Caffè e l’arte 2°parte, la polvere nera Carol Agostini
Caffè e l’arte, la polvere nera dal 701 d.C.
Di Carol Agostini
Il caffè è stato spesso rappresentato nell’arte, sia come soggetto principale che come elemento di sfondo, a testimonianza della sua importanza nella cultura e nella società.
Nel periodo Barocco, questa bevanda era spesso rappresentata in dipinti di genere, raffigurando scene di vita quotidiana, come il caffè al caffè, dove le persone si incontravano per discutere e socializzare.
Nel Settecento, divenne un soggetto popolare nei dipinti di paesaggio, raffigurando le piantagioni di produzione e le scene di raccolta dei chicchi.
Nel XIX secolo, è stato rappresentato in dipinti di genere d’epoca, rappresentando le scene di vita quotidiana e le abitudini degli abitanti delle città.
Alcuni artisti contemporanei hanno utilizzato il caffè come elemento artistico, creando opere d’arte come dipinti, sculture e installazioni utilizzando i chicchi o la polvere nera come materiale.
E’ stato anche utilizzato come fonte di ispirazione per la creazione di alcune opere letterarie, poesie, musica e film perché rappresenta un’esperienza universale di socializzazione e convivialità.
Curiosità e notizie interessanti sulla polvere nera
E’ stato scoperto per la prima volta in Etiopia nel IX secolo, ma non è stato utilizzato come bevanda fino al XII secolo in Arabia:
• Introdotto in Europa dai commercianti veneziani nel XV secolo e si diffuse rapidamente in tutta Europa diventando una delle bevande più popolari.
• Bandito in diversi paesi in diverse epoche storiche. Ad esempio, in Arabia nel 1511, in Venezia nel 1615 e in Cina nel 1740.
• La pianta del caffè è originaria dell’Etiopia, ma oggi è coltivata in tutto il mondo, con Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia che rappresentano oltre il 60% della produzione mondiale.
• Utilizzato come moneta nell’antichità, in alcune culture.
• Utilizzato come mezzo di scambio commerciale, perché era considerato un bene prezioso e di grande importanza economica.
• Utilizzato come medicina nell’antichità, per trattare malattie come la depressione, la gotta e le emicranie.
• Utilizzato come stimolante per gli studenti e per i lavoratori, poiché aumenta la concentrazione e la resistenza.
• Utilizzato come elemento di raffigurazione in molte arti, come la pittura, la scultura, la letteratura e la musica.
• Utilizzato come mezzo per incontrarsi e socializzare in molte culture, come il famoso “caffè al caffè” in Europa.
• E’ uno dei prodotti più esportati al mondo.
Il caffè ha una lunga e complessa storia, che ha visto l’uso di esso in molte culture, in molte forme e per molte ragioni. Queste curiosità e notizie interessanti mostrano come sia stato un elemento importante della cultura umana e come continua ad esserlo ancora oggi, infatti, il caffè e l’arte sono il binomio e la connessione di vissuti e di vizi, di preferenze e desideri.
Gli artisti italiani e il caffè
In Italia ci sono molti artisti e scrittori che hanno utilizzato il caffè come fonte di ispirazione o come elemento artistico nelle loro opere.
Uno dei più famosi scrittori italiani legati alla polvere nera è senza dubbio Italo Calvino, che nella sua opera “Le città invisibili” descrive una città immaginaria chiamata “Eutropia” dove il caffè è un elemento fondamentale della vita quotidiana e sociale dei personaggi.
Questo ingrediente è stato spesso raffigurato nella pittura italiana, sia come soggetto principale che come elemento di sfondo. Un esempio è il pittore vissuto a Venezia Giovanni Antonio Fasolo del ‘500, conosciuto per i suoi dipinti di scene di caffè. Come lui molti artisti contemporanei italiani hanno lo utilizzano come materiale artistico, creando opere d’arte come dipinti, sculture e installazioni utilizzando i chicchi o la polvere come materiale, dove il caffè e larte sono i protagonisti assoluti e indiscussi.
In generale, il caffè è stato un elemento importante della cultura italiana e un’espressione della vita quotidiana e sociale, spesso rappresentato nell’arte e nella letteratura come simbolo di convivialità e di un’esperienza universale.
In successione:
• Primo Levi, scrittore e chimico italiano, nel suo libro “Se questo è un uomo” descrive il caffè come una delle poche cose che gli dava conforto e speranza durante la sua prigionia nei campi di concentramento.
• Giuseppe Pontiggia, scrittore e giornalista italiano, nel suo libro “Il caffè del mattino” racconta la sua esperienza personale con il caffè, descrivendo come il caffè gli ha dato la forza e la motivazione per affrontare la vita quotidiana.
• Alessandro Baricco, scrittore e regista italiano, nel suo libro “Caffè” racconta la storia di un caffè dal 1817 al 1997, raccontando la storia e le tradizioni del caffè in Italia.
• Luciano De Crescenzo, scrittore e filosofo italiano, nel suo libro “Storia del caffè” racconta la storia e la tradizione del caffè, dalle sue origini in Etiopia fino alla sua diffusione in Europa e in America.
• Dario Fo, scrittore, attore e premio Nobel per la letteratura italiano, nel suo libro “Mistero buffo” fa uso del caffè come metafora della vita.
• Antonio Tabucchi, scrittore e docente italiano, nel suo libro “Sostiene Pereira” descrive il caffè come un elemento chiave nella vita del protagonista, Pereira, rappresentando la sua solitudine e la sua nostalgia per la vita passata.
• Natalia Ginzburg, scrittrice italiana, nel suo libro “Lessico Famigliare” descrive il caffè come un elemento chiave nella vita quotidiana della famiglia, rappresentando la convivialità e l’intimità.
• Umberto Eco, scrittore e semiotico italiano, nel suo libro “Il nome della rosa” descrive il caffè come un elemento chiave nella vita monastica, rappresentando la cultura e la conoscenza.
Questi sono solo alcuni esempi di scrittori italiani che hanno scritto di caffè in modo diverso, ci sono molti altri autori che hanno utilizzato il caffè come elemento nella loro scrittura, rappresentando diversi aspetti culturali, sociali e personali.
Cinema e la polvere nera
Il cinema e il caffè sono due esperienze spesso associate tra loro; è spesso servito nelle sale cinematografiche come una bevanda per accompagnare la visione del film. I coffee Bistrot e i bar che proiettano film dal vivo, sono un’altra forma di intrattenimento popolare.
Spesso compagnato alla cultura del cinema, con molte scene di film che si svolgono in caffetterie o bar.
Fonte di ispirazione per molti registi e sceneggiatori; spesso le caffetterie sono state usate come ambientazione per molte scene di film, poiché rappresentano luoghi di incontro e di socializzazione.
La polvere nera è collegata alla creatività e alla produttività, ed è stata impiegata come metafora per rappresentare il processo creativo della sceneggiatura e della regia, sotto ogni forma di arte.
Ci sono molti film che includono scene in cui i personaggi bevono caffè, alcuni esempi includono:
• “La Dolce Vita” di Federico Fellini, in cui il personaggio principale, interpretato da Marcello Mastroianni, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre beve caffè e osserva la vita intorno a lui.
• “The Godfather” di Francis Ford Coppola (Il padrino), in cui il personaggio di Marlon Brando, Vito Corleone, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre discute affari e pianifica la sua ascesa nella criminalità organizzata.
• “The Third Man” di Carol Reed (Il terzo uomo), in cui il personaggio di Orson Welles, Harry Lime, è spesso visto seduto in una caffetteria di Vienna mentre discute affari e intrattiene i suoi amici.
• “Midnight in Paris” di Woody Allen, in cui il personaggio principale, interpretato da Owen Wilson, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre scrive e incontra alcuni dei più grandi scrittori e artisti del passato.
Mi vengono in mente altre scene, inquadrature, contesti che riportano a questa bevanda, come traino, strumento e mezzo di condivisione, di vizio, di sfogo oppure semplicemente di gola:
• “The Big Lebowski” di Joel e Ethan Coen ( Il grande lebowski), in cui il personaggio di Jeff Bridges, “The Dude”, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre beve caffè e cerca di risolvere un caso di scambio di persona.
• “The Graduate” di Mike Nichols (Il laureato), in cui il personaggio principale, interpretato da Dustin Hoffman, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre medita sulla sua vita e sulla sua relazione con una donna più anziana.
• “Groundhog Day” di Harold Ramis (Ricomincio da capo),in cui il personaggio principale, interpretato da Bill Murray, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre ripete lo stesso giorno all’infinito.
• “The Social Network” di David Fincher, in cui il personaggio di Jesse Eisenberg, Mark Zuckerberg, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre sviluppa e lancia il sito di Facebook.
• “The Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson, in cui il personaggio di Ralph Fiennes, Gustave H, è spesso visto seduto in una caffetteria mentre intrattiene i suoi amici e ospiti dell’hotel.
• “The Shawshank Redemption” di Frank Darabont (Le ali della libertà), in cui i personaggi principali, interpretati da Tim Robbins e Morgan Freeman, sono spesso visti seduti nella caffetteria della prigione mentre discutono di speranza e riscatto.
• “Goodfellas” di Martin Scorsese ( Quei bravi ragazzi), in cui i personaggi principali, interpretati da Robert De Niro e Ray Liotta, sono spesso visti seduti in una caffetteria mentre pianificano i loro crimini.
• “The Breakfast Club” di John Hughes, in cui i personaggi principali, interpretati da Emilio Estevez, Judd Nelson e Molly Ringwald, sono spesso visti seduti in una caffetteria mentre discutono dei loro problemi e delle loro vite.
Questi sono solo alcuni esempi di film famosi in cui il caffè e le caffetterie sono un elemento importante della trama e dell’ambientazione. Ci sono molti altri film che hanno scene simili, potrei continuare la lista per pagine intere.
Considerazioni finali, caffè e l’arte in ogni sua forma e genere
E’ stato a lungo utilizzato come stimolante per aumentare la concentrazione e la resistenza, nonché come mezzo per incontrarsi e socializzare.
In alcune culture, il caffè è stato abbinato all’idea di seduzione e corteggiamento, poiché è stato tradizionalmente consumato in luoghi pubblici come caffè e ristoranti. Tuttavia, questa è un’interpretazione culturale e non ci sono prove scientifiche che dimostrino un legame tra caffè e comportamenti sessuali.
In generale, il caffè è stato tradizionalmente consumato come una bevanda comune e non ha una connotazione sessuale. E’ importante evitare di associare il caffè ad usi non appropriati e rispettare la cultura e le tradizioni di ogni paese.
La polvere nera e la seduzione possono essere coinvolti in diversi modi. Il caffè, come bevanda sociale, un pretesto per incontrare qualcuno in un ambiente informale e casuale, impiegato come elemento seduttivo, ad esempio offrendo una tazza di caffè caldo e profumato come gesto di cortesia e generosità verso una persona di interesse.
Il gusto del caffè può anche essere connotato come metafora per la seduzione, poiché può essere forte e deciso, oppure delicato e sottile, a seconda delle preferenze della persona.
Come per la seduzione, il gusto del caffè può essere piacevole o meno a seconda delle preferenze personali.
Inoltre, questa bevanda può essere adoperata come strumento per creare un’atmosfera intima e romantica, come un appuntamento a lume di candela in una caffetteria. In questo senso si può parlare di un gioco di gusti.
In sintesi, il caffè e la seduzione possono essere collegati in diversi modi, sia come pretesto per incontri casuali, come elemento seduttivo, come metafora per la seduzione e come strumento per creare un’atmosfera intima e romantica, in un gioco di percezioni gustative, aggiungo che fare un buon caffè è una gustosa forma d’arte.
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