Podere Casa Al Vento, novità della cantina in un calice 2024
Montepulciano – Podere Casa al Vento: le sfide enologiche per il futuro tra territorialità e diversità
Di Cristina Santini
In occasione dell’anteprima del Vino Nobile, la nostra redazione ha visitato Podere Casa al Vento, Azienda agricola vitivinicola e olearia a conduzione familiare, situata a Sant’Albino, a soli 5 km da Montepulciano, immersa tra le verdi colline della Val di Chiana e della Val D’Orcia.
Qui, tra vigneti e uliveti, gli ospiti possono godere anche di sistemazioni a ristorazione indipendente, arredate in stile rustico e dotate di ogni confort.
La visione è ben definita: radici profonde nel passato, ma uno sguardo fiducioso verso il futuro che bilancia tradizione e innovazione, creando un terreno fertile per la crescita, obiettivo fondamentale per questa realtà che punta ad aumentare la produzione nei prossimi cinque anni, con il conseguente investimento sulla cantina, per un mercato non solo territoriale.
Dei sette ettari vitati complessivi condotti in regime biologico, cinque sono attualmente in produzione, mentre due sono stati acquisiti nel 2021 ed entreranno in produzione l’anno prossimo. Un passo positivo per un nuovo traguardo.
Nel 2023, sono stati piantati mille ulivi tra le varietà Leccino e Frantoio, che si affiancano ai 250 ulivi più vecchi, inclusi quelli di Pendolino e Moraiolo. Questo ampliamento contribuirà a una produzione di olio più grande.
Il Vino Nobile di Montepulciano ha rappresentato una ricca ed emozionante esperienza gustativa, racchiusa nel territorio, nella cultura e nella passione di questa terra ed è indubbiamente il re di queste zone. E’ nato su questi colli che circondano la patria del poeta Poliziano, ma non è il solo e unico elemento in gioco.
Su un terreno prevalentemente argilloso limoso, fertile e ricco di humus, accanto ai cinque cloni di Sangiovese e Canaiolo Nero che coprono quattro ettari totali, negli ultimi anni sono state messe a dimora varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Syrah, Pinot Nero che hanno trovato il loro habitat ideale.
Questa diversità ha consentito e consente di sperimentare e creare vini unici, uscendo anche dal classicismo, a patto che non si corra per arrivare sul mercato, altrimenti si rischierebbe di perdere quell’essenza speciale. L’unicità richiede tempo.
Il Cabernet Sauvignon che ha dato vita a Brutus dal 2017 è sicuramente una vittoria degna di nota. Tuttavia essendo piantato da pochi anni, il Pinot Nero richiederà ancora un po’ di pazienza prima di poterlo assaporare.
La cura e l’attenzione dedicate alla vigna si ripagano nella qualità del vino che abbiamo degustato. La raccolta manuale delle uve è un processo laborioso ma essenziale. Dopo la vinificazione, il mosto viene fatto affinare in botti di rovere di grande capacità raggiungendo complessità e carattere durante il periodo di invecchiamento. L’uso del metodo biologico e di lotta integrata, come per esempio il sistema della confusione sessuale, contribuiscono non solo al rispetto della natura, tema fondamentale, ma anche a produrre uve sane e a creare vini molto apprezzati.
La produzione attuale si aggira intorno alle 10000 bottiglie a fronte di un potenziale di circa 20000, limitata oggi a 4 etichette:
Rosso di Montepulciano Doc 2019, Sangiovese in purezza affinato in acciaio.
Il Rosso di Montepulciano, in questi ultimi anni, sorprende e continua a guadagnare popolarità affiancando con devozione il Nobile. Il suo colore rosso rubino trasparente con iniziali riflessi granati ai bordi è affascinante, e la verticalità delle spezie con un tocco di peperoncino dolce suona intrigante.
Nonostante i 14,9 gradi, morbidezza e alcolicità sono ben bilanciate, rendendolo un piacere da bere anche come aperitivo. I tannini setosi e la lunghezza persistente suggeriscono che sia un vino da invecchiare. Inoltre, il palato pulito e ampio con note di tabacco, cacao e liquirizia leggera lo rendono ancora più interessante.
E’ come un racconto avvincente, che si svela a ogni sorso, regalando emozioni e nuovi piaceri sensoriali.
Nobile di Montepulciano Docg 2018, Sangiovese in purezza che esce quest’anno sul mercato, 24 mesi di affinamento in botti di rovere francese da 20 hl.
La freschezza dell’anguria si fonde con la nota balsamica mentolata, le ciliegie, immerse nel loro liquore, rilasciano una dolcezza intensa e fruttata, come la sensazione ferrosa conferisce profondità e persistenza. Un tocco di asprezza e rugosità dovuta ai tannini non permette ancora la sua massima esternazione.
Il sorso è godibile, nonostante la giovane età e una sinfonia di sapori danzano al gusto come l’essenzialità del cacao. L’acidità vivace si sposa con la freschezza fruttata, creando un equilibrio armonioso. Il sapore spedito, centrale, persiste a lungo nella bocca poi così ampia come un viaggio senza fine.
E’ un giovane guerriero, pronto a conquistare il mondo.
Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2016, 100% Sangiovese affinato per 36 mesi in botti di rovere francese e 6 mesi in bottiglia. Imbottigliato nel 2020 e ancora non in commercio.
Intenso e limpido il suo colore rosso rubino dai riflessi granati che evoca calore, profondità e maturità. Il profumo è raffinato e piacevole, ricco di frutto rosso maturo, con sentori leggermente speziati e delicati sbuffi erbacei. Freschezza e piacevolezza di beva sono le sue caratteristiche che assieme ad una struttura tannica sono come un poema in sospeso, un quadro incompleto che attende ancora il suo ultimo pennello. Un vino coinvolgente che deve trovare la sua pienezza e invecchiare ulteriormente. In generale, sembra abbia potenziale e stia evolvendo nella giusta direzione.
Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2015
Completamente diverso dall’annata precedente, questa ottima Riserva offre una ciliegia sotto spirito, una speziatura dolce, sfumature più evolute di cuoio e cioccolato nero. L’equilibrio è notevole, con tannini integrati e una persistenza significativa e duratura. L’acidità è ben bilanciata, rendendo questo vino molto elegante, maturo e pronto per essere gustato. Questo calice ci ricorda Caravaggio quando nel suo “Bacco” cattura l’intensità e la sensualità del momento, rendendo il vino parte integrante dell’opera.
Brutus Toscana Igt 2019, Cabernet Sauvignon invecchiato 24 mesi in botti di rovere francese da 20 hl.
Il suo colore rubino profondo promette una ricchezza sensoriale che si rivela nel bouquet aromatico. Le note di violetta e garofano danzano insieme ai frutti rossi maturi, come il ribes nero e le prugne. L’affinamento in legno dona un leggero tocco di vaniglia, mentre il pepe nero e le erbe speziate aggiungono complessità.
In bocca, i sapori della frutta rossa si fondono con accenni di cioccolato fondente e tabacco, creando un’esperienza gustativa avvolgente e persistente. Tuttavia, i tannini ancora verdi suggeriscono che questo vino non è ancora pronto per la sua massima espressione. Il tempo è galantuomo e rivelerà tutta la sua bellezza.
Brutus Tuscany Igt 2018, Cabernet Sauvignon affinato 12 mesi in botti di rovere francese da 20 hl.
La descrizione di questo vino evoca un quadro sensoriale intrigante e sofisticato che intreccia profumi fruttati di prugna, combinata ad un dattero succoso avvolto in una brezza fresca di menta. Sensazioni più evolute di tabacco e una nota eterea di goudron chiudono il sorso in un finale memorabile. L’annata 2018 sembra essere un vero capolavoro, con acidità elevata, complessità e un carattere avvolgente, superando addirittura la grande annata 2019. La sua struttura tannica potente e la sensazione di pulizia al palato la rendono davvero ammaliante e poliedrica.
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