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  • A Merano Winefestival 2022, nove mila presenze, grande successo

    A Merano Winefestival 2022, nove mila presenze, grande successo

    A Merano Winefestival 2022, nove mila presenze, grande successo

    Redazione

    Grande affluenza al 31° Merano WineFestival. Con 9.000 presenze nelle cinque giornate ha celebrato eccellenze enogastronomiche italiane e di tutto il mondo. Il tema di questa edizione, la sostenibilità. Il convegno “Respiro e Grido della Terra” ha accolto la voce di esperti e opinion leaders a livello internazionale.

    Respiro e grido della terra a Merano WineFestival 2022, manifesto da sito
    Respiro e grido della terra a Merano WineFestival 2022, manifesto da sito

    Tanti, infatti, gli ospiti d’eccezione tra cui il Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, Gerry Scotti, Attilio Scienza, Gennaro Esposito, Franco Pepe, Peppe Aversa, Luca Gardini, Luca d’Attoma, Luigi Moio, Paolo De Castro e Herbert Dorfmann. Appuntamento alla 32^ edizione, dal 10 al 14 novembre 2023.

    Carol Agostini e il produttore Olivier Herbert di Reims il martedì, la giornata dedicata alle bollicine, foto di Carol Agostini
    Carol Agostini e il produttore Olivier Herbert di Reims il martedì, la giornata dedicata alle bollicine, foto di Carol Agostini

    9.000 presenze totali nelle cinque giornate del festival ideato da The WineHunter Helmuth Köcher (4-8 novembre), più di 700 produttori presenti tra Wine, Food – Spirits – Beer suddivisi in due sessioni espositive, più di 330 etichette nella The Winehunter Area, 34 le bottiglie sciabolate, oltre 50 eventi tra 16 materclass, 1 summit suddiviso in 6 presentazioni, 7 talks, 2 presentazioni di libri, 19 chef ospiti e 2500 piatti preparati in shoowcooking e special dinner. Una risonanza sui canali social ufficiali della manifestazione di oltre 650.000 account raggiunti nelle giornate del festival, e circa 150.000 visite al sito web.

    Helmuth Köcher foto da comunicato stampa
    Helmuth Köcher foto da comunicato stampa

    Si è conclusa con successo la 31^ edizione della storica rassegna meranese dedicata alle eccellenze wine & food selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher. 9.000 le presenze registrate nelle cinque giornate del festival (4-8 novembre), di cui 7.000 i visitatori, tra le due sessioni espositive “Wine” e “Culinaria” nelle sale del Kurhaus e nella GourmetArena, per concludere, come di consueto, con la giornata riservata allo Champagne.

    Enrico Baldin Maison Encry con Carol Agostini durante la giornata delle bollicine al Merano Winefestival
    Enrico Baldin Maison Encry con Carol Agostini durante la giornata delle bollicine al Merano Winefestival, foto di Carol Agostini

    Tra gli eventi clou: un summit incentrato sulla sostenibiltà, tra think talk e worshop con la partecipazione di stakeholders e istituzioni del settore, la presentazione del cortometraggio “Merano va in scena” a Teatro Puccini, e l’assegnazione di importanti riconoscimenti nel settore enogastronomico come i The WineHunter Award Platinum, il Premio Nel Segno di Zierock, il Premio Godio, Emergente Sala e i premi del concorso Itinerari Miscelati.

    Molti i media presenti, tra cui le reti private nazionali come Sky, Mediaset e Rai, alcuni partner ufficiali, per un totale di 300 giornalisti accreditati; grande risonanza anche nei canali social ufficiali di Merano WineFestival, con oltre 650.000 account raggiunti nelle giornate del festival. Un’edizione di successo, festeggiata anche dalle 34 sciabolate che hanno animato la rassegna: 31 in simultanea nel Ponte delle Terme in occasione della cerimonia di inaugurazione della 31^ edizione. Appuntamento al 32° Merano WineFestival, in programa dal 10 al 14 novembre 2023.

    Anteprime del 31° Merano WineFestival 2022
    Anteprime del 31° Merano WineFestival 2022

    I SIDE EVENTS

    Non solo il palcoscenico di un’autorevole selezione di prodotti wine & food firmata The WineHunter, Merano WineFestival si è dimostrato una volta di più un cuore pulsante del mondo del vino e delle eccellenze culinarie a livello culturale, artistico, ambientale e istituzionale.

    Sono oltre 50 gli eventi che hanno animato il festival, primo fra tutti il summit “Respiro e Grido della Terra” incentrato sulle tematiche dell’acqua, dell’innovazione e della sicurezza alimentare in particolare nella viticoltura in cui sono intervenuti opinion leaders, stakeholders e istituzioni come l’enologo Luca D’Attoma, il presidente OIV Luigi Moio, il Vice-Presidente della Commissione Agricoltura UE Paolo De Castro, il Deputato Parlamento Europeo e membro commissione Agricoltura UE Herbert Dorfmann, il ricercatore, professore, visionario Attilio Scienza.

    31° Merano Winefestival 2022, articolo: Al 31° Merano WineFestival, il Summit sulla sostenibilità “Respiro e grido della terra”, foto da comunicato stampa
    31° Merano Winefestival 2022, articolo: Al 31° Merano WineFestival, il Summit sulla sostenibilità “Respiro e grido della terra”, foto da comunicato stampa

    Ospite del festival anche il neo Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, che ha sottolineato l’importanza di valorizzare e tutelare il territorio, dove i piccoli imprenditori e le filiere corte esaltano i prodotti di eccellenza. E ancora il conduttore e produttore di vino Gerry Scotti, che ha ricevuto dalla guida del Touring Club Italiano un premio speciale in qualità di ambasciatore del vino italiano.

    Numerosi gli appuntamenti con masterclass e showcooking, che hanno visto la preparazione di oltre 2500 piatti gourmet; tra i numerosi chef anche gli stellati Sara Precerutti (Acquada – Milano) Alessandro Ramella (Hotel Excelsior – Venezia), Umberto De Martini (Maison Florian – Bergamo), Lino Scarallo (Palazzo Petrucci – Napoli), Peppe Aversa (Il Buco – Sorrento) e i super stellati Gennaro Esposito e Franco Pepe ospiti della speciale sezione dedicata alla Campania, oltre alla presenza di nomi illustri del mondo internazionale del vino come il wine critic Luca Gardini.

    Una della sale della manifestazione Merano Winefestival
    Una della sale della manifestazione Merano Winefestival

    Infine, protagonista anche l’arte che ha incontrato il mondo del vino nella presentazione del nuovo cortometraggio “Merano va in scena” (in uscita il 14 novembre) prodotto da Anam Cara e diretto dallo sceneggiatore e regista Carlo Guttadauro che ha voluto raccontare la storia ideale che ha ispirato Merano WineFestival in un incontro immaginario tra il pioniere della viticoltura altoatesina Arciduca Giovanni d’Asburgo e il patron del festival Helmuth Köcher.

    Un connubio, quello tra arte e vino che ha illuminato anche l’ultima giornata con il gran finale Catwalk Champagne e “Il teatro di Marguerite Guyot” rappresentano dall’attrice Aphrodite de Lorraine con la presenza di Florence Guyot.

    Successo per i convegni Naturae et Purae in collaborazione con Angelo Carrillo, quest’anno dedicato al tema “Wine Resilience – Spiriti Estremi” sulla viticoltura estrema e i vini marittimi con un focus di wild cooking dedicato allo stoccafisso. Senza dimenticare i momenti culturali, come la presentazione dei libri “Il Bicchiere d’Argento” a cura di Cucchiaio d’Argento e in collaborazione con Luca Gardini e “I Vini del Cuore”. Spazio anche agli ambassador del Merano WineFestival, con la nuova Buyer & Financial Area che ha favorito l’incontro tra produttori e ambassador in partnership con 5Hats.

    Una delle aziende presenti a merano Winefestival da qualche anno FriulTrota
    Una delle aziende presenti a merano Winefestival da qualche anno FriulTrota

    I PRODUTTORI WINE, FOOD, SPIRITS & BEER

    Più di 700 i produttori presenti tra Wine, Food – Spirits – Beer suddivisi in due sessioni espositive, nelle sale del Kurhaus per la sezione wine e nella promenade lungo il Passirio della GourmetArena per i prodotti culinaria. Oltre 330, inoltre, le etichette nella The Winehunter Area.

    Particolare spazio alla Georgia e ai vini georgiani, alle regioni Abruzzo e Campania, quali modeli di viticoltura sostenibilità in Italia e alla Bio&dynamica per quanto riguarda i vini naturali, biologici, biosimbiotici e PIWI. Mentre il Red Wave, il tappeto rosso di Corso Libertà, ha accolto degustazioni ed eventi del mondo del vino animando il cuore della cittadina meranese.

    Alcune degustazioni al Merano Winefestival 2022
    Alcune degustazioni al Merano Winefestival 2022

    THE WINEHUNTER AWARD E I PREMI

    Merano WineFestival è stato anche scenario esclusivo per l’assegnazione di importanti premi e riconoscimenti, quali: i The WineHunter Award Platinum, 28 nella categoria wine e 32 nella categoria food-spirits-beer;

    il Premio Godio, conferito allo chef Martino Rossi del Rifugio Fuciade in onore di Giancarlo Godio, primo chef in Italia ad aver ottenuto la stella Michelin e ambasciatore di una cucina basata sul territorio;

    Nel Segno di Zierock, Il Premio 2022, assegnato a Thomas Niedermayr, per i suoi vini ispirati ai principi di Natura;

    il premio Emergente Sala, istituito da Luigi Cremona e Lorenza Vitale e dedicato ai giovani professionisti emergenti, che ha premiato: Luca Princiotto, Ristorante La Montecchia;

    Marika Azzariti, Ristorante Pellico 3 Milano; Antonio Gilli, Ristorante Malga Panna e Alessia Chignoli, Relais Chateaux Villa Crespi.

    E ancora, nell’ambito del contest Itinerari Miscelati il premio The WineHunter Globe Platinum nella categoria drink per Simone Baggio de “Alchimista” e nella categoria cocktail per Antonio Ferrara di Aman, mentre il titolo di miglior locale d’Italia sarà assegnato il 6 dicembre a Milano.

    Da Comunicato Stampa


    Sito Manifestazione: https://meranowinefestival.com/

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/

    Partners redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

  • Wine&Siena 2022 Capolavori del Gusto, ritorna nel 2023

    Wine&Siena 2022 Capolavori del Gusto, ritorna nel 2023

    ­Wine&Siena 2022 Capolavori del Gusto

    Redazione

    ­The WineHunter insieme alla Confcommercio di Siena, al Comune di Siena e alla Camera di Commercio Arezzo – Siena, presenta la settima edizione di Wine&Siena 2022 che è andata in scena dal 12 al 14 marzo presso Santa Maria della Scala, nello storico Palazzo Squarcialupi.

     

    Wine&Siena 2022, foto di Carol Agostini
    Wine&Siena 2022, foto di Carol Agostini

    Più di 130 espositori tra prodotti vitivinicoli, gastronomici e distillati nelle splendide sale storiche, incorniciate da un panorama unico, quello della città di Siena..

    Un viaggio tra le eccellenze enogastronomiche nazionali ed internazionali, un programma arricchito dai WineHunter Talks e Masterclass che vi hanno portato alla scoperta di territori unici.

    Wine&Siena 2022 Capolavori del Gusto, ritorna nel 2023, foto da comunicato stampa
    Wine&Siena 2022 Capolavori del Gusto, ritorna nel 2023, foto da comunicato stampa

    Questa settima edizione si vede affiancata da Partner leader nel settore, che accompagnano da anni il comparto enogastronomico.

    Tra i Technical Partner IP Industries aziende dagli elevati standard qualitative in materia di elettrodomestici e cantinette per lo stoccaggio di vino e altri prodotti. Arco Spedizioni “Ovunque con Cura”, azienda di eccellenza nel trasporto, in particolare per il comparto vitivinicolo, ne custodisce le qualità e ne garantisce il rispetto in tutte le fasi del trasporto.

    Gli sponsor della manifestazione della edizione 2022 Wine&Siena
    Gli sponsor della manifestazione della edizione 2022 Wine&Siena

    L’azienda garantisce inoltre la gestione quotidiana delle consegne presso il canale Horeca e GDO. Arco Spedizioni è presente ovunque: sia sul territorio nazionale dove in poco più di un decennio le filiali dell’azienda sono più che raddoppiate, raggiungendo quota 115, capillarità che si affianca ai numerosi accordi siglati con spedizionieri internazionali in Europa

    Sala espositiva del Wine&Siena 2022, foto di Carol Agostini
    Sala espositiva del Wine&Siena 2022, foto di Carol Agostini

    Pulltex, presente nelle migliori cantine ed aziende vitivinicole con la linea WINE TOOLS, dedicata agli accessori vino personalizzati, e nei migliori negozi del settore con la linea WINE CONCEPTS, dedicata agli articoli più prestigiosi da regalo.

    Evento Wine&Siena ritorna a fine gennaio 2023, foto da comunicato stampa
    Evento Wine&Siena ritorna a fine gennaio 2023, foto da comunicato stampaWine&Siena 2022, foto da comunicato stampa

    Da Re – Bibanesi, azienda storica per la produzione di prodotti da forno artigianali.

    RCR Cristalleria Italiana nata nel 1967 nel cuore della Toscana da un’idea di un gruppo di artigiani che, con coraggio e talento, ha espresso il livello più alto dell’arte vetraria.

    Tra i nostri Tecnica Partner anche Clean Accent che da oltre vent’anni si occupa di fornire servizi professionali nell’ambito della detergenza e della sanificazione.

    Dulcis in fundo Pasquini con oltre 35 anni di esperienza nel commercio, nella distribuzione capillare a domicilio, azienda di eccellenza nel panorama toscano.

     

    Da Comunicato Stampa


    Sito evento: https://wineandsiena.com/

    Sito ufficio stampa: https://www.internationalgourmet.it/

    Partners redazione: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/

     

  • Nasce il Wine Club di Girlan, per i winelovers 2022

    Nasce il Wine Club di Girlan, per i winelovers 2022

    Nasce il Wine Club di Girlan, dedicato agli appassionati di tutto il mondo

    Redazione

    La wine experience si arricchisce con nuove offerte pensate per rafforzare il rapporto con la community dei wine lover della storica cooperativa

    Nasce il Wine Club di Girlan, per i winelovers 2022, degustazioni, foto da comunicato stampa
    Nasce il Wine Club di Girlan, per i winelovers 2022, degustazioni, foto da comunicato stampa

    A Cornaiano siamo entrati nelle fasi calde della vendemmia. È questo il momento in cui gli sforzi di ognuna delle 200 famiglie, che condividono il progetto produttivo di qualità di Girlan, raggiungono il loro apice, con la raccolta delle uve che daranno vita ai vini del millesimo 2022. È in questa particolare fase dell’anno che Cantina Girlan ha deciso di dare vita al suo Wine Club, una nuova modalità privilegiata di incontro e confronto con i propri wine lover.

    Nasce il Wine Club di Girlan, dedicato agli appassionati di tutto il mondo, foto di Alex Fliz
    Nasce il Wine Club di Girlan, dedicato agli appassionati di tutto il mondo, foto di Alex Fliz

    Dietro a grandi vini, infatti, non c’è soltanto il suolo, il clima, il vitigno: c’è anche il lavoro e l’esperienza delle persone, c’è una cultura, una storia ed un vissuto di un particolare territorio. Con il Wine Club, Girlan decide di dare la possibilità agli appassionati di tutto il mondo, di giungere idealmente, in qualsiasi periodo dell’anno, nelle migliori zone produttive dell’Oltradige e della Bassa Atesina, per scoprire il cuore di questo fare di qualità attraverso una gamma di opportunità esclusive.

    “Comunicare sempre di più con chi ama i nostri vini – spiega Oscar Lorandi, presidente di Cantina Girlan – ci dà l’opportunità di condividere i nostri valori con chi vuole scoprire come nasce la qualità espressa da Girlan. Attraverso il Wine Club, vogliamo dar loro l’occasione di entrare sempre di più nel cuore del nostro progetto produttivo, svelando tutto ciò che lo ispira”

    Offerte dedicate, annate storiche, anteprima dei cru Vigna Ganger e Curlan, sono solo alcune delle opportunità di una gamma di iniziative esclusive, che arricchiscono la wine experience firmata Girlan, pensata per rafforzare ancora di più il rapporto con la community degli appassionati delle etichette di questa storica cooperativa.

    Nasce il Wine Club di Girlan, per i winelovers 2022
    Nasce il Wine Club di Girlan, per i winelovers 2022

    Da sempre in cantina, wine lover e turisti hanno la possibilità di immergersi nel mondo di questo esempio perfetto di realtà cooperativa dedicata alla qualità, con un’esperienza a 360° che parte dai vigneti per arrivare nel calice.

    L’antica scala, restaurata e ripristinata, che connette il punto vendita – caratterizzato dalle suggestive volte a botte – all’antro più profondo dell’antica cantina, non è soltanto un passaggio architettonicamente ammaliante e che da sempre cattura l’attenzione dei visitatori, ma per certi versi rappresenta una metafora emblematica della connessione che intercorre qui a Girlan tra antico e moderno, tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione.

    All’interno di quello scorcio è possibile percepire tutta la passione e l’attenzione impiegata ogni giorno nella cura di ogni dettaglio produttivo. Una dedizione che traspare assaggiando i vini, lasciandosi trasportare nei particolari di un racconto accurato.

    Visita in cantina Girlan, foto da comunicato stampa
    Visita in cantina Girlan, foto da comunicato stampa

    E ancora più coinvolgente sa essere l’esperienza di visita alle storiche cantine sotterranee, in un percorso labirintico tra pareti antiche di sasso, nicchie che custodiscono bottiglie preziose da memorabili annate, antiche e grandi botti intarsiate e scolpite, fino alle barricaia dove maturano le etichette icona di Girlan.

    Le visite si concludono poi con la degustazione, con differenti percorsi eno-sensoriali pensati sia per i curiosi che si avvicinano con i primi sorsi al mondo del vino sia per gli appassionati degustatori. Si va dai tasting che danno un quadro generale dei vini Girlan agli approfondimenti dedicati alle differenti sfumature del Pinot Noir, simbolo della filosofia produttiva aziendale, e alla Schiava, partendo con il Vernatsch Gschleier Alte Reben, una interpretazione elegante di questa varietà che non teme la sfida con il tempo.

    Da Comunicato Stampa


    Sito cantina: https://www.girlan.it/it/

    Sito ufficio stampa: https://www.fruitecom.it/

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  • Respiro e grido della terra a Merano WineFestival 2022

    Respiro e grido della terra a Merano WineFestival 2022

    Al 31° Merano WineFestival, il Summit sulla sostenibilità “Respiro e grido della terra”.

    Redazione

    In programma il 4 e 5 novembre nella storica location di Teatro Puccini, in apertura al Merano WineFestival, “Respiro e grido della terra” è il Summit dedicato alla sostenibilità, cuore pulsante della 31^ rassegna meranese. Nomi illustri, opinion leaders e stakeholders ospiti di workshop e think talk discutono e analizzano le problematiche legate ai cambiamenti climatici per generare le soluzioni attuabili nel mondo della viticoltura e della produzione di vino. Output che convergeranno nella redazione di un MANIFESTO sottoscritto da tutti i partecipanti e consegnato al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

     

    Respiro e grido della terra a Merano WineFestival 2022, manifesto da sito
    Respiro e grido della terra a Merano WineFestival 2022, manifesto da sito

    Parola d’ordine sostenibilità. Il 31° Merano WineFestival apre con un importante summit “Respiro e grido della terra” che affronta il problema dell’acqua, in quanto risorsa primaria e fondamentale per la vita, i temi dell’innovazione, della sicurezza alimentare e della sostenibilità delle filiere enologiche, le certificazioni in viticoltura, nonché alcuni case history come il modello “Abruzzo sostenibile”.

    Carol Agostini in degustazione al Merano WineFestival 2022
    Carol Agostini in degustazione al Merano WineFestival 2022

    Argomento attuale e sempre più urgente che il patron del festival Helmuth Köcher ha voluto valorizzare coinvolgendo nomi illustri ed esperti in una conferenza al vertice che vuole essere ambasciatrice di un messaggio positivo e propositivo nel settore wine & food e non solo. Sei gli incontri ospitati al Teatro Puccini, tra venerdì 4 novembre, dalle 14.00 alle 17.00, e sabato 5 novembre, dalle 13.00 alle 18.00, giornata che concluderà con la cerimonia di apertura del festival.

    IL SUMMIT “RESPIRO E GRIDO DELLA TERRA”

    “Fonti d’acqua le casseforti della vita” è il primo incontro dedicato all’acqua, quale elemento base della filiera enogastronomica dalle coltivazioni agli allevamenti, in merito al quale la grave crisi idrica in atto ne indica la drammaticità. Intervengono: Giuseppe Di Stefano – Direttore Generale Parco Villa Reale; Enrico Boerci – Presidente Brianza Acque; Emanuele Kotakis – Presidente Underwater; Lina Di Danieli – Biologo Dolomia; Luigi Terzago – Presidente FISAR; Andrea Pilotti – moderatore.

    Helmuth Köcher foto da comunicato stampa
    Helmuth Köcher foto da comunicato stampa

    A seguire “Wine & Sustainability: le certificazioni”, workshop che mette a confronto certificazioni e garanzie in viticoltura con Luca D’Attoma – enologo, agricoltura biologica e biodinamica; Luca Toninato – Vice Presidente Enogis; Giuseppe Ciotti – funzionario MIPAF – SQNPI; Stefano Stefanucci – Direttore Nazionale Equalitas; Enrico De Micheli – Amministratore Delegato Agroqualità; Piero Bernabè – Managing Director Progress Spa; Riccardo Velasco – Crea Istituto San Michele all’Adige; Andrea Radic – giornalista come moderatore.

    Chiude la prima giornata di summit un confronto tra i modelli di sostenibilità “Abruzzo Sostenibile VS New Zeland” con Emanuele Imprudente – Assessore Agricoltura Abruzzo; Massimiliano Giansanti – Presidente ConfAgricoltura; Austin Brick – Console Generale Nuova Zelanda in Italia; Lido Legnini – CCIA CH/PE; Antonella Ballone – CCIA Gran Sasso; Elena Sico – Dirigente Regione Abruzzo; Pietro Gasparri – Dirigente Mipaaf agricoltura biologica; Gennaro Strever – Presidente Camera di Commercio Abruzzo; Angelo Gentile – Responsabile Nazionale Agricoltura Legambiente; Camillo Zulli – Cantina Orsogna; Andrea Radic – moderatore.

    Carol Agostini per Papillae al Merano Winefestival
    Carol Agostini per Papillae al Merano Winefestival

    La giornata di sabato inizia con il think talk “Acqua dolce ed infrastrutture per l’agricoltura, ambiente marino e ristorazione” con Cosimo Nicastro – capitano di vascello e portavoce ufficiale della Guardia Costiera; Cav. Antonio Morabito – delegato presidenza nazionale per l’UNESCO e Presidente di Verona FICLU; Paolo Cillis – Sindaco di Pietragalla; Sergio Capaldo – Presidente “La Granda s.r.l.” e ideatore dell’agricoltura simbiotica; Andrea Pilotti – moderatore.

    “Politiche europee sulla sicurezza alimentare”, il workshop dedicato a sicurezza alimentare, innovazione e sostenibilità ambientale per il mondo del vino, le politiche il Green Deal Europeo e Prospettive future a livello mondiale con; Denis Pantini – NOMISMA; Emanuele Imprudente – Assessore Agricoltura Abruzzo; Luigi Moio – Presidente OIV; Paolo De Castro – Commissione Agricoltura UE; Herbert Dorfmann – Deputato Parlamento Europeo e membro commissione Agricoltura UE; Dante Stefano Del Vecchio – moderatore.

    31° Merano Winefestival 2022, articolo: Al 31° Merano WineFestival, il Summit sulla sostenibilità “Respiro e grido della terra”, foto da comunicato stampa
    31° Merano Winefestival 2022, articolo: Al 31° Merano WineFestival, il Summit sulla sostenibilità “Respiro e grido della terra”, foto da comunicato stampa

    A concludere gli incontri, “Dalla Georgia a Napoli: 8.000 anni di storia”, un approfondimento sulla storia dei vini e della sostenibilità dalla Georgia alla Campania nei giorni nostri con Nicola Caputo – Assessore Agricoltura Regione Campania; Tommaso De Simone – Presidente Cam.Com. Caserta; Adrea Prete – Presidente Union Camere; Giorgio Murra – Archeologo direttore del Mehnir Museum di Laconi; Otar Shamugia – Ministro Agricoltura Georgia; Attilio Scienza – Ricercatore, professione,visionario; Anthony Muroni – Presidente della Fondazione Mont’e Prama; Dante Stefano Del Vecchio – moderatore; Guido Inernizzi – comoderatore.

    Merano Winefestival 2022 #mwf2022
    Merano Winefestival 2022 #mwf2022

    Fondamentali, quale sintesi dei sei incontri, le linee guida che verranno riassunte in un MANIEFSTO, sottoscritto da tutti gli opinion leaders e stakeholders, da consegnare al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Documento che metterà in evidenza come l’agricoltura e in particolare la viticoltura devono impegnarsi per adotta­re misure urgenti al fine di combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze; puntanto all’obiettivo comune stilato dal Green Deal Europeo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

    Da Comunicato Stampa


    Sito manifestazione: https://meranowinefestival.com/

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/

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  • Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022

    Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022

    Autoctoni Gourmet, nasce un nuovo format che valorizza i vini delle Marche 2022/2023

    Redazione

    L’Offida Pecorino Docg è stato il primo protagonista di un appuntamento dedicato all’incontro tra vino e cibo, per promuovere e divulgare la biodiversità enoica di questa regione in abbinamento ai piatti della tradizione italiana.

    Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022, foto da comunicato stampa
    Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022, foto da comunicato stampa

    Un format originale e fuori dagli schemi per promuovere e divulgare le peculiarità dei vini delle Marche attraverso la chiave di lettura dell’abbinamento con i piatti della tradizione italiana. È questo il focus di “Autoctoni Gourmet”, evento organizzato dalla Camera di Commercio delle Marche per il Consorzio dei Vini Piceni in collaborazione con l’Azienda Speciale LINFA.  

    Autoctoni Gourmet, nasce un nuovo format che valorizza i vini delle Marche 2022/2023, foto da comunicato stampa
    Autoctoni Gourmet, nasce un nuovo format che valorizza i vini delle Marche 2022/2023, foto da comunicato stampa

    La prima edizione del format si è svolta nei giorni scorsi a San Benedetto del Tronto e ha visto la partecipazione di giornalisti enogastronomici, influencer e blogger, tutti impegnati ai fornelli dell’Harena Chef Academy a riprodurre un piatto ideato dallo chef Arcangelo Tinari (ristorante Villa Maiella – Una stella Michelin), da abbinare, in questo caso, al vino bianco principe del territorio piceno, l’Offida Pecorino Docg. L’obiettivo, infatti, è stato quello di far emergere le qualità organolettiche e la tipicità di questo bianco attraverso l’accostamento con un piatto d’autore della cucina italiana

    Alcuni protagonisti della giornata, articolo: Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022, foto da comunicato stampa
    Alcuni protagonisti della giornata, articolo: Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022, foto da comunicato stampa

    I protagonisti:

    Chiara Giannotti, Giambattista Marchetto, Giuseppe Garozzo Quirini, Roberta Castrichella, Elisa Dublyanska e Stefano Quaglierni si sono sfidati nella preparazione del Risotto fonduta pecorino e indivia su crema di rape dello chef Tinari. Ad assistere questi “cuochi per un giorno” sei studenti dell’Istituto Alberghiero De Panfilis di Roccaraso che hanno avuto così l’opportunità di approfondire le caratteristiche di eccellenza dei vini marchigiani in qualità di futuri operatori del settore Ho.Re.Ca.

    Tinto, voce della trasmissione Decanter in onda su Rai Radio 2, foto da comunicato stampa
    Tinto, voce della trasmissione Decanter in onda su Rai Radio 2, foto da comunicato stampa

    A segnare i tempi di questa sfida è stato Tinto, voce della trasmissione Decanter in onda su Rai Radio 2, mentre a giudicare le singole preparazioni sono stati Leonardo Romanelli, giornalista e critico enogastronomico, Alberto Cauzzi, direttore del magazine Passione Gourmet, Giorgio Savini, presidente del Consorzio Vini Piceni, e infine lo chef Arcangelo Tinari. Per la cronaca, è stato Giambattista Marchetto, con l’aiuto della studentessa Angela Aniello, a vincere la sfida ai fornelli e a riuscire a esaltare al meglio le peculiarità dell’Offida Pecorino Docg nell’abbinamento con il piatto.

    Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022, foto da comunicato stampa
    Autoctoni Gourmet, nuovo format per le Marche 2022, foto da comunicato stampa

    “Autoctoni Gourmet – dichiara Giorgio Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche è un format nuovo su cui abbiamo scommesso con entusiasmo e fiducia, perché ha portato esperti, divulgatori di settori e creatori di contenuti digitali ad approfondire in maniera divertente una delle tante eccellenze che nascono in questo territorio.

    L’obiettivo è quello di dare una serialità a questo format mettendo in evidenza, edizione dopo edizione, tutti i vini che nascono nella nostra regione. L’attività si inserisce nel solco di quelle che Camera Marche porta avanti per l’agroalimentare, un comparto strategico per le Marche dove conta oltre 26.000 imprese e che contribuisce in modo significativo all’ottima performance dell’export. Nei primi nove mesi del 2022 abbiamo esportato prodotti enogastronomici per un valore di 405,4 mln di euro, il 22% in più rispetto a un anno fa”. 

    Focus Pecorino Offida DOCG, foto da comunicato stampa
    Focus Pecorino Offida DOCG, foto da comunicato stampa

    “Il mio ringraziamento va alla Camera di Commercio delle Marche che ci ha dato una nuova opportunità per valorizzare la DOCG più diffusa delle Marche, l’Offida, nella tipologia Pecorino – dichiara Giorgio Savini, Presidente del Consorzio di Tutela Vini. Autoctoni Gourmet è stata una vetrina che ci ha consentito di mettere in evidenza l’eccellenza di questo nostro vitigno autoctono, che ha confermato il giudizio di molti esperti che lo definiscono come un rosso vestito da bianco”.

    “Autoctoni Gourmet – afferma Simone Mariani Presidente di LINFA, Azienda Speciale dell’agroalimentare della Camera di Commercio delle Marche – è una nuova modalità di promozione e informazione che intendiamo sfruttare per la programmazione delle nostre azioni future. Siamo convinti che attraverso questa tipologia di format, sfruttando soprattutto le potenzialità di tutti i canali di comunicazione possiamo intercettare l’attenzione delle generazioni Z, connettendoli con il nostro territorio d’origine”. 

    Chef Arcangelo Tinari, ristorante Villa Maiella Una stella Michelin, foto da comunicato stampa, Autoctoni Gourmet
    Chef Arcangelo Tinari, ristorante Villa Maiella Una stella Michelin, foto da comunicato stampa, Autoctoni Gourmet

    Focus Pecorino Offida DOCG

    Nel 2021 la produzione di Offida Pecorino Docg è stata di 1 milione e 725 mila bottiglie.

    La zona di produzione si trova nella parte sud delle Marche a cavallo tra le province di Ascoli Piceno e Fermo, nell’area che va dal litorale alla medio-alta collina. L’altitudine dei vigneti coltivati è compresa tra i 50 e 650 m. slm.

    Si deve a Guido Cocci Grifoni, uno dei primi vignaioli dell’areale Piceno, l’intuizione di valorizzare negli anni ‘90 le potenzialità del Pecorino, vitigno in grado di dare origine a un vino bianco di grande personalità, non a caso definito “un rosso vestito di bianco”. Nel 2011, con il passaggio della denominazione Offida a DOCG, il Pecorino e diventato uno dei grandi protagonisti della produzione di vini bianchi presente in Italia.

    Autoctoni Gourmet, nasce un nuovo format che valorizza i vini delle Marche 2022/2023, foto da comunicato stampa
    Autoctoni Gourmet, nasce un nuovo format che valorizza i vini delle Marche 2022/2023, foto da comunicato stampa

    Nella produzione attuale si riscontra un’ampia differenziazione interpretativa nella quale ogni azienda ha trovato il proprio equilibrio espressivo condensando il meglio delle proprie ricerche sul vitigno. Se l’acidità, che conferisce longevità, e il corpo sono valori comuni, pur in presenza delle ovvie oscillazioni legate alle annate, l’aspetto aromatico è quello su cui si concentra la maggiore diversità stilistica nelle differenti interpretazioni dei produttori di questa denominazione.

    Da Comunicato Stampa

    E' stato Giambattista Marchetto, con l’aiuto della studentessa Angela Aniello, a vincere la sfida ai fornelli e a riuscire a esaltare al meglio le peculiarità dell’Offida Pecorino Docg nell’abbinamento con il piatto, foto da comunicato stampa
    E’ stato Giambattista Marchetto, con l’aiuto della studentessa Angela Aniello, a vincere la sfida ai fornelli e a riuscire a esaltare al meglio le peculiarità dell’Offida Pecorino Docg nell’abbinamento con il piatto, foto da comunicato stampa

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  • Vini d’Abruzzo: la qualità cresce anche in tempi di crisi 2022

    Vini d’Abruzzo: la qualità cresce anche in tempi di crisi 2022

    Vini d’Abruzzo: in tempi di crisi premiata la qualità nei primi nove mesi è a +10% il valore dell’export, + 7,8% il prezzo medio.

    Redazione

    I dati dell’Osservatorio Permanente, attivato dal Consorzio per monitorare i trend dei vini abruzzesi sui mercati, evidenziano per il 2022 un orientamento dei consumatori verso prodotti di maggiore qualità.

    Vini d'Abruzzo: la qualità cresce anche in tempi di crisi 2022, foto da comunicato stampa
    Vini d’Abruzzo: la qualità cresce anche in tempi di crisi 2022, foto da comunicato stampa

    Promozione e marketing territoriale sempre più leve di sviluppo e crescita.

    L’export dei vini abruzzesi va verso un nuovo record in valore mettendo a segno un +10% rispetto al 2021. È quanto emerge dall’analisi dei primi nove mesi del 2022 dell’Osservatorio Permanente Wine Monitor Nomisma, attivato nel 2019 dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo per rilevare in modo puntuale i trend dei vini regionali sui principali mercati e attuare una strategia di promozione e comunicazione sempre più efficace.

    “I primi cinque mercati di destinazione, dove si concentra il 60% di tutto l’esportato, sono per ordine di importanza Germania (+12% il valore delle vendite rispetto al 2021), Stati Uniti, Canada, Svizzera e Regno Unito. Interessante l’exploit di un mercato come quello francese, che mette a segno un +57%, o dell’Austria con il +53%.

    In Asia ottime performance per la Corea del Sud che cresce del 25% e per il Giappone con il +19%, a dimostrazione di un apprezzamento che si evolve parallelamente alla conoscenza di questa regione vinicola. In lieve arretramento la Cina, dove ancora permane l’emergenza coronavirus con un rallentamento economico che condiziona l’import di vino in generale”, sottolinea Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo facendo il consuntivo di un anno che ha presentato molte criticità per i produttori e che ha visto il mondo passare dall’emergenza sanitaria alla crisi dell’invasione russa dell’Ucraina.

    Il panorama di alcune vigne del territorio del Consorzio, foto da comunicato stampa
    Il panorama di alcune vigne del territorio del Consorzio, foto da comunicato stampa

    In Italia il ritorno alla normale socialità, con la ripresa dei consumi fuori casa, ha fatto registrare uno switch tra le vendite nella distribuzione organizzata, cresciute nel 2020 e 2021, e il consumo diretto in ristoranti, bar, locali notturni, enoteche.

    Nonostante il riposizionamento dei canali di vendita, anche nella gdo si registra un incremento del prezzo medio dei vini abruzzesi. Per il Montepulciano d’Abruzzo le vendite in bottiglia (da 0,75 l), che rappresentano due terzi delle vendite in valore e il 40% in volume, sono infatti cresciute del 2,6% a valore e del 2,4% a volume, con un aumento del prezzo medio del 7,8%.

    Buono anche l’andamento per il Pecorino d’Abruzzo, sempre più apprezzato nella gdo, che nei primi 9 mesi del 2022 è cresciuto del 4,6% in valore e del 3,9% in volume (sempre per le bottiglie da 0,75 l), con un leggero incremento del prezzo medio (+0,7%). Interessante l’aumento per le fasce di prezzo più alte, anche se con un peso percentuale in volume ancora ridotto: nella fascia 6-6,99 euro l’incremento è stato dell’84% (per un peso totale del 3,5% sul totale della denominazione) e del 9% nella fascia oltre 7 euro. Anche il Cerasuolo d’Abruzzo registra un aumento del valore nella gdo, seppure più contenuto e pari all’1,6%.

    Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, foto da comunicato stampa
    Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, foto da comunicato stampa

    “Passando a fare un breve bilancio dell’attività promozionale realizzata dal Consorzio in moltissimi Paesi esteri, possiamo dire che è stata intensa e proficua. Ci siamo mossi – in Asia, Stati Uniti, Canada e ovviamente in Italia e in Europa – sia verso gli operatori di settore sia verso il consumatore finale, i wine lovers per intenderci” spiega Nicodemi.

    Vini d'Abruzzo: la qualità cresce anche in tempi di crisi 2022, foto da comunicato stampa
    Vini d’Abruzzo: la qualità cresce anche in tempi di crisi 2022, foto da comunicato stampa

    Le linee di azione dell’ampia attività programmatica portata avanti dal Consorzio sono state infatti due: la prima B2B, con walk around tasting, masterclass, attività di formazione, wine dinner e incoming di stampa e operatori; la seconda orientata al B2C, con restaurant week, in-store promotion ed eventi in tutto il mondo. Il Vini d’Abruzzo on tour, per esempio, ha messo in scena oltre 50 masterclass guidate e 30 diversi eventi in varie città, tra cui New York, San Francisco, Toronto, Seul, Singapore, Tokyo, Osaka e Ho Chi Minh.

    “Il 2022 ha visto finalmente il ritorno delle grandi fiere Vinitaly e Prowein, dove l’annuncio del ‘Modello Abruzzo’, che riordinerà e semplificherà il sistema delle nostre denominazioni dando una più forte identità regionale ai vini e valorizzandone le specificità territoriali, è stato molto apprezzato. Ci prepariamo quindi, dalla vendemmia 2023, ad andare incontro al consumatore con un’offerta più chiara e specifica con l’intento di far crescere ulteriormente i nostri vini sui mercati”, conclude Nicodemi.

    Da Comunicato Stampa


    Sito consorzio: https://www.vinidabruzzo.it/

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  • Il Barolo Ginestra DOCG Ciabot Mentin di Domenico Clerico

    Il Barolo Ginestra DOCG Ciabot Mentin di Domenico Clerico

    Il Barolo Ginestra DOCG Ciabot Mentin di Domenico Clerico festeggia le 40 vendemmie

    Redazione

    L’autunno e la stagione ideale per scoprire le bellezze delle Langhe del Barolo. Un paesaggio unico, riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità, scandito da vigneti e noccioleti che tingono le colline di mille sfumature.

    Allo spettacolo della natura si aggiungono le eccellenze enogastronomiche che rendono questo angolo del Piemonte famoso in tutto il mondo.

    Il Barolo Ginestra DOCG Ciabot Mentin di Domenico Clerico, foto da comunicato stampa
    Il Barolo Ginestra DOCG Ciabot Mentin di Domenico Clerico, foto da comunicato stampa

    Tra queste il Barolo Ginestra D.O.C.G. Ciabot Mentin di Domenico Clerico, storica cantina di Monforte d’Alba che, con l’annata 2018, festeggia la quarantesima vendemmia di questo primo vino con cui Clerico si fece conoscere nel mondo.

    Un barolo intenso, deciso, elegante e profondo che al naso rivela aromi di fragola fresca , ciliegia e succo d’arancia rossa che si fondono con note di menta, cioccolato fondente e spezie. Il sorso è armonioso con una trama tannica setosa, morbida ed elegante.

    Sono passati quarant’anni dalla prima annata di questo vino che ha scritto la storia della denominazione e il cui nome ha una storia affascinante da raccontare: il “Ciabot” è una casa nelle vigne, quasi un ricovero degli attrezzi; mentre “Mentin” era il proprietario (il diminutivo di “Clemente” in dialetto Piemontese) da cui Domenico acquistò l’appezzamento.

    Dopo la vendita, Il nome della vigna è rimasto lo stesso, come tradizione vuole, perché i proprietari passano, ma la terra resta.

    L’autunno è la stagione clou nelle Langhe non solo per degustare i vini, ma anche per assaporare un’ altra prelibatezza simbolo del territorio: il tartufo. Un ingrediente che rende speciale qualsiasi piatto, dal più semplice al più elaborato: dall’uovo al burro con scaglie di tartufo, al risotto, fino ai tradizionali tajarin o la battuta di Fassona. Piatti da accompagnare con un buon calice di Barolo Ciabot Mentin.

    Cantina

    Domenico Clerico è un grande nome del Barolo in Italia e nel mondo.

    La storia di questa prestigiosa cantina di Monforte d’Alba coincide con la storia di un uomo che ha rivoluzionato il concetto della viticoltura nelle Langhe, animato dal desiderio di sperimentare per raggiungere l’eccellenza che da sempre caratterizza i suoi vini.

    Domenico Clerico è stato un precursore nello studio del Nebbiolo , ma anche della Barbera D’Alba e del Dolcetto, il vino da cui ha iniziato a costruire il suo sogno già dal 1976.

    Il suo legame intenso con la terra, il lavoro instancabile tra i filari e le peculiarità dei suoi vigneti hanno costruito negli anni un patrimonio unico.

    Un’eredità raccolta dalla moglie Giuliana e portata avanti da un team di collaboratori guidato oggi da Oscar Arrivabene, enologo e direttore generale, nell’assoluto rispetto dell’impronta schietta e senza compromessi del suo fondatore.

    Alcune vigne della cantina Domenico Clerico in Piemonte, foto da comunicato stampa
    Alcune vigne della cantina Domenico Clerico in Piemonte, foto da comunicato stampa

    La Cantina

    L’azienda oggi conta 21 ettari vitati, per un totale di 110.000 bottiglie prodotte ogni anno e coltiva unicamente i tre vitigni piemontesi per eccellenza, Dolcetto, Barbera e Nebbiolo, esportando in oltre 40 paesi del mondo. La gamma comprende 9 etichette: Visadì Langhe Dolcetto DOC, Trevigne Barbera D’Alba DOC, Capisme-e Langhe Nebbiolo DOC, Arte Langhe Rosso DOC, Barolo DOCG del Comune di Monforte d’Alba, Pajana Barolo DOCG, Ciabot Mentin Barolo DOCG e AereoplanServaj Barolo DOCG, Percristina Barolo DOCG .

    Comunicato Stampa

    Collegamenti da sito cantina
    La vite unisce il cielo alla terra…
    “Sin dall’inizio privilegiai il lavoro tra i filari, convinto che per ottenere vini buoni si debba allevare la vigna con amore e dedizione, instaurando con la terra un legame intenso di scambio continuo.
    Curiosità storiche da sito cantina

    …Nel 1977 ho acquistato un piccolo appezzamento nel cuore della “Bussia”, che mi ha permesso di produrre il mio primo Barolo: “Briccotto Bussia”. Qualche anno più tardi riesco ad ottenere una fantastica vigna nel cru “Ginestra” dalla quale ho iniziato a produrre il mio Barolo “Ciabot Mentin” e poco dopo un’altra vigna in questo splendido cru da dove ottengo il Barolo “Pajana”.

    Nel 1995 scelgo un appezzamento in altro cru chiamato “Mosconi” ed inizia la vita del mio Barolo “Percristina”.
    Con molte fatiche e buona volontà siamo arrivati a costruire un’azienda che oggi è composta da circa 21 ettari per un totale di 110.000 bottiglie annue.

    Non pago, nel periodo tra il 2005 e il 2006 ho fortemente cercato un nuovo obiettivo che mi desse lo stimolo giusto per mettermi, ancora una volta, in discussione.
    Nasce così il mio Barolo da un comune molto vicino a Monforte d’Alba e per certi versi molto diverso, Serralunga d’Alba. Prende vita così Aeroplanservaj.

    Domenico ci ha lasciato un grande regalo, una filosofia che attraversa il tempo, fra la tradizione di una terra che regala grandi emozioni e l’innovazione, il volersi migliorare continuamente.


    Sito cantina: https://domenicoclerico.com/

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  • Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022

    Con la prima edizione degli Etna Days il Consorzio Vini Etna DOC racconta l’unicità del territorio etneo

    Redazione

    Per quattro giorni una selezionata platea di stampa internazionale ha scoperto i protagonisti e le peculiarità della viticoltura e dei vini del più grande vulcano attivo d’Europa.

    Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, logo del Consorzio, immagine da comunicato stampa
    Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, logo del Consorzio, immagine da comunicato stampa

    Un pubblico internazionale per l’esordio degli “Etna Days – i Vini del vulcano”, il primo evento istituzionale organizzato dal Consorzio di Tutela Vini Etna Doc a ridosso della vendemmia per presentare le differenti sfaccettature della viticoltura etnea.

    Dal 14 al 17 settembre, una platea composta da esperti degustatori e giornalisti, provenienti prevalentemente da Nord America e Nord Europa, ha avuto l’opportunità di scoprire le caratteristiche produttive della denominazione, attraverso un ricco programma di degustazioni, masterclass e visite ai produttori di tutti e quattro i versanti del vulcano, ammirando al contempo la bellezza del paesaggio e le testimonianze di una viticoltura eroica millenaria.

    Francesco Cambria Seby Costanzo Maurizio Lunetta, foto da comunicato stampa
    Francesco Cambria Seby Costanzo Maurizio Lunetta, foto da comunicato stampa

    “Con gli Etna Days – commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzioabbiamo voluto promuovere la nostra denominazione portando la stampa accreditata a scoprire dove nascono i nostri vini e, attraverso le oltre 240 etichette in degustazione ne abbiamo mostrato l’unicità e la particolarità. Ci auguriamo che questo appuntamento annuale consenta al nostro territorio di essere percepito sempre di più come uno dei classici della viticoltura internazionale e non solo come un territorio oggi alla moda”.

    Con la prima edizione degli Etna Days il Consorzio Vini Etna DOC racconta l’unicità del territorio etneo, foto da comunicato stampa
    Con la prima edizione degli Etna Days il Consorzio Vini Etna DOC racconta l’unicità del territorio etneo, foto da comunicato stampa

    Le attività della quattro giorni dedicata alla DOC Etna hanno messo al centro gli elementi che contraddistinguono l’enologia del Vulcano: la natura, la cultura e la storia. A partire dall’Etna, nella sua espressione più radicale, con i versanti e le colate laviche, le esposizioni e le differenti condizioni pedoclimatiche. I muretti a secco, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, simbolo di una viticoltura eroica, che con i suoi contorni caratterizzano il paesaggio della denominazione. Le visite ai palmenti rupestri, che testimoniano come il vino ha caratterizzato da sempre l’economia di questo angolo di Sicilia.

    Vigneti terrazzati, articolo: Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, foto da comunicato stampa
    Vigneti terrazzati, articolo: Consorzio Vini Etna DOC organizza Etna Days 2022, foto da comunicato stampa

    La crescita della denominazione degli ultimi anni, in termini qualitativi e quantitativi è sotto gli occhi di tutti. La superficie vitata è passata dai 680 ettari del 2013, rivendicata da 203 produttori, ai 1184 ettari nel 2021 suddivisi in 390 viticultori, per una media di meno di un ettaro ad azienda, e con solo sette realtà che superano i venti ettari: un territorio fortemente parcellizzato, con le differenze pedoclimatiche che cambiano nel raggio di pochi chilometri.

    Il Consiglio di amministrazione della DOC Etna, foto da comunicato stampa
    Il Consiglio di amministrazione della DOC Etna, foto da comunicato stampa

    Per queste ragioni si parla dell’Etna come di “un’isola nell’isola”: le numerose aree con caratteristiche specifiche e diversificanti fa si che lo rendano unico all’interno del territorio siciliano.

    Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio per i vini rossi, rosati e spumanti, Carricante e, in misura minore, Catarratto per i vini bianchi: sono i vitigni locali maggiormente impiegati per i vini Etna DOC. La produzione, cresciuta fortemente negli ultimi anni, evidenzia l’ottimo stato di salute della denominazione, e il costante aumento dei consumatori per questo territorio. Nel 2013 gli ettolitri di vino rivendicati a DOC Etna erano 11.565,80 pari a 1.542.106 bottiglie. Nel 2021 si è toccata quota 33.921,28 ettolitri per oltre 4.522.837 di bottiglie.

    Il CDA del Consorzio Tutela Vini Etna DOC, foto da comunicato stampa
    Il CDA del Consorzio Tutela Vini Etna DOC, foto da comunicato stampa

    Dati certi

    Nel primo semestre del 2022, invece, le bottiglie prodotte sono state 3.293.388, pari a 24.700 ettolitri, con un incremento del 30,86%rispetto allo stesso periodo di riferimento dello scorso anno, quando veniva certificata una produzione di 2.516.704 bottiglie, equivalente a 18.875 ettolitri.

    Scendendo nel particolare delle tipologie, L’Etna Rosso ancora oggi è il portabandiera della denominazione con quasi 1.500.000 di bottiglie, con una crescita del 27% rispetto al 2021, segue l’Etna Bianco con circa 1.210.000 pari ad un + 37%, e l’Etna Rosato con 453.500 bottiglie che ha avuto un balzo del +50%.

    La strategia di sviluppo del consorzio nei prossimi anni è quella di regolamentare la crescita su standard di qualità più elevati, bloccando, almeno sino al 2024, le rivendicazioni di nuove superfici di vigneti a Etna Doc. Nel contempo si darà vita ad azioni di promozioni in grado di accrescere la percezione e il valore del brand Etna.

    Alcune vigne centenarie nel territorio del Consorzio Etna DOC, foto da comunicato stampa
    Alcune vigne centenarie nel territorio del Consorzio Etna DOC, foto da comunicato stampa

     La Denominazione di Origine Controllata dei vini Etna nasce nel 1968, come la prima fondata in Sicilia e tra le prime create in Italia.

    Nel 1994 viene istituito il Consorzio di Tutela Etna DOC che per la sua rappresentatività, con il decreto ministeriale del 18 febbraio 2018, ottiene il riconoscimento Erga Omnes. Il Consorzio svolge le funzioni di tutela e valorizzazione del brand Etna Doc, del territorio e delle sue produzioni e vigila sul rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione a garanzia dei consumatori e dei produttori.

    Inoltre promuove la crescita di visibilità e reputazione del marchio e dei vini in Italia e all’estero attraverso la partecipazione alle principali fiere di settore e l’organizzazione di eventi autoprodotti. Il Consorzio di Tutela Etna DOC con la sua governance partecipa attivamente ai temi di interesse vitivinicolo, favorisce le relazioni tra i produttori e i mercati e lo sviluppo della cultura legata al mondo del vino tra i consumatori.

    Da Comunicato Stampa


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  • Tenuta Mazzolino, una verticale unica per la 40° vendemmia

    Tenuta Mazzolino, una verticale unica per la 40° vendemmia

    18-19 OTTOBRE 2022 Tenuta Mazzolino, una verticale unica per inaugurare il restauro della Villa di famiglia e celebrare la quarantesima vendemmia

    Redazione

    Verranno aperte annate storiche della cantina privata di Enrico Braggiotti, fondatore, anima, mente e cuore di Tenuta Mazzolino, oggi guidata dalla nipote Francesca Seralvo

     

    Tenuta Mazzolino, una verticale unica per la 40° vendemmia, Francesca Seralvo, foto da comunicato stampa
    Tenuta Mazzolino, una verticale unica per la 40° vendemmia, Francesca Seralvo, foto da comunicato stampa

     

    Sarà anche l’occasione per omaggiare lo storico ristoratore – Oreste Corradi – patron di Locanda Vecchia Pavia al Mulino (una stella Michelin), amico di sempre della cantina

    “Avevamo il desiderio di ricreare l’atmosfera delle cene di un tempo, quelle che organizzava mio nonno, in cui si riunivano personaggi del vino del calibro di Luigi Veronelli e Giacomo Bologna”, spiega Francesca Seralvo, terza generazione alla guida della Tenuta di Corvino San Quirico, 20 ettari dolcemente adagiati sulle colline a denominazione d’origine controllata Oltrepò Pavese, sulla riva destra del fiume Po, lungo il 45° parallelo.

    “Per questo abbiamo deciso di invitare giornalisti e amici, con i quali condividere bottiglie storiche, alcune provenienti dalla cantina privata di mio nonno, per poter celebrare insieme la fine della nostra quarantesima vendemmia, e, al tempo stesso, confrontarsi e discutere di vino nelle stanze della villa storica di famiglia, appena restaurata”.

    18-19 OTTOBRE 2022 Tenuta Mazzolino, una verticale unica per inaugurare il restauro della Villa di famiglia e celebrare la quarantesima vendemmia, foto da comunicato stampa
    18-19 OTTOBRE 2022 Tenuta Mazzolino, una verticale unica per inaugurare il restauro della Villa di famiglia e celebrare la quarantesima vendemmia, foto da comunicato stampa

    Un sapiente restauro conservativo che ha riportato la struttura agli antichi splendori, mantenendo intatto il fascino di un tempo, permettendo di dare risalto ai suoi elementi architettonici, che nel tempo hanno subito pochissime trasformazioni. Dalla struttura sono state ricavate 12 camere, pensate per un’ospitalità esclusiva, riservata ad amanti e cultori del vino.

    L’appuntamento sarà anche l’occasione per un saluto speciale a Oreste Corradi, patron di Locanda Vecchia Pavia al Mulino che ha deciso – dopo tanti anni di attività e una stella Michelin custodita addirittura dal 1988 – di chiudere il ristorante, ma non l’attività. “Sarà al nostro fianco per progetti speciali, come questa cena”, spiega Francesca. “Insieme abbiamo l’obiettivo di esaltare le eccellenze di questo territorio”. E sarà proprio Oreste Corradi con il suo staff a prendersi cura della cena esclusiva del 18 sera, ospitata nelle sale della villa.

    Alcune vigne della Tenuta Mazzolino, foto da comunicato stampa
    Alcune vigne della Tenuta Mazzolino, foto da comunicato stampa

    L’obiettivo a lungo termine di questa iniziativa, “è di trasformare Tenuta Mazzolino in un vero hub di cultura, arte e confronto sul mondo del vino”, spiega Francesca. “Vogliamo aprire le porte della villa e della cantina ai grandi appassionati di vino come noi per condividere quell’atmosfera unica che qui si è sempre respirata quando ci riuniamo a tavola intorno a grandi bottiglie”. Primo fra tutti il Pinot Noir, enfant terrible dei vitigni, che in bottiglia si trasforma in un rosso di razza. Proprio come il Noir di Tenuta Mazzolino, che sarà possibile degustare – anche in annate storiche – durante l’esclusiva verticale in programma il 19 mattina.

    Oltre ad essere un’occasione di incontro con amici e stampa”, conclude Stefano Malchiodi, enologo della Cantina, “la verticale del 19 ottobre ci darà, come sempre, l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo dall’evoluzione dei nostri vini nel tempo, di apprezzare le sfumature delle diverse annate e di discutere sull’incredibile ecosistema da cui provengono; vecchie vigne su suoli vivi, argillosi, dalle forti pendenze tipicamente oltre padane, in cui la forte presenza di vene calcareo-gessose nelle quali le nostre vigne affondano le radici si riflette nella sorprendente freschezza del calice anche dopo parecchi anni”.

    Logo della cantina Tenuta Mazzolino, foto da comunicato stampa
    Logo della cantina Tenuta Mazzolino, foto da comunicato stampa

    Un appuntamento davvero esclusivo in un’atmosfera speciale, per aprire bottiglie uniche che sapranno raccontare la storia della cantina e di un intero territorio.

    Da Comunicato Stampa


    Sito cantina: https://www.tenuta-mazzolino.com/

    Sito ufficio stampa:https://www.zedcomm.it/

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  • Francesco Mazzei alla guida di A.VI.TO costituita da 24 Consorzi

    Francesco Mazzei alla guida di A.VI.TO costituita da 24 Consorzi

    Francesco Mazzei confermato alla guida di A.VI.TO, l’Associazione Vini Toscani Dop e Igp

    Redazione

    Si è tenuta questa mattina l’Assemblea elettiva di A.VI.TO, Associazione Vini Toscani Dop e Igp, in cui è stato confermato all’unanimità l’attuale presidente Francesco Mazzei, alla guida del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.

    Francesco Mazzei alla guida di A.VI.TO costituita da 24 Consorzi, foto da comunicato stampa
    Francesco Mazzei alla guida di A.VI.TO costituita da 24 Consorzi, foto di marco di Lauro/Getty Images

    “Ringrazio i colleghi per la fiducia, è assolutamente necessario portare avanti la linea intrapresa dall’Associazione e continuare a lavorare in maniera sinergica, non solo per dar voce a quella pluralità di esperienze che è il patrimonio della viticoltura toscana ma anche, in questo particolare momento, per affrontare tematiche delicate che si stanno e si potrebbero riflettere con conseguenze gravi sulla filiera”, ha dichiarato Mazzei mettendo l’accento sulle questioni più imminenti da affrontare e da sottoporre ai tavoli istituzionali.

    “L’Associazione deve schierarsi compatta in difesa della viticoltura di fronte alla guerra all’alcol portata avanti dall’OMS, che non tiene conto della cultura che sta dietro al prodotto vino e dei risvolti che tali provvedimenti avrebbero sull’economia di molti Paesi come l’Italia. Bisogna inoltre agire per difendere le imprese dalla deriva speculativa sui prezzi di produzione, aggravati da quelli del settore energetico; vanno concordate azioni per affrontare il cambiamento climatico che sta mettendo a dura prova le vigne, aggiungendosi alle criticità causate dalla fauna.”

    Cartina dei vini toscani, da sito: http://www.worldwinecentre.com/magazine/news/avito-consorzio-dei-consorzi-dei-vini-di-toscana
    Cartina dei vini toscani, da sito: http://www.worldwinecentre.com/magazine/news/avito-consorzio-dei-consorzi-dei-vini-di-toscana, articolo: Francesco Mazzei alla guida di A.VI.TO costituita da 24 Consorzi

    Questi i temi principali da affrontare per l’Associazione – dove nel Consiglio d’Amministrazione risiedono tutti i presidenti dei Consorzi associati – che rappresenta tutta la Toscana vitivinicola, dalle realtà più grandi a quelle più piccole, delineando un percorso comune tra organizzazioni che per decenni hanno curato interessi legati alle singole denominazioni e ai singoli territori.

    Dobbiamo lavorare per proporre soluzioni condivise, è necessario accelerare anche la sburocratizzazione del comparto se si vuole puntare sull’innovazione per poter competere con successo sui mercati internazionali”, conclude Mazzei.

    Costituita nel 2016, l’Associazione Vini Toscani DOP e IGP è il primo organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana di qualità. L’Associazione si propone di collaborare con le Istituzioni – a tutti i loro livelli -, le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Professionali per sviluppare programmi di lavoro che puntino al rafforzamento del settore, accrescendone la competitività e migliorandone il posizionamento sui mercati di tutto il mondo.

    Al momento hanno aderito ad A.VI.TO. 24 Consorzi di Tutela in rappresentanza di circa 6.000 imprese, per una produzione annua di circa 285 milioni di bottiglie, un giro di affari stimato in oltre un miliardo di euro e una quota export superiore al 60%.

    Vino rosso toscano, vino che racconti territori
    Vino rosso toscano, vino che racconti territori, articolo: Francesco Mazzei alla guida di A.VI.TO costituita da 24 Consorzi

    Elenco Consorzi aderenti a A.VI.TO.:

    Bianco di Pitigliano e Sovana Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Brunello di Montalcino Vino Chianti Classico Chianti Colli Fiorentini Chianti Colli Senesi Vino Chianti Chianti Rùfina Vini delle Colline Lucchesi Morellino di Scansano Vino Nobile di Montepulciano Vini di Carmignano Vini Cortona Vini Montecucco Vino Orcia Valdarno di Sopra DOC Vino Vernaccia di San Gimignano Vini della Maremma Toscana Vino Toscana Vini Valdichiana Vini Terre di Pisa Suvereto Wine Vini Terre di Casole Vino Pomino.

    Da Comunicato Stampa

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    Un progetto non banale, nella Toscana celebre anche per i suoi tanti “campanili”, nella presentazione ufficiale, che ha messo le radici nel 2014, quanto i consorzi del vino di Toscana si compattarono, con successo, contro il Piano di Indirizzo Territoriale proposto all’epoca dalla Regione, in qui, in sintesi, si sosteneva che ci fosse troppa vigna e si proponeva, in alcuni casi, addirittura di espiantarla e riconvertire il terreno a bosco, pascolo o seminativo.

    Una collaborazione che è proseguita anche su altri temi di interesse generale delle imprese vitivinicole, a partire dalla questione degli ungulati che ha portato alla recente approvazione di una specifica Legge Obiettivo da parte del Consiglio Regionale, e che ora si formalizza con la costituzione del “primo organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana di qualità.

    Un avvenimento storico per il nostro settore e la nostra Regione – si legge in una nota – perché sancisce formalmente l’avvio di un percorso comune tra organizzazioni che per decenni hanno prevalentemente curato interessi legati alle singole denominazioni ed ai singoli territori”.

    Obiettivo di A.Vi.To., sarà quello di fare “lobby” a livello politico in maniera ancora più efficace, visto che l’associazione “dovrà rappresentare gli interessi unitari di tutto il comparto, dei Consorzi più grandi come di quelli più piccoli, dando voce a quella pluralità di esperienze che costituisce il vero patrimonio della viticultura toscana, nonché uno dei fattori di successo che l’hanno portata ad affermarsi come uno dei principali attori del mercato internazionale. L’Associazione si propone di collaborare con le istituzioni, le associazioni di categoria e le organizzazioni professionali, per sviluppare programmi di lavoro che puntino al rafforzamento del settore, accrescendone la competitività ed il posizionamento sui mercati di tutto il mondo”.

    Carol Agostini titolare Agenzia FoodandWineAngels mentre degusta un vino rosso toscano
    Carol Agostini titolare Agenzia FoodandWineAngels mentre degusta un vino rosso toscano

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