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  • Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: si rafforza l’idea di un ecostistema digitale per conoscere e ingaggiare I Wine Lover

    Redazione

    Il simposio – promosso dall’impresa tecnologica Divinea a Milano – si è trasformato in un hub di riflessioni e confronti sul mondo delle vendite dirette al consumatore e sull’enoturismo.

    “Il momento di spingere l’acceleratore digitale nel mondo del vino è adesso” è l’appello della giornata di talk.

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale
    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale, foto da comunicato stampa

    Innovazione digitale, vendite al consumatore e mondo del vino. Sono i tre temi intrecciati nel Wine Tech Symposium, l’evento annuale promosso dall’impresa tecnologica Divinea che quest’anno si è tenuto per la prima volta a Milano, rafforzando la sua identità di hub di riflessione su tecnologia e innovazione e di confronto sui temi legati al mondo del vino e dei suoi protagonisti. Una terza edizione che conferma il trend in crescita e che si presenta con un passo in più rispetto all’edizione precedente.

    “Quest’anno abbiamo scelto una location che ci consentisse di raddoppiare il numero di partecipanti in presenza, ma questo non è stato sufficiente! Abbiamo dovuto organizzare su richiesta la diretta streaming per dare accesso a tutti quelli che non sono riusciti ad iscriversi.” Continua Roberto Villa, CMO di Divinea: “per noi la soddisfazione più grande è vedere l’atmosfera che si crea al Symposium: cantine da tutta Italia che si scambiano opinioni, prendo spunto dalle strategie dei colleghi e si portano a casa valore concreto per la loro quotidianità”.

    In cattedra i principali player del mondo del vino e di quello dell’innovazione, insieme a molte cantine con le loro case history di successo come quelli di Masi Agricola, Santa Margherita Gruppo Vinicolo e Cinque Quinti.

     

    Al centro di questa edizione il tema “Connecting The Dots – Un ecosistema digitale per conoscere, comunicare e ingaggiare wine lover e visitatori”. “L’edizione di quest’anno – spiega Matteo Ranghetti – co-fondatore di Divinea – si è trasformata in un vivace incubatore di riflessioni sulla tematica delle vendite dirette al consumatore e su come si possa crescere attraverso l’innovazione.

    Abbiamo riunito voci e menti del mondo del vino e della tecnologia per aiutare le cantine e i produttori a vedere tutto il potenziale che è racchiuso nelle vendite dirette in cantina e di quanto sia fondamentale avere una visione unica di ogni punto di contatto del cliente con il brand – dalla visita in cantina all’acquisto on line o al wine club.

    Il mercato vitivinicolo ha un grandissimo potenziale da esprimere in questo canale diretto con il consumatore, un’opportunità che va colta spingendo sull’acceleratore dell’innovazione. E questo è il momento perfetto perché è in atto una vera esplosione dell’enoturismo. Lo dicono anche i dati di Airbnb: le case in prossimità di un vigneto hanno registrato un vero e proprio boom di prenotazioni durante l’ultima stagione estiva”.

     

    Alcuni ospiti della conferenza durante il talk di milano, foto da comunicato stampa
    Alcuni ospiti della conferenza durante il talk di milano, foto da comunicato stampa

    Ad aprire i lavori, l’intervento di Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’associazione de Le donne del Vino, e di Dario Stefàno, Onorevole del Senato della Repubblica, coautori del testo “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche “(Edagricole, Milano, 2020). “Dobbiamo prendere i turisti per la gola”, ha affermato Cinelli Colombini. “La maggior attrattiva dell’Italia verso gli stranieri non è tanto l’arte, ma l’enogastronomia”. L’enoturismo è il tema centrale del Symposium e soprattutto tutti gli strumenti per favorirlo, tra cui appunto la digitalizzazione.

    “Il Covid ha dato un’accelerazione alla digitalizzazione non solo negli uffici pubblici”, ha infatti osservato Stefano. “anche nelle famiglie. Oggi abbiamo la necessità che anche le Cantine rispondano a queste esigenze. Ci agevola questo cambio generazionale. I giovani sono più attenti e predisposti, più attenti alla sfida del digitale, un recente censimento ISTAT mostra come le imprese agricole giovani, guidate da under 35, siano più digitalizzate, multifunzionali e competitive. Ora abbiamo una cultura diversa per poterlo fare e abbiamo anche risorse messe a disposizione. Possiamo sfruttarli per connettersi con il mondo”.

    Il primo talk tutto al femminile e moderato da Cecilia Zanasi (fondatrice di ZedComm) è stato centrato sulla costruzione di una relazione duratura con i propri clienti in dialogo con imprenditrici vitivinicole di rilievo. Prima di tutte Chiara Soldati (Cavaliere del Lavoro) dell’azienda vinicola La Scolca che ha raccontato come l’azienda ha cercato di evolvere continuamente le forme di interazione con il cliente, a partire da una prima App nel 2005, e di come questo sia un percorso lungo, continuo, che trova risultati quando c’è professionalità.

    Chiara Lungarotti di Cantine Lungarotti da giovanissima ha invece preso in mano le redini dell’azienda e negli anni ha dato grande luce all’Umbria facendola conoscere fuori dall’Italia e portando avanti un percorso d’innovazione prima intrapreso dal padre Giorgio, che è stato pioniere nella definizione di un museo aziendale per diffondere la cultura del vino, attrarre visitatori in azienda e comunicare il proprio brand.

    “Nel 1974 la mia famiglia ha creato il Museo del vino di Torgiano – spiega Lungarotti – giudicato dal “The New York Times” “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni esposte, oltre tremila reperti che raccontano la storia del vino dagli etruschi ad oggi, un museo che ha incentivato in maniera determinante l’enoturismo nel territorio”.

    Sabrina Tedeschi di Soc. Agricola F.lli Tedeschi rappresenta una delle famiglie storiche della Valpolicella e ha testimoniato come l’enoturismo sia in crescita e di come, attraverso la tecnologia Wine Suite, riescono oggi a rimanere in contatto con il visitatore e a farlo tornare. Marzia Varvaglione di Cantina Varvaglione è titolare di un’azienda di grandi numeri che riesce a gestire con successo la relazione con i propri clienti in Puglia, una terra dove non esisteva enoturismo e che l’azienda ha fatto crescere investendo molto in innovazione:

    oltre ad essere tra le primissime aziende ad aver creduto in Divinea e nella soluzione Wine Suite, in occasione dell’ultimo Vinitaly hanno presentato un wine game con un App Mobile sviluppata per l’occasione.

    Alcuni ospiti della conferenza, Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale, WineSuite, foto da comunicato stampa
    Alcuni ospiti della conferenza, Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale, Wine Suite, foto da comunicato stampa

    Connettere i processi aziendali in un’unica soluzione

    Tema del secondo talk è stato “connettere i processi aziendali in un’unica soluzione” moderato da Veronica Mariani. Al centro tanti racconti di innovazione virtuosa, come quello di Giulia Corcos – Responsabile servizi B2B Tannico ha portato l’esperienza della divisione WinePlatform di Tannico che aiuta le aziende vitivinicole a gestire l’eCommerce e la spedizione di vino in tutto il mondo, e che di recente ha formalizzato la partnership con Divinea per connettere WinePlatform con Wine Suite.

    Altri ospiti del talk di Milano, Divinea WineSuite, l'ecosistema digitale per le cantine e winelovers
    Altri ospiti del talk di Milano, Divinea Wine Suite, l’ecosistema digitale per le cantine e winelovers, foto da comunicato stampa

    “Una collaborazione che nasce dalla visione comune di voler semplificare il percorso digitale delle cantine – spiega Corcos – soprattutto in questo momento di rapida digitalizzazione. Puntare sul crm è fondamentale per guidare l’audience e aumentare la frequentazione di acquisto e lo scontrino medio, soprattutto per una cantina che ha un’offerta molto vasta e che ha quindi bisogno di targettizare la propria comunicazione”

    O ancora Caterina Tienforti, Responsabile commerciale per Spotty Wi-Fi, che con la loro tecnologia offrono alle aziende vitivinicole la possibilità di raccogliere i dati e i relativi consensi gdpr delle persone che si collegano alla rete Wi-Fi della cantina. “La nostra esperienza viene dal mondo dell’hospitality, e abbiamo iniziato nella nostra città di provenienza, Riccione. – spiega Tienforti – Qui la concorrenza è altissima e i dati fanno la differenza. La nostra intuizione è stata quella di semplificare il passaggio della richiesta del wi-fi per attingere ai dati dei clienti, che prima non venivano tracciati.

    A questo abbiamo aggiunto anche la richiesta di un commento sull’ospitalità per migliorare l’esperienza” Matteo Cunial, Chief Revenue Officer xFarm, ha portato l’esperienza della sua startup che punta alla digitalizzazione dell’agricoltura, fornendo strumenti innovativi che possono affiancare gli imprenditori agricoli e gli attori della filiera agroalimentare nella gestione delle loro aziende.

    Nata da agricoltori e disegnata su misura per il settore agrario, ha come focus principale la semplicità di utilizzo, l’intuitività e la completa adattabilità alle realtà agricole. “Abbiamo costruito un ecosistema digitale per migliorare il prodotto che viene raccolto nel campo, facendo digitalizzazione allo scopo di rispondere alla sempre maggiore sensibilità sulla tematica della sostenibilità: vogliamo essere degli alleati delle aziende per valorizzare il loro prodotto sul mercato, valorizzando i dati che raccogliamo direttamente sul campo, attraverso un’applicazione agricola”.

    Alessandro Manoni, Area Manager APRA, ha presentato questa azienda italiana nata più di 40 anni fa, facente parte dell’ecosistema Var Group, leader italiano nel settore dell’Information Technology, che da anni accompagna le imprese nel percorso di digitalizzazione grazie ad una profonda conoscenza del settore e delle tecnologie abilitanti alla crescita aziendale. “i-Wine è molto più di un sistema gestionale – spiega Alessandro Manoni – è la soluzione ERP al servizio delle aziende che affrontano le sfide di un mercato in continua evoluzione. La Suite gestisce tutte le esigenze della filiera vitivinicola: campagna, cantina, laboratorio, produzione, supply chain, qualità, finance e molto altro”.

    Altro argomento trattato del talk è stato quello spinoso e delicato del trattamento dei dati, ma assolutamente necessario dal punto di vista normativo. A questo proposito è intervenuto André Luiz Silva, Chief Tecnology e Data Officer di Divinea, che ha sottolineato: “Noi di Divinea fin dall’inizio, abbiamo gestito il processo di raccolta e trattamento dei dati nel pieno rispetto delle normative, con l’intento di semplificare le attività per le cantine. Per noi è prioritario raccogliere da subito tutti i consensi di privacy possibile e a tutti i livelli, per poi tracciare l’origine dei dati, anche quelli raccolti su piattaforme esterne. Non ultimo, diamo alle cantine la capacità di usarli nella maniera giusta rispettando tutte le normative. Quando si parla di privacy non si può sbagliare, c’è un rischio altissimo e le regole devono essere rispettate”.

    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale WineSuite, foto da comunicato stampa
    Divinea Wine Tech SYmposium 2022: ecosistema digitale Wine Suite, foto da comunicato stampa

    Nel terzo talk il tema di discussione è stata la definizione di una formula per incrementare le vendite direct-to-consumer con la moderazione di Francesco Minetti di Well Com. Raffaele Boscaini – Masi, in rappresentanza di un marchio storico del vino italiano con 250 anni di storia, ha sviluppato progetti di eccellenza enoturistica italiana come la Masi Wine Experience con 20k visitatori annui e condiviso un progetto di prossimità verso il consumatore finale, con wine shop in ognuna delle nostre tenute e punti di somministrazione e wine bar per creare una relazione diretta con il consumatore.

    “Gli ultimi anni hanno portato dei cambiamenti molto importanti e hanno segnato una discontinuità che ha accelerato un processo in essere, quello di arrivare al consumatore finale. – spiega Raffaele BoscainiIl passaggio di Masi Wine Experience non è stato un passaggio facile, ma molto meditato. L’occasione è nata ancora una volta dalla discontinuità che ha permesso di essere vicini al consumatore attraverso l’online. Masi Wine Experience è iniziato con l’apertura delle tenute, attrezzandole con rivendite e punti di ristorazione caratterizzati dal nostro vino.

    Un concetto di ristorazione nuovo, che noi chiamiamo “wine first”, che ha preso forma dal Lago di Garda a Zurigo, da Cortina d’Ampezzo a Monaco di Baviera nella via della moda. Tanti luoghi lontani tra loro dove la raccolta dei dati è un punto complesso, e diventa fondamentale avere gli strumenti per coordinare tutti i punti e tutti i dati raccolti”.

    Altra presenza importante, quella di Alessandro Marzotto di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, con una testimonianza positiva: l’azienda è uscita dal biennio della pandemia con un fatturato record che nel 2021 si è attestato a 220,4 milioni di euro con un EBITDA pari al 35,9% – record sia in termini di ricavi che di redditività. Per ottenere i risultati il Gruppo ha operato con una strategia multicanale (export, horeca, presenza sulle principali piattaforme eCommerce e vendite dirette) e potenziando la digitalizzazione dell’azienda.

    A inizio del 2022 è stato ufficializzato l’acquisto della maggioranza della cantina ROCO Winery in Oregon, una possibilità ulteriore di vendere i vini del Gruppo direttamente al consumatore finale in alcuni Stati americani. “La sfida, – sottolinea Marzotto – iniziata ma non ancora vinta, è quella di riuscire a cambiare l’approccio. Bisogna partire dal bisogno del consumatore di oggi e riuscire a definire un sistema capace di mettere in relazione i punti di contatto che sono tantissimi: la presenza fisica, gli eventi e tutto il mondo digitale, dai social all’ e-commerce”. 

    Martina Arditi – Cinque Quinti è testimone di un percorso vitivinicolo certamente più recente, ma che è già una referenza per il mondo enoturistico e per le vendite dirette al consumatore. “Abbiamo lavorato – spiega Martina Arditi – per dare al consumatore la possibilità di restare da noi. Abbiamo investito sugli spazi, con una corte e una terrazza panoramica, e alla classica degustazione abbiamo integrato un servizio wine bar. Cerchiamo poi di offrire sempre esperienze nuove, come il cinema sotto le stelle, trekking, wine dinner o l’invito di persone conosciute”.

    Gianni Daniele dell’azienda Tredaniele in Cilento, una zona con flussi turistici costanti, ma non sempre legati all’enoturismo. L’azienda ha avviato la sua attività enoturistica come esperimento solo tre anni fa, arrivano quest’anno a gestire più di 3.000 visitatori nella sola stagione estiva. “Ha funzionato parlare non solo di vino, ma anche di cibo, musica e tradizione. Nel futuro la nostra idea è quella di studiare progetti nuovi, coinvolgendo altre attività, come il trekking”.

    Divinea, nata nel 2019, è l’impresa tecnologica specializzata in prodotti e servizi digitali per il settore vitivinicolo. L’obiettivo è quello di incentivare l’incontro tra le cantine italiane e i consumatori finali, attraverso tecnologie digitali disegnate per incrementare le vendite di vino dirette e migliorare l’esperienza d’acquisto dei consumatori finali. Wine Suite è la piattaforma di CRM e marketing sviluppata da Divinea e utilizzata da oltre 200 aziende vitivinicole.

    È uno strumento unico e integrato che permette di: vendere più vino direttamente ai consumatori privati migliorare e personalizzare l’esperienza di acquisto del cliente sia in cantina che online risparmiare tempo nella gestione delle attività enoturistiche, dalla promozione alla vendita con pagamento online automatizzare la raccolta dati dei clienti per ingaggiarli e fidelizzarli attraverso attività di marketing mirato

    Da Comunicato Stampa


    Sito Azienda: https://divinea.com/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.zedcomm.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022

    Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022

    Sulle piste da sci di Coppa del Mondo si brinda con il Valdobbiadene DOCG Drusian

    Redazione

    Domenica 18 e lunedì 19 dicembre in Alta Badia torna la Coppa del Mondo di sci alpino maschile sulla mitica Gran Risa. Nell’area hospitality protagoniste le bollicine della Cantina Drusian.

    Logo Cantina Drusian da comunicato stampa
    Logo Cantina Drusian da comunicato stampa

    È una delle piste più tecniche e impegnative di tutto il Circo Bianco, sulle sue ripide curve e vertiginose pendenze Alberto Tomba ha celebrato alcuni dei suoi più grandi successi e tanti altri atleti, da Bode Miller e Marcel Hirscher, si sono dati appuntamento per cercare di salire sul gradino più alto del podio.

    Domenica 18 e lunedì 19 dicembre, sulla pista Gran Risa in Alta Badia, torna la Coppa del Mondo di sci alpino maschile. Tantissimi appassionati assisteranno dal vivo a due giorni di grande agonismo dove i migliori sciatori internazionali cercheranno di vincere gli slalom giganti in programma.

    Alta Badia Coppa del Mondo Sci, foto da comunicato stampa
    Alta Badia Coppa del Mondo Sci, foto da comunicato stampa

    Nella area hospitality Red Bull Energy Lounge sarà possibile assistere alle gare in compagnia di un calice di Valdobbiadene DOCG Drusian. Le bollicine della storica azienda veneta che opera nel cuore delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio UNESCO, sarà presente in questa esclusiva location, che include un’ampia terrazza nel parterre della Gran Risa, adiacente alla Team Zone che ospita gli atleti.

    Francesco Drusian titolare Cantina, foto da comunicato stampa
    Francesco Drusian titolare Cantina, foto da comunicato stampa

    “In questa mitica pista dell’Alta Badia si celebra da sempre una delle gare più entusiasmanti della Coppa del Mondo di sci alpino, immersi in uno scenario emozionante e che dà lustro a questo magnifico territorio, le Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, circondati da tante persone che condividono la stessa passione per la montagna e lo sci”

    spiega Francesco Drusian, terza generazione al timone dell’azienda di famiglia e che rappresenta una delle realtà più significative all’interno del territorio della DOCG Conegliano-Valdobbiadene.

    Per noi è stato quindi spontaneo pensare di collaborare con Alpine Ski World Cup, perché abbiamo grande affinità con i valori che animano questo sport e questi luoghi: il profondo legame e il desiderio di valorizzazione del territorio di appartenenza insieme alla grande passione per il proprio lavoro che ci guida quotidianamente”.

    Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022, le colline con le vigne della cantina, foto da comunicato stampa
    Drusian Valdobbiadene DOCG nelle piste da sci 2022, le colline con le vigne della cantina, foto da comunicato stampa

    Gli ospiti della Red Bull Energy Lounge potranno degustare il Valdobbiadene DOCG Brut, ottenuto esclusivamente con uve Glera di collina raccolte a mano e spumantizzate in autoclave con il metodo Martinotti Charmat. “È un vino di grande finezza, fruttato e dal sorso asciutto – conclude Francesco Drusian –. È ideale come aperitivo o anche con piatti più impegnativi, ma in generale è perfetto da condividere in compagnia in occasione di momenti spensierati ed emozionanti, come certamente vivranno coloro che saranno presenti sulla Gran Risa”

    Da Comunicato Stampa

    Dal sito:

    Perchè Siamo Diversi? Siamo Innanzitutto Coltivatori.

    Seguiamo scrupolosamente tutte le operazioni in vigna, perché un buon vino nasce per prima cosa da una vite sana e forte, coltivata con attenzione e nel rispetto dell’ambiente. Solo in questo modo possiamo ottenere grappoli d’uva dalle caratteristiche tanto speciali che in bottiglia non occorre aggiungere altro.

    Chiudete gli Occhi e Assaporate la Pura Espressione delle Uve Glera.
    Nelle nostre colline la vendemmia avviene esclusivamente a mano. Questo ci consente di preservare l’integrità dei grappoli che, una volta arrivati in cantina, vengono sottoposti ad una pressatura soffice, per salvaguardare la qualità del mosto.

    I lieviti che utilizziamo sono autoctoni, ideali per le loro caratteristiche di purezza e finezza fermentativa perché il nostro Prosecco Superiore deve essere la pura espressione della fine aromaticità delle uve Glera.

    Foto da sito Cantina Drusian
    Foto da sito Cantina Drusian

    Sito Cantina: https://drusian.it/

    Sito Ufficio Stampa: https://www.fruitecom.it/

    Partners Redazione: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda

    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda

    Coccole di benessere a EALA per riscaldare l’inverno e vivere la magica atmosfera delle Feste.

    Redazione

    Nel 5 stelle Lusso di Limone sul Garda il periodo delle festività natalizie è ideale per concedersi un momento di completo relax per il corpo e lo spirito. Durante l’inverno quando la natura riposa e l’atmosfera natalizia avvolge ogni scorcio, EALA si rivela un nido accogliente e confortevole dove vivere esperienze esclusive all’insegna del lusso naturale e in sintonia con l’ambiente e il territorio che lo circonda. “Monte Baldo”, ad esempio, è l’esperienza wellness territoriale che elimina le tossine e dà nuova energia al corpo e alla mente attraverso i prodotti locali che richiamano gli aromi e i profumi della montagna d’inverno.

    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda
    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda, foto da comunicato stampa

    Dicembre è sinonimo di primi freddi, ma soprattutto di Natale e Festività, peccati di gola e momenti di relax. Quando l’inverno avvolge la natura dormiente è il periodo migliore per rifugiarsi nelle coccole di benessere che una struttura come EALA, 5 stelle Lusso a Limone sul Garda, può regalare. Aperto dal 21 dicembre all’8 gennaio, offre ai suoi ospiti la possibilità di vivere la magica atmosfera delle feste attraverso esperienze esclusive che soddisfano la gola, in un viaggio enogastronomico che conduce dal Garda al resto del mondo, ma anche il corpo e lo spirito grazie a EALA Luxury Spa.

    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda, foto da comunicato stampa
    EALA la magica atmosfera delle Feste 2022 Lago di Garda, foto da comunicato stampa

    Progettato in sintonia con l’ambiente che lo circonda, dove il lusso naturale permette di riscoprire l’equilibro tra anima e corpo, EALA è un hotel adult friendly e dal cuore green che combina servizi e comfort di altissimo livello all’amore per il territorio. La sua area wellness, EALA Luxury Spa, è un nido di benessere pensato per risvegliare la parte più sensibile della persona attraverso esperienze e rituali che si svolgono nel rispetto e nella valorizzazione delle materie prime del territorio.

    Uno spazio di circa 1.500 mq tra piscine outdoor, indoor e sauna con vista, mondo saune, giochi d’acqua e idromassaggio, bagno turco, docce emozionali, percorso kneipp e sale relax: vera e propria oasi wellness dove professionisti del benessere offrono anche trattamenti originali e unici con un approccio olistico e sensoriale in sintonia con la natura e i suoi prodotti.

    Monte Baldo nel piatto, foto da comunicato stampa
    Monte Baldo nel piatto, foto da comunicato stampa

    Sono le “Esperienze Territoriali” ideate dalla Spa Manager Veronika Miotto, speciali rituali ideati a partire dai prodotti locali del Garda e del Trentino per far conoscere il territorio e offrire gli straordinari benefici che la natura riserva. Tra tutti, “Monte Baldo” evoca i sentori tipici della montagna d’inverno: si inizia con un Natural Body Scrub con Farina di Mais macinata a pietra di Storo, Miele del Monte Baldo, Yogurt di Malga, essenza di Timo in foglie, Fiori di fieno e Erbe di Montagna; si prosegue con un impacco di Fango Alpino con azione disintossicante che prepara la muscolatura a un massaggio defaticante specifico con sinergia di Olio e Balsamo all’estratto di Arnica Montana e Iperico, e infusione di Bacche di Ginepro.

    Essenze, selezionate personalmente da Veronika, con la collaborazione di piccoli produttori della filiera locale, che custodiscono un’azione balsamica e antiossidante come il timo e le erbe di montagna, antisettiche e antiinfiammatorie come l’arnica e l’iperico, aiutando il corpo a combattere il freddo e donando nuova energia vitale, ideale per l’inverno. “Monte Baldo” è solo una delle 8 Esperienze Territoriali offerte da EALA Luxury Spa: una speciale coccola di benessere per vivere la magia delle festività in modo originale e unico, attraverso un viaggio sensoriale nel territorio del Garda, pur restando fermi, ma in un ambiente di totale comfort e lusso naturale, come quello di EALA, dove tutto è pensato per essere in armonia con la natura, nel rispetto dell’ambiente.

    la cucina degli chef Alfio Ghezzi e Akio Fujita, SENSO Lake Garda
    la cucina degli chef Alfio Ghezzi e Akio Fujita, SENSO Lake Garda, foto da sito

    A EALA, il benessere passa anche attraverso il gusto: la cucina degli chef Alfio Ghezzi e Akio Fujita, declinata nelle proposte del Bistrot e del fine dining SENSO Lake Garda, guida infatti l’ospite in un viaggio gourmet, il più possibile a base di prodotti locali e provenienti dalla filiera del Garda, che risveglia tutti i sensi. Piatti e menu degustazione che, in abbinamento a una particolare selezione di vini, completano l’esperienza di uno speciale soggiorno all’insegna dell’eccellenza a stretto contatto con il territorio.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Hotel: https://www.ealalakegarda.com/hotel

    Sito Ufficio Stampa: https://www.smstudiopr.it/it/pr-communication.html

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  • Ruffino, oltre la sostenibilità. L’agenda  2025

    Ruffino, oltre la sostenibilità. L’agenda 2025

    Oltre la sostenibilità. L’agenda di Ruffino 2025

    Redazione

    Lo storico gruppo vinicolo presenta i risultati della propria strategia di sviluppo sostenibile e i traguardi previsti per il 2025, tra i quali la completa conversione al biologico delle 9 tenute. Con una dotazione finanziaria ingente, di quasi un terzo degli investimenti annuali, Ruffino mira ad avere un ruolo di traino per la rivoluzione sostenibile del comparto enologico.

    Logo azienda Ruffino da comunicato stampa
    Logo azienda Ruffino da comunicato stampa

    Si è svolto ieri mattina a Palazzo Mezzanotte – noto come Palazzo della Borsa – l’evento stampa voluto da Ruffino per fare un punto sulla propria strategia di sviluppo sostenibile, Ruffino Cares. Per l’ampiezza degli obiettivi ambientali e sociali posti, il volume degli investimenti stanziati e il numero di portatori di interesse toccati, Ruffino costituisce oggi uno dei player più ambiziosi nell’intero comparto enologico italiano. Forte di circa 29 milioni di bottiglie annualmente prodotte, 83 paesi del mondo serviti e 123,2 mln di Euro di fatturato (2022), il gruppo vuole imprimere uno stimolo decisivo per tutto il settore.

    Il panel dell’evento è stato guidato da Marco Frey, Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso la Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa e presidente della Fondazione Global Compact Italia, organismo delle Nazioni Unite. Sono intervenuti Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino, Thomas Blasi, CSR & Environment Specialist di Ruffino e Lorena Troccoli, Agronoma e Ruffino Estate Manager.

    Oltre la sostenibilità. L'agenda di Ruffino 2025
    Ruffino oltre la sostenibilità. L’agenda  2025,  foto da comunicato stampa

    Ruffino Cares, progetto nato nel 2018 come marchio contenitore di iniziative legate alla Responsabilità Sociale d’Impresa, oggi vera e propria strategia, mette al centro lo sviluppo sostenibile come rappresentato dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) applicati al comparto vitivinicolo. L’ambiente è solo uno dei quattro pilastri che sorreggono questo percorso, accanto a politiche aziendali orientate alla diversità e all’inclusione, promozione del bere responsabile a vantaggio della società e del comparto, impegno verso gli altri e in particolare verso le comunità locali. L’obiettivo più generale è quello di trasformare il glorioso brand toscano in un brand for purpose, ossia un brand che antepone il benessere delle persone in qualsiasi scelta.

    Ruffino ha infatti stanziato un budget senza precedenti di circa 11 milioni di euro, cioè il 28% sugli investimenti annuali del gruppo, distribuito su sette anni (dal 2019 al 2025), per mettere in pratica il processo di conversione delle proprie attività produttive verso ambiziosi quanto necessari standard.

    “Casi come quello di Ruffino – sostiene il prof. Marco Freymostrano un assunto fondamentale della sostenibilità: è possibile, oltre che necessario, fare meglio con meno. Il volume di vino prodotto negli ultimi decenni in Italia è assai diminuito, ma il comparto è cresciuto perché sono cresciuti il valore della produzione, la qualità e l’export. In questo senso, l’enologia italiana sta compiendo un percorso emblematico che rispecchia il ruolo cruciale delle aziende, accanto alle istituzioni e ai cittadini, nel rendere il cambiamento possibile”.

     Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino e vice presidente di Unione Italiana Vini
    Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino e vice presidente di Unione Italiana Vini, foto da comunicato stampa

    Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino e vice presidente di Unione Italiana Vini, afferma: “In questa gara non c’è chi arriva primo e chi arriva ultimo, ma bisogna arrivare tutti. Le attività del settore vitivinicolo sono in regime di interdipendenza con la disponibilità di risorse naturali (risorse energetiche, acqua, clima, suolo, aria ed ecosistema) e col tessuto socioeconomico nel quale si collocano”.

    Per questo è fondamentale, in un’ottica di sostenibilità complessiva e a lungo termine, che un’impresa vitivinicola che si voglia dire sostenibile adotti sistemi produttivi e condotte che preservino le risorse naturali, ne affinino le modalità di utilizzo e migliori anche le condizioni sociali ed economiche del proprio territorio” conclude Sartor.

    È perciò indispensabile che tutti gli stakeholder siano coinvolti in questo progetto, a partire dalle aziende coinvolte nell’intera filiera. Parallelamente alla conversione biologica delle 9 tenute che sarà completata con la vendemmia 2024, gli obiettivi Ruffino 2025 prevedono di rendere la propria filiera al 100% sostenibile, facendo da traino anche per le realtà più piccole del proprio indotto, attraverso un taglio delle emissioni del 15% per arrivare al 50% nel 2030, un aumento del 15% dei rifiuti mandati in riciclo per arrivare a zero rifiuti nel 2050, una riduzione dell’utilizzo dell’acqua integrata a un aumento del 25% delle acque riutilizzate nel processo di produzione.

    Da Sinistra Marco Frey, Lorena Troccoli, Sandro Sartor, Thomas Blasi
    Da Sinistra Marco Frey, Lorena Troccoli, Sandro Sartor, Thomas Blasi, foto da comunicato stampa

    A questi obiettivi, si aggiungono le molte necessarie certificazione e azioni come quelle sulla valorizzazione della biodiversità, sul sostegno al tessuto sociale locale e sull’inclusione di categorie svantaggiate portando una visione olistica che vuole andare oltre lo stesso concetto di sostenibilità. E l’attiva adesione a tutte le iniziative collettive possibili, tra cui il contributo diretto alla redazione di un “Disciplinare del sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola” che fornisca un quadro normativo condiviso in Italia.

    Ruffino Oltre la sostenibilità 2023
    Ruffino Oltre la sostenibilità 2023, foto da comunicato stampa

    Con l’anno fiscale 2022 Ruffino ha pubblicato il suo quarto bilancio di sostenibilità certificato. Sebbene non esista per legge un modello unico a cui attenersi, le informazioni che Ruffino ha rendicontato seguono le linee guida internazionalmente riconosciute del Global Reporting Initiative. La verifica della solidità dei dati presenti nel bilancio di sostenibilità, c.d. assurance, è stata affidata alla società DNV assicurando il raggiungimento delle linee guida prefissate da Ruffino.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Cantina: https://www.ruffino.it/it 

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  • Summa 2023 torna ad aprile Tenuta Alois Lageder

    Summa 2023 torna ad aprile Tenuta Alois Lageder

    Ad Aprile torna Summa: I migliori vini biologici-dinamici-da tutto il mondo si ritrovano a Magrè nella Tenuta Alois Lageder

    Redazione

    Summa, la rassegna delle eccellenze enologiche biologiche e biodinamiche, torna l’1 e il 2 Aprile 2023 per la sua 24a edizione nella affascinante storica ambientazione di Casòn Hirschprunn & Tòr Löwengang della Tenuta Alois Lageder, a Magrè sulla Strada del Vino (BZ).

    Summa 2023 ad aprile Tenuta Alois Lageder
    Summa 2023 torna ad aprile Tenuta Alois Lageder, locandina manifestazione

    “Se la nostra idea di vino poteva sembrare visionaria quando abbiamo lanciato la prima edizione di Summa nel 1997, ora i fatti ci stanno dimostrando che i consumatori sono sempre più consapevoli dei danni che una viticoltura non in armonia con il territorio può fare all’ambiente e alla sua biodiversità. Per questo sempre più spesso rivolgono la loro attenzione ai vini biologici e biodinamici, la cui qualità e valore intrinseco saranno raccontati dagli stessi vignaioli.

    È anche questo contatto diretto, questa possibilità di interagire, di creare relazioni, che rende Summa un momento particolarmente apprezzato sia dagli espositori che dai partecipanti, siano essi operatori esperti che semplici consumatori“, spiega Helena Lageder, Chief Marketing Officer dell’Azienda.

    La mostra, diventata il punto di incontro qualificato di professionisti, giornalisti specializzati e wine lovers alla ricerca di etichette non solo sostenibili ma caratterizzate da interi progetti in armonia con l’ambiente, propone degustazioni guidate, verticali, prove di botte e walk around tasting con i racconti dei produttori che arricchiscono l’evento.

    Tenuta Alois Lageder, articolo: Summa 2023 ad aprile Tenuta Alois Lageder
    Tenuta Alois Lageder, articolo: Summa 2023 torna ad aprile Tenuta Alois Lageder

    La varietà di vini proposti sarà come sempre ampia, con bottiglie provenienti dai principali Paesi produttori. Nel 2022 sono stati 10 i Paesi rappresentanti per un totale di 99 cantine: Italia, Germania, Austria, Francia, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Portogallo e Spagna, con un grande successo di pubblico.

    Una delle Barchesse dove si svolge la manifestazione Summa in Tenuta Alois Lageder
    Una delle Barchesse dove si svolge la manifestazione Summa in Tenuta Alois Lageder

    Durante l’evento, ideato e organizzato dalla Tenuta Alois Lageder, vengono proposte anche visite – sempre molto partecipate – tra vigneti e in cantina, per far toccare con mano la realizzazione della filosofia aziendale basata sull’economia circolare, che sta alla base della biodinamica.

    Tenuta Alois Lageder, manifestazione Summa 2023
    Tenuta Alois Lageder, manifestazione Summa 2023

    Negli anni Summa è cresciuta, diventando sempre più internazionale, con la partecipazione di realtà biologico-dinamiche, spesso certificate Demeter. Le aspettative per la prossima edizione sono per questo molto alte, sostenute dall’entusiasmo di chi organizza un evento con passione e con la consapevolezza di poter fare la differenza tutti insieme, vignaioli e consumatori.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Tenuta: https://aloislageder.eu/

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  • Vinitaly China RoadShow 2022, vino, olio Evo promossi in China

    Vinitaly China RoadShow 2022, vino, olio Evo promossi in China

     Vinitaly China Road Show, si è conclusa la 5° edizione 2022.

    VINO E OLIO EVO: VERONAFIERE CON VINITALY E SOL D’ORO È L’UNICA FIERA INTERNAZIONALE AD AVER REALIZZATO INIZIATIVE DI PROMOZIONE IN CINA NEL 2022

    Redazione

    Dopo l’edizione speciale di Wine To Asia a fine settembre, dal 10 al 14 novembre si è svolto il Vinitaly China Roadshow, l’evento b2b organizzato da Veronafiere con il suo ufficio di Shanghai e in collaborazione con la joint venture cinese Shenzhen Baina International Exhibition, il supporto dell’Ambasciata italiana e della rete ICE in Cina.

    Vinitaly China Show 2022, vino, olio Evo promossi in China
    Vinitaly China RoadShow 2022, vino, olio Evo promossi in China, foto da sito

    Oltre 600 vini di 50 tra cantine e importatori in rappresentanza di 20 regioni italiane che hanno incontrato 1800 buyer professionisti: sono i numeri della 5^ edizione, appena conclusa, del Vinitaly China Roadshow organizzato da Veronafiere con il suo ufficio di Shanghai e in collaborazione con la joint venture cinese Shenzhen Baina International Exhibition, il supporto dell’Ambasciata italiana e della rete ICE in Cina.

    L’evento B2B dedicato alle cantine italiane interessate a esplorare e presidiare il mercato cinese si è svolto dal 10 al 14 novembre nelle città di Shanghai, Nanning e Shenzhen e per la prima volta è stato esteso con Sol d’Oro anche alla promozione dell’olio Evo 100% made in Italy, nell’ultima tappa di Shenzhen.

    «Seppure in un contesto difficile tra confini chiusi, lockdown e misure covid 0, il roadshow è andato a buon fine e Vinitaly è diventata l’unico evento internazionale dedicato a wine e spirits a Shanghai per l’anno 2022 – sottolinea Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere –.

    Con Wine to Asia Special Edition a Guangzhou a fine settembre e Vinitaly China Roadshow a Shenzhen, Veronafiere inoltre è l’unica fiera internazionale ad aver realizzato eventi in presenza nella Greater Bay Area, la zona a più marcata crescita per il settore del vino e degli spiriti in Cina, seconda economia al mondo con 17,7 trilioni di dollari e ad oggi primo paese importatore al mondo di vino rosso e sesto consumatore mondiale di vino».

    «La rete ITA in Cina è estremamente lieta di aver contribuito al successo della quinta edizione del Roadshow, a riprova della positiva efficacia esercitata dal gioco di squadra, in una fase particolarmente delicata della proiezione delle nostre imprese vitivinicole sul mercato cinese», afferma Gianpaolo Bruno, direttore ICE di Pechino e coordinatore Rete ICE in Cina e in Mongolia.

    Grande successo per le masterclass che hanno seguito ogni tappa del Roadshow, in particolare per quelle in collaborazione con Ian d’Agata, tra i maggiori esperti e critici internazionali, che ha tenuto il grand opening a Shanghai. A Nanning si è svolta la prima masterclass dedicata agli spirits italiani, guidata da Roy Huang l’head bartender di uno dei migliori cocktail bar del Sud della Cina, Bar Choice.

    A Shenzhen invece è stata presentata una masterclass in cooperazione con Wine Channel sui vini del Consorzio di Tutela dei Vini dell’Abruzzo e, sempre a Shenzhen,  è stato proposto il primo evento di degustazione alla cieca di Vinitaly in Cina in collaborazione con i tre più importanti importatori di vino naturale nel Paese del Dragone. Non solo, per la prima volta in Cina, a Shenzhen si sono organizzate due sessioni di assaggi guidati con gli oli evo vincitori della XX edizione del Concorso Internazionale Sol d’Oro, in collaborazione con l’Ufficio ICE di Guangzhou.

    Vinitaly China Show 2022, vino e olio Evo
    Vinitaly China RoadShow 2022, vino e olio Evo, foto da sito

    «L’olio evo è un prodotto eccezionale che sempre più interessa il pubblico cinese soprattutto per le sue qualità organolettiche e salutari. Ogni regione italiana produce olio di qualità sulla base di una tradizione che ha millenni di storia e che oggi è in grado di offrire un prodotto eccezionale indiscutibilmente ai vertici della produzione mondiale.

    L’olio di oliva che è alla base della dieta mediterranea può essere anche perfettamente integrato con molti piatti della cucina cinese e per questo intendiamo far crescere la conoscenza di questo prodotto in Cina attraverso una serie di attività promozionali dedicate ai prodotti alimentari italiani che vengono celebrati in questi giorni, nell’ambito della settimana della cucina italiana nel mondo.

    Siamo quindi felici di aver attivato la collaborazione con il Concorso Internazionale Sol d’Oro, che da oltre venti anni è il sicuro riferimento per l’olio evo di qualità, grazie alle sue degustazioni alla cieca, e che ogni anno premia le migliori produzioni oleicole legate al territorio e alla biodiversità italiane», evidenzia Massimiliano Tremiterra, trade commisioner dell’ufficio ICE di Canton.

    In contemporanea ad ogni tappa gli uffici ICE di Shanghai e di Guangzhou hanno organizzato, inoltre, una due giorni di formazione sul vino italiano con il corso I love ITAlian wines e oltre 150 professionisti hanno ottenuto l’attestato di partecipazione e si aggiungono alla rete di ambasciatori del vino italiano che ICE ha formato negli ultimi cinque anni in Cina.
    Nelle tappe di Shanghai e di Shenzhen, inoltre, De Longhi ha realizzato la coffee cocktail experience lounge, diretta da Hope and Sesame, il gruppo beverage e cocktail più influente nel Sud della Cina.

    Vinitaly China RoadShow 2022
    Vinitaly China RoadShow 2022, foto da sito

    Ad affiancare il Roadshow, la terza edizione dell’Italian Wine Week. Questa volta a Shanghai e a Shenzhen, con oltre 70 tra wine bar, wine bistro, retail e piattaforme e-commerce e ristoranti, tra cui lo stellato Da Vittorio e il ristorante del neopremiato miglior sommelier di Cina, Walter Liu. A questa iniziativa offline, per la prima volta, si è avviata una campagna digitale con Little Red Book, la piattaforma online con oltre 200 milioni di utenti attivi al mese di cui il 72% millenials.

    La settimana dall’8 al 14 novembre ha quindi visto i vini italiani protagonisti all’interno della cornice dei più importanti wine bar, bistrot e ristoranti di Shanghai e di Shenzhen, con un grande obiettivo: farsi portavoce di quel senso di “community culturale” tra i consumatori di vino italiano, importatori, distributori, per offrire opportunità di conoscenza dell’eccellenza gastronomica italiana. Essere protagonisti di tali occasioni, significa rinforzare il proprio business ed essere presenti su un mercato strategico.

    Vinitaly China RoadShow 2022, foto di gruppo, foto da comunicato stampa
    Vinitaly China RoadShow 2022, foto di gruppo, foto da comunicato stampa

    DATI CINA

    L’epidemia ha fortemente limitato le importazioni di vino dalla Cina, con un calo complessivo in valore nell’ultimo triennio del 31%. Sul pari periodo (2019-2021) però gli ordini di vino tricolore sono cresciuti del 44% tra il 2020 e il 2021 (pari a 165 milioni di dollari) con una quota mercato dell’Italia che è passata dal 6 al 10%, grazie anche al quasi azzeramento delle importazioni dall’Australia, vittima dei superdazi comminati a partire dal fine 2020. Oggi il Belpaese è il terzo fornitore di vino nel Dragone, dietro a Cile (332 milioni di dollari) e Francia (753 milioni di dollari).

    Da Comunicato Stampa


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  • OperaWine 2023: “The italian Wine dream”, la selezione

    OperaWine 2023: “The italian Wine dream”, la selezione

    OperaWine 2023: “The italian Wine dream”.

    Redazione

    Le 130 aziende selezionate,simbolo della vernice di Vinitaly, il 1° Aprile 2023

    OperaWine, articolo: OperaWine 2023: “The italian Wine dream”, foto da comunicato stampa
    OperaWine, articolo: OperaWine 2023: “The italian Wine dream”, foto da comunicato stampa

    8 novembre 2022: nella cornice di Veronafiere, all’interno dell’appuntamento annuale di Wine2Wine, i vertici della fiera e Wine Spectator rivelano i nomi delle 130 aziende selezionate all’interno dell’ambìta selezione di Operawine, destinate a varare ogni nuova edizione di Vinitaly, anno dopo anno.

    Il meglio del Made in Italy enologico che dialoga con il mercato estero, in particolare con quello americano, in tutte le sue sfumature: vini rossi, bianchi, rosati e bollicine iconiche. È dunque un vero e proprio Italian Wine Dream quello che fa del vino italiano un’incontrastata passione per gli americani.

    La Toscana detiene il primato numerico con la partecipazione di 35 cantine, seguita dalle 19 del Piemonte, poi il Veneto rappresentato da 19 aziende, 10 cantine dalla Sicilia e 8 quelle Campane.

    Ecco i numeri relativi alle macroaree, per comprendere la portata del prestigioso tasting: 57 imprese dal nord, 44 dal Centro e 29 dal Sud.

    Immagine di rappresentanza da sito ufficiale
    Immagine di rappresentanza da sito ufficiale

    I 10 nuovi ingressi rispetto alla selezione del 2022 confermano quanto Wine Spectator sia in grado di influenzare le scelte di Lifestyle enoico dei consumatori nei mercati di riferimento. Gli Stati Uniti rappresentano storicamente lo sbocco principale in materia di export di vino italiano, con circa 2,3 miliardi di euro a valore registrati nel 2021, il che significa quasi 1/3 delle esportazioni statunitensi.

    La forza del dollaro ha fatto sì che la domanda americana soffrisse in misura minore rispetto ad altri surplus dei costi dovuti all’inflazione: secondo l’Osservatorio Uiv/Vinitaly – le importazioni di bollicine italiane sono ancora in terreno positivo (+6% in volume e +8 in valore) mentre è in calo la domanda dei vini fermi tricolore (-7,2% in volume e -1,3% in valore).

    Restate sintonizzati, o forse sarebbe meglio dire stay tuned, per scoprire quali saranno i vini interpreti dell’eccellenza, presenti il 1° aprile a Verona.

    Foto di copertina eventi da sito
    Foto di copertina eventi da sito

    L’ELENCO COMPLETO DEI PRODUTTORI DI OPERAWINE 2023

    Le aziende selezionate da Wine Spectator per l’edizione di quest’anno sono 130 (come nel 2022, contro i 186 del 2021, edizione speciale per il decimo anniversario, 103 del 2019 e 107 del 2018).

    Abruzzo Masciarelli
    Basilicata d’Angelo
    Basilicata Elena Fucci
    Basilicata Grifalco della Lucania
    Calabria Librandi
    Campania Mastroberardino
    Campania Feudi di San Gregorio
    Campania Quintodecimo
    Campania Montevetrano
    Campania San Salvatore
    Campania Colli di Lapio
    Campania Terredora di Paolo
    Campania Salvatore Molettieri
    Emilia-Romagna Tenuta Pederzana
    Friuli/Venezia-Giulia Vie di Romans
    Friuli/Venezia-Giulia Marco Felluga
    Friuli/Venezia-Giulia Bastianich
    Friuli/Venezia-Giulia Livio Felluga
    Friuli/Venezia-Giulia Gravner
    Friuli/Venezia-Giulia Jermann
    Lazio Famiglia Cotarella
    Liguria Cantine Lunae Bosoni
    Lombardia Guido Berlucchi
    Lombardia Ca’ del Bosco
    Lombardia Conte Vistarino
    Lombardia Nino Negri
    Lombardia Bellavista
    Lombardia Arpepe
    Lombardia Rainoldi
    Marche Umani Ronchi
    Marche Garofoli
    Marche Bisci
    Molise Catabbo
    Piemonte Produttori del Barbaresco
    Piemonte Pio Cesare
    Piemonte Cavallotto
    Piemonte Giacomo Borgogno & Figli
    Piemonte Vietti
    Piemonte Paolo Scavino
    Piemonte Aldo Conterno
    Piemonte Marchesi di Barolo
    Piemonte Massolino
    Piemonte Elvio Cogno
    Piemonte G.B. Burlotto
    Piemonte G.D. Vajra
    Piemonte Oddero
    Piemonte Pecchenino
    Piemonte Renato Ratti
    Piemonte Giuseppe Mascarello & Figlio
    Piemonte Falletto di Bruno Giacosa
    Piemonte Luciano Sandrone
    Piemonte Roagna
    Puglia Tormaresca (Antinori)
    Puglia Masseria Li Veli
    Puglia Leone de Castris
    Sardegna Agricola Punica
    Sardegna Argiolas
    Sicilia Cusumano
    Sicilia F. Tornatore
    Sicilia Planeta
    Sicilia Morgante
    Sicilia Donnafugata
    Sicilia Tasca d’Almerita
    Sicilia Feudo Montoni
    Sicilia Benanti
    Sicilia Tenuta delle Terre Nere
    Sicilia Graci
    Trentino-Alto Adige Cantina Nals Margreid
    Trentino-Alto Adige Elena Walch
    Trentino-Alto Adige Cantina Terlano
    Trentino-Alto Adige Ferrari
    Trentino-Alto Adige Tenuta San Leonardo
    Toscana Tenuta San Guido
    Toscana Tenuta Sette Ponti (Feudo Maccari)
    Toscana Ornellaia
    Toscana San Filippo
    Toscana Castello Banfi
    Toscana Siro Pacenti
    Toscana Biondi-Santi
    Toscana Casanova di Neri
    Toscana Il Poggione
    Toscana Poggerino
    Toscana Barone Ricasoli
    Toscana Rocca delle Macìe
    Toscana Istine
    Toscana San Felice
    Toscana Lamole di Lamole
    Toscana San Giusto a Rentennano
    Toscana Tenuta di Trinoro (Passopisciaro)
    Toscana Vecchie Terre di Montefili
    Toscana Le Macchiole
    Toscana Mazzei (Castello di Fonterutoli)
    Toscana Petrolo
    Toscana Altesino
    Toscana Canalicchio di Sopra
    Toscana Carpineto
    Toscana Castello di Monsanto
    Toscana Castello di Volpaia
    Toscana Marchesi de’ Frescobaldi
    Toscana Valdicava
    Toscana Boscarelli
    Toscana Castellare di Castellina (Rocca di Frassinello & Feudi del Pisciotto)
    Toscana Fattoria di Fèlsina
    Toscana Fontodi
    Toscana Castello di Albola
    Toscana Castello di Ama
    Toscana Rocca di Montegrossi
    Umbria Scacciadiavoli
    Umbria Tabarrini
    Umbria Arnaldo Caprai
    Umbria Lungarotti
    Umbria Antinori /Castello della Sala
    Valle d’Aosta Les Crêtes
    Veneto Romano Dal Forno
    Veneto Tommasi (Paternoster)
    Veneto Masi
    Veneto Tommaso Bussola
    Veneto Zenato
    Veneto Tedeschi
    Veneto Allegrini
    Veneto Monte del Frà
    Veneto Gini
    Veneto Leonildo Pieropan
    Veneto Prà
    Veneto Roberto Anselmi
    Veneto Suavia
    Veneto Bertani
    Veneto Zymè
    Veneto Masottina
    Veneto Nino Franco

    Ed ecco le 10 le aziende che parteciperanno per la prima volta a OperaWine:

    1.Colli di Lapio
    2.San Salvatore
    3.Conte Vistarino
    4.Masottina
    5.Giacomo Borgogno & Figli
    6.Feudo Montoni
    7.Cantina Nals Margreid
    8.Lamole di Lamole
    9.Vecchie Terre di Montefili
    10.Monte del Frà

    Da Comunicato Stampa


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  • Graziano Prà e il mondo della comunicazione 2022

    Graziano Prà e il mondo della comunicazione 2022

    Graziano Prà affida a Zed-comm le attività di ufficio stampa e media relation

    Redazione

    Per raccontare i suoi vini, che nascono sulle colline del Soave, Graziano Prà ha scelto Zed_Comm come partner per le attività di comunicazione, ufficio stampa e pubbliche relazioni.

    Prà Wines, foto da comunicato stampa
    Prà Wines, foto da comunicato stampa

     

    L’obiettivo è quello di mettere in luce la tradizione vitivinicola dell’azienda che produce vini di prestigio nel rispetto del territorio del Soave, veicolando ai media locali e nazionali notizie corporate, lanci di prodotti ed eventi per avvicinare la stampa del settore vinicolo, ma anche food e lifestyle.

    Graziano Prà è un vignaiolo autentico, cresciuto come viticoltore e diventato enologo, che dal 1983 ha deciso di produrre i suoi vini solo da uve autoctone per far emergere e quindi esaltare ciò che dona il suo territorio. Lo studio legato alla longevità dei suoi grandi Soave e la ricerca di un prodotto dalla qualità sempre eccellente, ha portato l’azienda ad essere tra i pionieri e primi sostenitori in Italia del tappo a vite, con cui oggi imbottiglia tutti i suoi vini bianchi.

    Graziano Prà affida e il mondo della comunicazione 2022
    Graziano Prà e il mondo della comunicazione 2022, foto da comunicato stampa

    Oggi Graziano Prà produce cinque etichette provenienti dai terreni del Soave – Otto, Staforte, Monte Grande, Colle Sant’Antonio e Passito Bianco delle Fontane – e la linea Morandina dai vigneti in Valpolicella, con i rossi Valpolicella, Ripasso e Amarone della Valpolicella.

    Barricaia della cantina Prà, foto da comunicato stampa
    Barricaia della cantina Prà, foto da comunicato stampa

    L’obiettivo dell’agenzia sarà quello di valorizzare al meglio il posizionamento di Prà e dei suoi vini, entrando nel dettaglio dell’attività dei vignaioli e delle scelte in cantina, dando voce ai protagonisti, aumentandone le occasioni di visibilità mediatica e rafforzando la mission dell’azienda. La stessa strategia farà da guida anche sui profili Facebook ed Instagram, dove il pubblico di consumatori potrà appassionarsi al lavoro dell’azienda.

    I vini della cantina Prà, foto da comunicato stampa
    I vini della cantina Prà, foto da comunicato stampa

    Zed_Comm, con sedi a Milano e Verona, opera da 25 anni offrendo strategie di comunicazione tailor-made in grado di potenziare la reputation dei clienti. Nata dall’esperienza della sua fondatrice Cecilia Zanasi nei settori della pubblicità e dell’organizzazione di eventi a livello internazionale, oggi è composta da un team di professionisti con esperienze polivalenti nella comunicazione.

    Questo permette di operare nelle pubbliche relazioni, offrendo forme di comunicazione innovative, organizzazione di eventi, progetti di marketing, social media e digital PR che vengono proposti ai Clienti accanto ai tradizionali servizi di ufficio stampa, consulenza pubblicitaria e media relation.

    Da Comunicato Stampa


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  •  Il Natale di DADA in Taverna 2022, tra arte e piatti

     Il Natale di DADA in Taverna 2022, tra arte e piatti

     Il Natale di DADA in Taverna: un weekend di shopping, musica e cultura, in un’atmosfera magica

    Redazione

    Si avvicinano le feste, è tempo di brindare…

     

     Il Natale di DADA in Taverna 2022
    Il Natale di DADA in Taverna 2022, logo da comunicato stampa

    Numerosi gli appuntamenti che vedranno DaDa in Taverna, ristorante e mixology bar guidato dagli Chef Paolo Anzil e Giuseppe Davide La Grotteria, dal 16 al 18 dicembre, protagonista del Natale nel centro storico milanese: il distretto 5 Vie – uno dei quartieri più caratteristici del cuore di Milano dal ricco patrimonio artistico e culturale che ospita palazzi storici dai cortili sontuosi, così come chiese e resti archeologici dell’epoca romana; a questo contesto si affiancano laboratori artigiani, showroom, concept stores e ateliers, gallerie di arte contemporanea e una ricercata proposta food&drink. Un luogo in fermento dove il futuro si volta con rispetto al passato prima di esprimersi.

    Dada in Taverna e l'arte dei piatti, foto da comunicato stampa
    Dada in Taverna e l’arte dei piatti, foto da comunicato stampa

    Primo fra tutti, il Mercatino di Natale in piazza Sant’Ambrogio, aperto dalle 10.00 alle 21.00, e organizzato dall’Associazione 5 Vie ART+DESIGN in collaborazione con DaDa. Tra i 23 espositori vi sarà anche lo stand “DaDa&Friends” presso il quale sarà possibile acquistare prodotti enogastronomici di alcune delle aziende italiane più vicine a DaDa: Branca, Casa Garbata, Lungarotti, Monti delle vigne, Caterisana, Florio e molte altre.

    La qualità del prodotto è l’unico e vero fil rouge

    In tutti e tre i giorni dalle ore 15.00, in piazza Tomasi di Lampedusa angolo via Gorani, davanti a DaDa In Taverna, è in programma un concerto di Natale aperto alla città di Milano con un repertorio senza genere, che si alternerà tra la proposta di ArchèDuo – Violoncello e Chitarra – sul primo giorno e nei successivi.

    Atmosfera al Dada in Taverna, foto da comunicato stampa
    Atmosfera al Dada in Taverna, foto da comunicato stampa

    Infine, per rendere davvero “unforgettable” questo Natale, 5 Vie ART+DESIGN e DaDa in Taverna, allestiranno un albero di Natale in collaborazione con l’artista milanese Andrea Marinelli e realizzato grazie al main sponsor Laserwall, posizionato nel dehor del locale.

    Ma le iniziative di DaDa non sono finite: dal 16 al 18 dicembre, dalle ore 15.00 verrà offerto un aperitivo caratterizzato da un insolito e assolutamente piacevole food paring: pizza e Champagne, con i prodotti di Pernod Ricard.

    E per lo shopping natalizio? Dada mette a disposizione box gourmand che abbinano pensieri enogastronomici, un viaggio tra i sapori.

    Infine, l’ambiente caldo, ricercato e ovviamente “dadaista” di DaDa in Taverna sarà la cornice ideale per aperitivi o cene per scambiarsi gli auguri con amici e parenti.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Ristorante: https://dadaintaverna.com/

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  • Le Eccellenze di Castello di Spessa 2022

    Le Eccellenze di Castello di Spessa 2022

    Le Eccellenze di Castello di Spessa: una riserva aziendale di vini di alta qualità e rari distillati, custoditi nella storica cantina di invecchiamento

    Redazione

    Alta qualità senza compromessi: è questo il principio che viene perseguito a Castello di Spessa.

    Sin dagli anni ‘80, il proprietario Loretto Pali ha compreso il potenziale di invecchiamento dei vini del Collio e la vocazione alla base della lunga tradizione vitivinicola di Castello di Spessa. Per questo motivo, è nata la selezione Le Eccellenze, di cui fanno parte il metodo classico Amadeus V.S.Q. Brut Millesimato, il Collio Bianco D.O.C. San Serff e il Collio Rosso D.O.C. San Serff.

    Si tratta dei vini più rappresentativi dell’azienda, che escono sul mercato dopo un lungo periodo di affinamento nelle cantine medievali di Castello di Spessa, e in quella ricavata nel bunker militare sotterraneo, realizzato nel 1939 e riscoperto durante i lavori di ristrutturazione del 1987. Alla profondità di 18 metri e con una temperatura costante di 14°C, è il luogo ideale per la conservazione e la maturazione dei vini secondo la visione di Loretto Pali.

     

    Loretto Pali con Enrico Paternoster, articolo: Le Eccellenze di Castello di Spessa 2022
    Loretto Pali con Enrico Paternoster, articolo: Le Eccellenze di Castello di Spessa 2022

    A queste riserve, si aggiungono due rarità nel campo della distillazione: il Brandy Casanova X.O. e la Grappa Riserva del Conte Ludovico di Spessa, realizzate in collaborazione con una storica distilleria della zona, attiva dalla fine dell’‘800 e lungamente invecchiate anch’esse nella cantina del castello.

    Ogni anno, dalla selezione Le Eccellenze vengono prelevate circa mille bottiglie per tipologia, destinate alla riserva aziendale, un tesoro di vecchie annate che ha pochi eguali.

    Oggi, la cantina ne custodisce qualche migliaio di esemplari che, oltre a costituire un patrimonio aziendale di inestimabile valore, rappresentano la memoria storica di Castello di Spessa.

    Etichette senza tempo che richiamano una vocazione viticola lunga secoli e una visione lungimirante iniziata 40 anni fa.

    Azienda Agricola Castello di Spessa, foto da comunicato stampa
    Azienda Agricola Castello di Spessa, foto da comunicato stampa

    LE ECCELLENZE

    Amadeus V.S.Q. Brut Millesimato 2017. 83% Chardonnay, 17% Pinot Nero. Ottenuto da mosti di prima qualità: raccolta manuale delle uve e pressatura soffice a grappolo intero, con resa massima del 50%. La prima fermentazione avviene parte in acciaio e parte in barrique di rovere francese, per enfatizzarne la complessità. Successivamente alla presa di spuma, riposa per 40 mesi sur lattes per esprimere al meglio un perlage finissimo.

    Collio Bianco D.O.C. San Serff 2013. Prevalentemente da uve Pinot Bianco, accuratamente selezionate e coltivate in un vigneto del 1993. La fermentazione alcolica e quella malolattica avvengono in barrique, dove il vino sosta per circa 6 mesi; segue, poi, un lunghissimo affinamento in bottiglia. Vino di straordinaria struttura che ne consente un lungo invecchiamento.

    Collio Rosso D.O.C. San Serff 2007. Un blend di Merlot e Cabernet Sauvignon, da una vigna del 1998. La fermentazione alcolica avviene in tini di rovere, mentre la malolattica in acciaio. Seguono la permanenza in barrique per 24 mesi, quindi un lunghissimo affinamento in bottiglia. Vino avvolgente e complesso.

    Brandy Casanova X.O. Da vini bianchi del Collio, distillati in alambicchi. Invecchiato per oltre 40 anni in botte di rovere, è un distillato da meditazione raro e dall’ampio bouquet aromatico.

    Grappa Riserva del Conte Ludovico di Spessa. Dalla distillazione di vinacce di Merlot e Cabernet Sauvignon, invecchiata per circa 20 anni in barrique di Allier. Grappa di grande morbidezza e dalle molte sfumature.

    Vigna dell'azienda agricola Castello di Spessa, foto da comunicato stampa
    Vigna dell’azienda agricola Castello di Spessa, foto da comunicato stampa

    L’ORIGINE DEI NOMI

    Uomini illustri sono passati o hanno risieduto a Castello di Spessa. I nomi scelti per Le Eccellenze, etichette che fidano il tempo, rendono omaggio alla storia secolare del castello e ai suoi ospiti, quando il Collio era una cerniera tra mondi e culture diverse.

    A Wolfgang Amadeus Mozart è dedicato il Metodo Classico Amadeus V.S.Q. Brut Millesimato. Il librettista di Mozart, Lorenzo Da Ponte, fresco di esilio da Venezia, trovò rifugio al Castello di Spessa attorno al 1780, in qualità di cappellano privato del Conte Luigi della Torre. In favore del suo protetto, il conte organizzò la cena di Capodanno del 1780, al termine della quale si disputò, tra la vasta cerchia di amici invitati, una partita di gioco allo scopo di fornire Da Ponte dei mezzi utili ad affrontare il viaggio da Gorizia a Dresda, dove avrebbe intrapreso la sua fortunata attività di librettista. Nelle sue memorie, Da Ponte ricorderà sempre con affetto e gratitudine il gesto del “Conte Torriano”.

    La Vendemmia a castello di Spessa, foto da comunicato stampa
    La Vendemmia a castello di Spessa, foto da comunicato stampa

    Le due riserve Collio Bianco D.O.C. San Serff e Collio Rosso D.O.C. San Serff sono in onore del barone triestino e uomo di affari Demetrio Economo di San Serff che, agli inizi del ‘900, acquistò il castello e gli appezzamenti limitrofi, ricostituendo l’integrità originaria della tenuta, andata parzialmente smembrata nei due secoli precedenti. San Serff provvide inoltre a ristrutturare i vigneti e il magnifico parco che, ancora oggi, circonda il maniero. Grazie a lui iniziarono i lavori per modificare anche la parte del palazzo che comprende le cantine.

    Il Conte Luigi Torriani, omaggiato con la grappa a lunghissimo invecchiamento Grappa Riserva del Conte Ludovico di Spessa, fu un personaggio illustre, le cui origini risalgono a Carlo Magno. Uomo eclettico e deciso, fu famoso per le sue molte attività e per l’amicizia e l’ospitalità verso i personaggi e gli uomini di cultura più in vista del suo tempo. Fu un magnifico padrone di casa, che omaggiava i suoi ospiti con sontuosi banchetti e con l’ottimo vino prodotto a Spessa, già famoso per la sua qualità.

    Il Brandy Casanova X.O. celebra un altro grande nome legato a Castello di Spessa, quello di Giacomo Casanova, che qui fu ospite nel corso del 1773, poco prima del rientro a Venezia. Nella sua opera “Histoire de ma vie”, il celebre libertino dedica svariate pagine alla sua permanenza al castello, dove raccontava di un “vin bianco eccellente” prodotto dalle vigne di proprietà. Furono l’amore per la servetta Sgualda e la conseguente gelosia del Conte Luigi Torriani a interromperne rocambolescamente il soggiorno

    Da Comunicato Stampa


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