senza utilizzare rame o zolfo.
Oreta Manieri della Cantina Casaleta, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
Altra azienda che ho apprezzato molto, sempre nelle Marche ma a Massignano in provincia di Ascoli,è COSSIGNANI L.E. TEMPO. Edoardo e Letizia, fratelli, hanno vitigni tra i 200 e i 400 mslm e producono soltanto spumante Metodo Classico. Un Sangiovese in purezza nella versione rosata e Pecorino 100% nella versione blanc de blanc. Terreni molto particolari costituiti essenzialmente da arenaria, scheletro e calcare conferiscono freschezza e mineralità oltre che sapidità.
COSSIGNANI L.E. TEMPO. OnlyWine Festival, foto di Alberto Chiarenza
Tra i Vignaioli dell’Alta Calabria ho incontrato Simona Belmonte della Cantina L’Antico Fienile Belmonte in località Altomonte. Costituiscono una rete d’impresa tra dieci piccoli produttori appunto dell’Alta Calabria che valorizzano il loro vitigno autoctono, il Magliocco.
Simona Belmonte della Cantina L’Antico Fienile Belmonte, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
In Sicilia ho conosciuto Calogero della Cantina Leonarda Tardi di Salaparuta in provincia di Trapani. Leonarda Tardi è la mamma di Calogero e della sorella con cui condivide il lavoro in azienda producendo quattro vini a bacca bianca e un rosso. Partendo dai vini bianchi, un blend di Catarratto e Chardonnay, uno Chardonnay in purezza, è un grillo. Per i vini rossi la bacca è quella del Nero d’Avola.
Cantina Leonarda Tardi di Salaparuta, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
Tommaso Cavalli della Azienda Piccolo Bacco dei Quaroni in Lombardia, siamo esattamente in Oltrepo Pavese. Una estensione di dieci ettari di cui sei sono vitati a Pinot Nero. Quindi una produzione di varie tipologie di vino esclusivamente fatti con lo stesso vitigno, a partire da un Metodo Classico 36 mesi sulle fecce fini, un Metodo Martinotti e un vino fermo.
Azienda Piccolo Bacco dei Quaroni in Lombardia, OnlyWine Festival 2023, foto di Alberto Chiarenza
Una azienda che produce vino dagli inizi dello scorso secolo, acquisita nel 2000 dai genitori facendone una azienda a conduzione familiare, ma che Tommaso porta avanti dal 2017. La filosofia di famiglia è produrre vini naturali con metodo biologico e massimo rispetto dell’ambiente.
Conclusioni
Alberto Chiarenza alla manifestazione OnlyWine Festival 2023
Queste sono solo alcune delle esperienze dirette tra le numerose aziende presenti che hanno consentito di tastare il polso della crescita nella produzione vitivinicola italiana che vede un significativo incremento di giovani che si mettono in gioco e contribuiscono a fare vino. Un successo dell’evento che ha attratto tanti visitatori e che fa ben sperare per le prossime edizioni.
Alberto Chiarenza, Winelover, sommelier e assaggiatore esperto
Assaggi è un evento imperdibile, dedicato alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico del Lazio, dove professionisti di settore e appassionati del buon cibo potranno scoprire i migliori prodotti agroalimentari della nostra regione.
Assaggi salone dell’enogastronomia Laziale 2023
Il salone enogastronomico si svolgerà nella splendida location del Palazzo dei Papi, nel cuore del suggestivo quartiere medievale di Viterbo.
Un vivace calendario di eventi animerà le piazze più belle della città per permettere a tutti gli appassionati del settore di esplorare, degustare e conoscere il made in Italy enogastronomico.
Vittorio Sgarbi presente all’edizione 2022, Assaggi salone dell’enogastronomia Laziale 2023, foto da sito
GLI ESPOSITORI
Un Salone dedicato alle imprese che si impegnano per dare valore alla cultura enogastronomica del proprio territorio, realizzando prodotti artigianali e autentici.
l buon cibo di scoprire e apprezzare la ricchezza di sapori, profumi e tradizioni del nostro territorio.
Carlo Zucchetti presente all’edizione 2022, Assaggi salone dell’enogastronomia Laziale 2023, foto da sito
PARTNER
Assaggi è l’evento organizzato da Camera di Commercio di Rieti Viterbo per valorizzare e promuovere le imprese enogastronomiche del Lazio a un pubblico di professionisti che non ha ancora avuto modo di apprezzare appieno l’alta qualità e la ricchezza dell’offerta della nostra regione.
Assaggi salone dell’enogastronomia Laziale 2023, foto da sito
SALONE ENOGASTRONOMICO
Palazzo dei Papi – Piazza San Lorenzo, Viterbo Inaugurazione: venerdì 19 maggio ore 17:00
ORARIO
Venerdì 19 maggio 17:00-20:00 – ingresso aperto agli operatori e al pubblico
Sabato 20 maggio 10:30-20:00 – ingresso aperto agli operatori e al pubblico
Domenica 21 maggio 10:30-20:00 – ingresso aperto agli operatori e al pubblico
Lunedì 22 maggio 10:00-16:00 – ingresso riservato agli operatori
Ingresso gratuito per i professionisti del settore
Al Vinitaly con la collega Cristina Santini durante uno scambio di opinioni vinicole e letterarie di settore con Cena con Fattura d’Amore di Carol Agostini
TERRE DI TOSCANA 2023 – AD ALTO IMPATTO DEGUSTATIVO
Di Elsa Leandri
Terre di Toscana 2023 è giunta alla quindicesima edizione. Si è svolta nell’ultimo week end di marzo all’UNA Hotel Esperienze a Lido di Camaiore, location ormai ben rodata.
Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Dopo le varie anteprime dei mesi precedenti questo è il primo evento che racchiude tutta la Toscana in un luogo permettendo di spaziare da Bolgheri alle Colline Lucchesi, dal Chianti Classico alla Vernaccia di San Gimignano, dal Morellino di Scansano al Brunello di Montalcino offrendo in questo modo un vero e proprio elogio della produzione in terra etrusca.
Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Circa 140 cantine presenti tra le quali dei nomi di eccezione come Tenuta San Guido, Ricasoli, Petra, Montevertine, Panizzi, Il Marroneto, Tiezzi, Due Mani.. solo per citarne alcune; nomi che parlano anche a quelle persone che conoscono poco il mondo enologico e che sono diventati quasi uno status symbol della Toscana. Le vecchie annate protagoniste del lunedì hanno offerto inoltre delle degustazioni uniche, rare e indimenticabili.
Alcune bottiglie degustate a Terre di Toscana 2023, foto di Elsa Leandri
Organizzazione eccellente con un’area food ben isolata dalle sale di assaggio in cui venivano proposti dei prodotti tipici toscani quali salumi o formaggi. Tuttavia potrebbe essere migliorabile la distanza tra un produttore e l’altro così da permettere una maggiore fruibilità. Speriamo inoltre che nella sedicesima edizione, che avrà luogo il 24 e 25 marzo 2024, tornino nuovamente le Degustazioni de l’Acquabuona che nel 2020 avevano avuto come argomenti il Brunello di Montalcino, la Syrah e i vini passiti.
Alcune bottiglie degustate a Terre di Toscana 2023, foto di Elsa Leandri
Come tante api volano di fiore in fiore, così i vari avventori si muovono da un banchetto all’altro: alcuni hanno preparato un percorso studiato a tavolino, altri si fanno semplicemente attrarre dallo styling di un’etichetta, altri pur avendo un iter ben prestabilito non resistono e si lasciano comunque sedurre da una bottiglia che esula dai “progetti” iniziali.
Locandina evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
In questa manifestazione possiamo dire che dove ti fermi non rimarrai deluso, tanto è elevato il livello qualitativo delle aziende presenti. Diventa pertanto difficile e superfluo stipulare una classifica dei migliori assaggi perché sarebbe fare un torto a altre cantine altrettanto meritevoli. Ci limiteremo quindi a indicare quelle bottiglie, forse meno conosciute ai più, che ci hanno suscitato un interesse e che speriamo che per voi siano una scoperta.
L’étrange 2020 (100% Vermentino) – Podere Sant’Agnese, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Giallo paglierino con riflessi dorati. Impatto olfattivo accattivante con sentori di fiori di tiglio e ginestra, echi di albicocca e pesca e in chiusura pasta di mandorle. In bocca si distingue per una sapidità che prolunga il sorso su frutta candita.
Ventisei 2019 (100% Pinot Nero), Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Rosso carminio vivace. Apertura di ciliegia, mirtillo e mora con ricordi di erbette balsamiche arricchite da una spolverata di grafite. Freschezza e tannino ben integrato per un lungo finale di bocca.
Vintage 2017 (50% Vermentino e 50% Viognier)– Montepepe
Vintage 2017 (50% Vermentino e 50% Viognier), Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Paglierino con luminosi riflessi dorati. Attrattivi i sentori di ginestra e di fiori di acacia, con cenni di agrumi disidratati, propoli e note di pasticceria appena sfornata. Il sorso è pieno e avvolgente. La sapidità e una leggera tannicità ravvivano il cavo orale con un finale fruttato.
Somatico 2020 ( 100% Pugnitello) Podere Il Castellaccio, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Carminio impenetrabile. Insieme di frutti di bosco che si distinguono nitidamente dalla mora al mirtillo, dalla ciliegia al lampone. Cenni speziati e floreali ne completano il profilo. Tannino ben marcato con la freschezza che dinamicizza la beva promettendo una lunga evoluzione in bottiglia.
Rosso di Montalcino Il Jeccardo 2018 ( 100% sangiovese)– Fattoria del Pino
Rosso di Montalcino Il Jeccardo 2018 ( 100% sangiovese) – Fattoria del Pino, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Carminio di media intensità. Elegante apertura floreale di violetta e iris a cui seguono le classiche note di ciliegia marasca. Finale balsamico. Al sorso freschezza e tannini ci accompagnano e lasciano la bocca su una scia agrumata.
Malìe 2022 ( Vermentino 60%, Chardonnay 30%, Grechetto 10%)– Valle del Sole
Malìe 2022 ( Vermentino 60%, Chardonnay 30%, Grechetto 10%) – Valle del Sole, Evento Terre di Toscana, foto di Elsa Leandri
Paglierino vivace. Profilo olfattivo che trova nella pesca bianca, negli agrumi e nelle erbette aromatiche la sua essenza. Note di fiori di zagara in chiusura. La bocca viene scossa da una vibrante acidità che seduce il palato con ricordi di melissa e lemongrass.
Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione
Redazione
Carol Agostini
Riserva Grande, in collaborazione con Andrea Petrini di Percorsi di Vino e con il giornalista Luciano Pignataro, anche quest’anno realizzerà la manifestazione Beviamoci Sud Roma, giunta alla sua quinta edizione, dedicata esclusivamente ai grandi vini del Sud Italia, con una rappresentanza anche di vini del Lazio, quale regione che ospita l’evento.
Per questa nuova edizione, l’evento si svolgerà presso il Grand Hotel Palatino di Roma il 6, 7 e 8 maggio 2023.
Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione, locandina da comunicato stampa
Beviamoci Sud quest’anno presenterà un programma arricchito con nuove idee e novità, finalizzate ad ottenere una valorizzazione ancora maggiore della grande qualità enoica, storica e culturale del Sud d’Italia vitivinicolo.
Luciano Pignataro e Chiara Giannotti, foto da comunicato stampa, Beviamoci Sud
Data la rilevanza e importanza di tali novità, l’organizzazione ha deciso di indire una conferenza stampa a cui siamo lieti di poterLa invitare, che si terrà mercoledì 26 aprile, alle ore 18.00, presso il locale Astemio Wine&Food, in via Cavour, 93, Roma.
Momenti dell’edizione passata, Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione
A conclusione della conferenza, ai partecipanti verrà offerto un brindisi con vini che saranno anche presenti in degustazione nella manifestazione.
Si prega di comunicare, entro e non oltre il 20 p.v., conferma della propria presenza (in risposta al presente indirizzo mail), con l’avvertenza che i posti presso il locale sono limitati e che verrà, pertanto, assicurata la partecipazione ad esaurimento degli stessi.
Beviamoci Sud a Roma dal 6 maggio 2023 quinta edizione, foto da comunicato stampa
Non vi staremo a tediare sul fatto che quest’anno si è svolta la 55esima edizione del Vinitaly, che Verona dal 2 al 5 aprile ha accolto moltissimi winelovers, operatori del settore, buyers ed espositori, che fossero presenti più di 4000 aziende tra italiane e straniere, che in città ci fosse l’evento fuori salone Vinitaly and the city con mostre, degustazioni e wine talk, che il carnet fosse denso con numerosi eventi e con approfondimenti in ogni stand; non ve lo racconteremo perché pensiamo che ogni appassionato di vino ne sia a conoscenza e che in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, lo abbia vissuto.
Se per noi italiani, winelovers e addetti al lavoro, il Vinitaly è la kermesse del vino nazionale ed è il luogo dove avere tutta la penisola rappresentata, per le aziende vitivinicole è soprattutto un importante palcoscenico per proporsi anche a livello internazionale. Un settore in crescita che ad ora ricopre nel settore agro-alimentare il primo posto nell’export e che ha richiamato più del 43% in più di “superacquirenti” esteri di vino tricolore rispetto allo scorso anno.
Elsa Leandri al Vinitaly 2023, foto autrice articolo
Organizzazione eccezionale che collega i parcheggi gratuiti con navette (anch’esse gratuite) alla fiera e domenica mattina 2 aprile verso le 9 la gente è già pronta per poter passare il proprio codice ed entrare così in questo mondo enologico.
Impossibile venire in questa “città” senza essere dotati di una mappa e di una classifica di priorità per poter vedere i “monumenti” che più ci interessano, ma talvolta è anche bello fermarsi in uno stand anche “solo” perché attratti dalla cura dei dettagli. Fondamentale per orientarsi la app Vinitaly che ormai ci accompagna da diversi anni e che ci permette di essere letteralmente guidati da uno stand all’altro.
Spazio degustazione La Raia, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
Ogni regione occupa un particolar padiglione o più di uno e all’interno di questi ogni cantina ha ricostruito la propria sala di degustazione, biglietto da visita della propria filosofia e della propria territorialità. Elevata la cura dei particolari, grande attenzione e professionalità al top da parte anche dei sommelier Ais e Fisar che presenziavano nei vari consorzi.
Sommelier Martina in servizio alConsorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, foto di Elsa Leandri
Il padiglione dedicato al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste è stato teatro di un incontro e di connubio tra coltura e cultura con l’esposizione di due quadri: il “Bacco” del Caravaggio e il “Bacco Fanciullo” di Guido Reni, che solitamente sono esposti presso le Gallerie degli Uffizi a Firenze.
Opera “Bacco” di Caravaggio, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
Il Made in Italysi manifesta in questo modo a 360 gradi ricordandoci che per nutrire lo spirito è necessario da una parte apprezzare le bellezza che si manifesta attraverso arte, musica, poesia e dall’altra essere consapevoli che questo si può celare ovunque anche, per esempio, in un bicchiere di vino: questo racchiude l’espressione artistica del produttore (il suo savoir faire), la musicalità delle note del vino che viene versato e i versi che vengono composti nella nostra mente, e talvolta vengono declamati, per descrivere il nettare di Bacco che è nel calice.
“Bacco Fanciullo” di Guido Reni, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
Con questo spirito abbiamo affrontato questo giorno cercando di approfondire alcune realtà spumantistiche italiane come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, l’Asolo Prosecco DOCG, il Trento DOC e ovviamente, ma purtroppo molto velocemente, il Franciacorta DOCG e l’Oltrepò Pavese Spumante DOCG. Diverse espressioni di bollicine italiane ognuna con un sua caratteristica, ognuna con la sua storia e espressività.
Consorzio Asolo, bollicine in assaggio al Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri
Dalle bollicine Italiane alle bollicine per eccellenza.
Degustazione di Trentodoc, Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri
Non abbiamo resistito e abbiamo partecipato alla Masterclass “Champagne nella prospettiva delle annate” condotta da François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard nella quale, dopo aver fatto un overview sulla produzione dello Champagne, sono state messe a confronto due annate, la 2012 e la 2015, completamente diverse tra loro: la prima un’annata fresca, che promette un equilibrio abbastanza classico per la Champagne, e quindi con una tensione acida importante; la seconda più calda e quindi con maggior struttura.
François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard con Elsa Leandri, foto dell’autrice, Vinitaly 2023
Maison degustate
Champagne Tribaut 2012 Blanc de Blancs Premier Cru Brut
Champagne Lombard 2015 Grand Cru Cramant Brut Nature
De Saint-Gall 2012 Grand Cru Blanc de Blancs Brut Avize
De Saint-Gall 2015. Grand Cru Blanc de Blancs Brut Avize
Champagne Arnould et Fils Carte d’Or 2012 Brut Nature
Champagne Arnould et Fils Carte d’Or 2015 Brut Nature
Georges Vesselle Grand Cru Bouzy 2015 Brut
Georges Vesselle Grand Cru Bouzy 2015 Brut Nature
Vignon Père et Fils 2015 Blanc de Noirs Extra Brut
Un percorso tra questi calici provenienti da aziende, da zone e con dosaggi differenti. Il vero e proprio confronto tra le due annate è stato possibile effettuarlo per i prodotti di Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould.
Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould et Fils, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
In entrambi i casi la 2012 offre dei sentori di frutta evoluta ma con una freschezza e una verticalità di bocca ancora ben presente, mentre la 2015 regala, pur essendo più giovane, una maggiore ampiezza da un punto di vista gustativo accompagnata da note di frutta a polpa gialla ben matura.
Calici degustazione degli champagne al Vinitaly, foto di Elsa Leandri
La conclusione di questo confronto è che l’andamento dell’annata è di per sé in Champagne uno dei fattori che entrano in gioco, ma non l’unico in quanto il terroir, il dosaggio, gli assemblaggi, la mano del vigneron contribuiscono anch’essi nella personalizzazione di quello che ritroviamo nella bottiglia.
Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
Champagne Experience 2023, la VI°edizione il 15 e 16 ottobre
Redazione
Carol Agostini
L’evento più importante dedicato allo champagne si terrà come sempre a ModenaFiere nel secondo fine settimana di ottobre. La VI edizione di Champagne Experience, organizzata da Società Excellence, riunirà produttori e importatori italiani per due giorni di degustazioni. I partecipanti saranno suddivisi in base alla loro zona di produzione in Champagne.
Champagne Experience 2022, cresce del 16% il numero di maison partecipanti
L’evento è un punto di riferimento per i professionisti del settore in tutta Europa e offre l’opportunità di degustare le ultime novità e avere un’immagine aggiornata del mercato. L’Italia gioca un ruolo importante nell’export dello champagne, con 326 milioni di bottiglie spedite nel 2022.
Champagne Experience 2023, dove le bollicine regnano, foto da internet
Champagne Experience™ è il più grande evento italiano dedicato esclusivamente allo champagne. Promosso e organizzato da Società Excellence, riunisce importatori e maison in gran parte rappresentate dagli stessi produttori francesi, presenti durante l’evento. L’evento offre l’opportunità di degustare centinaia di champagne e partecipare a Master Class con vini e relatori di altissimo livello.
Le maison vengono distribuite sui cinquemila metri quadrati del padiglione A di ModenaFiere in base alla loro appartenenza geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne.
Champagne Ayale presente all’edizione Champagne Experience 2023, foto da internet
Nel 2023, le maison presenti includeranno Thiénot, Paul Bara, Bruno Paillard, Henri Giraud, Ayala, Marguet, Jacquesson, de Venoge, Pannier, Encry, Louis Roederer, De Sousa, Larmandier-Bernier, Palmer & Co, Paul Clouet, Charles Heidsieck e Leclerc Briant.
Le diverse zone di produzione della Champagne sono Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs e Aube. Durante l’evento Champagne Experience™ a ModenaFiere, le maison vengono distribuite in base alla loro appartenenza geografica a queste zone di produzione.
Cena con Fattura d’Amore in consegna ad amici e organizzatori dell’evento Champagne Experience Modena
Informazioni generiche
Nel 2021 le spedizioni di champagne hanno raggiunto quota 322 milioni di bottiglie, in aumento del 32% rispetto al 2020 (anno in cui le vendite si erano fermate a 245 milioni di bottiglie) ma con numeri più alti anche rispetto al periodo pre-pandemico (nel 2019 le vendite di champagne erano arrivate a 300 milioni di bottiglie). Le esportazioni di Champagne nel 2021 hanno raggiunto un record di quasi 180 milioni di bottiglie con un aumento del 31,8%.
La filiera dello Champagne conta 16200 viticoltori, 130 cooperative e 360 maison, che lavorano su una superficie vitata 34300 ettari in cui ci sono ben 319 cru.
L’area di produzione a denominazione Champagne (AOC) si estende nel nord della Francia per poco più di 34.300 ettari e comprende 319 cru, ossia i villaggi, di cui 17 “grand cru” e 44 classificati come “premier cru”. Il termine cru indica un determinato vigneto con le medesime caratteristiche di terroir, dove i “grand cru” rappresentano il gradino qualitativo più alto e migliore tra tutti.
La vendemmia in champagne, articolo: Champagne Experience 2023, dove le bollicine regnano
I 17 Grand Cru della Champagne sono: Louvois, Bouzy, Ambonnay, Verzy, Verzenay, Mailly-Champagne, Beaumont-sur-Vesle, Sillery e Puisieulx nella zona nota come Montagne de Reims; A e Tours-sur-Marne nella Vallée de la Marne; Oiry, Chouilly, Cramant, Avize, Oger e Mesnil-sur-Oger nella Côte des Blancs.
La produzione dello champagne deve attenersi a un disciplinare rigoroso. In Champagne la raccolta dell’uva viene rigorosamente fatta a mano. I grappoli vengono raccolti in ceste larghe e poco profonde per evitare lo schiacciamento. Il disciplinare impone anche un periodo minimo di maturazione che va dai 15 mesi per gli champagne non millesimati, e 3 anni per i millesimati “Vini Prodotti da una sola Annnata”.
Se il vino base è realizzato con vino prodotto con uve raccolte in anni diversi, lo champagne è sans année; quando invece il vino base è prodotto con uve raccolte in un unico anno, allora lo champagne è millésime. Per essere millesimato il vino deve essere 100% di una sola annata.
Lo champagne presenta molte caratteristiche d’originalità fra i grandi vini francesi. La raccolta è manuale poiché è essenziale che le uve giungano in perfetto stato. Generalmente potremmo dire che lo champagne ha un gusto fruttato, floreale, spesso dotato di tonalità speziate, con frammenti di freschezza e vivacità. Lo champagne è uno dei vini perfetti per l’apertivo e si caratterizza per essere un ottimo abbinamento a numerose pietanze.
Champagne Experience 2023, dove le bollicine regnano, foto da sito