Amitié Sans Frontieres 2022, Montescano e Montedinove nei calici
Amitié Sans Frontieres 2022, Montescano e Montedinove nei calici
di Carol Agostini
Nella meravigliosa cornice seicentesca di Palazzo Cusani nell’antico borgo milanese di Brera, dove Napoleone Bonaparte fu residente per un certo periodo, si è svolta la cena di gala solidale dell’associazione Amitié San Frontieres Club di Milano.
Luogo storico e di culto, di proprietà della famiglia Cusani che dall’inizio del Seicento divenne residenza nobiliare lussuosa, in cui il marchese Agostino Cusani e la moglie Giovanni Visconti ricevevano i proprio ospiti tra lussuria e bellezza.
Il palazzo ha mantenuto negli anni la maestosità degli affreschi di Giovanni Angelo Borroni, delle decorazioni neoclassiche di alcuni degli artisti italiani più quotati dall’opera di Piermarini, che si affaccia sul giardino, a quella dell’architetto Ruggeri, rispettivamente degli anni 1712 e 1719.
Attualmente il Palazzo Cusani di Milano è sede del Comando Militare Esercito “Lombardia” e del Circolo Ufficiali.
Amitié San Frontieres
Rossella De Cicco, presidente del Club di Milano, ha scelto questa location per organizzare la cena benefica annuale dell’associazione Amitié San Frontieres, con l’obiettivo di raccogliere fondi a scopo umanitario.
Il Club “Amitié Sans Frontières” è un’associazione internazionale a scopo umanitario i cui principi di base sono “Justice, Tolérance, Amitié”. L’emblema di Amitié è il girasole, simbolo del sole che splende per tutti, qualunque sia la razza, il sesso e la religione.
“Amitié Sans Frontières” è il primo Club di servizio nato in Europa, nel Principato di Monaco, per volontà di Madame Régine Vardon West la quale, dal 1991, spende le proprie energie per diffonderne lo sviluppo sotto la Presidenza d’Onore del Principe Sovrano, Alberto II di Monaco.
Con gli anni sono stati fondati Club in Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Asia e Italia.
Ogni anno il tema della beneficenza, dominante per i club in occasione delle serate di gala, dipende dal tema annuale stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Nel 2003 il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU – con sede a New York – ha attribuito ad A.S.F.I. la qualità di “Organisation Non Gouvernementale avec Statut Consultatif auprès des Nations Unies”.
L’incontro milanese di Amitié Sans Frontieres 2022
Il tema della serata milanese è stato il sostegno al progetto il “Bosco magico”, attività creative e di animazione dedicate ai bambini con disabilità motorie, progetto creato da Fondazione ARIEL, presso ospedale Humanitas di Rozzano (MI); una parte del ricavato sarà devoluto all’obiettivo umanitario internazionale in partenariato con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), portando soccorso ai bambini afgani e ucraini.
Nella serata si sono susseguiti momenti di intrattenimento condotti da Paky Arcella, con la presenza e voce di Luca Virago: “ un uomo…mille voci”
I vini per la cena di gala di Amitié Sans Frontieres Milano 2022
Ho personalmente selezionato le due cantine che hanno generosamente donati i vini per la cena, oltre a qualche bottiglie di vecchie annate per l’asta di beneficenza, il tutto nel segno dell’amitié.
Le due cantine da noi rappresentate hanno accolto immediatamente l’opportunità di sostenere i progetti protagonisti della serata, che è iniziata con il tour culturale tra le sale “del piano nobile” di Palazzo Cusani, alla scoperta della sua storia e delle opere esposte.
Dopo aver ammirato le stanze ricche di bellezza, eleganza e arredi d’epoca, gli ospiti si sono accomodati all’aperitivo a passaggio con delle chicche gastronomiche accompagnate dalle bollicine delle due cantine.
Nei calici l’Oltrepò Pavese di Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni. I vini della serata sono stati Dhéon Brut metodo Martinotti a base di Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, Daimjo Pinot Bianco fermo, Barando Vino Frizzante Rosso, Croatina in purezza, Dhéon Extra Dry Spumante.
Anche le Marche hanno avuto un loro momento, in particolare Montedinove (AP) con Le Vigne di Clementina Fabi di Loretta di Maulo e del marito Gianluca Giorgi, con una carrellata di ottimi vini marchigiani: Marche IGT Sangiovese vinificato Bianco Spumante Bio, Marche IGT Sangiovese vinificato bianco Bio fermo 2018, Marche Passerina IGT Bio Vegan 2020.
Tenuta Borgolano di Donatella Quaroni
L’azienda Tenuta Borgolano si trova in una zona estremamente vocata, “in un territorio a forma di grappolo d’uva”, così come venne definita da Gianni Brera la provincia di Pavia. Una provincia in cui la natura è rimasta incontaminata, dove la mano dell’uomo è ancora l’assoluta protagonista e segue l’avvicendamento delle stagioni. È questo lo scenario in cui opera Donatella Quaroni.
Una donna di grande tempra, costanza e determinazione, entra nell’azienda nel 1992 che, da quel momento, prende nome “Tenuta Borgolano”, dal nome del luogo in cui trova sede: Al Burlan.
Nel 2004 Paolo Brera, figlio di Gianni, ha battezzato Donatella, “Donna Bonarda”, soprannome che ancora porta e che premia l’impegno, la dedizione nella cura del terreno e delle vigne, la filiera impostata nel rispetto del territorio e un meticoloso lavoro in cantina. Il nome Donna Bonarda è anche quello di uno dei vini rossi più amati dell’azienda.
La produzione in bottiglie si attesta attorno alle 100.000 unità, suddivise in 8/10 etichette. Si vende in Italia prevalentemente, direttamente in azienda con visite e degustazioni.
L’azienda esporta anche all’estero, in Germania, Belgio, Olanda, con un mercato che assorbe il 15% della produzione.
La risorsa più grande di questa cantina, oltre al terreno, al microclima, suolo, cura della vigna e uve sane è, come ho detto, Donatella Quaroni, donna di grande sensibilità, amica e sostegno in diversi momenti della mia vita professionale e privata.
Per informazioni il sito è: https://www.tenutaborgolano.com/
Le Vigne di Clementina Fabi di Loretta di Maulo
In quella terra meravigliosa chiamata Marche esiste un disciplinare che esalta uno dei vitigni più diffuso del centro Italia: il Pecorino. Mi riferisco alla zona Offida, uno dei borghi più belli della nostra penisola, famoso per il merletto a tombolo e ora anche per i suoi eccellenti risultati enologici.
I vini di “le Vigne di Clementina Fabi” sono la prova che questa zona al limite fra i monti Sibillini e il mare adriatico, terra vocata a realizzare degli ottimi prodotti biologici, di grande carattere enologico e di notevole spessore vinicolo.
La risorsa di questa cantina è il sodalizio tra famiglia e territorio, con la costante voglia di sperimentare e di migliorare ogni annata, nel segno della qualità e ricercatezza.
Una famiglia unita, condotta da Loretta di Maulo con il supporto del consorte Gianluca Giorgi, si muove tra la tradizione territoriale e l’innovazione cosmopolita romana della coppia, giunta da Roma per riscattare le vigne dei propri avi.
Infatti, l’azienda agricola “Le Vigne di Clementina Fabi” trae le sue origini alla fine del 1800, quando la famiglia Fabi, soprannominata “Cerì”, acquistò alcuni poderi nel piccolo territorio pedemontano di Montedinove.
Un legame tra l’antico e il nuovo, ben gestito e fiorente, in un territorio vocato a questo tipo di sinergia.
La gestione dell’attività passò quindi di generazione in generazione fino ad arrivare a Clementina, madre di Loretta, che, seppur già trasferitasi tempo prima a Roma, decide di tornare in terra d’origine per riprendere in mano la tradizione di famiglia ereditata dal babbo Luigi, trasferendola successivamente alla figlia.
Dopo due secoli di stretto legame con l’identità territoriale, viene deciso di valorizzare ulteriormente questo patrimonio. Nel 2008 nasce infatti l’azienda vinicola “Le Vigne di Clementina Fabi”. Oggi la società viene portata avanti con spiccata passione e dedizione, con una produzione di circa centomila bottiglie all’anno.
All’interno della Tenuta è possibile soggiornare nell’agriturismo con piscina della famiglia in un bellissimo contesto collinare e nella quiete più assoluta.
Per informazioni il sito è: http://www.levignediclementinafabi.it
La frase riportata nel menù di Rossella De Cicco in occasione della serata milanese dell’associazione Amitié San Frontieres Club di Milano è forse il modo migliore per commentare una serata ben riuscita e di grande spessore umano e associazionistico: “L’azione più nobile…è l’aiuto al prossimo”.
Una serata, insomma, all’insegna dell’amitié, del rispetto, stima, condivisione e solidarietà nella speranza di un mondo migliore per tutti.
Di Carol Agostini
Sito Associazione: https://www.amitiesansfrontieres.org/it/
Partner: https://www.foodandwineangels.com/